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giovedì 25 agosto 2022

LEADER E PARTITI TRA VENERAZIONE E TIFO

di Giovanni Caianiello - Gli italiani si schierano e tifano per partiti e loro leader attribuendogli per fede capacità taumaturgiche, senza neppure chiedersi però cosa hanno intenzione di fare di questo paese e dove condurlo. Come fedeli santificatori di Ayatollah a dispetto della fede, infranta sul malcostume degli interessi di sorta del clero.

Da sovranista, purtroppo non rappresentato in questo paese da nessuna forza politica, credo e lo scrivo da anni, che il pericolo più grande per questo paese, è già stato Mario Draghi, lo è anche adesso e rischia di esserlo ancora di più nella prossima legislatura per mezzo dei suoi seguaci.

Ho infatti, per questo, serie difficoltà a comprendere quelli che si ostinano a voler votare i personaggi e partiti che hanno in programma "l'Agenda Draghi".

Ma per quanto ci provi a cercare qualcuno che me ne esponga le ragioni, proprio non lo trovo, come neppure il senso della loro ubriacatura politica, se non nella tranche emotiva dell’autolesionismo, di cui tanti sembrano affetti, senza guardare almeno i fatti, quelli accaduti e per questo incontestabili. Un pensiero forse troppo arduo. Alla fine, pochi sono rimasti a contestare il rappresentante delle banche e multinazionali, il liberista privatizzatore, che definisce le Piccole e Medie Imprese, zombi da accompagnare al fallimento. Quello che ci ha condotto in una guerra che non ci appartiene, applicato sanzioni alla Russia, e con questo, causato un disastro economico all’Italia senza precedenti. Lo stesso che aspirava anche persino alla Presidenza della Repubblica.

Ascesa al Colle, impedita solo per la netta opposizione dei grillini e di Conte che gli ha sbarrato la strada, provocando la fuoriuscita dell'infiltrato draghiano in incognito e suoi seguaci, da Italexit, alcuni deputati del gruppo misto e qualche altro partitino satellite.

Mentre tutti gli altri contribuivano a sostenerlo portando l'Italia sul baratro del fallimento, finta opposizione compresa, che non si è mai opposta a nulla e infatti oggi se ne comprende la ragione, avendo apertamente adottato “l’Agenda”.

Ma le critiche maggiori oggi sono per il Pd oggettivamente allo sbando totale, senza idee e che annaspa tra la stipula di patti che poi scioglie o che viene abbandonato, che imbarca persino chi ha appena riscosso i trenta denari e candida impresentabili, dinosauri politici che tutti vorrebbero lontani dal parlamento.

Sullo stesso piano, assurdi personaggi come Renzi e Calenda, che tante volte hanno minacciato di lasciare la politica, ma non l'hanno mai fatto, si alleano con il Pd, e poi lo tradiscono, pur avendo nel loro programma primario, il ritorno di Mario Draghi a Palazzo Chigi, il "vile affarista", come lo definiva pubblicamente e senza mezze parole perfino in Tv Francesco Cossiga, Presidente della Repubblica.

Trovo sinceramente sconcertante, che ci siano degli italiani incapaci di superare la loro ignoranza e capire quello che è sotto gli occhi di tutti e dove vogliono portare questo paese e le famiglie.

A concorrere il 25 Settembre, ci sono anche altri sostenitori draghiani, che probabilmente hanno trascorso gli ultimi due anni su Saturno, e non si sono resi conto, che nel frattempo sono aumentati in maniera insostenibile pane, pasta, frutta, ogni genere necessario per le famiglie, che da tempo già non arrivavano più a fine mese. Benzina e soprattutto gas, che ha raggiunto prezzi incontrollabili, avendoci trasformati in guerrafondai contro la Russia, inviato armi all'Ucraina pagate con i soldi delle tasse dei cittadini ed applicate sanzioni, che ci stanno facendo precipitare in un baratro senza fondo, grazie anche agli speculatori al quale hanno spalancato le porte.

"L'Agenda Draghi" è anche il programma di governo della Meloni, Salvini e Berlusconi, che continuano imperterriti a programmare la distruzione dell'Italia.

La propaganda del cigno di Cesano Boscone, sulle sue reti tv e giornali, vengono annunciate come "Pillole quotidiane di Berlusconi", dove ne spara ad minchiam senza freni: Mille euro al mese per tredici mesi per tutti (altro che Reddito di cittadinanza), dentista gratuito per gli anziani, un milione di alberi, interventi sanitari per le mamme gratis, il ponte sullo stretto, il milanese, è stato ben quattro volte Presidente del Consiglio italiano e il suo partito ha governato la Sicilia vincendo le elezioni con il risultato di 61 a 0. Qualcuno ha visto una sola pietra del ponte? Flat tax, iva… (ma è la stessa lista della sua prima elezione e governo ovviamente, mai realizzata, altrimenti bisogna cambiarla). Poi ci sono i 5Stelle, contro i quali, i tifosi i votanti dell'Agenda capestro, si scagliano sperando che scompaiono o per criticali per aver governato con Lega e poi Pd, che loro poi vogliono votare (questione di coerenza).

Tutti i sostenitori di Draghi, dal Letta alla Meloni, passando persino per Salvini e Di Maio, che poi si ritrovano assieme al loro idolo al meeting di Comunione e Liberazione a parlare dal palco e a riunirsi intorno a una birra e un caffe. Meeting, dal quale è escluso guarda caso Giuseppe Conte. È la prova lampante, da che parte stanno i politici al servizio dell’establishment e chi è contro.

Conte che però è contestato, da quelli che votano tutti quelli che vogliono nuovamente Draghi a Palazzo Chigi e soprattutto hanno in programma la sua agenda. Per capire che in questo paese, nessuno arriva al governo se non viene deciso da oltre oceano. E nessun partito o politico che non sia affiliato e filodiretto da affaristi e soprattutto dall'amministrazione americana, può sperare di farcela, perché anche se non si deve dire, sono sempre stati loro a dettare i governi di questo paese.

Loro fanno così e questa volta sembrerebbero aver deciso che tocchi a Giorgia Meloni, la quale proprio di recente si era recata proprio negli Usa, dove ha persino partecipato alla Convention Repubblicana, dopo essere entrata in Aspen, la lobby fondata dai banchieri Rockefeller, dove è comunque in buona compagnia, che combinazione, di Mario Monti, Letta e Draghi, del quale poteva non sostenerne "l'Agenda"?

Il 25 Settembre, alla fine, cambieranno pochi musicisti e lo spartito sarà sempre lo stesso. La speranza, è che i partiti anti sistema possano avere abbastanza voce in capitolo da essere quantomeno un ostacolo alla famigerata Agenda.

Giovanni Caianiello

25 Agosto 2022

4 commenti:

  1. PD, FDI, e Draghi a Rimini se la sono cantata e suonata, da soli

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  2. Io andrò a votare l'uomo e il galantuomo Giuseppe Conte. Se non ci fosse stato lui conte non andavo nemmeno a votare.

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  3. Questi due già vederli vicini di sedia fa venire un conato di vomito

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  4. A parte pochi eletti, non si salva nessuno! Ne politici, ne elettori. Politici incapaci e asserviti ai poteri forti internazionali e nazionali. Elettori che non capiscono, si schierano o tifano per partiti, non avversari, ma per quelli sbagliati. In una campagna elettorale bruttissima, dove non brilla nessuna forza politica, inserire queste considerazioni divisive vuol dire remare per il nulla cercando di demolire un equilibrio precario che, malgrado le non poche contraddizioni, si regge su un sistema democratico nato dalla Resistenza. Un sistema che, nella legislatura che sta per chiudersi, ha retto a tre governi diversi politicamente e idealmente. Poiché in nessuna democrazia parlamentare il Governo è eletto direttamente dal popolo, dopo il 25 settembre, se non uscirà una chiara maggioranza, potrebbe accadere di tutto. Dal “tutti contro tutti” di potrebbero nascere maggioranze impensabili. Io, per dovere civico, andrò a votare scegliendo con libertà. Tifare non è politica. La politica non va confusa con la fede. Politica vuol dire ideali. Politica vuol dire rispettare le idee degli altri. Politica vuol dire unire, non dividere. Politica vuol dire non delegittimare gli avversari. Purtroppo accade il contrario e come diceva Henry Louis Mencken: “In democrazia, un partito dedica sempre il grosso delle proprie energie a cercare di dimostrare che l'altro partito è inadatto a governare; e in genere tutti e due ci riescono, e hanno ragione.”

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