di Torquato Cardilli - Parce sepulto, è questo l’invito di Virgilio a Enea di non parlar male dei defunti, anche se hanno avuto delle colpe, perché sarebbe sconveniente esprimersi in modo risentito con chi non c’è più.
L’invito virgiliano alla pietas umana voleva significare che non bisogna infierire contro chi è assente per sempre, non può più sentire né reagire, ma da questa moderazione composta passare alla esaltazione è un bel salto.
Di fronte alla salma ancora calda del patriarca di Arcore, il Governo ha esagerato dando il via ad una santificazione con tutte le forme esteriori, magnificandone a dismisura le lodi, mai riservata prima a nessun altro leader di partito o ex Presidente del Consiglio.
I vertici dello Stato si sono umilmente piegati in ginocchio di fronte a tanta proclamata santità, il mondo politico si è fermato, l’attività parlamentare è stata sospesa per una settimana, il sistema mediatico a reti unificate ha intonato il gloria in excelsis per magnificare un politico come un santo (peccatore per la Chiesa e per il codice penale), come un padre della patria (che l'ha abbastanza umiliata nella rispettabilità all'estero) come un benefattore (soprattutto di se stesso con leggi ad personam suam e di quanti nel palazzo hanno favorito o coperto le sue nefandezze).
Francamente è troppo, davvero troppo, anzi di più.
Nel palazzo molti debbono a lui il posto, la carriera, l'agiatezza, il potere, ma manifestare cordoglio, dispiacere o gratitudine sono sentimenti che non possono uscire dal binario prudenziale riassunto nella formula “est modus in rebus”.
Le modalità dei funerali di stato, sono stabilite dal Presidente del Consiglio che gli deve il lancio in politica con la nomina a ministro 20 anni fa.
Un conto è un pensiero di compassione per la famiglia, che non si nega a nessuno, altra cosa è il lutto della nazione.
La dichiarazione di lutto nazionale, sentimento che coinvolge la nazione intera è un passo che deve unire tutto un popolo e non approfondire il solco tra milioni di estimatori e milioni di oppositori che non si sono riconosciuti nella sua politica e nel suo disprezzo verso i valori morali, etici e di prestigio del paese.
È vero oppure no che il destinatario di questi onori ha violato il giuramento di osservare la Costituzione che prescrive di operare nell'esclusivo interesse della nazione con onore e disciplina? È vero oppure no che è stato condannato con sentenza definitiva per frode allo Stato ed espulso dal Senato? È vero oppure no che alla sua corte di nani e di ballerine ha offerto scranni nelle istituzioni premiando le sue favorite e gli "adulatores"? È vero oppure no che la squadra dei suoi avvocati ha saputo tirarla per le lunghe invocando legittimo impedimento a ripetizione, per mandare in prescrizione più di 10 processi in cui la Corte non lo ha assolto ma ha chiuso per sempre il procedimento?
E allora! Un po' di amor proprio, di equità, di senso della misura, non guasterebbe, anziché sovvertire la scala dei valori.
Cosa studieranno i ragazzi nei libri di storia tra cinquant'anni? Che Roma è ricaduta nel basso impero!
È intollerabile che il Governo ordini di abbassare la bandiera per mortificare la nazione di fronte alla memoria di chi ha dimostrato in vita una sostanziale indifferenza verso l’onore dello Stato e delle sue articolazioni a cominciare dalla Magistratura.
Questo è il de profundis cantato per la scomparsa dell'onestà, della correttezza, della virtù.
Per quale motivo i nostri soldati inviati in Afghanistan da un politico epicureo che ha fondato sul piacere i propri principi, sono caduti?
Per quale motivo i commilitoni di quei caduti debbono rendergli ora gli onori militari?
La bandiera a mezz'asta è il segno di rispetto della nazione per un caduto per la patria e per chi l’ha onorata al vertice delle istituzioni. L'ordine governativo di tenere a mezz'asta la bandiera nazionale su tutti gli edifici pubblici è stato impartito anche a tutte le ambasciate d'Italia e consolati all'estero che apriranno il libro delle condoglianze ove compariranno le più orrende manifestazioni di ipocrisia.
L'osservatore straniero, intendo il normale cittadino, invece non avrà pietà, ma farà solo dell'ironia per la scomparsa del signor bunga bunga e per il paese che lo onora in questo modo. Questa è una cosa seria che offende le persone oneste, ancor più vergognosa delle adunanze di quattro fascisti a Predappio.
Bene ha fatto il professor Montanari a ribellarsi e a rivendicare l’autonomia dell’Università.
A casa mia espongo la bandiera italiana in occasione delle festività nazionali ed oggi anziché osservare il precetto dell’abbassamento a mezz’asta la terrò ben alta, non abbrunata, libera di garrire al vento.
Torquato Cardilli
14 Giugno 2023
Laureato in Lingue e civiltà orientali e in Scienze politiche per l’Oriente. È stato Ambasciatore d’Italia in Albania, Tanzania, Arabia Saudita ed Angola. Ha redatto oltre 300 articoli di carattere politico ed economico pubblicati in Italia e all’estero da varie testate ed agenzie di stampa.
Vero concordo. Ecco perché è così difficile parlare guardando le persone negli occhi, mentre è così facile parlarne male da morti.
RispondiEliminaQuesto articolo trasuda odio anche dai segni di punteggiatura. Non va bene. Fa schifo.Il giudizio degli uomini non vale niente rispetto al giudizio di Dio, che certamente terrà conto di tutto, anche del bene che potrebbe esserci in lui e che in questo articolo manca
RispondiEliminaCerto, è curioso l'articolo. Prima l'autore fa appello alla pietas umana e poi si lancia in una filippica sia contro il morto, dando giudizi di condanna apodittici, che non prevedono obiezioni, ma soprattutto contro gli sventurati che hanno voluto rendere omaggio al defunto, proponendo le celebrazioni che sappiamo. Un articolo dove prima si parla bene e poi si razzola male.
RispondiEliminaTutto vero. Purtroppo la morte da sempre ha avuto un dono, è purificatrice.
RispondiEliminaSi continua a dire, scrivere, e pensare quello che si è scritto, e pensato da 30 anni da vivo
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