sabato 15 marzo 2025

POPOLO ITALIANO CORRI ALLE ARMI!

di Torquato Cardilli - Questo urlo lugubre, lanciato dal Capo del Governo 85 anni fa dal balcone di piazza Venezia a Roma e trasmesso in tutte le piazze e case d’Italia, significava che il paese era invitato a correre ad occhi bendati verso la catastrofe.
Ora c’è solo da sperare che i cittadini, se sopravviveranno, facciano prevalere la saggezza nella prossima scelta su chi debba provvedere ad assicurare loro una vita dignitosa, un’istruzione adeguata, una sanità efficiente, evitando prove di forza militare, che ci vedrebbero comunque soccombere, ripudiate dalla nostra Costituzione.

Allora la rivendicazione, totalmente campata in aria, appesa al palloncino della vuota retorica espansionistica di un impero di cartone, si riferiva alla Dalmazia, alla Corsica, alla Savoia. Oggi i tamburi di guerra rullano solo per soddisfare la vanità di chi guida il Governo e non ha l’umiltà di riconoscere di aver fatto la scelta sbagliata seguendo pedissequamente per tre anni le istruzioni e le linee guida dettate da Washington, di spingere l’Ucraina a sacrificare in una inutile guerra centinaia di migliaia di soldati e il popolo italiano a tirare la cinghia con sanzioni che hanno fatto lievitare di tre volte il costo dell’energia e danneggiare il nostro sistema produttivo e industriale.

Il nuovo inquilino della Casa Bianca ha svelato ad alleati ed avversari che gli Stati Uniti per perseguire il loro esclusivo interesse di carattere economico, sociale, geopolitico, di predominio sono disposti ad un cambio drastico di rotta, come già fatto in passato (Vietnam, Afghanistan ecc.). Eppure tra di noi ci sono ancora tanti sciocchi irriducibili serventi che rifiutano di credere in ciò che è palese, che sono cambiate le condizioni del quadro politico tanto che le due superpotenze Usa e Russia sono tornate a parlarsi.

I nostri parlamentari, indegni di allacciare le scarpe persino ai predecessori “moribondi di Palazzo Carignano”, già descritti da un loro collega nel lontano 1862, tanto a Roma quanto a Strasburgo votano senza sapere quello che fanno, o pur sapendolo, persistono cocciutamente in scelte sbagliate.

A livello europeo, dopo una girandola di inutili vertici nei quali è sembrata prevalere la voce di chi non risponde a nessun popolo, che non dispone di nessun esercito, che non amministra l’erario di nessun paese, che ignora il sacrificio di chi paga le tasse, che si permette di issarsi come stratega sul ponte di comando di una politica militare perdente, contro l’avviso degli stessi responsabili dello Stato Maggiore.

Questa baronessa di Münchhausen, già ministro della difesa della Germania, assomiglia tanto al militare tedesco del Settecento che viaggiava a cavallo di una palla di cannone, che arrivava sulla luna e che riusciva a salvarsi miracolosamente dalle sabbie mobili.

Oggi parla di piani di guerra, di un costoso programma di riarmo disorganico, “à la carte”, in cui ciascun paese fa per sé, ignorando i bisogni della gente che le permette già da troppi anni di godere di un lauto stipendio e di privilegi tanto anacronistici, quanto immeritati.

Per chi non lo avesse ancora capito sto parlando della baronessa von der Leyen e della corte di beoti che ne ha approvato il piano folle.

Ma chi è la von der Leyen?

È la stessa Presidente della Commissione UE, molto poco considerata a Washington così come aveva già evidenziato il satrapo di Istanbul, che ha firmato, all’epoca del Covid, con le industrie farmaceutiche contratti capestro opachi e contrari alla logica, rivelatisi un affare d’oro per i produttori e allo stesso tempo una costosa beffa per i cittadini europei.

I motivi e le clausole di quegli accordi non sono stati mai svelati, né sono stati resi pubblici i verbali delle riunioni, custoditi come documenti "top secret".
La baronessa fa parte di quel mondo che dei diritti sociali, del welfare, delle difficoltà quotidiane delle persone se ne infischia, mentre nutre grande cura per i mega utili delle grandi imprese della finanza, dei produttori di armi, dei fabbricanti di morte.

Il fatto che sia diventata la migliore amica di Meloni, con le damigelle d’onore Metsola, Picierno, Kallas, con valletti della levatura di Costa e Tajani e il parco buoi di FDI, di FI e di mezzo PD, conferma che per comprare gli armamenti va bene far ingoiare ogni rospo: decidere tutto in autonomia, superare i vincoli del patto di stabilità, impedire l'attuazione di politiche sociali e il miglioramento del welfare, della sanità e della scuola ridotte ad un livello infimo.

In fondo questo delirio, questa folle passione per la guerra e per il riarmo, sembra rispondere al paradosso di scuola Tremontiana che cultura, sanità e welfare non pagano, mentre la guerra si.

Ma se i fratelli d’Italia sono così pronti a seguire ciecamente il volere di Palazzo Chigi e di palazzo Berlaymont, possibile che le mamme d’Italia non si ribellino per le minacce che incombono sui loro figli? Ci vuole qualcosa di politicamente veramente significativo oltre la passerella di piazza del 15 marzo.

Torquato Cardilli

15 marzo 2025

8 commenti:

  1. Quanto sta accadendo….. e’ disarmante!!!

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  2. Solo le piazze di tutta Europa possono salvarci da questa catastrofe.
    Dobbiamo fare in modo che Waffenursula si dimetta.

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  3. Trovo vergognoso che invece di paragonare Putin a Hitler , e basterebbe studiare la storia pre seconda guerra mondiale per sapere quanto il paragone sia azzeccato, si paragoni la von dee leyen a mussolini.

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  4. Mussolini seguiva la fascinazione di Hitler. Chi vi dice che anche questa cialtrona non segua quella fascinazione?!?!?!

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  5. Una sola cosa voglio precisare: La Meloni non è la migliore amica del baronessa Krapfen Von Der Leyen nè la suddetta baronessa è la migliore amica della Meloni.

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  6. Ursula fa bene a dirlo.
    Un esercito comune non per fare ma per evitate le guerre. Il Deterrente giusto per scoraggiare l'invasione di un insulso oppressore come Putin.
    Il resto è fuffa; è un lezioso ed inconcludente approccio alla pace o alla parola pace.

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    1. Nino Risitano A parte che ancora singolarmente non sanno da che parte pendere, trovo sorprendente che per parlare di pace si devono mostrare le armi!!!

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    2. Francesco, NON È AFFATTO SORPRENDENTE. È UN SEMPLICE GIOCO DELLA COMUNITÀ UMANA. SE UNO STATO O UN UOMO SI MOSTRA INGIGANTITO NESSUNO CERCHERÀ DI INVADERLO OD OPPRIMERLO.
      Avrà dunque modo di muoversi ed agire meglio: in piena libertà e democrazia.
      Ciao Francesco

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