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domenica 22 settembre 2024

LA MARCHESA DELLA GARBATELLA

di Torquato Cardilli - La nostra primo ministro, in ogni occasione pubblica, che sia una cerimonia, una conferenza stampa, una presenza in TV, ama recitare il ritornello che l'Italia è un grande paese, che non ha nulla da imparare, che ha da insegnare al resto del mondo, che è tornata al centro dell’Europa e della scena internazionale, che è presidente del G7, che è rispettata e tenuta nella massima considerazione dai partner che ci ammirano a bocca aperta e che nei suoi due anni di governo sono migliorati tutti i parametri economici!

Si crogiola nell'auto soddisfazione di sentirsi elogiata e applaudita, come da ultimo all’assemblea della Confindustria, e non le importa se il cittadino comune per un esame specialistico deve attendere un anno, se l’attesa per un passaporto è di sei mesi, se i treni dei pendolari fanno schifo, se quelli ad alta velocità hanno ritardi di due ore, se i morti sul lavoro sono una disgrazia quotidiana, se i precari lo sono a tempo indeterminato, se l’inflazione ha mangiato parte dei salari più bassi d’Europa, se milioni di persone non hanno di che mettere sotto i denti, se ai giovani vengono proposti lavori con compensi di fame e in nero, se il paese si allaga, frana e crolla un po’ dappertutto, se gli alluvionati sono nel fango fino alle ginocchia, se l’inquinamento delle città e del paesaggio continua peggio di prima, se la corruzione e l’evasione marciano alla grande.

Insomma quando si consulta con il suo cerchio magico, sempre più stretto, gradisce ascoltare il refrain “Tout va très bien, Madame la Marquise " (Tutto va molto bene Madama la Marchesa), anche se l’orizzonte è fosco.

I denari per finanziare la guerra non nostra ma impostaci da altri, per favorire le multinazionali degli armamenti e i gruppi economici senza scrupoli, per regalare costose strutture ricettive di migranti all’Albania con spese di gestione milionarie, si trovano. Invece non si trovano quelli per assicurare il lavoro, il welfare, la scuola, la sanità decente e la protezione del territorio (fiumi, invasi, argini, coste, boschi ecc.), per gli indennizzi ai disastrati (“i denari sono finiti” lo ha detto il ministro Musumeci).

Che si tratti di immigrazione, di devastazioni da inondazioni a ripetizione , di rete idrica colabrodo, di discariche e impianti di rifiuti incendiati dolosamente, di inadeguatezza organizzativa degli uffici, di scuole non sicure, di ospedali carenti, di mancata protezione dei sanitari e dei cittadini comuni, anziché chiamare questi “guai”, cioè con il loro nome, usa una definizione ambigua, immutabile, permanente e li chiama “emergenze” perché si vergogna dell’assenza di progetti seri e della evidente impreparazione gestionale.

Oggi ha perso la foga oratoria di un tempo sui blocchi navali, sui respingimenti, sulle carceri, sui rimpatri, sul no a Biden, alla Europa, e alla Nato, sulla necessità di una politica estera con la schiena dritta.

Tace in modo ignobile di fronte alla tragedia della Palestina e ordina al nostro ambasciatore alle Nazioni Unite di astenersi nel voto sulla risoluzione di “richiesta a Israele di porre fine alla sua presenza illegale nei territori palestinesi occupati”, approvata da 124 paesi compresa la Francia, la Spagna, la Grecia, il Belgio ecc., ma osteggiata da Israele e dagli USA e loro satelliti come Malawi, Micronesia, Palau, Papua, Tonga, Tuvalu .

Questa vergognosa astensione, offerta come scendiletto al fronte USA-GB, fa seguito a quella espressa più volte in questi 10 mesi di feroce sterminio dei palestinesi sulla sospensione degli aiuti, sul cessate il fuoco, e offende la cultura, l’umanità, la storia della nostra nazione un tempo considerata punto di riferimento nella politica del Mediterraneo e del Medio Oriente.

Se si eccettua la risibile trattativa a perdere con la Tunisia, con la Libia, con l’Albania, con l’Egitto e la marcia indietro con la Cina dopo aver cancellato la via della seta, Meloni ha dimostrato di non avere una visione strategica, né di medio né di lungo termine.

Il vuoto politico di idee e di programmi viene riempito con balbettii infantili e gaffe a ripetizione dei suoi fidi.

La Costituzione italiana ripudia la guerra e contiene il principio sacro dell’accoglienza di chi scappa dalla guerra e dal pericolo di morte. Principi che vengono costantemente ignorati.

Prima delle elezioni politiche del 2022 sembrava che l’unico argomento a disposizione di Meloni per contrastare il Governo di allora fosse quello dell’immigrazione. Ora sembra che questa non esista più. Organi di stampa e laudatores di penose trasmissioni non ne parlano, l’immigrazione è cancellata dall’orizzonte politico italiano.

Purtroppo la realtà è un’altra. In questi due anni di Governo di destra sono già sbarcati in Italia oltre 280 mila immigrati. Reazione? Provvedimenti di intralci presi da un Ministro dell’Interno con la tipica mentalità del questurino di provincia che dirotta le navi a piacimento dal canale di Sicilia nei porti dell’Adriatico quando sarebbe più pratico e meno oneroso organizzare ogni volta quattro pullman e trasferire i migranti via terra nei luoghi prescelti come destinazione.

Tutta l’attenzione di politica estera è dedicata agli armamenti, alla continuazione della guerra a fianco dell’Ucraina (che non è paese alleato né in Europa, né nella Nato), all’obbedienza cieca all’America che danneggia l’economia europea.

Tout va très bien, Madame la Marquise!

Tranquilla Marchesa della Garbatella, assistita dalla marchesina sorella, assurta al ruolo di Maria Antonietta, nessuno ti disturba, non fantasticare di complotti, ma cerca di avere un minimo di dignità verso il popolo italiano: prima il caso Montaruli condannata per peculato, poi quello Santanchè accusata di truffa e bancarotta, poi Sgarbi accusato di furto di beni pubblici, poi Del Mastro accusato di aver violato il segreto di ufficio, poi Pozzolo accusato di aver sparato e ferito una persona, le penose figure di Lollobrigida che ferma i treni a piacere, di Piantedosi che invita i migranti a restare a casa in attesa di essere prelevati, di Nordio che non capisce che il problema delle carceri sovraffollate non si risolve con la formula liberi tutti, ma che allo stesso tempo ha fatto istituire dal Parlamento 23 nuovi reati (cioè per sovraffollare ulteriormente le carceri sature), di Valditara che considera la scuola come se fossimo ancora ai tempi di De Amicis, infine il caso Sangiuliano, quello che confonde Cristoforo Colombo con Galileo, gestito nel peggiore dei modi, che per la pochade “sbocciata” nel Ministero e finita in alcova, ha fatto ridere gli italiani e all’estero tutti i suoi colleghi del G7.

L’opera quotidiana di disinformazione dei vari Donzelli o Fazzolari che passa sistematicamente la velina alla stampa che trova spazio nei notiziari e negli gli articoli del giorno dopo, non potrà durare a lungo.

Sulla guerra a Gaza la nostra Marchesa, (…sono una madre, sono cristiana…), non ha speso una parola sulla ferocia di Netanyahu indiziato dalla Corte Penale Internazionale come criminale di guerra, responsabile di aver ordinato lo sterminio di 50.000 palestinesi e imposto sofferenze e privazioni inenarrabili a oltre 1 milione di poveracci senza casa, cibo, elettricità o acqua. Non una parola sui crimini costanti che i coloni israeliani compiono in Cisgiordania contro i contadini del posto. Ripetere stancamente che Israele ha diritto a esistere e non dire che anche i palestinesi hanno diritto a esistere sulla propria terra significa stare dalla parte degli oppressori.

Torquato Cardilli

22 settembre 2024

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