martedì 27 agosto 2024

IL COMPAGNO RENZI È VIVO E LOTTA INSIEME A NOI. IL PD CHE SI RINNOVA

di Maurizio Alesi - Basterebbe leggere l’intervista a Graziano Delrio pubblicata dal Fatto Quotidiano del 27 agosto per capire quant’è dura (e lontana), la strada del rinnovamento all’interno del PD. Delrio, ovviamente, non parla a nome suo personale ma esprime la posizione dei tanti nostalgici e beneficiari dell’era renziana dura a morire in quel partito irredimibile che non riesce a rinnovarsi neppure quando è guidato da una segretaria giovanissima e fuori dagli schemi del passato.
Purtroppo, si è fatta fagocitare subito dal tritacarne di cacicchi e funzionari di partito che non mollano la presa. A riprova del peso tutt’ora esercitato dai renziani e dalle altre infinite correnti dentro il PD resta il fatto che il presidente del partito è un altro coriaceo renziano come Bonaccini messo come sentinella per controllare la Schlein. Delrio è un uomo che nasconde il suo potere dietro quella faccia di finto buonismo e i modi cortesi da eterno paciere. Nonostante il gravoso impegno familiare di padre con ben nove figli, ha trovato il tempo di partecipare a tre governi diversi, dopo aver fatto il sindaco di Reggio Emilia per due mandati nonché il presidente dell’Anci.

Dunque, nessuna sorpresa per le sue dichiarazioni pro-Renzi. Quello che è inaccettabile è constatare nell’intervista, la piena condivisione di pensiero e di tesi con la Shlein ancorché provenisse da una storia completamente diversa e fosse stata incoronata direttamente dalla base per incarnare un’auspicata stagione di rinnovamento politico, contro i desiderata della dirigenza che non la voleva. Il turbo renziano della prima ora, nell’intervista, ci intrattiene amabilmente sul tema attualissimo della costruzione di un’alternativa credibile di un rinnovato centro sinistra. Delrio si schiera apertamente per il ritorno a casa dell’amico e sodale compagno di battaglie con cui ha condiviso le più indegne nefandezze, dal jobs act all’abolizione dell’art.18 contro i lavoratori, all’esaltazione della precarietà nel lavoro arrivando a concepire il sistema dei “buoni lavoro” con i Voucher.

Come Renzi, si schierò per l’abolizione del RdC e a favore delle famigerate riforme costituzionali per fortuna asfaltate dagli italiani. Ma andiamo al contenuto dell’intervista. Delrio sostiene che quello che conta per un’alleanza sono i programmi: per lui bastano e avanzano e chi se ne frega di chi ne fa parte. Sarebbe come dire che dopo aver costituito un’associazione di sani principi morali con un meraviglioso statuto a favore dei diritti dei minori, si aprano le porte anche a soci pedofili. Ma per Delrio l’importante è il progetto e non chi deve portarlo avanti. Se non ci fossero i precedenti sull’inaffidabilità di un personaggio con le caratteristiche di Renzi che ha una evidente propensione al tradimento e all’interesse personale, si potrebbe forse discutere della sua cooptazione.

Ma con un curriculum come il suo, unico per indegnità morale e politica, come si fa a sostenere che ciò che conta sono i programmi e che il “passato non conta”. Ecco alcune frasi usate da Delrio nell’intervista: “al centrosinistra non serve incartarsi sui personalismi”, oppure, “Il Centro sinistra deve costruire un programma di riforme necessarie, e poi verificare chi ci sta”, “non bisogna guardare al passato”. Queste affermazioni rivelano un’assoluta mancanza di etica politica secondo la quale la selezione del personale politico e la loro storia sono ininfluenti, anzi un fastidio che deve essere eliminato. Le doverose esclusioni di gente indegna le chiamano veti. Infatti, di far entrare Renzi, Calenda, la Bonino e chissà quanti altri infiltrati stanno riscaldando i muscoli nei colloqui riservati con la Shlein, non frega niente a nessuno.

Dicono che per vincere bisogna fare + 1. Questa è la logica di una buona parte della dirigenza Dem. Delrio, rispondendo alle domande del cronista, spende tutte le sue energie intellettuali per difendere l’ex compagno di merende arrivando a citare come esempio positivo il governo Prodi. Quello che non dice di quell’esperienza è che avendo allargato il campo con personaggi che vanno da Bertinotti a Mastella, ministro della giustizia, quel governo cadde dopo venti mesi e spalancò le porte al ritorno di Berlusconi. È quello che si ripeterà se si continua a mettere insieme un’accozzaglia indistinta “con chi ci sta”. l’Unione di Prodi, infatti, accorpava tutto l’accorpabile del fronte antiberlusconiano: dai Democratici di sinistra alla Margherita, dai Radicali a Rifondazione comunista, dai Verdi all’Italia dei Valori, dai Socialisti ai Popolari centristi.

Per ricordare qualche nome di leader, ne facevano parte Antonio Di Pietro, Clementa Mastella, Lamberto Dini, Oliviero Diliberto, Francesco Rutelli, Piero Fassino, Fausto Bertinotti: una vera poltiglia. Un governo che ha conosciuto finanche la compravendita di senatori come De Gregorio passati dalla sinistra alla destra con i soldi di Berlusconi, proprio a causa di una mancata selezione. Ma per Delrio contano i programmi. Infatti, quello di Prodi era un ottimo programma, peccato che è stato buttato giù dall’interno. Oggi si vuol ripetere la stessa cosa per battere la Meloni.

Parlando poi delle elezioni in Liguria, Delrio mostra fastidio nei confronti di chi pretende che Renzi esca dalla giunta di destra del comune di Genova, come presupposto per aprire un dialogo a sinistra. L’intervista si chiude con una perla di saggezza: “sui diritti non si può parlare di destra e sinistra”. Forse Delrio l’ha letto su Topolino perché a noi invece, sui diritti civili, risulta una profonda e incolmabile distanza con la destra in tema di immigrazione, cittadinanza, famiglia, libertà di espressione e informazione, istruzione, aborto, salute, uguaglianza e abitazione. Spero che gente come Delrio sparisca dalla circolazione insieme al suo protetto e, se il partito dovesse pensarla come lui, sparisca anche il PD. Avrebbe un’occasione d’oro per farlo scomparire dalla scena politica e invece lo rianima.

Maurizio Alesi

27 Agosto 2024

14 commenti:

  1. Nei giorni scorsi si è parlato di "" balena bianca'' ecco, la democrazia cristiana ha fagocitato quello che un tempo era il partito comunista. E la cosa certa è che non si torna indietro perché è stato digerito.

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  2. Per dire la verità la Balena bianca avrà fagocitato il Pci ma è scomparsa sotto la mannaia di Mani pulite. Il Pci è scomparso per autodissoluzione.

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  3. Compagno??? Casomai camerata.

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    1. Non hai colto l'ironia. Mi dispiace. Come puoi pensare che lo consideri un compagno dopo quello che dico di lui nell'articolo.

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  4. Il delirio di Delrio

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  5. Gigi Moncalvo (ex giornalista della Fininvest) lo disse diversi anni fa che renzi è il figlio politico del berlusca... ed oggi ne abbiamo conferma, ascoltate l'intervista www.youtube.com/watch?v=MwzYbyEE9Yo

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  6. Ma con tutte le malefatte che ha fatto Renzi ha ancora il coraggio presentarsi di fronte alla gente onesta, non gli bastano tutte le vigliaccate che ha fatto.

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  7. Ecco i danni delle democratiche primarie... sembrava la salvatrice del PD ma forse ne sarà la tomba. Renzi? Ma che davvero?

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  8. Ma che volete rinnovare siete tutti magnacci, ladri dei nostri sogni e deficienti per deficit, l'unica cosa da fare e scioglier questi partiti che pensano a incassare e senza vergogna mostrarsi superiori, ma che avete capito che gli italiani sono tutti coglioni, e se lo pensate cercate di fare un biglietto verso l'ignoto e non farvi più vedere , siete la rovina del paese, ho capito una cosa, che avete fatto vincere Meloni per scaricarvi dai doveri e sapendo che dopo la Meloni ci vorresti andare voi per poi dire che dovete aggiustare i danni che lei ha creato e quindi lacrime e sangue, vi dovete vergognare e sparire per sempre.

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  9. Auguri! Stia tranquilla Signora Schlein, con lui a fianco non avrà più necessità di alleati. Ci penserà lui! E farà tutto lui, alleviandola dal peso di tanti pensieri e di tante preoccupazioni.
    E' garantito!

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  10. Infatti, la manderà a casa a riposarsi. Dove c'è Renzi cresce solo distruzione.

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  11. Trovo piuttosto triste che nessuno provi un profondo senso di schifo per un essere falso, codardo e ripugnante che è sempre pronto a vendersi sulla strada dell opportunismo come una bagascia di borgata. Possibile che non riusciate ad ignorare questo squallido ominicchio quaquaraquà, quando sarebbe l unico modo per distruggerlo per sempre!. È il far parlare di lui che cerca disperatamente,e ci riesce, perché ancora ci sono troppi che vogliono parlare di lui, mentre ignorarlo lo porterebbe rapidamente all oblio!.

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    2. Ha ragione. La presenza sulla scena politica di un personaggio squallido e vergognoso come Renzi, che viene tenuto in vita solo da giornali e televisioni (non certo dal consenso che non ha), rimane un mistero. Nessuno ha combinato disastri come lui, ma la Shlein sembra non ricordare.

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