L’indifferenza costante verso il rispetto della legge, sulla scia del cattivo esempio di chi lo ha sgovernato per troppi anni, e lo ha addirittura istigato alle continue violazioni delle regole (ricordate che le tasse sono considerate dalla Presidente del Consiglio il pizzo di stato?), ha lasciato aperti varchi larghissimi per furbizie sempre condonate, a danno di quelli che le tasse le pagano fino all’ultimo centesimo: pensionati e dipendenti regolari.
L’imbroglio, la truffa, l’evasione fiscale, lo sfruttamento del lavoro altrui in nero, sottopagato e senza garanzie, la sperequazione di genere, la speculazione nei settori economici-finanziari-commerciali, la costante violazione delle norme di sicurezza, del vivere urbano per il decoro del quartiere o della città e più ancora del paese, sono tutti moventi che tengono il cittadino normale lontano dalle urne, frequentate per lo più dagli irriducibili, dal malaffare e da chi cerca un tornaconto immediato.
La competizione elettorale per il parlamento europeo del prossimo giugno non si presenta come una gara onesta. Si tratta di un evento truccato in cui non contano i programmi politici dei vari partiti e candidati, le prospettive di miglioramento di condizioni di vita, di salute, della pace raggiungibile con il negoziato e non con le armi.
Nelle ridicole trasmissioni televisive non vengono spiegati i programmi, che comunque non sarebbero onorati; vi trionfa la zuffa dialettica che trascende spesso in scambi di invettive sul personale, con malcelata soddisfazione dei conduttori attenti solo allo share del pubblico che gode nell’assistere alla sguaiataggine e alla rissa, ritmata dalle tribune plaudenti a comando per qualsiasi sciocchezza.
Ciò che conta è la capacità di attirare, con promesse irrealizzabili e con la retorica del nazionalismo, le frange culturalmente più deboli, quelle che vivono di pulsioni passionali reazionarie o estremamente ideologiche, con l’illusione di poter contare qualcosa senza fare né sforzi, né sacrifici.
Basta guardare la formazione delle liste e le candidature truffa che sono un oltraggio alle istituzioni.
Dell’imbroglio massimo, del raggiro vergognoso verso l’elettore pesce, relativo alle candidature incompatibili di chi ha incarichi di governo o parlamentare, si è già parlato. Purtroppo anche questo è uno dei tanti lasciti negativi del defunto presidente padrone, entrati a far parte del costume italiano in questi ultimi 30 anni. Nessun premier o ministro europeo ha mai varcato la linea rossa della decenza e della incompatibilità. In Italia sì.
Anche per questo ennesimo schiaffo alla moralità politica, siamo considerati in Europa un paese di imbroglioni. Ne sono la prova le procedure di infrazione aperte contro di noi e delle multe miliardarie che l’Italia è costretta a pagare con i soldi dei contribuenti ignari ai quali non viene mai data una parola di spiegazione.
La Presidente del Consiglio e gli altri segretari di partito da Schlein a Tajani, da Calenda a Renzi (fa eccezione Conte del M5S, unico leader fedele al principio di moralità in politica) sanno in partenza che non onoreranno il mandato elettorale, che richiedono per narcisismo, e che la loro candidatura multipla in tutte le circoscrizioni, illegittima e ingiustificabile, è un mero specchietto per le allodole o esca per l’elettore pesce, che da vero masochista contento di essere gabbato, deporrà nell’urna la scheda con un nome fasullo.
Renzi, a differenza degli altri, ha fatto la trovata furbesca di piazzarsi in lista per ultimo, e di promettere che se eletto andrà a Bruxelles (ma è lo stesso politico che da Primo Ministro aveva solennemente garantito al popolo italiano che se avesse perso il referendum costituzionale si sarebbe ritirato per sempre dalla politica! Tiè!)
La sua promessa è tesa a carpire ancora una volta la buona fede degli ingenui: lui sa che molto difficilmente riuscirà a superare lo sbarramento del 4%; ma ammesso che vi riesca c’è da scommettere che non lascerà il Senato italiano perché a Bruxelles non potrebbe più fare gli affari con stati esteri da cui riceve prebende per cosiddette prestazioni professionali.
Tra i candidati impresentabili figura anche Sgarbi, ex sottosegretario, buttato fuori dal Governo (pende su di lui una richiesta di rinvio a giudizio per un imbroglio contabile su un’opera d’arte), ma amorevolmente riaccolto nelle braccia di FdI per potere usufruire dell’immunità parlamentare europea.
C’è anche un generale in servizio attivo, Vannacci, autore di un libro condensato di luoghi comuni e affermazioni sessiste, razziste, nazionaliste, retrograde. Costui non è candidabile, eppure il capo della Lega lo ha presentato come il gioiello della corona.
Ci sono due impedimenti: uno costituzionale ed un altro regolamentare, che sono stati tranquillamente scavalcati.
Anche se l’art. 49 della Costituzione garantisce a “tutti i cittadini il diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”, bisogna porre attenzione al successivo articolo 98 che prevede limitazioni al diritto di aderire a partiti politici per alcune categorie specifiche inclusi i militari di carriera in servizio attivo.
Sul piano regolamentare, secondo il codice militare, essendo Vannacci un generale dell’esercito in servizio e non un pensionato, non può essere candidato nella circoscrizione in cui ha prestato servizio. Eppure figura nella lista dei candidati della Lega in posizione preminente addirittura con il soprannome “il generale” copiando il pessimo esempio di chi chiede il voto perché Giorgia, manco fosse la regina d’Inghilterra.
In tutte le liste figurano delle novità: per il PD Strada, Tarquinio, Annunziata, Cristallo (ex sardina); per i Verdi Salis (detenuta in Ungheria), Lucano, Todaro (ex miss sfregiata); per gli Stati Uniti d’Europa Caiazza; per il M5S, unico partito in cui tutti i candidati hanno la fedina penale immacolata, Pedullà, Morace, Tridico, Antoci; per Azione Camporini (ex Capo di Stato Maggiore); per Alternativa popolare il muscolare e chiacchierato Bandecchi, mentre nella Lega e in FdI sono ricandidati i parlamentari uscenti.
Scorrendo le liste di tutti i partiti (fuorché in quelle del M5S) si leggono nomi di transfughi o riciclati che non hanno dato nulla alla Nazione che intenderebbero rappresentare con l’unica ambizione di arraffare l’appannaggio di 20 mila euro al mese più liquidazione e buonuscita.
Gli aspiranti riciclabili (parlamentari uscenti, ex parlamentari, sindaci e presidenti di regione che hanno superato i due mandati), sono il triplo dei posti disponibili (per il PD Bartolo, Tinagli, Zan, Gori, Toia, Fiano, Bonaccini, Gualmini, Moretti, Zingaretti, Nardella, Ricci, Marani, De Caro, Picierno, Ruotolo; per FI Moratti, Cota, Tosi, Mussolini, Polverini, Martusciello, Chinnici; per i Verdi Marino, Spinelli, Orlando; per Azione Bonetti (in ticket con Calenda), Pizzarotti, D’Amato, Pittella; per Stati Uniti d’Europa Bonino (in ticket con Renzi), Taradash, Paita, Cecchi Paone, Mastella Lonardo, Bernardini, Bellanova); per Libertà il duo De Luca-Castelli (ex 5S), Amodeo, De Caprio (capitano Ultimo), Cunial (già espulsa dai 5S).
L’elettore comune sa dire quale contributo ciascuno di questi candidati ha dato o può ancora dare al Paese oltre che al proprio portafoglio?
È pensabile che il 9 giugno nella cabina elettorale emerga in rivolta per la truffa delle liste un sussulto di indignazione popolare?
Torquato Cardilli
06 maggio 2024
In tutte le liste figurano delle novità: per il PD Strada, Tarquinio, Annunziata, Cristallo (ex sardina); per i Verdi Salis (detenuta in Ungheria), Lucano, Todaro (ex miss sfregiata); per gli Stati Uniti d’Europa Caiazza; per il M5S, unico partito in cui tutti i candidati hanno la fedina penale immacolata, Pedullà, Morace, Tridico, Antoci; per Azione Camporini (ex Capo di Stato Maggiore); per Alternativa popolare il muscolare e chiacchierato Bandecchi, mentre nella Lega e in FdI sono ricandidati i parlamentari uscenti.
Scorrendo le liste di tutti i partiti (fuorché in quelle del M5S) si leggono nomi di transfughi o riciclati che non hanno dato nulla alla Nazione che intenderebbero rappresentare con l’unica ambizione di arraffare l’appannaggio di 20 mila euro al mese più liquidazione e buonuscita.
Gli aspiranti riciclabili (parlamentari uscenti, ex parlamentari, sindaci e presidenti di regione che hanno superato i due mandati), sono il triplo dei posti disponibili (per il PD Bartolo, Tinagli, Zan, Gori, Toia, Fiano, Bonaccini, Gualmini, Moretti, Zingaretti, Nardella, Ricci, Marani, De Caro, Picierno, Ruotolo; per FI Moratti, Cota, Tosi, Mussolini, Polverini, Martusciello, Chinnici; per i Verdi Marino, Spinelli, Orlando; per Azione Bonetti (in ticket con Calenda), Pizzarotti, D’Amato, Pittella; per Stati Uniti d’Europa Bonino (in ticket con Renzi), Taradash, Paita, Cecchi Paone, Mastella Lonardo, Bernardini, Bellanova); per Libertà il duo De Luca-Castelli (ex 5S), Amodeo, De Caprio (capitano Ultimo), Cunial (già espulsa dai 5S).
L’elettore comune sa dire quale contributo ciascuno di questi candidati ha dato o può ancora dare al Paese oltre che al proprio portafoglio?
È pensabile che il 9 giugno nella cabina elettorale emerga in rivolta per la truffa delle liste un sussulto di indignazione popolare?
Torquato Cardilli
06 maggio 2024
Più di 1500 parole per dire che:
RispondiElimina"Tutti i partiti italiani fanno schifo eccetto il Movimento 5 Stelle che è un partito buono e immacolato" Sarebbero bastate le mie 18 parole.
A volte ci vogliono anche più di 1500 parole per far emergere la verità. Ma purtroppo di fronte a tante menti obnubilate da giornali e tv è veramente difficile capire le differenze. E se non le capisci tu....
EliminaL'articolo cita "fatti" che come in una medaglia ha due facce. Tuttavia sembra che quella che induce a valutazioni positive abbia maggiormente "colpito" qualcuno. È proprio vero che la moneta cattiva scaccia quella buona.
EliminaL'Italia si fa truffare da sti parassiti. Ennesima beffa che purtroppo non tutti comprendono.
RispondiEliminaNon è una novità, qualche anno fa, in virtù proprio di queste considerazioni il popolo italiano penso di dare una spallata, dando fiducia al movimento del "vaffa" poi tutti sappiamo come è andata a finire. Grillo, Di Maio, Conte etc hanno finito con l'essere ciò che abbondantemente avevano criticato un movimento partito che ad oggi non si comprende nella logica della legge elettorale da che parte stanno. Dal ché è inevitabile che molti in tanti disertano le urne non avendo più una logica alternativa, giacché cambiano i Governi ma il copione è sempre lo stesso.
RispondiEliminaSantussa Andriano
EliminaSalvatore Laterra eppure è così facile comprendere con chi sta il m5stelle. Ma lei è uno di quelli che si ferma alle liti interne (dove molti vi sono saliti solo per soldi soldi soldi tanti soldi, tant’è che hanno lasciato il movimento per questioni false e si sono abbracciati lo stipendio pieno. Ma il più accade avendo tutti i media contro ad ogni piccolo disappunto tra i componenti, le menzogne ( sino a sentire ancora soldi buttati per Rdc, 110% e banchi a rotelle) tutte cose che già da anni esistono nel migliore dei modi negli altri stadi europei. Da che parte stanno dovrebbe ben saperlo se sono riusciti ad emanare leggi a favore dei cittadini. Ma purtroppo i cittadini italiani sono per lo più disonesti e truffatori, prova ne sono gli arresti per voto di scambio, tò, ma guarda un po’, un fattaccio per la quale non è mai stato arrestato o indagato un politico del movimento!
Come vede lei è un altro che scrive menzogne solo per screditare il M5Stelle. Saluti
Non è mia abitudine raccontare menzogne o peggio fare demagogia! Né di scoprire l'altrui coda di paglia. Ancora una volta chiedo: Con l'attuale legge elettorale che prevede per necessità coalizione, mi domando il movimento con chi sta'??? Ad oggi non mi è chiaro, sicuramente per mia non capacità di comprendere.
EliminaUn'elencazione di fatti che, sebbene neutrale, lascia l'amaro in bocca e giustifica il ruolo ancillare dell'Italia sullo scenario europeo e dell'alleanza atlantica. È questa la conseguenza di un lungo periodo di metamorfosi che ha svuotato la "politica" con politicanti che possono disinteressarsi dei bisogni degli elettori, in quanto cooptati dai vertici dei partici, e così facendo hanno creato un vuoto di dialogo con la base elettorale che ha finito per rinunciare al diritto di voto conquistato in lunghe lotte
RispondiEliminaSicuramente no, niente sarà fatto dopo che molto sarà stato detto. A noi Popolo possono mingere sulla testa e dirci che piove. Lo schifo che stiamo vivendo e che permettiamo che si compia è perché lo meritiamo tutto!
RispondiEliminaCi sono persone e compagini degne di ben figurare e di tenere alto il nome dell'Italia, ma quelle persone non conviene che vengano innalzate perché contrarie agli interessi di chi ci tiene sotto il tacco per la vigliaccheria di che ci amministra.
Tutti questi non li dovete votare non servono a niente stanno distruggendo il paese
RispondiEliminaThank youu for sharing this
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