di Gigi Consiglio - Non possiamo avere sempre scarsa memoria. Transeat sulle cose antiche ma non circa quelle recenti. Ripassiamo perciò gli ultimi accadimenti.Mi rivolgo a coloro che pur essendo cittadini esemplari e, come tali, accettando le scelte del Presidente della Repubblica, circa il governo di unità nazionale, non hanno gradito la defenestrazione, ancorché soft, del Presidente Conte dalle sue funzioni, e la sua sostituzione con il prof. Draghi.
Quest’ultimo sembra che stia procedendo nel solco segnato dal suo predecessore e non potrebbe comportarsi diversamente. Intanto Conte si accinge a ravvivare la brace elettorale grillina momentaneamente in stand bye riorganizzando le fila dei simpatizzanti e non ha motivo di andargli contro. Nel nostro paese non c’è chi non sappia che il Recovery Found (circa 240 miliardi di euro provenienti dalla BCE) li abbiamo avuti grazie alla stima che Conte ha meritato in ambito europeo. Anche la gestione della pandemia Covid, alla luce delle conoscenze scientifiche in quella drammatica contingenza, è stata da esempio ad altri Stati riempiendoci d’orgoglio. Ma il governo Draghi, governo di unità nazionale, cioè sommatoria prevalente di partiti e cespugli parlamentari connotati da forti ideologie contrapposte è naturalmente temporaneo.
Poiché la Politica economica ispirata e allineata alle ideologie retrostanti che ne costituiscono l’alibi non può mediare in modo ottimale l’andamento in progress delle scelte politiche. Se si accontentano le richieste della Destra (un pilastro costituita da Lega + FI ) non si possono appagare contemporaneamente le istanze dell’altro pilastro (sindacati e la Sinistra cioè PD + LeU + Art.1); è lapalissiano che il ponte gettato con queste premesse verso l’uscita dalla crisi economica non può garantire solidità e rischia di crollare da un momento all’altro. Se per di più considerassimo che l’establishment partitico, in genere, è costituito tuttora dalla inveterata presenza di una “casta” educata al clientelismo, alla corruzione, al malaffare comprenderemmo meglio perché a suo tempo echeggiava l’immaginifico slogan della “scatola di tonno aperta” che consentì al M5s di raccogliere il 34% e divenire il partito di maggioranza relativa nella presente legislatura.
La spinta rivoluzionaria sintetizzata nella scatola di tonno veniva ad affievolirsi sino a spegnersi nella gestione quotidiana del potere e ciò inevitabilmente andava a deludere gli oltranzisti della base che avrebbe gradito repulisti non attuabili in una democrazia liberale. Ciò non di meno il M5s, movimento che si è presentato come post ideologico ed animato da tre valori irrinunciabili, onestà, buonsenso e trasparenza, ha stilato un programma di cose da fare e con l’adesione di tutti coloro che l’avessero condiviso ha costituito un paio di governi.
Il programma è stato attuato al 90% sino alla rimozione di Conte a due anni e mezzo dal suo primo insediamento. A pensarci bene anche Draghi si sta comportando come post-ideologico, altrimenti come farebbe a gestire gli ideologizzati che compongono la sua compagine governativa?
Infine è errato dedurre che la crisi del M5S sia dovuto alle beghe interne; nei partiti storici esse sono state ben più gravi (scissione comunista del 1921, e nel dopoguerra le varie correnti interne alla DC , le variegate fazioni socialiste, quelle comuniste, e perfino i fascisti avevano tre scuole di pensiero, quella repubblichina, quella corporativa e quella monarchica). E’ chiaro che all’origine sta la differenziazione ideologica a provocare queste distinzioni anche interne, poi via via, ad essa si è sostituita la squallida lotta per il potere in quanto tale.
La qual cosa non può certo dirsi per la dialettica interna dei grillini, obbedienti a requisiti precisi come l’adesione ad un codice deontologico basilare interno, alla autotassazione, e ad altre regolamentazioni che possono anche essere discutibili ma che rimangono un fatto interno loro. Al tonno, mantra di ieri, oggi si è sostituita l’onestà il cui valore si è perso per strada fin da quando Pirandello ne evidenziò l’importanza etica nella sua commedia “Il piacere dell’Onestà”. Ma chiedo, la Casta e suoi sodali può mai accordarsi con un movimento che tende a sovvertire l’ordine disonesto delle cose? Conte sta tentando di catturare l’attenzione dell’elettorato italiano sulla utilità per tutti del metodo “onestà” anche se non è cosa che si mangia.
13 Giugno 2021
Onestà qualcosa che si ha nel proprio bagaglio culturale, si coltiva con il lavoro e coerenza e saggezza per il proprio programma.
RispondiEliminaIo non l'ho vista l'onestà... chi la trova per favore me la presenta?
RispondiEliminaValeria Cammi, magari perché sei abituata a regalare il tuo voto ai soliti ladroni che hanno distrutto questo Paese negli ultimi 30 anni?
EliminaL'ottimo articolo di Gigi Consiglio finisce con una frase semplice, ma esplicativa di una difficoltà realizzatrice di un necessario cambiamento. Io ho sempre detto infatti che l'onestà, di cui il Movimento si fa garante, riguarda i politici e gli amministratori ed è una "Onestà Imposta" da leggi e pene severe, simili a quelle inflitte ai mafiosi.
RispondiEliminaQuesti non conoscono il significato della parola...e mai lo conosceranno neppure con un corso accelerato...
RispondiEliminaIn una forza politica l’onestà deve essere accompagnata dalla coerenza e dalla capacità di autocritica. Ammettere gli errori e analizzarne le cause rappresentano un punto fondamentale per correggere la linea politica. Perché il M5S ha perso più della metà del consenso? Perché, nel cambio di casacca dei parlamentari, il M5S è al primo posto? Rimarrà il vincolo dei due mandati? A queste e tanti altri interrogativi dovrà rispondere il M5S. Il compito di Giuseppe Conte non è facile. E’ qualcosa che va oltre il concetto di onestà, investe l’etica politica: la questione morale. E qui torniamo indietro di 40 anni quando Enrico Berlinguer diceva: “La questione morale esiste da tempo, ma ormai essa è diventata la questione politica prima ed essenziale perché dalla sua soluzione dipende la ripresa di fiducia nelle istituzioni, la effettiva governabilità del paese e la tenuta del regime democratico.”
RispondiEliminaLorenzo, il vincolo dei due mandati è stata ribadito sia dagli Stati Generali che da Grillo. Però Conte, che non è un 5 stelle, ha detto che non lo metterà nel nuovo statuto. Staremo a vedere. Era un punto fondamentale, nella constatazione che chi resta a lungo in politica smette di difendere i cittadini e difende la casta di cui ormai fa parte.
EliminaIl recovery fund è una iattura, una disgrazia i cui effetti negativi peseranno sui nostri figli e nipoti. Se l'Italia fosse una nazione libera avrebbe risolto il problema tramite le aste sui buoni del tesoro. Quelli italiani sono ricercatissimi sui mercati e ogni volta vanno esauriti in poche ore. Avremmo potuto avere tutti i miliardi di cui abbiamo bisogno senza problemi, a interessi irrisori se non proprio a interessi negativi. Ma l'Italia non è una nazione libera, non può così facilmente emanciparsi dalla morsa mortale dell'Europa, e quindi il Ministero del Tesoro è stato fermato più di una volta e ha dovuto mettere all'asta pochi spiccioli. Perciò il fatto che il recovery fund sia stato ottenuto tramite i buoni uffici del presidente Conte suona male, casomai Conte è il responsabile di questa sciagura. Io non penso a Conte, ma all'intero sistema europeo fasullo e oppressore in cui non si possono nemmeno pescare le vongole sotto la misura stabilita in Europa da gente che sconosce le peculiarità dei nostri mari e della loro pescosità e figuriamoci se l'Italia può rifornirsi di soldi in maniera libera e autonoma, senza andare col cappello in mano a chiedere i mezzi di sussistenza all'Europa e alla sua banca centrale di merda, fabbricante di moneta che non costa loro niente ma che per la restituzione della quale pretendono la nostra vita
RispondiEliminaLe cazzate che scrive le vengono naturali o sono frutto di riflessioni adeguate?
EliminaDi solito l'amico Nino Pepe scrive ciò che pensa, anche se possono essere, a volte anche cazzate.
EliminaAl di la di ogni critica contro il movimento nessuno e' perfetto e sbaglia solo che le cose cerca di farle ONESTA' parola che fa accapponare la pelle di milioni di italiani io metterei al primo posto la disonesta di gran parte dei politici italiani di lungo corso il colpo di stato soft e' sotto gli occhi di tutti non ne usciremo mai dalla palude delle varie mafie italiane ne abbiamo ben 4 e dalla ovvia collusione con una discreta fetta della vecchia politica italiana !!
RispondiEliminai denigratori continuano con il tonno e uno vale uno....non ho mai pensato che uno valesse uno, come non mi sono mai sentita all'altezza di chi aveva un ruolo, di più se lo svolgeva bene!
RispondiEliminale bilance truccate si rovesciano, non si riempiono.
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