sabato 27 gennaio 2024

LA GIORNATA DELLA MEMORIA. CALOGERO MARRONE EROE SICILIANO

di Giuseppe Vullo - In occasione della “Giornata della Memoria” voglio raccontarvi una storia vera. La vita di un eroe siciliano dimenticato.

Non è famoso come Oscar Schindler e neanche come Giorgio Perlasca, però dal gennaio 2013 anche lui ha un albero nel Giardino dei Giusti d'Israele. Quest'uomo è nato a Favara, in provincia di Agrigento, il 12 maggio 1889 e lavorava al municipio, come mio nonno nato anch'egli nel 1889, e come lui dipendente comunale, quindi si conoscevano bene. Il fatto mi ha colpito.

Questo eroe siciliano dopo la Prima Guerra Mondiale, in quanto reduce, trovò un posto di lavoro nel suo comune. All'avvento del fascismo si rifiutò di prendere la tessera del "partito nazionale fascista" perciò fu inviso ed osteggiato dai notabili fascisti del suo paese e fece alcuni mesi di prigione. Nel 1931 vinse un concorso come applicato nel comune di Varese, prese la sua valigia di cartone, assieme alla moglie Giuseppina ed i 4 figli ed emigrò dal profondo sud al profondo nord.

A Varese grazie alle sue doti umane e professionali fece carriera e diventò capo dell'ufficio anagrafe. Da questa posizione di rilievo, e delicata, durante l'occupazione nazi-fascista, rilasciò centinaia di documenti falsi ad ebrei ed antifascisti, che cosi poterono sfuggire alla caccia dei loro persecutori. Ma il 7 gennaio del 1944, a causa delle accuse di un delatore, fu arrestato come collaborazionista e traditore della Repubblica di Salò. Quelle imputazioni prevedevano la fucilazione.

Qualche giorno prima era stato avvisato da un prete, in relazione con il Comitato di Liberazione Nazionale, un certo don Luigi Locatelli, che le SS sarebbero venute per arrestarlo, consigliandolo perciò di mettersi in salvo in Svizzera. Ma egli si rifiutò perché aveva dato la sua parola al podestà di Varese, Castelletti, e anche per evitare, così, le sicure ritorsioni nei confronti della sua famiglia.

L’emigrante di Favara, profondo sud, venne arrestato dalle SS e trasferito a Dachau dove, il 15 febbraio 1945, fu assassinato dalla barbarie nazifascista. Un uomo semplice, ma con un bagaglio di ideali e di valori oggi, purtroppo, sconosciuti. Questo grande conterraneo, non ebreo, eroe per caso, e quasi dimenticato dalle nostre istituzioni, è stato dichiarato "GIUSTO TRA LE NAZIONI". Il suo nome era Calogero Marrone.

Giuseppe Vullo
27 gennaio 2024

5 commenti:

  1. "per non dimenticare", sa molto di ipocrisia quando ancora oggi si combattono guerre per.........................? e ancora a soffrirne sono i bambini che muoiono senza sapere perché, donne, anziani e giovani che chi sa in nome di quale ideale muoiono, io credo che invece di ricordare bisognerebbe che ci vergognassimo per morti che chiedevano solo di vivere in pace, il ricordo non ci basta, siamo le solite bestie assetate di sangue.

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  2. GIUSEPPE VULLO 27 gennaio 2014 alle ore 09:42
    P.S. Per onor di cronaca Calogero Marrone è il nonno di Manuela Marrone, fondatrice della lega, moglie di Bossi e madre di Renzo detto il trota. Quest'ultimo tempo fa si vantava di non essere mai sceso sotto Roma. Qualche giorno fa invece è andato a favara (agrigento), alla ricerca delle sue radici. Ha visitato la casa dove è nato il bisnonno Calogero Marrone. Anchio come l'amica Baldizzi mi sento riscattato ed orgoglioso, dall'eroe dimenticato, CALOGERO MARRONE. Per la verità anche la mia famiglia ha dato un contributo di sangue nell'ultima guerra, provocata dalla follia nazifascista. Mio zio, che si chiamava Giuseppe Vullo come me, è stato mandato in Russia e non è più tornato. In cambio al mio paese gli è stata dedicata una strada: via soldato Vullo. Quindi in questi giorni vedendo film di tutti i generi sull'ultimo conflitto, Mi sono chiesto cosa ci facesse mio zio, un giovane inconsapevole, dalla caldissima Sicilia alle fredde steppe della Russia, grazie a Mussolini che aveva bisogno di 500 morti per sedersi con il vincitore Hitler ! Sembra un romanzo ma è una triste storia.

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  3. Ah...dimenticavo ringrazio il direttore G. Gattuso che ha riproposto il mio articolo del 27 gennaio 2014, esattamente dieci anni fa. Per informazione anche a Palermo nel giardino dei giusti c'è un albero alla memoria del socialista, Calogero Marrone!

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  4. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della celebrazione del Giorno della Memoria, ha citato alcuni eroi, fra i quali il favarese Calogero Marrone, capo dell'ufficio anagrafe di Varese, internato e ucciso nel 1945 in un campo di concentramento per avere fornito documenti falsi a ebrei e antifascisti per salvargli la vita. "Scoperti e arrestati dai nazifascisti - ha affermato Mattarella - hanno concluso la loro vita nei lager tedeschi. Di fronte alla barbarie, di fronte all’ingiustizia, tutte queste persone non hanno girato la testa, non hanno volto lo sguardo altrove. Hanno sconfitto, innanzitutto dentro loro stessi, la paura, l’inerzia complice, l’indifferenza che, come ci ricorda spesso Liliana Segre a cui rivolgo un pensiero affettuoso a ottant’anni della sua deportazione, è la più perniciosa delle colpe.
    I “Giusti” hanno dimostrato, a rischio della propria vita e di quella delle loro famiglie, che il senso di umanità, se rettamente coltivato, resiste in ogni condizione e supera persino i confini del tempo e della morte. Ci hanno insegnato, anche di fronte a tragedie immani, il valore salvifico dei
    gesti di coraggiosa solidarietà. Perché, per ripetere anch’io questa mattina il celebre detto del Talmud ‘chi salva una vita salva il mondo intero’.”
    I fratelli siciliani Emanuele e Francesco Bunetto (Bellamorea) hanno dedicato il brano “Fuori Campo” al “Giusto fra le Nazioni” Calogero Marrone che, come il più noto Schindler, salvò centinaia di ebrei falsificandone i documenti.

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  5. Ottima iniziativa quella di Giuseppe Vullo che dieci anni fa ha voluto ricordare un eroe quasi dimenticato che pagò con la vita la sua generosità umana. Una storia importante e significativa che andava riproposta nella giornata della memoria del 2024.

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