Quando hanno chiesto agli italiani se erano d’accordo a farsi aumentare il costo della benzina, del pane, pasta e generi di prima necessità per andare dietro ai capricci di Biden?
Quando hanno chiesto agli italiani, se hanno voglia di farsi portare in una guerra, che non ci riguarda contro la Russia per mano di Biden, che al sicuro a casa sua, a ottomila chilometri di distanza sta ordinando all’Europa di autodistruggersi in un conflitto che lui stesso sta aizzando? Come esperti di risiko, hanno progettato la terza guerra mondiale e la stanno realizzando.
L'hanno pensata e preparata da anni ed hanno scelto Ucraina come vittima sacrificale come l’Europa, da trascinare in una guerra tra le due superpotenze. Gli Usa sono degli specialisti in materia di guerre. Dal secondo conflitto mondiale, ne hanno portate oltre trenta in altri paesi, ma mai sul proprio territorio, infatti a loro le guerre non bruciano, tanto a morire ed a distruggersi sono sempre e solo gli altri. Loro al massimo le guardano in Tv.
Si può dire, come i fatti dimostrano, che dove ci sono gli Usa, c'è guerra… Corea, Cambogia, Laos, Vietnam, Sudan, Iraq, Yemen, la Somalia e il Pakistan. Afganistan, Siria, Libia, Serbia, Bosnia, Kossovo e tanti altri paesi, dove le bombe a stelle e strisce hanno causato milioni di morti e distruzione, che i media hanno sempre minimizzate, perché erano americane e loro sono buoni anche quando uccidono.
Guerrafondai sulla pelle degli altri, in giro per il mondo a seminare morte e distruzioni, fino all’annientamento ed alla riduzione in schiavitù militare o alla totale anarchia di interi paesi e tutto per imporre la supremazia americana come paese dominante economica e militare.
Loro però non perdono mai e quando ne hanno abbastanza, semplicemente spengono l’interruttore senza alcuna conseguenza per il loro paese ed i loro cittadini. Mentre sul campo, rimangono a piangere sempre gli altri. Il bramoso, ossessivo pensiero di controllare il mondo è inarrestabile, cinico e cieco, anche di fronte a tragedie previste ed annunciate.
La tecnica, per giungere ad un conflitto armato, è sempre la stessa e ben collaudata: Costanti provocazioni sul piano militare, attentati a marchio CIA, ovviamente sotto lo scudo della Nato, loro succursale. E, dove le minacce militari ed economiche non arrivano a destinazione, allora entra in gioco la solita accusa di sempre: Il possesso di armi chimiche dal nemico di turno da abbattere.
Come dimenticare, la conferenza stampa del Generale americano Colin Powell, che in mondovisione esibiva una provetta, come prova provata delle armi chimiche irachene, che però l'Iraq, come è stato constatato dopo la guerra, non aveva mai posseduto. Una palese menzogna per giustificare la distruzione di quel paese e l'uccisione di oltre seicentomila persone, comprese donne e bambini.
Proprio come in Libia e poi nella ex Jugoslavia o Afganistan, dove i soldati americani usavano i civili, donne e bambini afgani come in un videogioco. Un macabro gioco, in cui si ammazzavano dei civili per poi portarsi a casa come trofeo le dita dei malcapitati. Chi ne raccoglieva più vinceva. La stessa orribile pratica che li aveva già divertiti in Iraq.
Il giornalista Julien Assange, ne aveva svelato i video e denunciato quell’orrendo game americano in uno dei suoi report “Danni collaterali”. Un giornalismo che non paga e per il quale i democratici americani, dopo aver cercato più volte di assassinarlo senza successo, hanno già stabilito ben 175 anni di carcere dove incredibilmente, non contano i crimini di guerra americani, ma l’averli svelati!
È notizia recente che gli Usa attendono l’estradizione di Assange, lui che è cittadino australiano, dal carcere di massima sicurezza in Inghilterra, dove tra l’altro, Nils Melzer inviato delle Nazioni Unite ha certificato, come hanno poi fatto successivamente altri 60 medici, che Julien Assange, è costantemente vittima di torture.
Questa volta gli Usa forse, hanno alzato troppo il tiro scegliendo il bersaglio grosso, il nemico eccellente, quello di sempre: La Russia. Le provocazioni durate ben otto anni, con i massacri giornalieri dei russofoni della Crimea e Donbass, il rischio di ritrovarsi i missili a stelle e strisce a cinque minuti da Mosca hanno avuto l’effetto sperato: Putin si è finalmente deciso ad invadere l’Ucraina. Mossa sbagliata per la Russia, quanto prevista dagli analisti americani.
Ma chi è era stato nel 2014, a mettere in campo il progetto ed il finanziamento del colpo di stato in Ucraina per portare la Russia ad una reazione militare in Ucraina e poi trascinarci dentro anche l’Europa? Si, proprio lui: Joe Biden, allora nel ruolo di vice presidente degli Stati Uniti.
E, quale miglior Presidente si poteva portare alla Casa Bianca al posto di Trump, se non lo stesso Biden per completare il progetto “Russia di fuoco”? Con i mezzi di comunicazione ed informazioni occidentali dalla propria parte a raccontare e orientare l’opinione pubblica secondo la propaganda pro guerra contro alla Russia il solco è tracciato.
Nel frattempo, gli stessi Usa si ingrassano aumentando il proprio export verso l’Europa, sempre più letteralmente alla canna del gas a causa delle masochistiche sanzioni comminate alla Russia, dove infatti, a guadagnarci e molto sono proprio gli Usa ed a perderci e parecchio, non a caso è l’Europa e poco e niente la Russia, che ha già dirottato il proprio export verso la Cina. Un vero e proprio Karakiri dei governi dei paesi del vecchio continente.
C’è da chiedersi, ma quelli che ci governano sono davvero tanto ingenui o più semplicemente in malafede? Probabilmente la seconda ipotesi. Ad oggi, nessuno parla più di pace, anzi a farlo è rimasto solo il Papa, che però nessuno ascolta.
Tutti pensano alla guerra e tutti corrono ad armarsi. Ma per cosa, se non per trascinarci in una guerra con l’unica prospettiva di distruggere le nostre vite? Pensano forse che Putin messo alle strette ci lancerà contro margherite e fiori di campo, quando il bersaglio strategico più importante d’Europa, il primo da colpire in assoluto si trova proprio in Italia e precisamente in Sicilia?
Il MUOS, Il centro di comunicazione e smistamento operativo dell’intera Europa e Asia. Ce ne sono solo quattro nel mondo: Isole Hawai, Virginia, Sicilia e Australia.
I pacifisti delle scampagnante di piazza però continuano gridare pace, pensando che a qualcuno freghi qualcosa delle loro bandiere. Sarebbe ora che si svegliassero e cominciassero a sbandierare il tricolore sotto il naso di Mattarella e Draghi, spiegando che a noi di Biden e del suo omologo guerrafondaio europeo Boris Johnson e della loro guerra non ce ne frega una beata mazza e che nessuno gli ha concesso il diritto di decidere al nostro posto di portarci in un conflitto mondiale. Farebbero anche bene a chiedersi, chi li ha autorizzati ad inviare armi in Ucraina, in una controversia internazionale, quando questo è tassativamente vietato dalla Costituzione, nascondendo ai cittadini addirittura la lista delle armi inviate segretandola?
No, questo non è fatto nel nome del popolo italiano! Intanto, Putin fa sapere che la Russia possiede armi di distruzione, che nessun altro paese possiede, Stati Uniti compresi.
RispondiEliminaLa prima tranche delle spese belliche per favorire il Gruppo AZOV li paghiamo con la pandemia, mascherine e tamponi. Con i vaccini paghiamo di più e dobbiamo dire addio a figlie come una ragazza di 18 anni prima di una lunga serie, da non dire, per non essere linciati.
https://www.francescoandreamaiello.it/wordpress/?p=1857
RispondiEliminaÈ storia vecchia, quando un presidente USA perde consenso, da qualche parte innescano una guerra. Ma mi meraviglia il totale asservimento non solo italiano alle politiche di guerra degli S.U.
RispondiEliminaMa noi non siamo d accordo….
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RispondiEliminaFammi capire dobbiamo appoggiare Putin??? Oppure lasciare che massacri un popolo e ci dobbiamo girare dall'altra parte??? Chiedo per un amico
Mi sembra ovvio che una nazione dove il proprio PIL è guidato dalle Armi cosa possa volere...di certo non accatastare...meme informativo..!!!
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