Come nessun medico può curare una malattia se non ne individua la causa, così politici e commentatori dovrebbero sforzarsi di uscire dai binari della propaganda fare una specie di anamnesi ed esaminare i precedenti storici.
Invece da Londra, Parigi, Bruxelles filtrano notizie di piani fantasiosi di intermediazione europea, ma anche di guerra ad oltranza, addirittura con invio di truppe e aerei. Anche un bambino capirebbe che le due cose (offrirsi come mediatori e sostenere la guerra) non sono conciliabili.
Macron, Starmer, Von der Leyen, Schulz, Meloni, Rutte, Tusk protestano per quanto accade nel rapporto bilaterale USA-Ucraina pretendendo di sedersi al tavolo della trattativa per la mediazione di pace.
Fare il mediatore, o il propugnatore di una soluzione è un compito che richiede innanzitutto il gradimento di entrambi i contendenti in lotta, senza aver prima parteggiato per l'uno o per l'altro, oppure avere la forza di imporre una soluzione.
Come possono pretendere che la Russia li consideri credibili dopo che hanno costantemente sostenuto l’Ucraina in finanziamenti, in armamenti e in promesse solenni di appoggio politico e militare fino alla vittoria?
Oltretutto questi personaggi non solo hanno sottoposto a torsione tutte le regole delle alleanze, ma sono dei simulacri ambulanti: Starmer è in caduta libera nei consensi, Macron è prossimo alla debacle politica, Schulz è stato sonoramente sconfitto alle elezioni politiche e oggi pur se partecipa ai vertici non ha nessun potere di impegnare la Germania, Meloni è alle prese con una divaricazione di vedute dei suoi due vice premier e la Von der Leyen, che fino ad ora non ne ha azzeccata una in politica estera, economica e sociale ha già scodellato l'uovo di Pasqua di 800 miliardi di spesa militare.
Dunque? Sono semplicemente dei presuntuosi che giocando irresponsabilmente al risiko, soffiando sul fuoco del riarmo, ventilando un ombrello atomico franco-inglese e spingendo gli altri al massacro, sperano di mantenere vivo il prestigio del tempo che fu, quando i loro paesi erano un impero.
Sono, in realtà, gitanti della domenica che si incontrano di continuo, in vertici a ripetizione per un eterno banchetto imbandito anche per Zelensky, nel quale tra una portata e l’altra pronunciano ipocritamente, ad uso e consumo della loro opinione pubblica, la parola pace senza fare nulla per volerla e attuarla veramente. Anzi aggiungono l'aggettivo di pace giusta senza considerare che la pace è sempre figlia della guerra e come tale non ammette un risultato di pareggio e non può mai essere giusta.
La pace può essere raggiunta con la "debellatio" di uno dei due in lotta (e questa era la “pax romana” o quella imposta alla Germania nel 1918 e nel 1945) oppure attraverso il negoziato che significa compromessi e rinunce e che sancisce chi ha guadagnato e chi ha perso.
Quelli che si propongono come pacieri, allo stesso tempo fantasticando sulle intenzioni di Putin di occupare mezza Europa fino al Portogallo, parlano con sadica voluttà di riarmo con uno stanziamento abnorme di 800 miliardi di euro fuori bilancio UE, come debito comune, cioè a carico di tutti. Come si concilia questa follia con la volontà ferrea di obbligare al rientro dal debito secondo il patto di stabilità, procedura che solo per l'Italia significa 10 miliardi da sottrarre ai servizi per il cittadino?
Per chi conosca la storia soprattutto dell'espansionismo americano, la responsabilità di questa maledetta guerra russo-ucraina è tutta degli Stati Uniti e dei loro caudatari che dalla caduta del muro di Berlino in avanti hanno sistematicamente perseguito, sotto il mantello ipocrita della protezione della libertà e della democrazia, la sistematica distruzione prima dell'Urss, poi della Russia a danno dell’inconsapevole Europa.
Hanno tradito l'intesa Reagan-Gorbacev di non estendere la Nato al di là della Germania Est se la Russia avesse acconsentito alla riunificazione tedesca. Si è visto come sono andate le cose.
Trent'anni fa l’Alleanza atlantica era dirimpettaia della Russia solo all'estremo nord della Norvegia, per meno di 200 chilometri, mentre con il tempo, essendosi allargata a tutti gli stati baltici e a quelli dell’ex patto di Varsavia, praticamente l'ha accerchiata, estendendo il contatto di confine di oltre 1000 chilometri, in vista del confronto diretto.
La Nato non solo ha accolto Albania, Bulgaria, Croazia, Estonia, Lettonia, Lituania, Macedonia, Montenegro, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Ungheria, ma ha allungato la lista dei paesi associati all’Armenia, Azerbaijan, Bosnia, Georgia, Moldova, Serbia, e appunto Ucraina. Ma la sigla NATO non stava ad indicare l'Organizzazione del trattato del nord Atlantico? Cosa c'entrano tutti questi paesi con il Nord Atlantico? Di chi la colpa di essere entrato nell'ovile sotto le mentite spoglie dell’agnello?
Il Governo di Mosca vive da sempre la sindrome dell’invasione da ovest, subita dolorosamente tante volte: ogni secolo dalla lega polacco-lituana nel 1600, da Carlo XII di Svezia nel 1700, da Napoleone nel 1800, da Hitler nel 1900. Ammaestrata dall’esperienza e dalla rapacità dell’Occidente non vuole più subire minacce nel XXI secolo e vede l’ingresso dell’Ucraina nella Nato come l’ultimo tassello di un piano espansionistico preparato da molti anni.
Il colpo di stato che ha cacciato il presidente ucraino regolarmente eletto su istigazione americana e sostituito con Zelensky, la guerra contro le popolazioni russofone del Donbass e la pervicacia di voler inglobare l’Ucraina nella Nato sono state la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. La Russia ha sentito sul collo la minaccia dello schieramento militare occidentale ed ha reagito.
Altra espressione propagandistica, buttata lì in modo ipocrita, è che in questa guerra c'è un paese invasore ed un paese invaso. Pur se corretta sul piano militare, questa argomentazione non è valida se a pronunciarla sono quelli che sostengono a spada tratta l'invasione della Palestina da parte di Israele. Chi è l'invasore che bombarda, stermina, affama, deporta la popolazione palestinese a Gaza e in Cisgiordania di cui si parla troppo poco?
Sulla guerra in Ucraina, Trump con realismo ha accettato le analisi dei suoi generali che corrispondono a quelle della Nato e dei nostri militari, ma i nostri politici fanno finta di nulla. Cosa si propongono i fanatici del bellicismo europeo? La sconfitta della Russia? L'Occidente non può vincere senza rischiare la terza guerra mondiale. Non è interesse dell'America di oggi lo scontro frontale con la Russia che anzi vorrebbe distogliere dall'alleanza strategica con la Cina, pensando alla questione del Pacifico.
Dunque gli europei sono fuori di testa a parlare ancora di guerra fino alla vittoria e di un forsennato riarmo. Se avessero il pudore di consultare i propri popoli verrebbero mandati tutti in quel paese a rischiare la loro pelle in prima persona.
Torquato Cardilli
07 marzo 2025
"Come possono pretendere che la Russia li consideri credibili dopo che hanno costantemente sostenuto l’Ucraina in finanziamenti, in armamenti e in promesse solenni di appoggio politico e militare fino alla vittoria?"
RispondiEliminaGià solo questa frase la dice lunga sulla follia di questo articolo. Certo che hanno sostenuto l'Ucraina, perché l'Ucraina è un paese sovrano invaso da una dittatura nazista che se lo vuole prendere per motivi di imperialismo. Non siamo noi che dobbiamo essere considerati credibili da Putin, è Putin che ha dimostrato con le parole e con i fatti di non esserlo.
Credo che siamo di fronte all'ipoptesi di una pace possibile, perchè, come spiegato bene dall'autore, la pace giusta non esiste nella realtà. Speriamo che grazie a Trump, persona scorbutica e forse pericolosa, si possa fermare questa assurda inutile guerra che ha già causato troppe morti e distruzioni.
RispondiEliminaPrendiamo le armi, e andiamo a costruire la pace?
RispondiEliminaSi fa così? Mi pare una follia!
Ma, anche ammesso e non concesso, che venisse deliberata una risoluzione del genere, si rendono conto questi commedianti da strapazzo del tempo e delle difficoltà che un piano del genere imporrebbe in un continente in cui ci sono più ideologie, lingue, organizzazioni sociali spesso opposte le une alle altre? Ma di cosa parlano questi pagliacci in mala fede, dai quali estraggo la Meloni, non in grado di capire la complessità del problema.
RispondiEliminaCodesta signora dovrebbe, con un segno di umiltà consultarsi con l'unica persona del suo schieramento capace di consigliarla per il meglio: parlo del generale Vannacci, unico in tutta la marsumaglia ignorante eterogenea, spesso in lotta con sé stessa, che capisca qualcosa ed abbia un'idea univoca e sempre la stessa,che la si condivida o meno, almeno sulle possibilità che l'Europa potrebbe avere almeno nel campo militare, ma non soltanto, poiché nel marasma appare essere l'unico che abbia un'idea di previsione per il futuro del continente, idea giusta o sbagliata che sia, ma che si distacca dalla marsumaglia incompetente, ignorante, becera, incurante di ogni forma di disciplina e di legalità
Quale sarebbe la pace giusta?.
RispondiEliminaCome si fa la pace? Armando l'Europa? Ma chi credono di fregarre?
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