mercoledì 9 aprile 2025

PIÙ EUROPA… EUROPA DI CHI???

di Giovanni Caianiello - Mi chiedo: ma come cabbaso si fa ancora a credere che si possa “vincere” in Ucraina? E che per farlo sia necessario continuare ad armarsi, a scapito della sanità, del lavoro, della scuola, dei servizi e dei poveri, specie dopo tre anni di balle colossali raccontateci da Ursula von der Leyen, Scholz, Macron, Meloni, Biden, e dai giornali e dalle TV di casa nostra?

Una marea di menzogne, ripetute nei palazzi del potere e nei salotti televisivi, mentre era chiaro come il sole che tutti, tutti stavano, e ahimè ancora stanno recitando la farsa della “vittoria ucraina”, manovrati dietro le quinte da menti folli e lobby di fabbricanti di armi. Hanno mentito, spudoratamente. E continuano a farlo.

Ci hanno raccontato che la Russia voleva invadere l’Europa fino a Parigi, dimenticando che, pochi decenni fa, fu proprio la Russia a rinunciare volontariamente, senza sparare un colpo, al dominio su tutta l’Europa dell’Est, fino alla Germania Est. Territori conquistati durante la Seconda Guerra 
Mondiale, pagando un prezzo di 27 milioni di morti per liberare il continente dal nazismo.

Ci hanno raccontato che Putin si è svegliato una mattina col “petit chapeau” in testa e ha deciso di invadere l’Ucraina, non perché la NATO aveva violato gli accordi seguiti alla caduta del Muro di 
Berlino nel 1989 (si sarebbe dovuta fermare alla Germania!), ma perché è un “criminale di guerra”. 
La realtà è che la NATO dopo aver tradito gli accordi si è espansa verso Est, accogliendo altri 16 Paesi e arrivando fino all’Ucraina, alle porte di Mosca, con l’obiettivo evidente di puntare missili direttamente sul Cremlino.

Forse qualcuno dovrebbe ricordare che, quando fu la Russia a tentare di piazzare i suoi missili a Cuba, John F. Kennedy reagì costringendola al ritiro, portando la Terra a un soffio dalla Terza Guerra Mondiale. Sempre loro, gli europei di Bruxelles, hanno mentito cessando improvvisamente di raccontare il massacro del Donbass, dove il governo di Kiev con i suoi nazisti bombarda la popolazione russofona 24 ore al giorno, solo perché parla solo russo e non conosce la lingua ucraina.

Come se l’Italia si sentisse autorizzata a bombardare il Trentino Alto Adige solo perché vi si parla il tedesco. Ci hanno ripetuto per tre anni che la Russia stava perdendo la guerra già da marzo 2022. Che Putin non aveva più soldati, che erano tutti morti o quasi, e che quelli rimasti combattevano con cerbottane, perché senza munizioni. Che i carri armati russi andavano con i chips delle lavatrici e tiralatte, che si spostavano a dorso di cammello e che i soldati affamati, allo sbando, circondati e impotenti mangiavano persino i ratti nelle trincee per sopravvivere. La Von der Leyen assicurava: “Il fallimento della Russia è questione di giorni”.

Che il rublo era crollato del 30%, poi del 70% e la Russia era in default per bancarotta. Che i russi erano in rivolta contro Putin, ormai solo, abbandonato dagli oligarchi. Le sanzioni stavano funzionando e l’avrebbero piegata entro maggio 2022 e ridotta al collasso, destinata alla miseria del secolo precedente, che la Cina l’aveva mollata. Che la Russia aveva finito i missili, e che Kiev stava per vincere.

Che l’embargo contro Mosca era un’opportunità per l’Italia. Che il potere di Putin era alla fine, grazie alle armi. Che Putin era malato, in preda alla rabbia perchè affetto dal Parkinson, anzi aveva il cancro, quasi morente. Poi che soffriva di demenza senile e che quello che si vedeva in giro era solo un sosia.

Ma Putin non ne voleva sapere di morire e non cadeva. Anzi, teneva botta, ma era in confusione perché stava perdendo la guerra e dovevamo preoccuparci perché pensava di usare armi nucleari e chimiche. Stava pure per invadere la Moldavia, ma non solo: il 9 maggio avrebbe anche dichiarato guerra all’Europa. Cioè a 27 paesi, senza contare la Nato.

Non ci avrebbe creduto neppure uno con uno QR 0,0001, ma gli utili idioti invece si, ci hanno creduto eccome e pure in tanti. Ma almeno per quelli che hanno conservato il dono del senso della realtà, le menzogne alla fine riescono a leggerle: la Russia ha vinto la guerra ed è economicamente più forte di quando l’ha cominciata. A perderla la predestinata vittima sacrificale: l'Ucraina distrutta e il suo popolo
mandato al macello, grazie alle armi che l’occidente democratico gli ha messo in mano per farlo ammazzare dai russi.

A vincere, come sempre, sono loro: i signori della guerra: Russia e USA. Quelli che vincono anche quando perdono. In questo caso, gli USA: gli architetti del conflitto, i piromani che poi vendono gli estintori. Con la gentile partecipazione degli attori non protagonisti europei, manipolati prima, sedotti poi, infine scaricati come comparse a fine spettacolo. Ora si agitano, con le pive nel sacco. Solo che il sacco non è il loro, ma quello dei cittadini. Ma le menzogne non sono finite. Dopo aver svuotato le tasche dei popoli europei, ora si preparano a svuotarle di nuovo, ordinando armi per tutti, in una corsa al riarmo che non servirà contro il vecchio nemico... né contro il vecchio amico, nella nuova guerra dei dazi.

E allora Trump è il folle che prima non li ha neanche calcolati nella trattativa con Putin e che ora li ignora sui dazi e pensa solo alla sua America e non a loro. Il 2024 ha segnato un deficit commerciale USA di 918,4 miliardi di dollari, +17% rispetto al 2023. La logica è semplice: Se gli americani continuano a comprare prodotti stranieri, l’economia nazionale si svuota. Trump così costringe così gli americani a consumare il made in Usa e a comprare meno prodotti importati, dando così nuova linfa alla produzione delle aziende americane salvandole dal fallimento e incassando pure i dazi Dunque: perché dovrebbe preoccuparsi di chi vuole vendere a tutti i costi a casa sua? E, se gli altri piangono? Fatti loro penserà di sicuro. Anzi, ha appena dichiarato che i paesi stranieri stanno facendo a gare per “andargli a baciare le terga”. Infatti, in Europa piagnucolano, si lamentano... ma intanto continuano a comprare gas liquido americano, scadente e costoso. Un “regalo ideologico”, rifilatoci dalla Meloni in cambio di un bacio sulla fronte dalla parte del rimbambito d’America.

Il gas russo? Qualità superiore, prezzo di gran lunga inferiore. E ora, la nostra Meloni avrà il coraggio di mettere i dazi sul gas americano? Difficile, ma vedremo. Nessuna paura per le eccellenze italiane che continueranno comunque a vendere negli Usa. Chi se le poteva permettersele continuerà a comprarle anche per qualche dollaro in più. Il vero problema è che i cortigiani europei ormai allo sbando ideologico brancolano nel buio, alla spasmodica ricerca di nemici a destra e a manca per dare senso alla propria esistenza da gregari senza una visione e senza un futuro.


 Giovanni Caianiello

09 aprile 2025

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