martedì 24 settembre 2024

L'ACQUA PIOVANA: UNO SPRECO CHE CONTINUIAMO A PERPETUARE. L’ESEMPIO GIAPPONESE E L’IGNAVIA ITALIANA

di Giovanni Caianiello - Mentre l’Italia si ritrova puntualmente sommersa da piogge torrenziali, alluvioni devastanti e periodi di siccità che paralizzano intere regioni, altrove nel mondo si adottano soluzioni ingegneristiche in grado di prevenire disastri naturali e ottimizzare l’uso delle risorse idriche. Il Giappone, per esempio, ha compreso da tempo come trasformare l’acqua piovana da nemico a risorsa, gestendo con intelligenza le emergenze idriche. L’Italia, invece, continua a rimanere intrappolata in un circolo vizioso fatto di promesse politiche disattese, risposte emergenziali tardive e, soprattutto, di un'arretratezza culturale e mentale che si traduce in scelte inefficaci e dannose.

La politica italiana, continua ad annaspare tra incapacità e arretratezza mentale, senza soluzioni. Eppure, tecnologie e progetti infrastrutturali in grado di mitigare gli effetti di alluvioni e siccità sono ben noti e già applicati in varie parti del mondo, anche in Paesi con condizioni climatiche ben più estreme delle nostre, ma non in Italia, dove latita la volontà politica di agire in modo proattivo, di pensare al futuro con visione e lungimiranza.

Evidentemente, per molti dei nostri amministratori politici, il concetto di "bene comune" è un'idea che non riesce nemmeno a sfiorare la loro visione ristretta e miope. La politica italiana sembra essere governata da un’ignavia cronica, caratterizzata da un’incapacità strutturale di affrontare i problemi prima che diventino tragedie.

L’alluvione che ha devastato l'Emilia Romagna nel 2023 era un evento largamente prevedibile, se consideriamo la fragilità idrogeologica, eppure, nonostante la tragedie del 2023, la risposta politica è stata la solita: Stanziamenti di emergenza, promesse di ricostruzione e, immancabilmente, il solito scaricabarile di responsabilità. La storia si ripete nel 2024 con l'ennesima alluvione, a dimostrazione di come non si sia imparato nulla. La gestione delle crisi climatiche in Italia è ridotta a una serie di interventi post-tragedia, quando ormai il danno è fatto e i cittadini si trovano a piangere morti e a raccogliere le macerie.

Ma non basta accusare la politica di lentezza o disorganizzazione. Quello che emerge chiaramente è una vera e propria arretratezza mentale, una visione retrograda che vede nell’improvvisazione e nella gestione emergenziale una norma accettabile. I nostri amministratori sono evidentemente, più interessati a mantenere lo status quo che a pensare a soluzioni innovative che possano davvero salvaguardare il territorio e migliorare la qualità della vita dei cittadini.

Così, mentre in Italia si naviga a vista, altre nazioni sono anni luce avanti nella gestione delle emergenze idriche. In Giappone, ad esempio, nella città di Kasukabe, è stato realizzato un sistema antiallagamento sotterraneo già nel 2006. Questa incredibile opera ingegneristica consiste in cinque enormi cisterne verticali, profonde 75 metri, capaci di immagazzinare l’acqua piovana per evitare che le inondazioni devastino le aree circostanti. 

L’acqua viene poi convogliata in un serbatoio grande quanto un campo da calcio, per essere successivamente smaltita in modo sicuro nel fiume Edo grazie a potenti pompe industriali che oltre a eliminare il rischio di alluvioni nella regione, oltre a proteggere l’ambiente, ha portato prosperità economica. Non solo le alluvioni sono state ridotte a zero, ma l’area è diventata un polo di attrazione per nuove attività economiche, tra cui centri di distribuzione e-commerce e un grande centro commerciale. Un'opera che ha richiesto due miliardi di euro, ma che ha generato benessere e sicurezza per il territorio. In Italia, opere di questo tipo rimangono un’utopia, perché prevale un’incomprensibile mentalità di corto respiro, che vede negli investimenti infrastrutturali un costo anziché un’opportunità di crescita e prevenzione.

Un altro esempio emblematico è la situazione in Sicilia, dove la mancanza d’acqua è diventata una costante inaccettabile. In una regione circondata dal mare, con la tecnologia disponibile per realizzare dissalatori e sfruttare le risorse idriche marine, la popolazione è costretta a convivere con l’assenza d’acqua nelle case per giorni, come se fosse una normalità. 

A dire il vero, dei dissalatori erano stati costruiti in luoghi come Gela, Trapani e Porto Empedocle e abbandonati a causa dell’incuria e della gestione inefficace delle risorse. Nel frattempo, Paesi come gli Emirati Arabi costruiscono impianti di dissalazione nel deserto, fornendo acqua a città e rendendo fertili terre aride. E noi, che potremmo facilmente fare lo stesso, restiamo indietro, vittime di un immobilismo politico vergognoso.

Ora, nella sola città di Palermo, la soluzione e sezionarla in zone idriche per creare dei turni di erogazione. Una ennesima genialata!

Il problema fondamentale è che la politica italiana sembra essere guidata da una mentalità del "non fare". Non c’è volontà di affrontare i problemi alla radice, di prendere decisioni difficili, di investire in infrastrutture che proteggano il territorio e migliorino la vita dei cittadini. Si preferisce lasciare che le cose continuino come sempre, nell’illusione che tutto possa essere risolto con un colpo di bacchetta magica dopo l'ennesima emergenza.

Il vero dramma è che le soluzioni ci sono, e sono state testate con successo in altre parti del mondo. Quello che manca è la capacità di abbandonare l’ignavia e la strafottenza che pervadono la classe politica italiana, e di mettere finalmente il bene comune al centro dell’agenda. Finché continueremo a essere governati da amministratori incapaci e mentalmente arretrati, l’Italia rimarrà un Paese vittima di sé stesso, condannato a ripetere gli stessi errori, tragedia dopo tragedia.

Mi raccomando, cittadini, per la prossima tornata elettorale, impegnatevi a rivotare questi stessi bravi capaci personaggi e partiti di destra e sinistra, autori di questo stesso disastro e non solo.

Giovanni Caianiello

24 Settembre 2024

4 commenti:

  1. Giorgio Consolanti Bellini25 settembre 2024 alle ore 14:18

    Bravissimo, ritengo che sia molto utile la diffusione di queste risoluzioni, che, si badi, non sono geniali e fantascientifiche, ma attuabili con sufficiente facilità. Mi sembra giusta anche la critica che l'articolo trasmette ad una classe politica che continua a "guardare il dito" o a disperdere tempo e risorse dedicandosi a inutili soluzioni per lo più temporanee e puntando alle "grandi opere" che a voler esser malfidati, sono nient'altro che un bancomat per gli "amici degli amici". Capisciammé. Interessanti anche molti altri articoli nel tuo blog, che ti invito a divulgare con ampia generosità qui sul Gruppo e se vuoi anche su Notizie Web 24H - https://www.facebook.com/groups/920904598008707 - Si tratta di un gruppo generalista, ma accoglie naturalmente anche articoli di politica, attualità, cronaca... Io stesso pubblico anche li i miei articoli. Ti Segnalo inoltre il social dell'informazione: Seeple.it dove non troverai censura (fatti salvi i casi di affermazioni razziste, omofobe, sessiste e/o comunque inneggianti all'odio) In quei casi non è il Social ad applicare la censura ma lo stesso Garante, e dove questo non avviene, allora sono i controlli di chi lo gestisce a provvedere. Seeple.it è un Social italiano e a differenza di altre piattaforme si ha la possibilità di parlare con una persona, piuttosto che affidarsi a risposte generate da algoritmi. Buon proseguimento.

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  2. Confermo totalmente quanto evidenziato da Giovanni Caianello con particolare riguardo alle critiche al sistema politico italiano fatto di belle promesse elettorali e poi disattese, che nulla fa' per il bene comune e che sopperisce alle esigenze ordinarie e straordinarie della nazione con scelte inefficaci e dannose. E' vero " i nostri amministratori sono, evidentemente, più interessati a mantenere lo status quo che pensare a soluzioni innovative che possano davvero salvaguardare il territorio" Tutto ciò, evidentemente, per un loro ritorno elettorale e politico.
    È vero, se vogliamo un paese risorto, efficiente e moderno ci dobbiamo impegnare in un radicale cambiamento della classe politica italiana.

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  3. Ma se ci dicono che con le scie chimiche l' acqua piovana e' diventata acida piena di metalli pesanti come alluminio,bario, stronzio, batteri e virus , a cosa puo' ormai servire ? .....

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  4. Articolo macedonia, che mette insieme un pò di concetti raccolti qua e la senza alcun reale approfondimento. La politica italiana è messa maluccio ma anche il giornalismo ha i suoi problemi

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