Ne potremmo ricordare a decine da parte dell’intellighenzia politica, intellettuale, ma anche da parte di tanta gente comune che, credendo di svolgere un ruolo per il partito di riferimento, faceva a gara per l’insulto e il dileggio più adeguato.
Per non dimenticare lo “scandalo” della carriola e della piscina di plastica nel piccolo appezzamento di terra dei suoi genitori che ancora oggi sa di ridicola persecuzione. Su di lui ho scritto più di un articolo che potete leggere su PoliticaPrima. Uno è del 21 settembre 2015: “Di Maio. Giovane promessa o piccolo fascitello?”. Un titolo forte ma che rispecchiava proprio quei sentimenti e quelle reazioni, ne riporto qualcuna: “Un fascista perbene cromosomicamente accertato, una volta a Milano li chiamavano sanbabilini”; “I 5 Stelle sono fascisti ma onesti; “Le scimmie sono oneste sino all'arrivo delle noccioline”. E compagnia cantando.
Nel 2017 il 19 settembre ne ho pubblicato un altro: “Luigi Di Maio non va bene. È del M5S”. Rilevavo ancora come venisse trattato con superficialità e aria di sufficienza. Tacciato di incompetenza, nullafacentismo, bibitaro fuoricorso cronico, con problemi sull'utilizzo del congiuntivo. Insomma, una campagna denigratoria al limite della cattiveria. E per questo sentivo di difenderlo. Era giovane, si presentava bene, svolgeva l’incarico di vice Presidente della Camera con dignità, rappresentava, ai miei occhi, un esempio di come un comune cittadino poteva ricoprire ruoli politici importanti senza avere alle spalle potentati e consorterie. Non è cosa da poco.
Tutto ciò è continuato anche durante i ruoli di ministro e di capo politico del Movimento fino alle plateali dimissioni, quando con teatrale maestria si toglie la cravatta, del 22 gennaio 2020. Il problema, credo fortemente, è che Luigi Di Maio, durante la sua gestione di capo politico, si è trovato a rivestire un ruolo delicato, enorme e sovradimensionato. Uno degli errori più gravi del M5S: non si possono affidare le sorti di una forza politica, paragonabile per voti e numero di parlamentari alla DC di una volta, nelle mani di un poco più di un ragazzo, per giunta con ruoli di responsabilità di governo. Una follia, di cui non solo lui è responsabile, che ha avuto pesanti conseguenze e ha contribuito a determinare nel Movimento un’emorragia di voti fin d’allora.
Poi i governi Conte, 1 e 2, e l’avvento della pandemia. E il Di Maio uomo di governo sempre più istituzionale ha continuato a crescere, anche con il conticidio e l’arrivo di Mario Draghi. Tralascio la vicenda della rielezione di Mattarella perché meriterebbe una lunga riflessione.
Torniamo a lui e agli altri che lo hanno seguito in questa “operazione” di palazzo. L’ennesima del nostro sistema democratico. La patologia della politica nella sua più evidente e indecente espressione. Luigi Di Maio come un voltagabbana qualsiasi, per me impensabile fino a qualche giorno prima. Il ragazzo venuto dal nulla che rappresentava l’essenza del Movimento e dei suoi principi e che era ritenuto, almeno per parecchia gente, l’enfant prodige della politica ed esempio per tanti giovani e meno giovani.
Ma ciò che ritengo esecrabile oltre ogni ragionevole dubbio, è il constatare quanto siano labili i limiti della miseria umana. Come quelle idee fondanti, sostenute costantemente in ogni occasione, poste a baluardo invalicabile per anni, possano d’un tratto essere rinnegate, abiurate, sconfessate urbi et orbi senza un minimo di dignità. Motivando l’incredibile inversione a “U” con risibili ragionamenti politici di collocazione storica del Paese. Da brivido. E non ponendosi alcun dubbio sulla sua presenza nel Governo a rappresentare un manipolo di fuoriusciti voltagabbana e non più la forza politica che lo ha eletto e cresciuto e a cui fanno riferimento qualche milione di elettori e centinaia di migliaia di attivisti.
Insomma, un fatto politico grave, un’azione dal punto di vista umano al limite della moralità. Che, purtroppo, dimostra ancora una volta come questo nostro sistema politico/partitico stenti ad essere riformato e rigenerato. E che non può far altro che allontanare sempre più i comuni cittadini. L’antitesi esatta delle ragioni stesse alla base e alla nascita del M5S voluto da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio e da tante altre migliaia di cittadini di buona volontà.
A Giuseppe Conte, l'uomo perbene, libero e indipendente, “politico” serio e vero, l'ardua impresa di tentare di risollevare la drammatica e ingiusta deriva.
C'è ancora speranza.
Nel 2017 il 19 settembre ne ho pubblicato un altro: “Luigi Di Maio non va bene. È del M5S”. Rilevavo ancora come venisse trattato con superficialità e aria di sufficienza. Tacciato di incompetenza, nullafacentismo, bibitaro fuoricorso cronico, con problemi sull'utilizzo del congiuntivo. Insomma, una campagna denigratoria al limite della cattiveria. E per questo sentivo di difenderlo. Era giovane, si presentava bene, svolgeva l’incarico di vice Presidente della Camera con dignità, rappresentava, ai miei occhi, un esempio di come un comune cittadino poteva ricoprire ruoli politici importanti senza avere alle spalle potentati e consorterie. Non è cosa da poco.
Poi i governi Conte, 1 e 2, e l’avvento della pandemia. E il Di Maio uomo di governo sempre più istituzionale ha continuato a crescere, anche con il conticidio e l’arrivo di Mario Draghi. Tralascio la vicenda della rielezione di Mattarella perché meriterebbe una lunga riflessione.
Torniamo a lui e agli altri che lo hanno seguito in questa “operazione” di palazzo. L’ennesima del nostro sistema democratico. La patologia della politica nella sua più evidente e indecente espressione. Luigi Di Maio come un voltagabbana qualsiasi, per me impensabile fino a qualche giorno prima. Il ragazzo venuto dal nulla che rappresentava l’essenza del Movimento e dei suoi principi e che era ritenuto, almeno per parecchia gente, l’enfant prodige della politica ed esempio per tanti giovani e meno giovani.
Ma ciò che ritengo esecrabile oltre ogni ragionevole dubbio, è il constatare quanto siano labili i limiti della miseria umana. Come quelle idee fondanti, sostenute costantemente in ogni occasione, poste a baluardo invalicabile per anni, possano d’un tratto essere rinnegate, abiurate, sconfessate urbi et orbi senza un minimo di dignità. Motivando l’incredibile inversione a “U” con risibili ragionamenti politici di collocazione storica del Paese. Da brivido. E non ponendosi alcun dubbio sulla sua presenza nel Governo a rappresentare un manipolo di fuoriusciti voltagabbana e non più la forza politica che lo ha eletto e cresciuto e a cui fanno riferimento qualche milione di elettori e centinaia di migliaia di attivisti.
A Giuseppe Conte, l'uomo perbene, libero e indipendente, “politico” serio e vero, l'ardua impresa di tentare di risollevare la drammatica e ingiusta deriva.
C'è ancora speranza.
Nessun attenuante per un disonesto come Di Maio. Non si può scrivere: “si è trovato a rivestire un ruolo delicato, enorme e sovradimensionato”. Nessuna giustificazione per la sua gestione democristiana e personalistica del movimento da sempre legata ai suoi interessi personali, già evidenti fin dai suoi esordi governativi. Per una persona sgamata come l’autore dell’articolo non può essere accettata la frase: “…per me impensabile fino a qualche giorno prima”, con riferimento alla sua scissione. Solo un cieco poteva non accorgersi della deriva intrapresa dal poltronaro di Pomigliano da quando ha assaporato il potere. I sintomi, le dichiarazioni, i comportamenti erano già evidenti fin dal governo Conte 1 quando concentrò su di lui ben quattro incarichi nello stesso governo e, per sopravvivere, salvò Salvini dal processo con un quesito tendenzioso e fuorviante. Altro che errori gravi del M5S. Di Maio è sempre stato un farabutto e non si è trattato di nessun errore ma della pervicace volontà di affermare e consolidare la sua ascesa, a prescindere dal movimento, usato come un taxi per ritrovarsi accanto a Draghi e avvinghiato al potere. Spero che gli elettori lo distruggano politicamente e torni a fare il bibitaro.
RispondiEliminaSono perfettamente d' accordo sull' analisi fatta a un "traditore " non solo di partito, ma di principi!!! IL che è molto grave.....
EliminaPerfettamente d'accordo
EliminaIl tuo pensiero è veritiero e profondo Giangiuseppe. C’è da essere veramente penati nel vedere tanto di buono fatto e dopo, bruciato.
RispondiEliminaC'è da essere penati nel non aver capito subito (da parte di tanti sfegatati grillini), chi era questo scarafaggio che vi ha preso per il culo col suo capino rasato e le sopracciglia da dottor Jekyll e mister Hyde.
EliminaRenzi in confronto, "risulta un signore"
RispondiEliminaNon mi è mai piaciuto ed è sempre stato sopravvalutato
RispondiEliminaUn ignorantello che ha vinto la lotteria senza giocare grazie a quel cornuto di Grillo e al suo porsi da zerbino praticamente un lecchino con la faccia da babbeo.
RispondiEliminaNon merita, sta bene dove sta, una fortuna esserselo levato di torno, probabilmente una spia al servizio di draghi!!!
RispondiEliminaSecondo me ai poteri gli è costato la metà di scilipoti cosa vuoi che costi un bibitaro...
RispondiEliminaGIGGINO A CAROGNA ... AMARO & GABBANA
RispondiEliminaBravo Giangiuseppe. Mi è piaciuto.
RispondiEliminaNon è proprio del tuo articolo ma la tendenza alla astensione non è più considerata un dramma dai partiti principali bensì è ricercata e voluta perché il voto degli indecisi è PERICOLOSO. Meglio che voti il 10% che sia controllabile e prevedibile.
Sara ricordato come il voltagabbana più volgare della storia repubblicana italiana.
RispondiEliminasono pienamente d'accordo sara' per sempre ricordato per questo gesto un giuda spegiuro
EliminaIo sono tra quelli, che hanno smesso di considerarlo sincero, quando ha smesso di esserlo, perché era evidente che aveva già saltato il fosso.
RispondiEliminaL'ho scritto ed a molti non è piaciuto, gli stessi che oggi lo additato come giuda.
Eppure, la sua insofferenza verso Conte era già chiara alla caduta del governo lega-5Stelle ed è stato lampante con l'arrivo di Draghi.
Ciao Giovanni, anche io e criticata aspramente, ma avevo percepito il vero...
EliminaUN QUAQUARAQUA CHE VUOLE FARE COSE CHE SONO AL DI SOPRA DELLE SUE POSSIBILITA'.
RispondiEliminao lo hanno già adottato nella massoneria-politica-economica-capitalistica.
RispondiEliminaCi sono cose che non capisco non mi sono chiare.... perché per chi anche quella foto dell'ultima cena con gli apostoli.... Chi è il Gesù?
RispondiEliminaE Grillo con la conferma dei due mandati e divieto di uscire dal governo, sta distruggendo il Movimento. Questi due la sanno lunga
RispondiEliminaConcordo interamente
RispondiEliminaPenso che i panni sporchi vadano lavati in famiglia e non alla mercé di tutti. Lo dovrebbero fare loro e pure noi elettori. O credete di sapere tutto solo attraverso due mini battibecchi pubblici di Conte e Di Maio? O di sapere tutto leggendo i giornali? O, peggio ancora, leggendo le vomitate ignoranti su Facebook? Personalmente guardo alle azioni, ai fatti del Movimento intero, ciò che arriva per noi cittadini. Evito i personalismi, il tifo e le polemiche che non fanno altro che indebolire il m5s. Di critiche, fango, bugie e merdate, ne abbiamo quotidianamente già abbastanza! Mancavamo solo noi...gli elettori del Movimento che passano la giornata a insultare quelli del Movimento... geniale! Tutti fenomeni... Raramente sento parlare o leggo, dei meriti del Movimento! delle lotte e delle ideologie! Invece di fare le peppie tifose, bisognerebbe guardare a questo! e magari essere più attivi sul territorio che sui social.
RispondiEliminaStiamo parlando del comportamento immorale e schifoso di Di Maio.Nessuno dileggia il M5S.Anche Grillo persona ambigua e falsa
Elimina"I panni sporchi si lavano in famiglia" è la negazione della trasparenza e dell'idea del Palazzo, concepito come una boccia di vetro trasparente, dai grillini nella loro prima vita. Anch'io guardo ai fatti e ai comportamenti e sono proprio quelli che ci consegnano un movimento allo sbando più completo, privo di identità, pervaso da lotte intestine, smembrato da secessioni e sete di potere. Questi sono i fatti al di là del "vomito su facebook". Sono i giudizi pubblici e virgolettati di Conte contro Draghi che vuole Di Maio al posto suo, sono gli insulti di Grillo a Conte, i consensi del M5S sotto il marciapiede. Per quanto riguarda i meriti, le lotte e le ideologie grillini fanno ormai parte di un passato lontanissimo. Il M5S va giudicato alla luce di ciò che è diventato adesso, non si può campare di rendita. Da tempo il M5S non ha più autorevolezza, iniziativa e capacità di affermare battaglie di civiltà mortificato com'è da Draghi che non gli fa toccare palla. I grillini stanno comodamente dentro il sistema e digeriscono tutto, anche i sassi, pur di restarvi.
EliminaArrivista "senza se e senza ma" in ogni caso speriamo che il tempo sia GALANTUOMO!!!
RispondiEliminanon parlatene più di questo essere insignificante gli interessava solo prendere lo stipendio pieno
RispondiEliminaQUESTO STRONZO DI PRIMA QUALITÀ È UN VOLTAGABBANA VISCIDO INUTILE ARRIVISTA. NON PUÒ E NON DEVE RAPPRESENTARE IL NOSTRO M5S, LUIGI DI MAIO È LA VERGOGNA DELL'ITALIA E DEGLI ITALIANI.
RispondiEliminaBravissimo, articolo lucido e imparziale. Sottoscrivo
RispondiEliminaCondivido, in buona parte il tuo articolo. Ma, diffido dal giudizio unanime su una persona che prima era giudicato "l'essenza del movimento" e ora stando ai vari commenti, un delinquente, un voltagabbana, uno stronzo, un insignificante....e via dicendo. Ma diffido, soprattutto quando questi giudizi rappresentano "la verità assoluta". Non mi permetto di giudicare Conte verso il quale c'era una certa empatia. Sbaglio ma lo stesso, tempo fa stava per essere estromesso da parte di Grillo. Per concludere, non giudico ne Conte ma nemmeno Di Maio, il tempo chiarirà le idee a tutti. Un abbraccio.
RispondiEliminaHo già visto un film come questo. Il discepolo prediletto di Berlusconi da Ministro in un “governo di salute nazionale”, ha provocato uno strappo portando con se un centinaio di parlamentari. Poi Renzi, ancora dopo la riforma elettorale e alle elezioni politiche é scomparso l’Angelino e tutti i suoi. Quanto era ed é stato estraneo Berlusconi da questo lo sanno solo Lui e Angelino. Non vi meravigliate del sereno atteggiamento di Grillo? Il capo gentiluomo (Conte) si troverà a gestire da “uomo tranquillo” l’impatto dei nuovi numeri in Parlamento in vista del ridotto spazio nelle liste. Il resto si racconterà da se. Gianni, permettimi di prestarti i miei occhiali da astigmatico; anche se appannati sanno mettere a fuoco anche le divergenze……..
RispondiEliminaE' inutile parlare di questo gesto secondo me ignobile sara' solo il tempo a darci la risposta lascio ai posteri l'ardua sentenza !!
RispondiEliminaChe è un traditore si vede dalla faccia....!!
RispondiEliminaUn’analisi perfetta ed incontestabile. Giangiuseppe, sei uno dei pochi che riesce ad inquadrare con parametri chiari e condivisibili questo gravissimo avvenimento.
RispondiEliminaAbbiamo tifato, creduto, sostenuto, difeso da attacchi che credevamo ingiusti, io in primis. Ad oggi delusa profondamente. Ci si può aspettare di tutto da un (politico)... Ma un tradimento così meschino, da svendere i propri ideali e chi aveva creduto in lui, è inaccettabile....
RispondiEliminaOttimo articolo che, sulla scorta dei fatti, lascia che ciascuno possa esprimere il proprio giudizio, laddove il pregiudizio faceva da padrone.
RispondiEliminaLe responsabilità sono personali, anche se in un mondo dove non ci scandalizza più nemmeno di fronte agli scandali la tentazione di vendersi la primogenitura per un piatto di lenticchie è assai allettante.
Quella di Di Maio non è che l'ultima delle vendite di anime a Mefistofele, quello che però mi sorprende è che nessuno chiami in causa Mefistofele che rimane sempre lo stesso. Mefistofele è il Sistema che ha mezzi e modi per indebolire coloro che, pur non essendo cooptati, si affacciano al portone del Potere.
E i peggiori responsabili della forza del Sistema sono coloro che pur avendo il diritto a comportarsi come cittadini preferiscono calcare il ruolo meno gravoso di suddito.
Sono convinto che quello così ben esposto dall'Autore sia la Soria che si ripete...quindi, oltre agli effetti funzionali al Sistema, non vedo barlumi di speranza.
Resto convinto che la delusione sia la figlia dell'illusione e che, se non si cede alla tentazione di illudersi ci si preserva dal provare la cocente sensazione della delusione
NO! Luigi Di Maio non è un qualsiasi voltagabbana. È uno che ha avuto la fortuna di salire su un tram pieno di speranza per quasi 11milioni di elettori. Gli è stato assegnato il delicato compito di trasformare un sogno in realtà. È bastato poco tempo per capire la sua grande ambizione: la carriera politica. Lo ha dimostrato subito con la richiesta di mettere in “Stato di accusa” il Presidente della Repubblica, un gravissimo errore politico riconosciuto dall’interessato. Su questo episodio di tradimento ho esternato il mio pensiero nel commento all’articolo di Giovanni Caianiello del 23 giugno 2022: DI MAIO…..IL RENZI DEI 5 STELLE”. Appunto Di Maio come Renzi!
RispondiEliminaPrima di inoltrarmi nell’argomento voglio subito dire che nel mio commento parlerò a cuore aperto direttamente con l’amico GGG, autore dell’articolo.
RispondiEliminaTu conosci, anzi dici di conoscere Luigi Di Maio, più volte hai scritto di lui, più o meno abbiamo tutti quanti letto i tuoi scritti su di lui. Ebbene, ancora oggi stai mostrando come i tuoi giudizi sui pentastellati, di cui Di Maio è, o è stato uno dei principali esponenti, sono stati sempre viziati da una sorta di captatio benevolenitae tua personale nei confronti di tutti, e dico tutti gli esponenti del Movimento 5 stelle. Cosa che ti ha sempre portato a scusare, giustificare, minimizzare, perdonare tutto e tutti, compresi tutti gli errori, le castronerie, le decisioni anche più contrarie a quelli che prima erano i tuoi orientamenti. Ricorda le tue originarie prese di posizione a favore di tutto ciò che il progresso avrebbe potuto portare di buono nella nostra società, prima che la maledizione delle posizioni retrograde degli ignoranti a 5 stelle non ti facesse clamorosamente cambiare idea su tutta la linea.
La novità politica a 5 stelle ti ha preso il cervello in maniera difficile da accettare, almeno per me che ti avevo conosciuto ai tempi di Geraci, Volpe, Nevone e tutti gli amici dell’inizio di PoliticaPrima.
Detto questo, così si spiegano alcune frasi del tuo articolo, come quelle già sottolineate da Maurizio Alesi nel suo commento, e che non starò qui a ripetere.
Il voltafaccia ultimo di Di Maio ha prodotto in te, sicuramente, una specie di smarrimento, come quando uno si accorge che la moglie gli ha fatto le corna e gli cade il mondo addosso.
Che vuoi, le idee camminano sulle gambe degli uomini, diceva Falcone, ma se gli uomini hanno le gambe corte, inadeguate, se hanno le gambe da voltagabbana, quelle idee comunque non camminano, non valgono nulla di fronte alle esigenze di una politica che o ti stritola o ti assimila.
Eccolo Di Maio: semplicemente non ha avuto né il coraggio né la personalità di fare veramente la rivoluzione.
Si è subito manifestato per quello che è.
Un ominicchio più scadente di quelli che a parole diceva di combattere, tutto preso dai suoi interessi particolari, dai suoi movimenti di piccolo cabotaggio, come quello di collocare i suoi amici e compagni di scuola in posti di sottogoverno, nè più né meno come quello che a suo tempo fece Alfano e tutti quelli come lui.
Adesso ti faccio una domanda: ti è caduto il velo dagli occhi quando guardi i 5 stelle?
Risposta (mia): assolutamente NO.
Adesso c’è un Movimento da salvare, c’è Giuseppe Conte, l'uomo perbene, libero e indipendente, “politico” serio e vero.
Di Maio vada pure affanculo.
Come si dice, morto un Papa se ne fa un altro.
Prima di chiudere, un consiglio non richiesto:
NON DARE A NESSUNO, NEMMENO A CONTE, TUTTA LA FIDUCIA COME HAI FATTO CON DI MAIO.
Sono uomini e perciò, fallaci, potenziali traditori, corruttibili, deboli riguardo alle seduzioni del potere, e soprattutto, quando si parla di 5 stelle, inaffidabili.
Guarda bene su chi deponi la tua fiducia.
Ricorda che l’amico è quello che le cose te le dice, non te le manda a dire
Un commento onesto, obiettivo e condivisibile quello di Nino Pepe. Alla nostra età dovremmo avere gli anticorpi per frenare gli entusiasmi nei confronti della politica e dei partiti. Dopo il fallimento di una forza come il M5S, scesa in campo per rivoluzionare il sistema e restandone prigioniero, chi continua a osannare e mitizzare il ceto politico o un capo partito è solo un fesso.
EliminaCaro Nino,
Eliminanel tuo, eccessivamente lungo, commento, c’è, con evidenza lapalissiana, tutto il tuo pregiudizio al limite dell’idiosincrasia nei confronti del M5S. Qualcosa di ingiustificato e ingiustificabile da una persona come te.
Le mie simpatie nei confronti del Movimento sono note e di lungo corso. Ma ho sempre criticato ciò che andava criticato. Il problema, forse l’unico, che ci distingue è la concezione della Politica che io ritengo a tutti accessibile, anche a te, forse più di tanti altri. Partendo da questo non potremo mai trovare un accordo. Per me sono fondamentali le idee alla base di un movimento, di una forza politica. Gli uomini e le donne, come dici bene, sono corruttibili e hanno tutti i limiti e i difetti dell’essere tali. Nel nostro caso, per giunta, italiani. Ma ciò non tange minimamente nemmeno di striscio il mio ragionamento.
Un abbraccio.
Che senso ha aggrapparsi e ritenere fondamentali le idee, senza tenere conto dei comportamenti che continuano a negare le idee. Sono gli atti, i comportamenti e la coerenza che contano, senza i quali le idee sono solo fumo negli occhi.
EliminaBellissima riflessione pacata sulla miseria umana di un uomo, "se questo è un uomo".
RispondiEliminaTrattare un scissione come un atto da voltagabbana, è, eccessivamente riduttivo. Andrebbe fatta una seria analisi sulla metamorfosi del movimento. Divenuto solo strumento governativo dal 2018. Mettersi la testa sotto la sabbia, non risparmia la definitiva implosione dello stesso movimento ,che alle prossime elezioni vedrà il tracollo definitivo.
RispondiEliminaA conti fatti, al di là da cosa si pensasse di lui e se niente smentirà ciò che succede, quello che appare evidente è che si sia spostato su quella sponda del fiume, dove ci sono coloro che ambiscono solo alla distruzione dell'Italia.
RispondiElimina