Adesso la Meloni si accinge a licenziare, con un anno di anticipo, i vertici di Inps, Inail, Rai, Guardia di Finanza, Polizia di Stato e altro ancora, cacciando i “nemici” per rimpiazzarli con propri fedelissimi che non risponderanno ai cittadini ma ai loro padroni, esattamente come già fanno da tempo la maggior parte degli organi di stampa, editi e diretti dai suoi ventriloqui.
Pur di mettere dentro i loro amici sono disposti a commissariare gli enti pubblici più importanti, e siccome sono consci dell’illegittimità di uno sfratto anticipato, barattano la poltrona da accaparrare con nuovi incarichi come succederà per Fuortes accompagnato anzitempo alla porta di viale Mazzini. Per lui si prepara la direzione del Teatro S. Carlo che però l’attuale sovrintendente non vuole mollare.
Hanno una fretta smaniosa di arraffare tutto perché ritengono il Paese proprietà privata, devono piazzare i loro cloni ovunque chiudendo spazi democratici e uccidendo il pluralismo. Si dirà che così fan tutti. Sarà anche vero ma Meloni, per distinguersi dai suoi predecessori, non aspetta neppure la scadenza naturale dei Cda: vuole sfrattare subito gli abusivi. Quasi tutta l’informazione televisiva, pubblica e privata, suonerà la stessa musica trasformandosi in un vomitevole megafono di Palazzo Chigi. Un governo così settario, classista, lobbysta come questo non lo ricordo a mia memoria neppure ai tempi del peggior Berlusconi, che è quanto dire.
Non passa giorno che non si registrano uscite infelici di ministri costretti ad ammettere la loro ignoranza pur di evitare giudizi più pesanti, tipo le accuse di fascismo del cognato ministro per la frase sulla sostituzione etnica. In piena sintonia con lo spettacolo indecente che hanno fornito per le celebrazioni del 25 Aprile e del primo maggio vissute con evidente imbarazzo e impaccio istituzionale. E che dire delle gaffe del ministro Sangiuliano che arruola Dante Alighieri nei ranghi di esponente della destra o che promette “di chiedere alla Rai di fare una fiction sulla Fallaci” senza sapere che c’è già stata e trasmessa proprio da Rai2 da dove egli proviene come direttore del Tg. Pensate che il comico non è un passante ma è ministro della Cultura.
Questa è la classe dirigente che esprime la destra italiana, oggi incredibilmente al potere. Una destra dalle innumerevoli retromarce su dichiarazioni, proclami e provvedimenti populistici strombazzati e venduti da piazzisti come Salvini sulla chiusura dei porti, l’eterno ponte di Messina, la Flat tax, le bugie della Meloni sull’epica riduzione delle tasse (ma solo da luglio a novembre) spacciata per il provvedimento di giustizia sociale degli ultimi decenni. Bisogna tuttavia ammettere che questo governo ci fa anche divertire.
Prendi per esempio la mitica campagna promozionale sul turismo che ha fatto ridere tutto il mondo sfregiando vieppiù l’immagine del nostro Paese all’estero con la comica “Open to meraviglia”, costata nove milioni, che pretende di promuovere l’Italia pubblicando immagini scattate in Slovenia arricchite da location in una cantina slovena con tanto di bottiglia di vino straniera e i nomi delle città italiane tradotte. Senza pudore hanno usato come testimonial la Venere di Botticelli raffigurata in minigonna in pose che scimmiottano la Ferragni offrendo ai turisti la solita immagine dell’Italia pizza e mandolino. Purtroppo, quando al ministero del turismo ci metti una come la Santanchè non puoi aspettarti che questo.
Mi asterrò per pudore e decenza dal commentare i misfatti di personaggi che appartengono all’era mesozoica, icone della destra più reazionaria, come La Russa, che questa maggioranza ha avuto il coraggio di eleggere seconda carica dello Stato. Di lui ricordiamo i calci negli stinchi che ha sferrato a Formigli mentre gli faceva delle domande. Ma neppure la terza carica scherza, occupata dal leghista razzista Lorenzo Fontana il quale, presiedendo una Seduta della Camera dei deputati, cita Vittorio Bachelet pronunciando il suo nome così com’è scritto, mostrando di non conoscere il famoso giurista né la circostanza che è stato assassinato dalle BR.
Gli spunti comici di questa maggioranza rimarranno negli annali del Parlamento consegnando ad essi battute da fare invidia a Luca e Paolo, tipo scaricare i ritardi del PNRR su Giuseppe Conte colpevole di aver portato a casa troppi soldi. Mica dipende dall’incapacità del governo, dalla mancata organizzazione o il grave deficit di personale idoneo. Per fortuna l’UE ha trovato il modo di spendere tutto: utilizzare i soldi del PNRR per comprare armi in favore dell’Ucraina facendo scodinzolare Crosetto che di armi se ne intende. Certo che la scelta di nominare ministro della Difesa uno che proviene dalla Confindustria delle armi è proprio un’idea illuminata e illuminante. Mentre il governo, prono alla Nato e agli Usa continua ad aumentare la spesa per le armi, accende un nuovo fronte bellico interno contro i poveri. Toglie le risorse ai disperati “occupabili” asfaltando il RdC per dare una mancetta elettorale di pochi euro a chi è un po' meno povero (ma solo per poche settimane).
Alla Meloni non passa proprio per la mente di andare a prendere i soldi dagli extraprofitti di chi si è arricchito grazie al Covid e alla guerra, per esempio le industrie farmaceutiche, i petrolieri, i costruttori di armi e, men che meno, gli evasori. Ci sarebbero troppe cose da dire su questo governo pasticcione, inconcludente, confuso, litigioso e, soprattutto, caratterizzato da un evidente fastidio verso i diritti civili, l’accoglienza, la diversità e il disprezzo verso la povera gente ritenuta colpevole della loro condizione e condannata ad arrangiarsi. Un governo autoreferenziale che non parla alla stampa non convoca i sindacati ma si esibisce in discutibili video nelle stanze del Palazzo con l’espressione di chi pensa “io so io, e voi non siete…”
Maurizio Alesi
07 Maggio 2023
Maurizio Alesi
07 Maggio 2023
I due della foto sono "I DISONOREVOLI D'ITALIA"
RispondiEliminaCaro amico mio ex democristiano come me ti chiedo cosa succedeva quando al governo c'era la DC e i Socialisti?
RispondiEliminaQuando al governo c'era il PD a quali partiti a regalato i posti di sottogoverno?
I 5S lo hanno fatto meno perché non è un partito, non ha collegamenti territoriali, non ha uomini di potere che si vogliano mischiare con loro e che vogliono avere i posti di sottogoverno, ma senza essere collegati politicamente con i 5S. Hai ragione dopo sei mesi si possono tirare le somme: l'economia cresce più di tutti in Europa, la disoccupazione diminuisce , sono diminuite del 25% le domande per il RdC etc....
Se avessi letto bene il testo dell'articolo ti saresti risparmiato la polemica sui posti di governo che non ha regalato il PD. Io ho detto che così fan tutti ma la Meloni e il suo governo ha introdotto la novità di acchiappare tutte le nomine di governo, prima ancora della loro scadenza naturale commissariando la Rai, l'Inps e tutti gli altri. E' questa la novità. Altrimenti non sarebbe la destra-destra che sono. Per quanto riguarda l'economia che cresce, dovresti sapere che non è merito del governo ma del mercato. Dovresti sapere anche che, casomai dipendesse da Palazzo Chigi, sarebbe opera dei precedenti governi considerato che gli effetti delle manovre economiche si fanno sentire molti mesi dopo la loro approvazione. Quella della Meloni è stata appena fatta. Andiamoci piano con la propaganda.
EliminaQuesto essere immondo, diceva agli elettori della meloni, che non si sarebbe mai candidato...
RispondiEliminaSorpresa..!!!!
Carissimo Presidente del Consiglio con la mia esperienza le voglio dire che non sempre le cose vanno per il verso giusto. E come dice un proverbio, dopo in Riso viene il Pianto.
RispondiEliminaNon so come andrà a finire sicuramente peggio ...siamo nelle mani di personaggi usciti come zombi da una palude di malaffare grazie alla diserzione dalle urne degli italiani ..schifati dalla politica poveri noi e povera Italia
RispondiEliminaFate in fretta ad utilizzare i fondi del PNRR per acquisto di armi da inviare in Ucraina, tutte due guerrafondai vi capite al volo, gli italiani possono aspettare. Vergognatevi invece di ridire e prendere per il culo gli italiani.
RispondiEliminaDopo interminabili decenni in cui la RAI è stata occupata militarmente dalla sinistra, un governo di destra ha il sacrosanto dovere di buttare fuori il più presto possibile tutti questi tromboni a servizio del politicamente corretto, a liberare l'ambiente da giornalisti e conduttori faziosi fino al midollo, oltretutto strapagati con i nostri soldi. Tutta questa feccia deve andare via al più presto. Non se ne può più di gente come Fazio, Annunziata, Damiano, ecc. ecc. Bene sta facendo il governo ad anticipare o ricambi
RispondiEliminaE' vero. Adesso arriverà un pò di aria pura, una schiera di giornalisti indipendenti e autonomi come Bocchino, Sallusti, Del Debbio, Porro, Insegna, Nunzia De Girolamo. Finalmente arriva un giornalismo plurale e obiettivo.
EliminaL'ho dichiarato pubblicamente più volte: Giorgia Meloni non mi piace. E non mi piace il suo governo, uno dei peggiori della storia repubblicana. La presidente del consiglio credo, molto sommessamente, sia parecchio sovrastimata godendo di una stampa schierata e favorevole da rasentare il ridicolo. Ma non contenta di ciò mette mano al servizio pubblico già vergognoso di suo. Basta ricordare, a mo di esempio, come sia stato completamente ignorata l'iniziativa della staffetta della pace di Michele Santoro e altri. E il "processo" a Natangelo per la vignetta che ricorda l'incredibile dichiarazione sulla sostituzione etnica del ministro/cognato rappresenta un segnale inquietante e costituisce un pericoloso precedente ancorché ridicolo. Insomma siamo messi male.
RispondiEliminaE non sentendosi ancora appagata dello strapotere che sta esercitando, vuole pure sfregiare la Costituzione istituendo il premierato per rafforzare i poteri del PdC. La Meloni la raffigurerei con gli stivali che Forattini disegnava per Craxi
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