giovedì 11 gennaio 2024

LA DEMOCRAZIA È IN PERICOLO

di Torquato Cardilli - Di fronte alla lugubre manifestazione di qualche centinaio di pericolosi nostalgici, inquadrati militarmente, in camicia nera e braccio teso con croce celtica in evidenza sul piazzale antistante la sede del MSI di Acca Larentia, non si può restare indifferenti.

Non si può liquidare la cosa come ha fatto ipocritamente FdI, nel silenzio della premier imbevuta di quella ideologia, che si tratta di quattro cani sciolti, anche senza aggettivo.

Bisogna avere il coraggio di chiamare questa manifestazione con il suo nome "fascista" e i suoi partecipanti "fascisti", rei di apologia di fascismo, vietata dalla Costituzione e dalle leggi della Repubblica.

Il cittadino deve dire da che parte sta: di qua nel campo della democrazia, della libertà, del libero pensiero, oppure di là nel campo della dittatura, della privazione della libertà, del pensiero unico.

Questo affronto allo Stato, non è altro che la naturale conseguenza dell'assalto alla sede della CGIL. E la prossima tappa, senza la mobilitazione dell'opinione pubblica, sarà ancora più grave.

Non meraviglia più di tanto che alla prima parte della cerimonia abbiano partecipato due reduci come il vice presidente della Camera dei Deputati Rampelli e il presidente della Regione Rocca. Né stupisce l'assurda dichiarazione del ministro dell'interno Piantedosi che la polizia non è intervenuta per non creare incidenti. Di fatti, quando si tratta di manganellare brutalmente gli studenti, o gli operai o i pastori la polizia non esita a intervenire e la Digos si precipita ad identificare il melomane che alla Scala grida viva l'Italia antifascista, mentre di fronte a questo schieramento, resto noto in anticipo, non prende alcuna misura interdittiva.

I romani sanno bene ora che sono tornate, dopo un secolo, le maniere forti, chi li governa.

Torquato Cardilli
11 Gennaio 2024

9 commenti:

  1. Ma come, e la polizia per disperdere la manifestazione dov’era?

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  2. Se è vero che sono cani sciolti, METTETEGLI LA MUSERUOLA!

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  3. il raduno fascista è una grandissima vergogna il saluto fascista è sempre una grandissima vergogna, i fascisti devono tornare nelle fogne come Mussolini, la è il loro posto

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  4. In tempi di mare mosso gli stronzi salgono a galla. Non hanno altra collocazione.

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  5. E ve ne accorgete adesso ? Spesso ho visto sottovalutare episodi preoccupanti , anzi se ne rideva .

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  6. la libertà si perde un po' alla volta e sempre nell'indifferenza generale

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  7. Credo che veramente ci sia un pericolo incombente per la democrazia, ma non tanto per un cambio di status o, quantomeno, non soltanto per quello! A mio avviso il peggio è rappresentato dalle persone che quello status vorrebbero far salire al governo della Nazione ed al quale, gli attuali politici si stanno progressivamente e sciaguratamente avvicinando.
    Coloro ai quali i moderni baldi giovani si rifanno, avevano il motto "Per la Patria e per l'Onore" ed in questa luce, gli adepti, i puri (pochi in verità ampiamente, anche al tempo, subissati da altri), si muovevano, conservando un alito di legalità ed umanità.
    Credo che in questi moderni apprendisti di regime, non alberghi neppure uno iota di buono, di bello di nobile, ma sia soltanto fucina di egoismi e di disgustose, becere volontà che di libertà non hanno neppur l'odore.

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  8. È stato sempre un pericolo,sin dalla sua caduta,il problema sta nel fatto che qualcuno ha dato loro l'opportunità di riemergere, e ora ce li ritroviamo al governo,anche se loro fanno di tutto per dichiararsi antifascisti,ma è solo una presa in giro! Gli italiani se ne dovrebbero (cond.obbl.) rendere conto!!!!!

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  9. La cultura fascista del governo e della maggioranza, più che nella tolleranza del saluto fascista, risiede nelle nuove disposizioni sulla giustizia che mettono il bavaglio alla libera informazione, nel divieto di pubblicare le motivazioni delle sentenze, gli stralci di intercettazioni. Sta nell’all’abolizione della legge Severino che sospende gli amministratori condannati e nell’all’abolizione dei reati dei colletti bianchi. Questo mi preoccupa di più del governo Meloni.

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