di Giovanni Caianiello - Sono stato ad osservare il quadro politico ed i suoi sviluppi a lungo, anche se i sentori e posizioni già assunte, non prospettavano nulla di buono, sin dall’inizio.
Renzi e Salvini, aiutati dai berlusconiani e meloniani, con il concorso esterno del PD, mandano alle ortiche il governo Conte, già digerito con lo stomaco dello struzzo dal M5S e suoi elettori, così come il precedente, ma fatto metabolizzare, dicevano, per il bene dell'Italia, per la verità, ancora non pervenuto. La maggiore forza politica del Paese, già impegnata in lotte e spasmi intestinali dopo la morte di Gianroberto Casaleggio e il diritto di successione, neppure si accorgeva, che dietro le quinte la Lega (quella patriottica), F.I. e Italia Viva, avevano da tempo acquistato il tappeto rosso pronto per Mario Draghi. L’uomo che l'establishment internazionale, aveva già preordinato la posizione a Palazzo Chigi, con lo scopo di svendere quel po’ che era rimasto del paese, dopo la strenna che lo aveva visto protagonista assoluto negli anni novanta in favore delle banche e multinazionali angloamericane.
Operazione riuscita con pieno successo, nonostante gli avvertimenti dell’ex Presidente della Repubblica Cossiga, “uno che le cose le sapeva”, che aveva così tuonato: “Mario Draghi, è il liquidatore dopo la famosa crociera sul Britannia dell’industria pubblica, della svendita dell’industria pubblica italiana quand’era direttore generale del tesoro e immaginati che cosa farebbe da presidente del Consiglio dei Ministri, svenderebbe quel che rimane: Finmeccanica, l’Enel, l’Eni e certamente i suoi ex comparuzzi di Goldman & Sachs“. Insomma, Cossiga ci aveva detto chiaramente che sarebbe stato, come affidare le chiavi di casa al ladro e lasciare la gioielleria in salotto.
Ma il M5S, non era più quello dei vaffaday, del NO Euro, NO Europa, NO TAV, NO Monti e MAI Draghi. Gli eletti, si sono evoluti ed ora da "cittadini" a “onorevoli” sognano il Partito.
Molti elettori, evoluti anch'essi al democristianesimo, tanto, che ora non è più scandaloso stare al governo con tutti gli altri e dove neppure per gli altri partiti lo è più stare con loro.
Questo, il governo di tutti bravi, con indigestione di auto elogi, viva tutti, quanto siamo belli e capaci, entusiasmo da innamorati perdutamente ed appassionatamente “per sempre tuo Mario”. La quasi totalità della stampa e giornalisti di regime, tutti assieme a sostenere ogni suo gemito ed a trasformarlo damblè in un panegirico, dove se la cantano e se la suonano sempre gli stessi, dai partiti, giornali, social e tv.
Ma nel governo dei tutti bravi, la maggiore forza politica è afflitta dalla febbre da successione/secessione ed il dilemma è diventato Conte o Grillo?
Conte, il galantuomo, corretto e onesto, capace, preparato e benvoluto. Difficile non averne rispetto, ma non è un grillino. Piuttosto democristiano.
Grillo, il visionario, antisistema. Colui che con le sue idee di Paese e futuro ha affascinato milioni di cittadini sognanti un’Italia finalmente diversa e di mettere all’angolo il sistema di sempre, composto da malfattori, ladri, profittatori e corrotti.
Ma se da una parte, Grillo ha sbagliato consentendo l’ammorbidimento di questa linea, pur di raggiungere dei risultati immediati, dall'altra, ha di fatto esposto il fianco al contagio del sistema, che lentamente ha inghiottito buona parte dei buoni propositi iniziali e un cambio rotta dei propri rappresentanti, con il rischio, a lungo andare, di essere assorbiti dal Palazzo. Infatti, il rischio lo ha corso ed è proprio quello che voleva evitare. La corruzione dei valori iniziali ed essere inghiottito dal sistema.
Il garante, alla fine lo ha capito, ma è forse ormai troppo tardi. La stalla è vuota perché i buoi sono scappati. Il suo Movimento, in buona parte, si è non solo intriso di vecchia politica, ma rischia di esserne totalmente digerito, come pure i suoi elettori, che lentamente, senza accorgersene hanno abdicato alle battaglie e principi, che avevano applaudito a scena aperta per anni, così come la rana, si sono fatti bollire, non sapendo più se saltare dalla pentola o restarci.
Quasi interamente snaturati, rispetto a quello da cui erano nati nelle piazze e cresciuti, hanno riposto nel cassetto i valori, lotte in parlamento e cavalli di battaglia, per le quali aveva entusiasmato milioni di cittadini, tanto da arrivare quasi di colpo a raggiungere il 33% dell'elettorato. Ma, per il colpo di mano sulla legge elettorale da parte degli altri partiti anti 5Stelle, non bastevole a poter governare da solo. Il M5S, ha scelto di governare, proprio con questi, con il nemico e alleato del nemico.
E se da una parte, hanno portato a casa alcune leggi di civiltà, come il reddito di cittadinanza, spazzacorrotti e sui truffati delle banche, vitalizi etc… dopo averne aperte tante di scatolette, alla fine, ne hanno però smarrito la chiave, andando a sostenere, come ha detto Cossiga, il peggior rappresentante di governo per questo paese dall’inizio della Repubblica. Con l’appoggio esterno, non dichiarato, dell’unico partito che finge di fare opposizione e nel frattempo vede la sua leader entrare a far parte di organizzazioni mondialiste del Nuovo Ordine Mondiale, come Aspen Institute. La stessa organizzazione proprio di Mario Monti, Draghi, Prodi , Letta e tanti altri.
Ora lui, il garante non ci sta, rivuole il ritorno agli antichi valori e cavalli di battaglia. Ma la domanda, che rimane sul tavolo è chiara:
Il M5S esiste ancora e se si ritornerà a essere il Movimento dei Cittadini nelle istituzioni, oppure si è irrimediabilmente evoluto nel sistema come molti dei suoi elettori?
Ma il M5S, non era più quello dei vaffaday, del NO Euro, NO Europa, NO TAV, NO Monti e MAI Draghi. Gli eletti, si sono evoluti ed ora da "cittadini" a “onorevoli” sognano il Partito.
Molti elettori, evoluti anch'essi al democristianesimo, tanto, che ora non è più scandaloso stare al governo con tutti gli altri e dove neppure per gli altri partiti lo è più stare con loro.
Questo, il governo di tutti bravi, con indigestione di auto elogi, viva tutti, quanto siamo belli e capaci, entusiasmo da innamorati perdutamente ed appassionatamente “per sempre tuo Mario”. La quasi totalità della stampa e giornalisti di regime, tutti assieme a sostenere ogni suo gemito ed a trasformarlo damblè in un panegirico, dove se la cantano e se la suonano sempre gli stessi, dai partiti, giornali, social e tv.
Ma nel governo dei tutti bravi, la maggiore forza politica è afflitta dalla febbre da successione/secessione ed il dilemma è diventato Conte o Grillo?
Conte, il galantuomo, corretto e onesto, capace, preparato e benvoluto. Difficile non averne rispetto, ma non è un grillino. Piuttosto democristiano.
Grillo, il visionario, antisistema. Colui che con le sue idee di Paese e futuro ha affascinato milioni di cittadini sognanti un’Italia finalmente diversa e di mettere all’angolo il sistema di sempre, composto da malfattori, ladri, profittatori e corrotti.
Ma se da una parte, Grillo ha sbagliato consentendo l’ammorbidimento di questa linea, pur di raggiungere dei risultati immediati, dall'altra, ha di fatto esposto il fianco al contagio del sistema, che lentamente ha inghiottito buona parte dei buoni propositi iniziali e un cambio rotta dei propri rappresentanti, con il rischio, a lungo andare, di essere assorbiti dal Palazzo. Infatti, il rischio lo ha corso ed è proprio quello che voleva evitare. La corruzione dei valori iniziali ed essere inghiottito dal sistema.
Il garante, alla fine lo ha capito, ma è forse ormai troppo tardi. La stalla è vuota perché i buoi sono scappati. Il suo Movimento, in buona parte, si è non solo intriso di vecchia politica, ma rischia di esserne totalmente digerito, come pure i suoi elettori, che lentamente, senza accorgersene hanno abdicato alle battaglie e principi, che avevano applaudito a scena aperta per anni, così come la rana, si sono fatti bollire, non sapendo più se saltare dalla pentola o restarci.
Quasi interamente snaturati, rispetto a quello da cui erano nati nelle piazze e cresciuti, hanno riposto nel cassetto i valori, lotte in parlamento e cavalli di battaglia, per le quali aveva entusiasmato milioni di cittadini, tanto da arrivare quasi di colpo a raggiungere il 33% dell'elettorato. Ma, per il colpo di mano sulla legge elettorale da parte degli altri partiti anti 5Stelle, non bastevole a poter governare da solo. Il M5S, ha scelto di governare, proprio con questi, con il nemico e alleato del nemico.
E se da una parte, hanno portato a casa alcune leggi di civiltà, come il reddito di cittadinanza, spazzacorrotti e sui truffati delle banche, vitalizi etc… dopo averne aperte tante di scatolette, alla fine, ne hanno però smarrito la chiave, andando a sostenere, come ha detto Cossiga, il peggior rappresentante di governo per questo paese dall’inizio della Repubblica. Con l’appoggio esterno, non dichiarato, dell’unico partito che finge di fare opposizione e nel frattempo vede la sua leader entrare a far parte di organizzazioni mondialiste del Nuovo Ordine Mondiale, come Aspen Institute. La stessa organizzazione proprio di Mario Monti, Draghi, Prodi , Letta e tanti altri.
Ora lui, il garante non ci sta, rivuole il ritorno agli antichi valori e cavalli di battaglia. Ma la domanda, che rimane sul tavolo è chiara:
Il M5S esiste ancora e se si ritornerà a essere il Movimento dei Cittadini nelle istituzioni, oppure si è irrimediabilmente evoluto nel sistema come molti dei suoi elettori?
Le idee rimangono, spero che Conte prenda il testimone e vada avanti. Oggi ho sentito letta, lo ha voluto grillo, ho sentito draghi, lo ha voluto grillo, ho sentito Conte ,non lo vuole grillo, ma ha detto vediamo di parlare con tutti ma ricordiamoci dei nostri valori, mi sembra giusto, gli altri mi sembrano venduti
RispondiEliminaIo spero che si risolvano presto questi problemi del movimento5 stelle
RispondiEliminaAbbi pazienza...
RispondiEliminaÈ un brutto momento. Non metterci il carico.
Ho scritto 13 mesi fa quanto segue:
RispondiEliminaFINE DEL M5S
Il Movimento
è l'ombra di se stesso
è nel governo
ma è ridotto all'osso
il suo radicalismo
è scomparso
il suo piglio
bellicoso e arcigno
è stato schiacciato
dal peso
di un macigno.
(24-maggio-2020)
salvatore r. mancuso
Si stanno migliorando a chi non va si faccia un giro punto
RispondiElimina"Cerca nelle pance delle rane, troverai la risposta"!
RispondiEliminaParlare di Grillini mi sembra quasi ridicolo. Come se Grillo fosse Marx o leninno o nelson mandela, mentre purtroppo per noi e per sua fortuna, è solo un cialtrone senza principi e senza cultura.
RispondiElimina“Che fine hanno fatto i grillini di una volta”? Dopo la morte del fondatore ideologo e suggeritore del Movimento si sono persi per strada. Molti hanno cambiato casacca, altri hanno abbandonato i valori fondativi e alcuni sono in conflitto. Basta dire che dopo un anno hanno perso il 50% dei consensi. Dall’articolo sembra emergere che nessuno si salva: tutti sono integrati nel sistema, anche il M5S. Pur di governare e rimanere agganciati al potere si sono alleati con “i nemici”. Dopo i due governi guidati da Conte è arrivato il terzo guidato da Draghi. Qui, appassionatamente tutti insieme con i nemici diventati amici e i nemici di sempre. Penso alla battuta allegra di Bersani: “Hanno detto di si a tutti, a me NO!”. La colpa non è solo del sistema elettorale, le lista bloccate sono una pacchia per tutti, che nessuno è intenzionato a cambiare. E’ mancata la coerenza: si doveva tornare a votare. Basta ricordare il travaglio per formare il primo governo Conte. Qualcuno, allora, avanzò l’ipotesi dell’impeachment del Presidente della Repubblica. Ma tornando all’attualità: alla domanda se il M5S esiste ancora, la risposta è affermativa. Il 16% di consensi è un dato considerevole. Conte o Grillo o nessuno dei due, ormai il M5S fa parte del sistema. Per sopravvivere dovrà organizzarsi e agire come un qualsiasi partito, possibilmente con più democrazia interna e trasparenza verso l’esterno.
RispondiEliminaLorenzo, circa la prima parte delle tue considerazioni mi permetto ricordare che il M5s ha risposto lealmente all'invito del Presidente della Repubblica circa il prossimo Governo di unità nazionale. L'anomalia è stata che il CdS doveva esprimere il suo invito ai riluttanti affinché appoggiassero Conte nel governo di unità Nazionale e non a Draghi perché Conte non è stato sfiduciato.
EliminaIl M5S è diventato come il Sarchiapone nello sketch comico di Walter Chiari e Carlo Campanini. E' qualcosa di misterioso e di indefinibile.
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