sabato 16 luglio 2022

DIMISSIONI E MALAFEDE, TRA VISCIDE PROVOCAZIONI E CALCOLO

di Giovanni Caianiello - Per avere un’idea di ciò che può essere successo, bisogna per forza farsi qualche domanda e provare darsi delle risposte.
Ad esempio, c'era una forza politica pericolosa e fastidiosa da distruggere e delegittimare, vista dagli altri come un ostacolo in Parlamento?

Se sono arrivate le dimissioni di Draghi, chi ne è il responsabile o chi è invece l'irresponsabile?
Chi ha cercato ad ogni costo questa crisi, Conte?

NO. MARIO DRAGHI. SPIEGHIAMO PERCHÉ.

Che l’inquilino di Palazzo Chigi, sapesse perfettamente e con larghissimo anticipo, che il nuovo M5S (quello senza Di Maio e soci), non avrebbe mai votato per l'inceneritore di Roma. Lo sapeva perché Conte glielo aveva detto in tutte le salse. Si persona, al telefono e persino scritto nel papello dei nove punti, che gli ha consegnato durante l’incontro del chiarimento, dopo che il non politico democratico premier aveva chiesto a Grillo di rimuoverlo da Capo Politico del M5S, perché a lui non gradito.

Ora, un Presidente del Consiglio responsabile, che volesse tenere in piedi il suo governo, dovrebbe far tutto fuorché cercare il pretesto per abbatterlo. Invece lui che fa?
Crea scientemente tutti i presupposti per creare una crisi di governo evitabilissima.
Conte aveva correttamente chiesto, di non inserire l’approvazione per la realizzazione dell’inceneritore nel decreto aiuti, dal momento che era assolutamente fuori contesto.

Ma Draghi decide di ignorarlo e lo infila ugualmente in un decreto scritto per l’aiuto alle aziende e cittadini. Una provocazione, ben conoscendone il risultato, che a questo punto, non può non dirsi voluto.
Dunque, il piano per porre fine alla partecipazione dei 5Stelle al governo è perfettamente riuscito, mancava solo la finzione di sconforto verso il Colle. Come da programma va da Mattarella sapendo già in anticipo che lo avrebbe rimandato alle Camere per la fiducia. Praticamente una farsa, visto che la fiducia l'aveva già ottenuta al Senato con 172 voti sul Decreto.

Ma allora Draghi a che gioco sta giocando?
La sua, è una evidente vendetta personale contro Conte per avergli sbarrato la strada per il Quirinale, dove però lo aveva tanto sponsorizzato Luigi Di Maio.

Allora, un’altra domanda sorge spontanea: Draghi era in combutta con Di Maio, per far fuori il M5S?
Considerato, che da quando è arrivato a Palazzo Chigi, i fatti dicono che tra i suoi costanti impegni, il più evidente è stato quello di smantellare, ciò che aveva fatto Conte ed i 5S con il non veto di Di Maio, fino a poco fa nascosto nell’ombra dell’albero di Siliquastro, il biblico albero del tredicesimo apostolo, il dubbio è forte.

Ed un’altra domanda è d’obbligo: Ma Draghi, un anno e mezzo fa, è stato chiamato\mandato a Palazzo Chigi per governare il paese o distruggere il M5S con l'aiuto del complice scudiero da Pomigliano D’arco? E quella scissione l'avevano già programmata un anno e mezzo fa oppure decisa strada facendo?
Ma se c'è una certezza, questa è che il M5S non è mai stato digerito da nessun'altra forza politica e soprattutto dall'establishment dei poteri sovranazionali, che impongono governi e liste dei ministri e che hanno fortemente infiltrati anche vertici di tutti i partiti.

A questo punto, non resta che affidarsi alla logica dei fatti:
Se tutti sono coalizzati e danno addosso ad un unico soggetto, il sospetto, che questo è anche l’unico in buona fede e innocente diventa forte.

Giovanni Caianiello

16 Luglio 2022  

12 commenti:

  1. Tutti i partiti politici hanno responsabilità in egual misura....

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  2. Non avete votato la sfiducia al governo se vuole andarsene fate fare a Draghi lui vuole andare che lo faccia voi portate avanti i nove punti

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  3. Vincenzo Del Gottardo16 luglio 2022 alle ore 10:30

    Il primo che vorrei vedere condannare dalla corte di Norimberga il traditore Di Maio

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  4. Diceva Charles Bukowski che "I politici sono persone che posseggono una maschera per apparire di fronte alla comunità, ed una pari sapiente abilità nella conservazione e riconquista del potere " . Ciò mi fa riflettere su una circostanza: pensate che Mario Draghi abbia veramente qualcosa da dirsi e da spartire con Renzi, Salvini Di Maio and co.? O che possa temere la forza elettorale di Conte? No, Draghi sta solo recitando una parte, ha ricevuto il preciso mandato di costruire un governo di "ottimati" e sta provando ad assolverlo; qualora qualcuno lo dovesse considerare una figura troppo ingombrante non perderà tempo a togliere il disturbo e se ciò dovesse verificarsi non potrà che rafforzarsi la mia, personale , convinzione, sulle collaudate strategie adottate dai poteri forti, avvezzi a non fare mai questioni sui volti, purché immutata rimanga la gerarchia e la struttura della leadership.

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    1. Non fa una piega 🙄

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    2. Salvatore Virga, in questo gioco,non mi pare che Conte si fosse mai sottratto.Non fosse altro che per ben tre anni è stato il Presidente del Consiglio.

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  5. È finita come doveva finire nella situazione data. C’è un motto esemplare che dice: “chi pecora si fa, il lupo se la magna”. Il M5S sono 4 anni che si è fatta pecora e il lupo Draghi se l’è mangiato. Maurizio Alesi

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  6. È finita come doveva finire nella situazione data. C’è un motto esemplare che dice: “chi pecora si fa, il lupo se la magna”. Il M5S sono 4 anni che si è fatta pecora e il lupo Draghi se l’è mangiato.

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  7. Le due VERGOGNE italiane

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  8. Ricordo agli elettori del CDX e CSX che al governo ci sono CDX e CSX che fanno e disfano cosa gli pare.

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  9. Draghi non l'ho mai considerato l'uomo della provvidenza.fa parte del ghota dei potenti con diritto di vita e di morte.Conte la sua vittima sacrificale con l'applauso dei mediocri partiti.Tutti gli danno una responsabilità che non è sua.La Meloni chiede da sempre di tornare alle urne.Salvini spaventato del successo dell'associata e rivale,ha messo il carico Lui l'uomo de papate che chiedeva i pieni poteri.Spero che gli italiani abbiano compreo simo in fondo ciò che è successo e vadano a votare con mente aperta e non per fanfaroni che friggono il cervello.

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