domenica 28 luglio 2024

IL TRIONFO DEL CATTIVO GUSTO E DELL'IPOCRISIA

di Torquato Cardilli - Una volta per le Olimpiadi si sospendevano le guerre per far trionfare le migliori qualità di ogni atleta, al di là dei confini e dei conflitti. Poi nell'era moderna, con l'affermarsi del capitalismo che mira sempre al profitto, si è preferito rimandare le gare, ma non la guerra.

Infine ora assistiamo al trionfo del cinismo: i cannoni possono continuare a uccidere (che significa enormi guadagni) mentre gli atleti gareggiano per distrarre i popoli.

Pochi mesi fa, temendo conseguenze terroristiche, c'è stato un ipocrita invito francese alla tregua olimpica. Invito non accolto da nessuno, né dai combattenti, né da chi sta nelle retrovie a fornire armi.

Parigi nella serata inaugurale dei giochi ha messo da parte la sobrietà ed è stata il palcoscenico del cattivo gusto e dell'ipocrisia dei potenti.

Non si era mai visto uno spettacolo così privo di arte, di grazia, di bellezza; al contrario così ricco di una mistura di kolossal all'americana e di pacchianate anacronistiche, con costumi improbabili tra odissea nello spazio e star wars, tra Moulin Rouge e Tabarin novecentesco, tra tedofori corsari e cavalieri alla Giovanna d'arco con cavalli finti che galoppano sull'acqua, tra barche male in arnese e squadre di atleti scalmanati a bordo.

La serata introduttiva all'olimpiade parigina è stata la negazione dello sport che significa onore al migliore, rispetto per il perdente, amore per lo stile, per la sobrietà, per l'arte, per l'eleganza, per l'onestà.

Insomma è stato il trionfo di ciò che si raccomanda di non vedere; un assurdo spreco di miliardi rispetto ai bisogni dei più poveri.

Sul piano politico ha rappresentato una evidente negazione dello spirito sportivo, al di là delle chiacchiere introduttive: impedimento di partecipazione con bandiera alla squadra russa perché di un paese aggressore, ma trattamento di favore a quella israeliana pure di paese aggressore come stabilito dall'Onu; ma i grandi della terra fanno finta di niente.

Sul piano umano e sociale lo sfarzo pacchiano è stato una pugnalata al cuore di tanti sofferenti nel mondo, sotto le bombe, assediati, privi di tutto salvo che di miseria, di fame e sete, di macerie e di morte.

Dove sono quei governanti che sproloquiano sulla necessità di porre termine ai massacri di Gaza ed ai bombardamenti di Ucraina? Dove sono quelli che a parole dicono di adoperarsi per la de escalation?

Torquato Cardilli
28 luglio 2024

5 commenti:

  1. Ricordo all'autore dell'articolo che il 7 ottobre 2023 un commando di Hamas riesce ad entrare in Israele forzando la barriera di difesa e cogliendo completamente di sorpresa l'esercito. I miliziani vanno casa per casa, nei kibbutz e in un festival musicale che si tiene da quelle parti, compiendo un'orrenda strage. Oltre 1200 civili vengono uccisi, più di 4600 feriti e oltre 200 tra bambini, donne e uomini vengono rapiti e deportati a Gaza. Un pogrom senza precedenti nella storia di Israele sin dalla sua fondazione. Questo è l'inizio di questa guerra. Dire che Israele è un paese aggressore è una vera e propria porcata. Secondo il Torquato, Israele avrebbe dovuto subire il genocidio senza muoversi, senza difendersi, senza reagire, oltretutto in una zona del mondo in cui appena dimostri una carte debolezza ti azzannano senza pietà. L'ONU, avrebbe stabilito che Israele è un paese aggressore? Lo sanno anche i sassi, ma Cardilli non lo sa, che l'ONU è un immondo carrozzone dove circa un centinaio di nazioni arabe comandano in forza dei loro numeri, e da sempre fa la guerra a Israele. Perciò il fatto che l'ONU attribuisca a Israele l'onta di essere un paese aggressore non ha alcuna importanza , è una cazzata senza valore, l'ONU non ha i requisiti morali per dare dell'aggressore a chi difende il proprio popolo e il proprio diritto all'esistenza. Il genocidio di Gaza non esiste, anzi esiste nel cervello bacato di Alessandro Di Battista, in quello altrettanto bacato di Chef Rubio, di Alessandro Orsini, di Nicolai Lilin e in quello di Torquato Cardilli.Il numero dei civili morti è ignominiosamente gonfiato. I tre quarti di quei civili sono terrroristi nazi islamici. Le cifre dei morti a Gaza vengono fornite da Hamas, sono cifre false, ignobilmente false. Non è questa la sede per smentirle, perciò non vado avanti. Notizia di stamattina, con foto: i soldati israeliani danno bottiglie di acqua a dei bambini palestinesi piuttosto assetati. Voglio ricordare al Cardilli che se Israele avesse deciso di fare un genocidio a Gaza, gli sarebbero bastate poche ore per fare piazza pulita di ogni essere vivente in quelle zone, perciò la smetta questo triste uomo di mistificare la realtà e soprattutto la smetta di essere a favore dei terroristi, degli stupratori, dei tagliatori di teste, di quelli che cuociono i neonati vivi nel forno, degli affamatori del loro popolo, di quelli che dicono di avere bisogno dei morti palestinesi per bastonare Israele di fronte all'opinione pubblica mondiale

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    1. c'è da domandarsi quale virus abbia colpito il signor Pepe che alcuni anni fa, redarguendo l'autore di qualche commento fuori posto, scrisse su questo blog: "Cerchiamo di rispondere in maniera civile e senza usare toni offensivi".
      Considerato ora il tono, il contenuto e gli epiteti lanciati in netta antitesi con la posizione precedente, potrei commentare a favore dei lettori che non si lascino incantare dal signor Pepe e dai suoi sodali, con un verso del vate "Fama di loro il mondo esser non lassa; misericordia e giustizia li sdegna: non ragioniam di lor, ma guarda e passa."

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    2. Se ho usato qualche termine inappropriato me ne scuso, ci mancherebbe altro. Il mio problema è che non rileggo quello che scrivo e mi lasci trasportare dalla foga. Ma nella sostanza dei fatti, il mio pensiero è quello espresso, e non è affatto un sogno il mio

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  2. "Cerchiamo di rispondere in maniera civile e senza usare toni offensivi". Bastano queste parole per sottolenare come il commento, tra l'altro lunghissimo, di Nino Pepe sia andato oltre le righe. E me ne dispiaccio.
    L'artitolo parla della manifestazione inaugurale delle Olimpiadi di Parigi evidenziandone alcune contraddizioni, lo sfarzo, le esagerazioni. E sottolinenando con rammarico che per le Olimpiadi una volta si sospendevano le guerre, mentre in questa occasione nulla è stato fatto per interrompere le tragedie di Gaza e dell'Ucraina.
    Poi, come accade spesso, Pepe non sente ragioni quando si parla del problema palestinese di cui ritiene avere lui soltanto la verità.
    C'è da dire, comunque, che le responsabilità dei potenti del mondo sulla tragedia medio orientale sono state e restano enormi.
    Questo blog, comunque, garantisce sempre il dibattito franco e leale anche quando la foga gioca qualche brutto scherzo. Calma, caro Nino, calma.

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  3. La volgarità fatta spettacolo. Una volta ciò che era volgare costava poco e spesso il popolo della volgarità doveva accontentarsi. Oggi si è dimostrato che la volgarità, se porta il marchio Macron, costa tantissimo e a pagare è quel popolo che di questo tipo di volgarità farebbe a meno.

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