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martedì 18 giugno 2024

CARO CONTE, TI SCRIVO, MA TU NON FARCI CASO

di Maurizio Alesi - Conte, ti prego, adesso basta, abbi pietà. Non se ne può più di sentirvi parlare (e litigare) di cose inutili, persino ridicole sullo statuto, le regole interne, il totem dei due mandati, le parlamentarie decise da quattro gatti che continuano a mettere in lista perfetti sconosciuti, buoni solo a far crollare il consenso ad ogni elezione. Andando avanti così anche persone perbene e preparate come te, saranno ridotte all’irrilevanza. Così facendo, intorcinati in questioni di lana caprina, renderete la vita più agevole a certi energumeni di destra che impazzano in parlamento e nel Paese, grazie anche ai vostri capricci autolesionisti. Ma lo vuoi capire che avete davanti il peggiore dei governi di sempre che sta spaccando il paese, negando i diritti, affamando i più deboli e picconando la Costituzione. Ma davvero pensi di poter contrastare un potere così radicato in tutti i gangli delle istituzioni, degli enti pubblici, della pubblica amministrazione con braccia e piedi legati. Mi riferisco, per esempio, alla più assurda delle prescrizioni sulla regola dei due mandati. 

Nel movimento tutti la contestano ma nessuno ha il coraggio di affrontare apertamente un personaggio che, secondo me, ha già dato e sarebbe il caso che tornasse ai suoi spettacoli, facendosi pagare dal pubblico che va a vederlo in teatro, anziché da noi cittadini con un compenso assurdo e immeritato. Anche questo, caro Conte, è arrivato il momento di dirlo fuori dai denti e senza ipocrisia. Beppe Grillo non può continuare a sentirsi il padrone della ferrovia facendosi vedere solo quando si perdono le elezioni per sculacciare te e quanti si impegnano tutti i giorni in parlamento facendo il proprio dovere. L’elevato ha seguìto le elezioni europee rimanendo affacciato alla finestra senza dire una parola, fare un intervento, un comizio a sostegno del movimento. Sono anni che si fa i cazzi suoi. Non capisco perché si continua a dare tutto questo potere ad un uomo invisibile che viene strapagato dalla politica. I contribuenti (anche quelli che non votano per il M5S), lo pagano 300 mila euro, più del Presidente della Repubblica che ha uno stipendio di 240 mila euro. Ti sembrano soldi ben spesi e necessari? Si è fatto eleggere garante del M5S, ma ti sei chiesto chi e che cosa garantisce. Siamo sicuri che Grillo sia ancora una risorsa e non un problema visto che, dopo aver incontrato te, si è soffermato a lungo a dialogare con la Raggi, notoriamente non proprio una fan di Giuseppe Conte e anch’essa, come Grillo, latitante durante le europee. Ti sei liberato del figlio del fondatore Casaleggio e non riesci a dire il fatto suo a Grillo. 

Arriva da Genova per farti sapere che “la regola sui due mandati resta fondativa”. E chi se ne frega, verrebbe da dire, si lasci decidere a chi nel movimento vive, partecipa, si prende anche le aggressioni in Parlamento su cui il garante, peraltro, ha preferito non proferire verbo. Ma poi, caro Conte, che senso ha impedire a chi si è distinto in parlamento per impegno, coerenza, moralità di proseguire la propria esperienza istituzionale. Si faccia piuttosto una valutazione sulla qualità dei singoli parlamentari e si operi una selezione tra i migliori, i più bravi, più rappresentativi e che funzionano meglio anche in Tv. È assurdo negare il terzo mandato a tutti a prescindere dai meriti. È forse meglio la scemenza di fare scegliere i candidati da pochi iscritti senza nome e senza volto, che non si sa chi siano? Si abbia il coraggio di assumere la responsabilità di selezionare la propria classe politica. Questo tocca a te caro Conte, sarebbe compito
tuo e della classe dirigente del movimento.
 
Chi l’ha detto che cambiare deputati e senatori ogni due mandati sia automaticamente garanzia di efficienza e di pulizia morale. La gente se ne frega di queste regolucce. Vota per le persone che stima di più e se non le ritrova più nelle liste del M5S, magari non va a votare. Vorrei inoltre ricordarti alcuni casi che contraddicono la discutibile tesi del limite dei due mandati. Enrico Berlinguer è stato in parlamento dal 1968 al 1984 (ma solo perché purtroppo è venuto a mancare); Nilde Jotti dal 1948 al 1999; Pietro Ingrao dal 1950 al 1992; Sandro Pertiti, oltre ad essere stato Capo dello Stato, ha seduto in parlamento dal 1948 al 1978; Tina Anselmi dal 1968 al 1992 e Aldo Moro dal 1946 al 1978. Altro che due mandati. Tu pensi che la lunga permanenza in parlamento di questi protagonisti della Repubblica abbia deteriorato la qualità del loro impegno politico, etico o morale? E allora, di che cosa stiamo parlando. Te lo dico io: del nulla. 

In questa legislatura tra le file del M5S ci sono tanti parlamentari molto bravi, seri e preparati che secondo queste norme bislacche dovrebbero lasciare il passo a non si sa chi, e per volere di chi. Il primo mandato serve ad imparare come funzionano le istituzioni, il secondo a mettere in opera le proprie capacità e, proprio quando acquisisci la piena maturità, devi lasciare il posto a gente che deve ricominciare partendo da zero. Ma ti rendi conto che è una follia. I tuoi avversari sono vecchi lupi consumati e tu ti presenti con agnellini di primo pelo pronti ad essere divorati alla prima occasione. Riflettici bene, togli il vitalizio a Grillo e vedrai che si ritira da solo, la gente si fida di te e non di un mercenario. Vogliamo parlare della tua mancata candidatura alle europee? Tutti i leader degli altri partiti lo hanno fatto incrementando notevolmente i loro voti. 

Tu hai avuto un mare di schede annullate perché contenevano il tuo nome, ma tu non eri in lista. Capisco la tua onestà intellettuale, non te la sei sentita di truffare gli elettori ma hai dato un vantaggio allucinante agli altri. Non solo, ma gli elettori se ne fregano della tua limpidezza. Non paga più. Forse avresti dovuto adeguarti, chiedere scusa e dire che il sistema ti costringe ad esserci. Non si può vincere se non si compete ad armi pari. A volte, sai Giuseppe, ad essere eccessivamente scrupolosi, si rischia di passare da bacchettoni. A chi parla del ritorno alle origini rifiutando alleanze di ogni genere dico che vivono nel paese delle meraviglie. La Meloni e il suo governo ringraziano.

Maurizio Alesi

18 Giugno 2024

18 commenti:

  1. La leadership di Conte non si discute. Non ci sono alternative a Conte.
    Il Presidente Conte, il M5S ed i suoi attivisti devono andare avanti come uno tsunami.

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  2. Sono d'accordo, ma vedo ingrossare la fronda del garante e per me è un elemento di grande disturbo alla leadership di Conte

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  3. Che ci siano cose da cambiare, che Conte non sia un politico, o meglio, non sia falso come un politico, che non cerchi alleanze che non soddisfino i suoi canoni di giustizia, che non promette quello che non può mantenere , è pacifico, ma altrettanto pacifico è che ha dimostrato, al di là di ogni ragionevole dubbio, di essere un capo, un capo capace e serio, unico nel panorama politico, per cui possiamo affidarci a lui ed affidargli il futuro della Nazione con animo tranquillo.
    Collaboratori e non, popolo tutto, se anziché criticarlo, offenderlo, tirarlo per la giacca, gli si desse una mano, potrebbe essere questa Nazione molto più bella, molto più considerata, molto più onesta e tutti staremmo meglio.
    Ho orrore di chi giudica con ingratitudine senza minimamente considerare quanto è stato fatto nei suoi governi, approfittando di una momentanea defaillance per saltargli ulteriormente addosso, e cercare di netterlo fuori campo. Se questo gioco dovesse riuscire, tutti ci accorgeremo del peso che ha e la Nazione, ne risulterebbe talmente tanto impoverita da arrendersi a questa fauna divoratrice che in breve tempo la ridurrebbe una larva invivibile, inguardabile, indegna.

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    1. Non sono in discussione le doti politiche e morali di Conte, non credo di averlo criticato nel merito della sua azione politica che è eccellente. Questi suoi meriti, tuttavia, se non si libera di tante, troppe stupide e inutili catene regolamentarie, vedrà vanificare i suoi sacrifici. Si può continuare ad essere onesti, coerenti e vicini alla gente, anche se fai tre mandati o se scegli il personale politico anche di altra provenienza, a condizione che abbiano una storia specchiata di onestà e di correttezza. Basta dare vantaggio a questa destra. La gente se ne frega degli eccessi di diversità. Guarda a ciò che un partito fa e a ciò per cui si batte.

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  4. Conte ha una sola colpa: credere di poter riportare l'etica dentro la politica e fare dell'etica l'asse portante della sua politica. Si sbagliava e si sbaglia.

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    1. Infatti è proprio così. Gli italiani, ameno quelli che vanno a votare, non si pongono il problema dell’etica e della morale in politica. Questo è uno dei danni più disastrosi che ci ha regalato il berlusconismo, moltiplicato da tanti anni dalla destra al governo. Ecco perché il M5S deve fare i conti con la realtà. E questo non vuol dire diventare disonesti, ma evitare gli eccessi per apparire smisuratamente “diversi”.

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    2. Quelli che non votano sono peggio sopratutto al sud ma adesso in qualche mese se ne accorgeranno

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  5. ANALISI PERFETTA. GRILLO PUO' ESSERE LICENZIATO. IL MOVIMENTO DEVE ESSERE DI CONTE E I SUOI POLITICI E ISCRITTI.

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  6. Grillaccio il picconatore, deve essere svuotato dall'incarico di garante.
    Egli, da quando è emersa la storia del figlio è cambiato.
    Non fa più l'interesse del movimento.
    Mettiamolo ai voti.

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  7. Quando si fanno analisi politiche bisogna avere chiari le dinamiche che hanno portato all'affermazione una forza politica e quelle che stanno portando alla sua lenta e inesorabile estinzione.
    I 5S nascono come un movimento contro il palazzo e trovano il consenso in gran parte degli elettori di sinistra che non si vedono rappresentati dal PD gestito da ex DC e da un Sindacato succube e scendiletto di tale sinistra. Il primo errore dei 5S è stato quello di cedere alle lusinghe di Renzi dopo la caduta del governo Giallo-Verde : i 5S avevano con il governo con Salvini raggiunto la maggior parte dei loro obiettivi, era necessario non perdere la propria identita ed andare ad elezione, anche a costo di perderle. Ma ormai il capo dei 5S è un avvocato che come dice Grillo fa tenerezza ma di dinsmiche politiche non capisce un cazzo. Non.ci si va a stringere con chi ha necessità di recuperare l'elettorato che gli hai rubato. Da li comincia ka inesorabile discesa dei 5S.
    Conte, che bene farebbe a tornare ad insegnare, sbaglia tutto : partecipa insieme alla Schlein e a Landini a manifestazione targate PD dove si chiedono diritti che erano cavalli di battaglia dei 5S. Accetta l'idea del campo largo, pur di tornare a governare, senza accorgersi che la Schlein che da dietro gli sussurrava all'orecchio in realtà lo stava sodomizzando riprendendosi l'elettorato che era suo.
    Conte, come un ragazzino che vuole la sua vendetta, fa tutta la campagna elettorale contro la Meloni senza distinguersi dalla Schlein, senza attaccare la Schlein ricordando che il salario minimo era una battaglia dei 5S che i sindacati nel 2022 governo Draghi, avevano rifiutato; avrebbe dovuto ricordare che sul tema Ukraina le posizioni sono completamente divergenti e che per questi due semplici motivi non era possibile l'ipotesi del campo largo, non era possibile salire sullo stesso palco.
    ( un vero politico prima pensa a consolidare il proprio elettorato, a confermare la propria identità, il raggiungimento del potere diventa una conseguenza. Conte questo non l'ha sncora chiaro)
    Oggi finite le Elezioni, dopo che la Schlein gli ha succhiate il 6% di elettori, manda un messaggio chiaro: da te caro Conte non accettiamo più ÑO.
    Il problema dei 5S non è il regolamento, ma chi il partito guida, perché inadeguato ad un movimento di opposizione.
    Oggi un solo uomo sarebbe nelle condizioni di rianimare i 5S ed è Di Battista, perché incarna li spirito e l'identità del movimento, Conte, come dice Grillo, fa tenerezza perché ha le idee confuse sul come distinguersi dalla sua vera unica nemica che si chiama SCHLEIN che lo trascina nelle sue battaglie facendogli fare la figura del comprimario

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    1. Grillo che accusa Conte di non conoscere le dinamiche politiche fa ridere. Certamente le conosce meglio di lui avendo accumulato una discreta esperienza parlamentare e di governo, mentre lui continua a parlare dalle camere d'albergo o dalla sua bella villa genovese, intascando 300 mila euro l'anno dai fessi che ancora lo pagano per fare battute su Conte. Checchè se ne dica oggi Conte rimane il politico più preparato, più trasparente e apprezzato (non a caso è al secondo posto del gradimento dei leader dopo la Meloni). Oggi, chi parla di mantenere le distanze dalla Schlein commette un errore d'ingenuità e vorrebbe mantenere le forze di sinistra eternamente all'opposizione. Nessuno, da solo, è in grado di costruire un'alternativa a questa destra oscurantista. Si valorizzi piuttosto il successo di AVS e si costituisca un tavolo di programmazione tra forze che hanno posizioni comuni almeno sulle questioni fondamentali. Chi vorrebbe far tornare Conte all'insegnamento non tiene conto che il M5S, nonostante il massacro mediatico a reti ed edicole unificate, in Italia mantiene stabilmente il 15/16%. Probabilmente se Conte si fosse candidato alle europee avrebbe confermato quel risultato, ma ha pagato il conto alla sua onestà intellettuale. Ed è velleitario
      invocare l'azione salvifica di Di Battista il quale,
      da solo, non avrebbe speranza di cambiare il destino di questo paese. Anche lui sarebbe costretto a cercare alleati. A meno che non si pensi che da solo potrebbe raggiungere il 51% . Se si vuol proprio far risalire il crollo del M5S ad un momento preciso, quello ha avuto origine dalla sciagurata partecipazione al governo Draghi. Senza Conte il M5S sarebbe al 3%.

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    2. Caro Lillo, sarebbe più semplice affermare che i movimenti ad un certo punto della loro vita politica, hanno la parabola discendente per fine propulsione anti-sistema giacché nei fatti essi stessi diventano sistema senza peraltro diventare forze politiche con programmi e certezza di schieramento ideologico. I 5S avevano tutte le caratteristiche per appropriarsi dello spazio dei riformisti e di vita di un vero partito riformista laico e socialista.E' mancato il coraggio e il giusto leader.

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  8. Sono d’accordo, in Special modo per i due mandati. L’ho detto fin dall’inizio: le ditte cercano personale con esperienza e il Grillo parlante li licenzia.

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  9. Ci vogliono persone politicamente preparate, che quando fanno qualcosa prima comprendano quali possono essere le conseguenze. Parlare di due mandati è assurdo in quanto quanto chi è stato eletto finalmente comincia a capire qualcosa non è più candidabile e si ricomincia con chi non ha nessuna esperienza! Insomma punto e a capo!

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  10. Grillo attacca Conte. Lui risponde: “Faccia pure, non dipendiamo da lui!”
    Nel momento in cui il M5S attraversa un passaggio difficile Grillo, con una frase infelice, attacca Conte: “Ha preso più voti Berlusconi da morto che lui da vivo. Io essenziale per il M5S”. Conte questa volta non ci sta e replica a Grillo: “Il destino del Movimento non è nelle mani di Beppe Grillo ma nelle mani di una intera comunità di uomini e donne che deciderà del suo futuro all’assemblea costituente a settembre. Di essenziale qui non c’è la singola persona ma la comunità, che ormai è fatta di gente seria, matura, che decide del proprio destino”. Tradotto in senso politico vuol dire che il M5S non ha bisogno di garanti, tanto meno di padri nobili. Il Partito, o Movimento, costituzionalmente appartiene agli iscritti e, anche, a suoi elettori. Condivido quanto scritto da Maurizio Alesi nell’analisi e nelle prospettive del M5S. Auguro a Giuseppe Conte e a tutto il Movimento una nuova fase costituente per il bene di tutti. L’inizio? Sembra buono!

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  11. Il ragionamento di Maurizio Alesi è impeccabile. Probabilmente sui due mandati non siamo pienamente d'accordo ma sul resto si.
    Inoltre credo ci sia ormai ra la gente un senso di disaffezione che ha raggiunto livelli altissimi nei confronti della politica in genere. E il M5S paga il suo essere diverso, lontano dal potere, lontano dagli affari e compagnia cantando. Pertanto quelli che vanno a votare lo fanno per motivi speso di interesse personale fregandosene di ciò che realmente quei politici fanno e hanno fatto in favore della comunità.
    Conte, comunque, resta il migliore leader che il M5S possa avere

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  12. E forse non solo del M5S

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  13. Mamma mia c'è di liccarisi i baffi, nemmeno il chihuahua sarebbe capace di una analisi così precisa puntuale direi veramente un babà al rum. Cioè i 5* hanno perso più di 6 milioni di voti perché Conte con concede più di due mandati ai toninelli alle taverne ai dj fofo', ma da crederci, oppure che i voti dei grillini erano in prestito da altri partiti e finita la euforia tornano ai rispettivi, una battuta del saltimbanco per chi capisce, da l'idea che rende giustizia il movimento aveva come cemento l'odio per Silvio, ma se non c'è più che senso ha. Infatti dalla prossima elezione ci toglierete il disturbo, restano i debiti che avete prodotto e chi li paga.

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