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martedì 5 gennaio 2021

DRAGHI. IL PRESIDENTE DEI DUE MATTEO

di Giovanni Caianiello - Lo aveva detto, ma non l’ha fatto. Non solo l’aveva detto, ma ne aveva persino fatto uno slogan: “Io non sono come tutti gli altri, che si aggrappano alla poltrona, se lo perdo, con quale faccia posso continuare? Non solo mi dimetto, ma lascio anche la politica”.
Ha lasciato? No, purtroppo è ancora in politica a creare danni al paese, come affetto da una forma di psicosi dissociativa cronica ed episodi di autolesionismo politico.

Un apostolato d’élite, di un vangelo scritto altrove, questa volta, dalle parti di Montreux, in Svizzera, tra il 30 maggio e il 2 giugno 2019, quando finalmente, dopo tanto penare, è riuscito ad essere invitato ed a debuttare al Bilderberg. Il club di quelli che contano, quello che dispone le economie, politiche e sorti di interi paesi.

E’ evidente, che proprio quelli del club, hanno un progetto da realizzare: riportare a Palazzo Chigi, un loro fedele campione e quindi deciso di aver bisogno di lui.

L’avevano già fatto con un certo Romano, per rifilarci la moneta capestro e poi con Mario, quello della buona novella, il professore bravo e buono, che invece arrivava direttamente dalla Goldman Sachs bank pronto per la legge Fornero, il pareggio di bilancio e il fiscal compact, il MES, i regali alle banche, JP Morgan in testa a tutte.

Ed adesso, c’è l’altro Mario, che i bene informati e soprattutto i giornalisti d’inchiesta descrivono, fornendo prove inoppugnabili di essere stato presente sul famoso panfilo Britannia nel 1992, dove veniva deciso, che questo paese era diventato troppo concorrente sul piano economico ed industriale, ed i suoi asset strategici come l’IRI, andavano smantellati per consentirne la scalata da parte degli squali della finanza angloamericana e non solo.

Fanfani e Mattei
Quell’IRI, faticosamente realizzato da Enrico Mattei e spina nel fianco dei Britannici, dei Francesi e degli americani, sui mercati mondiali e sulla estrazione del greggio in Africa, medio oriente, Russia ed interessi in sud America e che aveva consentito all’Italia di diventare la 5^ potenza economica mondiale.

Già, parliamo proprio di quel Mario, l’altro Mario, che nei libri di giornalisti mai smentiti, è stato attore principale della svendita del paese e grazie alla quale aveva incassato i suoi trenta danari, come la vice presidenza della Goldman Sachs americana, che nell’affare aveva potuto fare man bassa dei nostri asset. Promosso membro del direttivo sempre di quello stesso Bilderberg, Trilateral Commission ed Aspen, ma la più prestigiosa, è la poltrona riservata soli a pochi al mondo, quella di membro Senior del Group of Thirty, Gruppo dei Trenta, l'organizzazione internazionale di finanzieri, che delinea i programmi ed indirizzi politici ed economici di tutti i paesi del mondo.

Per il resto, lo stesso ed identico curriculum di Romano e l’altro Mario.

Tutti apostoli missionari di quelli che contano, che per mera gratitudine, tra le quali anche qualche premiato con la massima carica dello Stato, hanno ceduto la Banca d’Italia a privati, chiusa la Zecca di Stato, quella che stampava soldi veri al portatore, per farci prendere in prestito ad interessi, quelli stampati dalla banca privata BCE.

Dunque, qual è il progetto che si nasconde dietro le minacce di Matteo da Rignano? Portare a Palazzo Chigi il principale responsabile della svendita e della riduzione in schiavitù economica dell’Italia?

Sembrerebbe proprio di sì. Le voci sono sempre più insistenti, anche se l’avevamo già sentita.

Infatti, lo voleva anche l’altro Matteo, per lui non c’era niente di male, anzi:

“Perché no?” Questa la sua risposta alla domanda precisa: “Vedrebbe bene Mario Draghi al Palazzo Chigi?” Ma a Pontida non ebbero fortuna a causa dei soliti grillini rombi balle.

Così, ora tocca al Matteo rottamatore riprovarci, quello del Jobs Act, della demolizione dell’art.18, conquistato con decenni di lotta operaia, della precarizzazione del lavoro, che da tempo indeterminato diventa determinato a colpi di voucher e delle politiche pro banche e multinazionali, della cosiddetta Buona Scuola, che invece si è rivelata pessima e quello della riforma Costituzionale, tratta pari pari, dal “Piano di Rinascita Democratica” del Gran Maestro Licio Gelli, ritrovato nel sottofondo della valigia della figlia all’aeroporto di Fiumicino. Riforma tra l’altro perorata, guarda caso, dalla J.P. Morgan americana nero su bianco nel 2013.

Gli è stato ordinato di far cadere il governo Conte per portare Mario Draghi a Palazzo Chigi? E questo meraviglia? Neanche un po’!

Perché Matteo è uno tenace. Per raggiungere gli obiettivi non si ferma davanti a nulla e ogni mezzo è utile, persino dire una cosa e farne un’altra, tra annunci e propaganda.

Come riaprire l’autostrada A19 Palermo Catania, inaugurando un viadotto che non era mai caduto(!).

Promettere e poi fare esattamente il contrario.

Glielo aveva detto anche Grillo ed i fatti gli hanno poi dato ragione, quando durante l’incontro streaming nel 2014, ebbe a ripetergli più volte: “…sei un ragazzo giovane ma allo stesso tempo vecchio...”, “… non sei credibile, tu rappresenti le banche, i poteri forti”, “…dici una cosa e poi la smentisci il giorno dopo”.

Quanti hanno dimenticato l’hashtag, #Enricostaisereno, nessuno ti vuol prendere il posto, vai avanti, fai quello che devi fare… ” e da Vespa: “Leggo sui giornali, Renzi vuole il posto di Letta, se io puntassi ad una ambizione personale, avrei giocato un’altra partita, non mi sarei messo a candidarmi come segretario del Pd…” ?

Alle invasioni Barbariche dalla Bignardi:

“Lei non vorrebbe fare il presidente del Consiglio?

Risposta: “Passando dalle elezioni, non passando dagli inciuci di palazzo”.

Intervistato dal giornalista Damilano: “Io ho sempre detto in tutte le interviste che sarei passato dallo scalone principale… lo ridico oggi, se domani mattina crolla il governo Letta, questo diciamolo bene, perché si dimette, perché … per il Kazakistan o per il Turkistan, il Turkmenistan o Azerbaijan, per qualsiasi paese, crolli il governo Letta, io ritengo… che o passi dal consenso popolare o non sei credibile”.

Tre settimane dopo al Quirinale:

Ho ricevuto dal Presidente della Repubblica, l’incarico di provare a formare un nuovo governo”. Ovviamente, poi si è saputo che era già da qualche mese che inciuciava con Napolitano. Un Tradimento in piena regola ed una pugnalata alle spalle per Enrico Letta.

E a proposito di quelli che cambiano partito: “…è ora di finirla con chi viene eletto con i voti di qualcuno e poi passa di là... vale per tutti, a destra e a sinistra. Se io prendo e decido di mollare con i miei, è legittimo farlo. Però allora devo anche avere il coraggio di avere rispetto per chi ha votato, di dimettermi dal Pd e dal Parlamento”. Anche in questo, ha chiaramente smentito se stesso. Nella sua maggioranza, ne ha già ospitati 97 di cambia casacca.

Durante il governo Letta: “Basta solite facce, tocca a te dirigente politico avere il coraggio di dire che in un paese normale, non è possibile che cambino tutte le volte i simboli dei partiti e rimangono le stesse facce alla guida del paese, non funziona così altrove!”.

Dopo la cacciata di Letta, forma una lista di ministri nel suo governo con ben sei nomi, che già facevano parte proprio del governo Letta. Praticamente un copia e incolla.

da Vespa: “…Berlusconi è colpevole per un reato che fa particolarmente rabbia… il punto vero è, che in un qualsiasi paese, quando un leader politico viene condannato, con sentenza passata in giudicato, la partita è finita, game over!”. E poco tempo dopo: “Mi limito a dire che c'è una profonda sintonia…

E che dire delle sue dichiarazioni fatte urbi et orbi pre referendum costituzionale poi perso:

Io non sono come tutti gli altri che si aggrappano alla poltrona, questo referendum è importantissimo, se lo perdo, con quale faccia posso continuare? …”, “Se vince il No non solo mi dimetto, ma lascio anche la politica”. “O facciamo le riforme o non ha senso che io stia al governo. Se non passa la riforma del Senato, finisce la mia storia politica”. E poi alla Camera: “Io prendo qui l’impegno esplicito, in caso di sconfitta, trarremo le conseguenze…”. ”Se lo perdo vado a casa, noi non siamo la casta”.

Insomma, esempio di coerenza assoluta.

Quindi, vogliamo meravigliarci se uno così, volesse far cadere questo governo, in un periodo di assoluta emergenza per questo paese, perché è importante la delega sui servizi segreti? E perché Renzi è così interessato ai servizi, cosa c'è dietro la sua richiesta anche in un momento così particolare? 
Ecco la risposta: Wayne Madsen, ex funzionario della National Security Agency americana, in un'intervista, pubblicata dal blog PrivacySurgeon.org e ripresa dal Guardian, afferma che l'Italia, come altri paesi europei, ha accordi segreti risalenti ai primi anni del dopoguerra per il passaggio di dati personali all'intelligenza Usa. Conte, avrebbe invece posto il veto su quell'accordo, stabilendo che il passaggio di informazioni non fosse più automatico, ma condizionato a richieste formali e motivate  autorizzate dal Presidente del Consiglio, che secondo la Costituzione è il responsabile dei Servizi Segreti. E, inoltre, insiste per prendere i soldi del MES e mettere le mani sul malloppo del Recovery Fund e piazzare al posto di Conte Mario Draghi.  

Io di tutto questo non mi meraviglio affatto.

Lo ha appena detto: “Draghi è una persona straordinaria per questo paese e devo dire che ha dato suggerimenti giusti”. Parola di Renzi Matteo da Rignano. 

Giovanni Caianiello

05 Gennaio 2020




20 commenti:

  1. Meglio di Giuseppi il Presidente di Gigino e di Bonafede

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    1. Evidentemente, per te, chi ha fatto a pezzi e svenduto questo paese per ridurlo in schiavitù economica è un grand'uomo.
      Complimenti per la visione, che della storia di questo paese e di personaggetti che per trenta danari l'hanno ridotta sul lastrico.

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  2. A Salerno san Matteo ha due facce da grande uomo e santo. Non due facce a culo come questi due Matteo!!!

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  3. Invocano il Sig. Draghi ma non mi risulta che lo stesso abbia dato la Sua disponibilità. Comunque, anche quando si concretizzasse, non penso che, il Sig. Draghi, sia disponibile a fare "l'ATTENDENTE" a questi due Signori!.

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  4. Nella foto tre bestie infami!

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  5. Mi domando se Mario Draghi è questo grande traghettatore si avventurerebbe con questi due pagliacci e ci metto anche buffoni

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  6. Draghi non è il mio. Il mio presidente rimane CONTE

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  7. Ma draghi non ha alcuna intenzione di fare il presidente del consiglio continuate con questa sciocchezza!!sempre conte!!

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  8. Draghi supportato dai due Matteo ?? Anche no..grazie !! Abbiamo già il meglio !! Conte sempre !

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  9. LO SGAMBETTATORE.
    Lo sgambetto l'ha fatto a Letta
    E a farlo a Conte adesso si affretta.
    È un onorevole senza onore,
    Sa fare solo lo sgambettatore.
    Ha perso il prestigio, ha perso i consensi
    Non ha più niente da perdere Matteo Renzi!
    A quali ordini deve ubbidire?
    Mi piacerebbe tanto capire
    Qual è la logica del suo comportamento:
    È contro il governo, contro il Movimento.
    Vuole portare alla deriva
    L'Italia che lui ha chiamato "Viva"
    Che il suo comportamento è tanto villano,
    Ora lo ha capito ogni italiano.
    Ha perso: stima, prestigio e rispetto,
    Se si va alle elezioni, non verrà rieletto.
    Si crede grande quest'uomo da poco,
    Pieno di boria, non trova luogo
    E scalpita, vaneggia, si lagna
    Dobbiamo mandarlo a zappare in campagna!
    Questo, in molti, adesso si spera
    Almeno che non vada prima in galera.

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  10. Poiché non si possono fare manifestazioni, io propongo di appendere ai balconi cartelloni con scritte tipo: fuori i delinquenti dal Parlamento o altro.
    Lo potremmo fare il 6 gennaio, che ne pensate?

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  11. Capisco, che qualcuno si possa chiedese se Draghi sarebbe eventualmente disponibile ad accettare un incarico al posto di Conte.
    Chi si fa questa domanda, evidentemente non considera, che se Renzi vuole buttare giù il governo attuale è perchè gli è stato ordinato e la stessa cosa è già stata ordinata allo stesso Draghi, che da buon cameriere avrà già ubbidito. -.

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  12. Questi tre mi fanno ricordare il Triunvirato che ha fatto Stalin insieme con due Generali Bolscevichi contro Leo Trotzki. Trotzki era la persona giusta di sapere governare la giovane Unione Sovietica dopo quando che Lenin era morto. Forse lo sapete come e andato a finire con Leo Trotzki con questa Bestia di Stalin. Oggi lo possiamo paragonare, Leo Trotzki sarebbe il nostro magnifico governo Giuseppe Conte, e la Bestia oppure le Bestie sono attualmente la destra Nazionale Neo-Fascista Italiana leccato tramite con questo Burattino di Renzi. Ma, non credo che una persona Intelligente come Draghi farebbe questo passo con questi fascisti..!!!

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  13. Il più azzeccato giudizio politico su Renzi lo ha dato Pier Luigi Bersani: "Renzi è Renzi...è molto semplice: è sempre stato uno che ha in testa un programma molto chiaro che si chiama Renzi, il resto viene dopo". Non ho mai condiviso la polita di Renzi e non ho alcuna voglia di parlare di chi, in un periodo così difficile per il Paese, attacca vergognosamente il Capo di un Governo di cui fa parte. Se l’obiettivo è quello di far fuori Conte per sostituirlo con Draghi, anche per i motivi descritti nell’articolo, dobbiamo chiederci quale forze politiche avrebbero l’interesse di appoggiare un nuovo esecutivo. Il M5S e il PD cosa faranno? Fin qui, solo fantasie politiche che per realizzarsi dovrebbero trovare un sponda nel Quirinale. Il Presidente della Repubblica dopo i tantissimi appelli, inascoltati, al senso di responsabilità e di coesione, in caso di crisi: manderà tutti a casa. Si tornerà a votare. Molti degli attuali politici non saranno riconfermati. Le elezioni anticipate sono preferibili ai vergognosi balletti politici che bloccano l’azione del governo. Non è il periodo giusto ma rappresenta l’unica risposta democratica al cinismo della politica.

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  14. Draghi è della stessa linea di prodi avendo lavorato per la banca mondiale anche come vice presidente non può mai offrire all'Italia la soluzione del problema economico è Solo una e solo un concetto fantomatico per dare un po' di lustro alle schifezze di Renzi Meloni e Salvini e creare un passaggio nelle menti di chi è frustrato per aver solo leccato il fondo del bicchiere senza mai arrivare al liquido. Loro sono una combriccola che ha bisogno l un dell altro per funzionare..... collisione in capitali a qualsiasi costo ma il 5stelle ha piazzato un colpo terribile alla corruzione e se dovesse durare ancora qualche anno diventerebbe un diritto acquisito difficile da estirpare, w il 5 stelle.

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  15. I due Matteo sono soltanto due beceri individui, bugiardi e indegni.
    Su Draghi non mi esprimo ma, anche se gli fosse proposto veramente ruolo di Premier, dubito che accetterebbe.
    Troppi casini... troppi problemi.

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  16. Cosa può dare ALL'ITALIA e AGL'ITALIANI come UOMO e POLITICO UN ESSERE CHE HA DIMOSTRATO DI NON AVERE DIGNITÀ E CARATTERE? ASSOLUTAMENTE NULLA. HA DIMOSTRATO SOLO E SOLAMENTE IL SUO EGOISMO PERSONIFICATO, E IL SUO DISINTERESSE DEL POPOLO. PIÙ CHIARO DI COSÌ CHE ALTRO DEVE FARE POVERETTO.

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  17. Non credo che Draghi possa stare con questi due, sarebbe la sua fine

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  18. sappiate che draghi con questi due non ha nulla a che fare sono loro che s'inventano un personaggio sapendo bene che se si presentassero nessuno li voterebbe e allora tirano in mezzo una persona che sicuramente ha piu' credibilita' di loro.

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