martedì 6 agosto 2024

MANCA POCO ALLA CATASTROFE

di Torquato Cardilli - In Medio Oriente da 10 mesi, dopo l’aggressione terroristica di Hamas contro la popolazione israeliana al confine, è saltata ogni regola, persino quella tipicamente semitica, pratica tanto vituperata in Occidente, dell’occhio per occhio, dente per dente. Non c’è stato più freno alla violazione del diritto internazionale e della proporzionalità della rappresaglia, anzi Israele ha aperto le cateratte alla vendetta più cieca.

Tutto nell’assoluta impotenza delle Nazioni Unite, nell’ignavia dell’Europa e nell’ipocrisia degli Stati Uniti che, pur partecipando da mesi ai negoziati ad altissimo livello per il rilascio degli ostaggi israeliani, non hanno emesso un fil di voce per condannare l’assassinio del caponegoziatore di Hamas avvenuto a Teheran.

Gli stessi che hanno fatto la spola tra Cairo, Doha, Roma (capi della Cia, del Mossad, del mukhabarat egiziano e qatarino, Segretario di stato Usa, Consigliere per la sicurezza ecc.) per un finto negoziato che serviva solo a far guadagnare tempo a Israele per poter mettere a segno gli omicidi mirati dopo aver raso al suolo Gaza con oltre 45.000 morti.

Netanyahu, sotto incriminazione della Corte Penale Internazionale come criminale di guerra, ricevuto dal Congresso americano non come uno statista criminale di uno stato diventato canaglia, ma con tutti gli onori riservati all'alleato di ferro, continua imperterrito, irresponsabilmente, nella sua guerra di sterminio di massa e di assassinii individuali.
Il monito di Biden “adesso basta” e gli inviti ancora più patetici di Blinken alla moderazione sono già svaniti come bolle di sapone, mentre il premier israeliano sta condannando il suo paese al tracollo e all'isolamento internazionale con il sollevamento dell'opinione pubblica mondiale di ogni ceto, fascia lavorativa o culturale, sempre più contraria alla sua politica e a quella di chi lo appoggia vigliaccamente.

Perché nessuno lo ha fermato impedendogli il massacro di 16.000 bambini? Chi osa ancora accampare la tesi che Netanyahu si batte per l’esistenza di Israele senza rendersi conto che invece, mentendo, lo condanna ad una guerra permanente che è già quasi secolare?.
Riconoscere il diritto di Israele a difendersi non equivale ad approvare la carneficina in atto a Gaza e le continue conquiste territoriali con la forza, relative espropriazioni e assassinii in Cisgiordania.

Nella galassia mediorientale sono stati in molti (governi e organizzazioni fondamentaliste, trasformatesi col tempo in organizzazioni terroristiche) a sostenere sin dal 1948 di voler distruggere Israele. Per questo la difesa alla sua esistenza (non il sostegno all'espansione continua) è un dovere sancito dal diritto internazionale, cui nessuno può sottrarsi. Con il tempo poi molti stati arabi (Egitto, Giordania, Qatar, Emirati, ecc. inclusa l'OLP, di cui Hanieh è stato primo ministro) hanno scambiato con Israele il reciproco riconoscimento nella speranza di fermare il continuo espansionismo israeliano. Ma quel governo non sta difendendosi dalla distruzione. Sta applicando un criminale disegno politico preciso: l'eliminazione del popolo palestinese e la conquista dell'intera Palestina storica. E quelli che in questa fase cruciale si schierano dalla sua parte, facendo finta di volere la pace, sono degli ipocriti (munafiqun) che credono di ingannare gli altri, mentre ingannano solo se stessi.

Se vale il principio che Israele deve difendere la sua esistenza lo stesso principio deve valere anche per la Palestina. Quanti nel mondo dichiarano a parole di essere in favore della soluzione due popoli e due stati sono sempre gli stessi ipocriti a cominciare dagli Stati Uniti, dalla Nato, dalla UE.

Israele ha appena approvato una legge in parlamento che proibisce il riconoscimento di uno stato palestinese senza che la politica occidentale, i cosiddetti difensori del diritto internazionale, abbiano fatto non dico una dichiarazione di fuoco, ma almeno una smorfia di disgusto.

Risulta forse che il nostro governo, i nostri media, il nostro parlamento, quello europeo, la commissione Ue, la Nato, gli Usa abbiano detto nulla? Questa è la prova che, quando parlano di Israele e Palestina, di pace, di due popoli due stati, mentono.
Dopo l'ennesimo assassinio mirato a Teheran, da parte dei servizi segreti su odine di Netanyahu, oltre a quelli già compiuti illegalmente a Beirut, Damasco, Baghdad, è scattato l’allarme rosso.

Tutte le cancellerie europee, al seguito di quella Usa, si affrettano a lanciare inviti ai loro connazionali ad abbandonare l’area con ogni mezzo. È come l’abbandono della nave al grido “si salvi chi può”. Cioè, i potenti d'Europa e d'America, quelli che si arrogano il diritto di fare e disfare in politica internazionale, non secondo le regole, ma secondo i loro interessi, gli interventisti sempre pronti al sangue, anziché utilizzare tutto il peso politico, diplomatico, economico, finanziario a disposizione si limitano a
patetiche richieste dirette a entrambe le parti perché diano prova di moderazione, ma di fatto continuano a sostenere in armi una sola parte, e abbandonano l’area del Medio Oriente al suo atroce destino di vendetta sempre più atroce, sempre più cieca, ad una contabilità orripilante in continuo aumento di morti, feriti, mutilati, orfani, distruzioni e miliardi bruciati in armi inutili da loro prodotte e fornite..

Siamo ad un passo dalla catastrofe e a Washington come a Bruxelles, a Roma come a Parigi, a Berlino come a Londra, è un coro unanime per condannare Maduro di brogli elettorali come se questi fossero suscettibili di far esplodere una guerra catastrofica.

Torquato Cardilli

06 agosto 2024

11 commenti:

  1. Dieci mesi di guerra e dieci mesi di dialogo tra un nazista e un rincoglionito senza aver saputo spostare una virgola. Gli stati uniti e Israele sono la stessa cosa. Metà del l'amministraziine Biden è ebreo, i maggiori finanziatori di Biden sono ebrei, non parliamo di banche e di costruttori di armi. La linea la detta Netaniau, Biden eseguisce.

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    1. Eseguisce è presente indicativo del verbo eseguiscere?

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    2. Ahahahaaaahhaaha,"eseguisce", lo scempio della nostra lingua! Bravo Pepe l'ignoranza regna sovrana!

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    3. Credo che i lettori di questo blog conoscano la storiella del pifferaio di montagna che, pur conoscendo solo due note, era convinto di saper suonare e, applaudito solo dal suo anonimo assistente, voleva insegnare musica agli altri. Era così maldestro che i cittadini non sopportando più le sue stridenti stonature lo cacciarono via.
      Ora sembra che il nostro abbia bisogno più che di una lezione di musica, di una lezione di italiano. Se mette da parte la saccenteria provi a consultare https://sapere.virgilio.it/parole/correttore-ortografico e scoprirà che ESEGUISCE è parola corretta!
      Indicativo Presente di eseguire
      io eseguisco
      tu eseguisci
      lui eseguisce
      noi eseguiamo
      voi eseguite
      loro eseguiscono
      Se non è contento consulti la Treccani secondo cui eseguire, verbo transitivo di origine latina, è coniugato in: io eseguisco, tu eseguisci, lui eseguisce, ecc. Si ammette, ma in secondo piano, anche la versione io eseguo.

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  2. Vorrei suggerire all' ineffabile dott. Cardilli che il capo negoziatore fi Hamas, la mattina del sette ottobre scorso, alle notizie degli orrori, degli stupri, delle decapitazioni, dei rapimenti di cittadini israeliani, si è prostrato a terra, ha baciato il pavimento ringraziando Allah per la stragi avvenute. Perciò chiamiamo le cose per nome. Quello, Hanyeh, il capo di Hamas è, anzi era un maiale terrorista, uno dei peggiori. Un codardo, uno che passava la sua vita negli hotel a sette stelle del Katar, a gozzovigliare tra piscine, ristoranti, puttane e sale da gioco, uno di quelli che volevano tanti morti tra i palestinesi, per istigare l'odio di tutto il mondo contro Israele. Ma vedo che il sig. Cardilli in quanto a questo non ha bisogno che qualcuno lo istighi ad odiare Israele. Io suo articolo è un vomitare continuo di questo odio che veramente fa rivoltare per l'orrore. Almeno la smettesse di dire bugie, uno magari si potrebbe fare l'idea che fosse possibile discuterne insieme, ma così proprio non si può. Perciò lascio al suoi sfortunati lettori di pascersi di questo veleno

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  3. La regola sui commenti in questo blog è che essi debbono attenersi scrupolosamente al tema trattato senza divagazioni personali.
    Mi ero ripromesso di non curarmi più di questo istigatore seriale all’odio che non conosce regole di etichetta civica del web, di diritto internazionale, di storia, che scrive per partito preso (come confessato senza riflettere e rileggere) a ruota libera, cioè senza freni, ripetendo, come un tam tam stonato, il rombo primitivo che nasconde il vuoto di idee e di sapere.
    Non confuta con argomentazioni serie nessuna tesi, ma divaga su altri temi o ripete slogan e frasi fatte di una propaganda che non attecchisce più.
    Difendere Israele, come faccio io in ogni sede internazionale, significa consigliare un approccio rispettoso del diritto, delle Nazioni Unite, della sua Carta e degli impegni liberamente sottoscritti, del dovere della salvezza della vita, della misericordia per gli innocenti e non di incitamento all’odio infinito, alla guerra eterna, alla continua conquista territoriale in nome di un messianismo inaccettabile, a costo di stragi continue di incolpevoli soprattutto bambini e a mettere in pericolo la propria gente condannandola a vivere permanentemente con l’incubo delle sirene di allarme.
    È proprio vero “deterior surdus eo nullus qui renuit audire” (non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire).
    Con l’impegno solenne a non tornare più sull’argomento dei ragli sgraziati, accolgo l’invito di lasciare volentieri alla imparzialità dei lettori il giudizio.

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  4. In questo blog si scrive e si commenta facendo attenzione a non personalizzare. Più volte però succede di andare oltre facendosi cogliere dalla foga a difesa di situazioni a volte anche oggettive. Ma ciò che non deve accadere è scantonare nel giudizio di chi propone argomenti di carattere generale e ben supportati da dati di fatto.
    Bisogna, quindi, esporre il proprio punto di vista, anche in aperto contrasto con l'autore ma limitandosi a sostenere gli argomenti esposti. Non so se sono stato chiaro.

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  5. Concordo con quanto esposto dall'autore che riporta fatti che sono sotto gli occhi di tutti e che è doveroso richiamare. Quello che succede in Palestina e Paesi limitrofi non è una crisi locale ma una miccia che minaccia gli equilibri mondiali e ci espone a un'allargamento del conflitto.
    Per risolvere una crisi occorre un atteggiamento scevro da pregiudizi e finalizzato a trovare soluzioni vantaggiose nel lungo periodo.
    Risolvere una crisi va ben oltre dal giudicare chi ha ragione o torto e, certamente, gettare benzina sul fuoco non aiuta.

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  6. Gli argomenti seri, puntuali, bene informati espressi dall'autore in questo articolo meriterebbero, da parte di chi non ne condividesse eventualmente le posizioni, un approccio altrettanto storico, meno superficiale e fuorviante di quanto abbiamo avuto modo di leggere in qualche commento abbastanza acceso nei toni e nei contenuti. Di fronte a 45.000 morti a Gaza, per mano israeliana bisognerebbe ammettere quanto meno l'obiettività di dire che la risposta militare di Netanyahu non ha seguito nessun criterio di proporzionalità per l'attacco subìto nel suo territorio. Leggo con attenzione gli articoli del prof. Cardilli che qualificano questo blog. Infierire con frasi scomposte e arroganti contro le persone da cui ci sarebbe da imparare non conferisce certo autorevolezza alle posizioni gridate e arroganti.

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  7. MAI PIÙ MASADA ! E' l'esclamazione delle reclute dell'esercito israeliano quando giurano.
    Masada è la fortezza, in Israele, espugnata dai romani quando nel 70 dopo Cristo il Popolo Ebraico, che anelava alla libertà e all'indipendenza, si ribellò contro i romani. I difensori di MASADA, per non cadere nelle mani di romani che li avrebbero ridotti in schiavitù si suicidarono tutti; le vittime furono circa 900.
    E ovviamente MAI PIÙ leggi razziali, lager, camere a gas, forni crematori di stampo nazista hitleriano!

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  8. Sarebbe bello, anzi perfetto, se invece di dirci che manca poco andaste e la faceste accadere la catastrofe. Oh aspetta...

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