sabato 29 maggio 2021

PONTE CORLEONE, PALERMO E LA MALAPOLITICA

di Giangiuseppe Gattuso - Per i non palermitani potrebbe sembrare un argomento di poco conto. Una delle tante indecenze del sistema infrastrutturale. Roba comune, evidenze lapalissiane a cui riservare poche attenzioni. Tanto ci siamo abituati. Le lentezze nel realizzare strade, ponti, marciapiedi, e ogni altra opera, anche quelle necessarie e importanti, rappresentano uno dei problemi gravi dell’Italia.

Qualcosa che ci trasciniamo da 40 anni e che, finora, nessun governo ha saputo risolvere. Ovviamente non si può fare di tutta l'erba un fascio. Ci sono esempi di realizzazioni in tempi ragionevoli, costruzioni fatte a regola d'arte, opere che viene il cuore solo a guardarle. Ma, come sappiamo tutti, ce ne sono tantissime di cui vergognarsi, di cui pentirsi, di cui sarebbe il caso di fare pagare gli enormi danni arrecati ai cittadini, all'ambiente e alle future generazioni. Il Ponte “Corleone” di Palermo, le rappresenta tutte e costituisce un significativo paradigma. E le amministrazioni e i governi che si sono succeduti hanno la loro dose di responsabilità, grave e perpetrata nei decenni.
Spieghiamo meglio la questione per i lettori che non conoscono la “capitale” della Sicilia.

Ponte Corleone, Palermo
Il ponte, omonimo del più noto comune del palermitano, unisce i due versanti della circonvallazione di Palermo attraverso la profonda valle dell’alveo del fiume Oreto, qualche chilometro prima di sfociare a mare. Una strada, la E90, fondamentale per la viabilità del capoluogo perchè costituisce l’unica via di congiunzione tra la Sicilia Orientale e quella Occidentale collegando l’autostrada A19 Palermo-Catania e l’autostrada A29 Palermo-Mazzara del Vallo. 

Praticamente, chiunque, proveniente dall’area metropolitana di Palermo fino a Cefalù e dal messinese, dall’agrigentino e dal nisseno, che volesse andare all’aeroporto internazionale “Falcone e Borsellino” è costretto ad attraversarlo, tranne impegnarsi in giri mostruosi. Bene. Questo viadotto, costruito tra il 1958 e il 1965, già parecchi anni fa veniva indicato come un’infrastruttura da monitorare e sulla quale effettuare seri interventi di manutenzione straordinaria.

Tanto è vero che nel 2005, a seguito di uno studio effettuato per conto del Comune, con apposita Ordinanza venne ridotta la velocità di attraversamento a 30 km/h e posto un limite al peso dei mezzi di grandi dimensione. Nel 2019, viene da ridere amaramente, con altra Ordinanza al fine di “garantire il perdurare del mantenimento delle condizioni di sicurezza strutturale del ponte in relazione anche alla circostanza che nei 15 anni trascorsi dall’emanazione dell’Ordinanza n. 294/2005 sono stati eseguiti solo interventi di manutenzione che non hanno in alcun modo migliorato le condizioni statiche del ponte”, sono state riconfermate le limitazioni al transito e la velocità di attraversamento.

Ad oggi, 29 maggio 2021, la situazione ha raggiunto livelli da brivido. Per non pregiudicare ulteriormente la struttura sono state ristrette le carreggiate, il passaggio ai mezzi ultrapesanti è stato interdetto e i limiti di velocità vengono fatti rispettare a forza di multe a raffica. Risultato: traffico impazzito e disagi enormi.

Nel mentre arriva l’annuncio di improbabili forze politiche per “uno straordinario successo”: la nomina del “commissario per la messa in sicurezza e il raddoppio del Ponte Corleone a Palermo”.... e “presto le interminabili code sulla circonvallazione saranno soltanto un brutto ricordo".

Peccato che sono passati quasi 40 (quaranta) anni quando, storia vera, un’impresa di costruzioni inviò sul luogo alcuni operatori per verificare l'ipotesi di impianto di un cantiere finalizzato alla realizzazione delle due bretelle per il raddoppio. Per oltre un mese vennero compiute verifiche per le opere accessorie necessarie, in attesa dell’avvio vero dei lavori. Arrivò, invece, l’ordine di sospendere tutto a data da destinarsi.

Sono, intanto, ripartite le verifiche sulla stabilità della struttura e il monitoraggio, un evento! Meglio che niente. I cittadini, incredibilmente in silenzio, soffrono le pene dell’inferno per un problema che in altre parti del mondo sarebbe stato risolto nel giro di qualche mese.

Burocrazia, mala politica, contenziosi, indifferenza, hanno consentito che si perpetrasse questo scempio.

Avete mai visto qualcosa sui giornaloni nazionali, una puntata di 8 e mezzo, un servizio nei talk show per accusare politici, governanti e amministratori della Sicilia e di Palermo di incapacità e incompetenza? Non credo proprio. Per fatti analoghi e per molto meno la Sindaca di Roma sarebbe stata mediaticamente crocifissa e posta al pubblico ludibrio.

Siamo di fronte alla rappresentazione di quella malapolitica che ha pervaso e pervade ancora le nostre classi dirigenti. E personaggi che hanno governato e governano i territori da diversi decenni continuano a comportarsi come sempre, come se le responsabilità fossero di altri, magari di quei politici che, strumentalmente, sono stati additati come quelli del no, dei blocca opere, degli incompetenti.

Mentre la cruda e incontestabile realtà vede al governo della terra di Sicilia e di Palermo solo e soltanto quelli di sempre. I capaci e competenti.

Giangiuseppe Gattuso
29 Maggio 2021

9 commenti:

  1. È necessario dimenticare il passato e pensare al futuro nel rispetto delle necessità di circolazione di questa nostra capitale. Basti guardare Genova e la costruzione del suo ponte in pochissimo tempo. I capitali ci sono. Mancano le volontà. Speriamo bene.

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  2. Penso che, al di là delle legittime critiche alle amministrazioni che si sono succedute a Palermo, evidenziate da GGG in questo articolo, l’argomento di che trattasi costituisca un inedito per un Blog che ha sempre avuto l'ambizione di trattare tematiche di ampio respiro, d'interesse nazionale, di politica interna ed internazionale. Dedicare un ampio servizio ai ritardi sugli interventi da fare su un singolo ponte cittadino, a cui è interessata una piccola comunità, circoscritta ai fruitori di una determinata area della città, rappresenta una immeritata regressione e una diminutio rispetto allo spessore e la dimensione di largo respiro che ha caratterizzato questo blog e le firme che vi partecipano coi loro articoli e le loro riflessioni. Eravamo abituati a leggere e scrivere di Governi nazionali, di Pnrr, di Europa, di equilibri internazionali, di grandi temi sociali, di economia planetaria e adesso ci ritroviamo a dover intervenire sul ponte Corleone, come se si stesse parlando del ponte di Brooklyn, del Golden Gate Bridge, o del Sydney Harbour Bridge. Difficile non cogliere l’intenzione di parlare d’altro per allontanare le polemiche che da mesi investono il M5S, criticato anche dalla stampa considerata amica, persino da Marco Travaglio a più riprese, nonché dall’interno dello stesso movimento. Mentre siamo ancora alle prese con una pandemia, con un’economia in ginocchio, con un governo ammucchiata sostenuto dai grillini sapete qual è il tema del giorno? Il ponte Corleone.

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  3. Molto interessante questo articolo di Giangiuseppe Gattuso, e soprattutto molto attuale, in quanto l‘attraversamento del Ponte Corleone è diventato quasi una via crucis per chi è costretto ad usare questa struttura, una specie di forca caudina, un terribile esercizio di pazienza, di autocontrollo, di snervante perdita di tempo, che già il solo pensarci mette ansia. Io in questi giorni ci sono incappato già due volte, ma, giuro, non mi fotte più, a costo di farmi tutta la via Messina Marine in entrata e in uscita da Palermo.
    La responsabilità è talmente diluita e spalmata lungo il corso dei decenni, che non si capisce chi ne dovrebbe pagare le conseguenze. Onestamente, sommando tutti i periodi in cui è stato sindaco di Palermo, dovrebbe essere lui, il sindaco OLLANDO, ad essere additato come il massimo responsabile si questa situazione di merda. Ovviamente, questa attribuzione di responsabilità dovrebbe essere la conseguenza di qualche azione politica e giudiziaria nello stesso tempo. Cosa che a Palermo non c’è e di cui non se ne vede l’inizio. A meno che non si formi un comitato popolare che, con i forconi in mano vada a bussare al Municipio e se non basta, direttamente a casa del sindaco a pretendere e ottenere giustizia.
    Perfetto l’articolo, almeno fino alla frase “Burocrazia, mala politica, contenziosi, indifferenza, hanno consentito che si perpetrasse questo scempio.”
    Poi accade l‘inevitabile scivolone dell’autore che accanto alla nota intelligenza politica ha il contrappeso di ingombrante di qualcosa strettamente appiccicato al M5S e dintorni che ne limita vistosamente la capacità di volare alto. Intendo dire che l’accenno a Virginia Raggi, oltre ad essere fuori tema in quanto è pettegolezzo politico sul comportamento dei giornali e nient’altro, mi pone la necessità di una breve e semplice domanda: cosa vorrebbe Giangiuseppe, che di Virginia Raggi e dei problemi romani i giornali non parlassero come non parlano di Orlando e delle responsabilità sulla gestione del Ponte Corleone, oppure che di Orlando e delle responsabilità sulla pessima gestione del Ponte Corleone i giornali parlassero come parlano dei problemi romani di Virginia Raggi?
    Insomma i giornali dovrebbero essere i guardiani della politica, a Roma come a Palermo, oppure dovrebbero chiudere gli occhi a Palermo come a Roma?
    Gradirei una risposta dall’amico Giangiuseppe.

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  4. Errata corrige: ha il contrappeso ingombrante di qualcosa strettamente appiccicato al M5S e dintorni

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  5. Ecco dopo questi onanismi mentali di “competenti della politica” il ponte corleone può restare così come è

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  6. GGG ha evidenziato un problema locale, non proprio strettamente locale visto che interessa una Importante via di accesso alla città di Palermo, di sicuro ha voluto fare un parallelismo tra il sindaco Orlando e la Raggi e ci può stare il confronto tra il clamore ed il fango mediatico sulla Raggi e l'oscena indifferenza nei confronti di questo idiota e incompetente sindaco che tiene in ostaggio la città di Palermo ormai da tempo immemore

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    1. Come si fa a dire che su Orlando ci sia indifferenza rispetto alla sua sindacatura. Praticamente è bersagliato da tutti i media, nessuno escluso), Tutti i giorni dell’anno. A Palermo non ci sono ostaggi, ma elettori che lo hanno liberamente eletto per 20 anni. Dopodichè criticare le cose che non vanno va benissimo ed è doveroso, ma non si dica che a Orlando vengono risparmiate critiche e cannonate. Come si può pensare che Orlando abbia le stesse attenzioni nazionali che ha la Raggi. La cronaca politica di Roma ha ovviamente una risonanza nazionale, essendo la Capitale d'Italia. Nessun confronto può essere fatto con la città di Palermo. Avete mai sentito parlare nelle Tv nazionali dei problemi amministrativi di Torino, di Catania, di Latina, di Verona. Chissà quanti Ponte Corleone ci sono in quelle città, ma non assurgono mai a cronaca nazionale.

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  7. Con tutto il rispetto, ma cosa ha a che fare la sindaca di Roma con il ponte Corleone? cmq temo che i personaggi delle sue foto, caro sig. Gattuso, avremo tempo per rimpiangerli.

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  8. Ci sono dei progetti che vanno oltre la responsabilità e la capacità di un sindaco. La realizzazione e la manutenzione di infrastrutture, come il ponte Corleone, non dipendono solo dai sindaci ma dai governi regionali e nazionale. Nel 2016 il governo Renzi, con il patto per Palermo, aveva promesso risorse finanziarie che avrebbero potuto risolvere questo ed altri problemi. I fondi non sono mai arrivati, gli stanziamenti sono stati dirottati in altri progetti. I sindaci, che siano Orlando, Raggi o altri, non possono, non devono essere abbandonati. Oggi, 1400 comuni rischiano la bancarotta nella totale indifferenza del governo centrale e dei governi regionali. Verrà il giorno in cui solo gli incoscienti o gli eroi si candideranno alla carica di sindaco.

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