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sabato 28 ottobre 2023

QUESTA POLITICA IMMARCESCIBILE CHE PIACE ALLA GENTE

di Maurizio Alesi - Ho cominciato a seguire la politica quando ero studente delle scuole superiori. La Democrazia Cristiana aveva una maggioranza straripante e inarrestabile alimentata dal consenso del mondo cattolico e dal “pericolo comunista”.
Poi vennero gli anni dell’eterno pentapartito, tra il 1981 e il 1991 che, ogni tanto, perdeva il partito repubblicano di La Malfa diventando quadripartito. Era un’alleanza tra DC, PSI e partiti laici che prevedeva l’alternanza alla guida del governo di esponenti di tutti gli elementi della coalizione. La politica si esprimeva con un linguaggio incomprensibile, inventandosi un lessico politico surreale tipo le convergenze parallele. Formula con la quale si indicava una traiettoria politica che avrebbe dovuto portare a un'intesa tra forze democratiche alternative: la sinistra italiana e la DC. Peraltro, in geometria piana, due rette parallele non si incontrano mai e, dunque, l’espressione conteneva un plateale ossimoro.

Io, che ammiravo politici seri come Berlinguer, Pietro Ingrao, Sandro Pertini ho vissuto gli anni della mia giovinezza nella speranza che si potesse abbattere quel sistema di potere che aveva il volto di Giulio Andreotti, Salvo Lima, Evangelisti, Pomicino, Fanfani, Pietro Longo. E poi Craxi, capo dell’associazione a delinquere del Psi e della Milano da bere (che infatti i ladroni col garofano si sono bevuti). Ogni elezione era per me una dolorosa delusione nel vedere riconfermati sempre gli stessi personaggi al potere e i partiti di opposizione senza nessuna speranza di andare al governo. Quel sistema di potere, infatti, sarebbe rimasto intatto fino ad oggi se non fosse intervenuta la magistratura a svelare una devastante rete di corruzione di massa che aveva metastasi in tutti i partiti, asfaltandoli definitivamente.

Adesso, pensavo ingenuamente, si aprono spazi per un’alternanza inediti e insperati in cui i partiti, da sempre all’opposizione, potevano finalmente giocarsi la partita del governo. Ma siccome al peggio non c’è fine, dopo il crollo di un’intera classe politica e il disintegrarsi dei partiti storici, anziché un naturale ricambio incarnato da una sinistra unita spuntò dal cilindro un imprenditore spregiudicato in pieno conflitto d’interessi, che nel giro di due o tre mesi si candidò e conquistò la presidenza del Consiglio. Riuscì, con il potere delle sue televisioni, i suoi giornali (e un po' di mafia come risulta dalle sentenze), a far sognare gli italiani fondando un partito personale e presentandosi come innovatore della politica nazionale. Infatti, calpestò ogni regola, ogni prassi, ogni comportamento deontologico portando al governo nani e ballerine. Vinse a piene mani e diventò padrone dell’Italia per un ventennio, con piccole pause di finta opposizione.

Alla lunga dinasta partitocratica della Prima Repubblica seguì una nuova fase politica: il berlusconismo (tutt’ora in pieno vigore anche senza Berlusconi), che mise radici e cancellò radicalmente ogni residuo di moralità, etica e regole democratiche. Come si suol dire, si è passati dalla padella alla brace. Questo è il tempo che ci tocca vivere nelle variegate evoluzioni dei governi di Centro destra e grandi ammucchiate, con un centro sempre più ininfluente che non conta nulla e un accentuarsi di una destra rampante ai vertici del governo e del Parlamento. Le facce della vecchia politica sono state sostituite da statisti come La Russa, incredibilmente presidente del Senato (seconda carica dello Stato), il leghista Lorenzo Fontana, presidente della Camera, che in un discorso pubblico disse: “Porto volentieri il mio saluto agli amici di Alba Dorata per il loro congresso”. 

Sisto, autore delle leggi ad personam di B. viceministro della Giustizia, Salvini, ministro delle infrastrutture, Sgarbi alla Cultura e, dulcis in fundo, una borgatara a Palazzo Chigi che si crede Golda Meir.

In un quadro così mortificante di dilettanti allo sbaraglio verrebbe da dire: arridateci Andreotti e Forlani. Continuo a chiedermi senza darmi una risposta, perché mai questa gente piace tanto a molti elettori italiani che continuano a votarli nonostante il vuoto che li circonda, lo squallido profilo dei suoi rappresentanti, i comportamenti indecenti, le gaffe ministeriali, la propensione alla tutela degli interessi forti, il continuo legiferare in favore di imprese amiche, lobby, caste e carezza agli evasori e ai colletti bianchi.

L’unica risposta che riesco a darmi è la mutazione genetica prodotta dal ventennio berlusconiano. Fu quella la genesi della immoralità politica sfrenata e la pessima gestione della cosa pubblica mostrando l’arroganza del potere, il disprezzo per le regole democratiche modellate agli interessi di chi gestisce il potere. Questa destra, degna erede di B. parla ai suoi elettori, non parla al Paese e se ne infischia di chi resta ai margini della società. Mostra il pugno di ferro contro i poveri e fa marcia indietro sui provvedimenti che disturbano gli industriali. Come fanno, mi struggo, gli elettori di questi politici a rimanere insensibili e fedeli, di fronte alle plateali giravolte e incoerenze rispetto alle posizioni assunte in campagna elettorale, ribaltate dopo essere arrivati al governo. Fanno tutto il contrario di quanto hanno promesso: dal Ponte sullo Stretto, dalla linea antieuropeista agli scendiletto di Ursula von der Leyen, alle accise sulla benzina con la promessa di abolirle tranne poi aumentarle, alla legge Fornero di cui si prometteva l’abolizione e invece mantenuta e peggiorata.

La Meloni, dall’opposizione, voleva incentivare le nascite e adesso aumenta il latte e le tasse sui prodotti per l’infanzia. Per non parlare del blocco navale risolto triplicando gli sbarchi, alle retromarce sulla giustizia, gli extraprofitti incassati da banche, industrie farmaceutiche, assicurazioni arricchitesi illegalmente, rimangiati dopo le bacchettate dei banchieri. Si potrebbe continuare a lungo ricordano il Mes e tanto altro ancora.

Mi chiedo se non sarebbe più corretto chiedere scusa agli italiani per averli ingannati e, magari, salvare la faccia dicendo che molte cose non si è nelle condizioni di farle per causa di forza maggiore e per subentrati problemi non prevedibili. Invece no. Vince l’arroganza e la spregiudicatezza di presentarsi in televisione come se nulla fosse agitando complotti e manovre oscure contro il governo. Vedo allontanarsi la speranza di vedere tempi migliori.

Maurizio Alesi

28 Ottobre 2023

10 commenti:

  1. Inutile continuare a farsi false illusioni. Questo paese, ha bisogno di essere ripulito a fondo, cancellando dalla politica e dalle istituzioni, tutti i personaggi che l’affollano da decenni e ciò è possibile, anzi è facilissimo.
    Per farlo serve solo una matita, che in mano ai cittadini, da sola vale mille bazooka, votando liste e nuovi politici, che avranno tutto il diritto di sbagliare, perchè no?
    Ma un segnale forte e definitivo. Una ammonizione di presa maestà da parte del popolo: Fine dei reami, principati e vassallaggi. Chi sbaglia va a casa come chi si presta a ubbidienze straniere.

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    1. Per cacciare i ladroni dal tempio occorre soprattutto liberare la gente dalla schiavitù del bisogno. Questi strozzini campano sfruttando il disagio dei cittadini. É un modello tanto vecchio, quanto efficace. Maurizio Alesi

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    2. Giovanni, non è così facile. Prima bisogna ripulire i partiti perché sono proprio loro che fanno le liste elettorali e continuano a metterci esattamente tutti i personaggi che, come dici tu, affollano la politica e le istituzioni da decenni. L'elettore non fa altro che scegliere tra i candidati che sono in lista. Ma nemmeno trombando i candidati che non ci piacciono possiamo stare sicuri perché LORO li riciclano, come hanno fatto con Di Maio e Letta dando loro degli incarichi in sede europea

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  2. Significativa quanto veritiera riflessione di Maurizio Alesi che disegna un quadro veramente difficile da digerire della situazione politica italiana. Ma ciò che fa rabbrividire, evidenza che Maurizio fa rilevare, è il disinteresse dei cittadini e la disaffezione che emerge ad ogni tornata elettorale, vedi le elezioni per il seggio senatoriale a Monza che è stata una quasi farsa. Ma la situazione è veramente grave. Non si intravedono cambiamenti a breve e l'attuale maggioranza di governo è ben radicata nel Paese a prescindere dalle minkiate che fa il governo. Non c'è una reazione seria, non ci sono proteste degne di rilievo e le opposizioni riescono a fare ben poco. È tutto frutto dell'era berlusconiana che ha obnubilato milioni di cervelli con tv e stampa al seguito? Può darsi, anche se io ho molti dubbi. Se non c'è una crescita culturale, una accresciuta consapevolezza dei cittadini, in particolare dei giovani, non ne usciremo.

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  3. Fu il presupposto per farci entrare nella strana Unione Europea e nel suo euro. , SE UN POLITICO SI RITIRA IL VANTAGGIO È DUPLICE, SMETTE DI FAR DANNI E VA A LAVORARE (Paul Samuelson, Premio Nobel per l'economia)
    Il Presidente della Repubblica Francesco Cossiga definì Mario Draghi vile affarista perché fu uno dei maggiori responsabili dello smantellamento delle nostre prestigiose aziende pubbliche italiane. Tutto iniziò il 2 giugno 1992 sul panfilo Britannia nel porto di Civitavecchia sul quale si svolse un convegno di esponenti italiani ed esteri della politica, della finanza, dell'economia; a bordo c'erano anche Mario Draghi ed Emma Bonino la quale confermò la presenza di Beppe Grillo (allora solo comico) dicendo di non sapere il motivo per cui egli fosse presente. Per maggiori informazioni consultare internet e You tube.
    Da allora iniziò la nostra decadenza economica-occupazionale-finanziaria-demografica-sociale-morale accompagnata da migliaia di SUICIDI DI DISOCCUPATI E; IMPRENDITORI; tuttavia é possibile il risorgimento economico, ma occorre consapevolezza degli italiani e sensibilità politica e sindacale.

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  4. È ereditaria...!! ?? Forse "piace alla gente" che sta bene??
    Ai ricchi conniventi??

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  5. Il piccolo e malefico B. Ha impiegato anni per cambiare, di un cambiamento, tutto sommato facile il modo di essere di ciascun uomo di questa povera Nazione.
    20, 30 anni sono occorsi, ed adesso non possiamo aspettarci un cambiamento altrettanto radicale e perfettamente opposto che necessita, per divenire, di forze dieci volte superiori a quelle occorse per il primo cambiamento: quello in cui la Nazione si sta dibattendo attualmente. Prova, della difficoltà, è che abbiamo avuto un qualcosa di diverso che ha fatto cose positive. Che possiamo o meno condividere, ma che sono lì a dimostrazione che procedere in un modo diverso più confacente ai bisogni della popolazione è possibile. Quella brezza, che un tornado ha spazzata via e di quella restano soltanto il ricordo e le macerie. Al momento, non vedo soluzione diversa da un sommovimento di folla, totale e compatto ed omogeneo negli scopi e nelle azioni conseguenti. Troppo permeato di dolo,di intrecciarsi di malaffare a cominciare da chi esercita il potere, gente del calibro di quelle già enunciate e dei loro vassalli, valvassori e Valsassini. Tutti che, ahimè! Venduti ad un "duce" venduto estraneo al Paese, per lui pugna senza più la capacità di intra-legere cosa diversa dal volere imposto con la forza, sostenuto dalla violenza che non può che dare i frutti avvelenati che sta dando. Altri vessilli hanno, già da lungo tempo, preso il posto del Tricolore. Fu sufficiente, ab initio, una piccola imbarcazione ove avvennero cose e furono prese decisioni inenarrabili e vigliacche che condivise da gente altrettanto vigliacca schiusero la via, offrendo un' autostrada ad un malefico omuncolo che cambiò capillarmente un Paese una volta forte e potente,fino a ridurne a zero istituzioni e cuori e menti fino ad inquinare la massima personalità dello Stato che sta affondando e decomponendosi nell'avello con lui.

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  6. Ecco un esempio, secondo me, di come un argomento importantissimo, vitale per l'espletamento di pratiche democratiche di governo venga banalizzato e sacrificato alla bieca demagogia, falsità storiche, distacco dalla realtà, strabismo compiaciuto, nemmeno una tesina di scuola media, forse puerile è anche troppo.

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    1. Con il commento del genio Madonia, m'illumino d'immenso.

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  7. A me questa politica non piace affatto.

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