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mercoledì 21 ottobre 2020

CALENDA SI CANDIDA A SINDACO DI ROMA: IL CAPITALISMO LIBERISTA AL CAMPIDOGLIO? NO GRAZIE!

di Michele Ginevra - Certo che la coerenza dell’ex ministro Calenda, che quando era al Governo ha avuto la stessa attenzione per gli operai che il mio cane ha con i gatti del vicinato, è sconvolgente: lui che è la quinta essenza della protervia, della saccenteria e dell’arroganza, l’uomo dal “senso comico di onnipotenza contagiosa” (cit. Scanzi), era quello che pubblicamente ci teneva a dire “non farò il sindaco di Roma neanche morto, mi piace molto il lavoro che faccio con Paolo Gentiloni. Se usassi il lavoro fatto sul tavolo Roma per candidarmi, sarei un cialtrone”. Ecco, si è qualificato da solo! E più di recente: “Non ci penso proprio a candidarmi. Semplicemente perché non lo voglio fare” (12.08.2020, La Repubblica).

Ora è chiaro che tutti possono cambiare idea, ma l’arroganza di pretendere che il PD lo appoggi è troppo. Pretendere persino di dettare le regole dentro il PD, quel partito da cui è uscito sbattendo la porta a Zingaretti, vuol dire avere proprio una bella faccia di bronzo. Nonostante ciò Zingaretti (bontà sua) ha detto: “Se vuole, corra partecipando alle primarie”. Le primarie? Non sia mai! Mica uno come Carletto Calenda può abbassarsi a competere con gli altri aspiranti candidati piddini? Lui è “l’unto del Signore”! “Le primarie sono prive di senso, il Pd mi sostenga”, questa la risposta secca e perentoria al segretario del PD. Quindi cari compagni piddini, mi raccomando obbedite al sommo Calenda, se volete, ma io sto con Zingaretti.

Tornando seri, ritengo che il PD farebbe un grosso errore ad appoggiare la candidatura di questo personaggio politico, (a prescindere dalla sua arroganza che già da sola basterebbe a mandarlo a quel paese, giusto per dirla in modo educato) semplicemente perché strategicamente per la sinistra sarebbe molto rischioso, in quanto favorirebbe il candidato della destra. Mi spiego meglio: in sostanza, molto probabilmente, la partita si giocherà a tre, l’attuale sindaca di Roma, Virginia Raggi, il candidato della coalizione di destra e il candidato del PD, appoggiato probabilmente da LeU. Ma poiché quasi certamente nessuno riuscirà ad essere eletto al primo turno, tutto si deciderà al secondo turno, in cui probabilmente il candidato della destra se la dovrà vedere o con la Raggi o con il candidato del PD, a seconda di chi, di questi due, prenderà più voti.

Una specie di “primarie di coalizione” tra PD e M5S, giocate al primo turno. Se questi due partiti al ballottaggio riusciranno a trovare un’intesa (come io auspico) appoggiando l’uno o l’altro in modo leale e trasparente, sulla base di obiettivi di programma e di governo della città concordati, allora avranno buone possibilità di vittoria. Ma se il candidato del PD dovesse essere Calenda non ci sarebbe spazio per nessun tipo di accordo tra le parti, sia che al ballottaggio arrivi la Raggi, sia che ci arrivi Calenda, e in entrambi i casi la sconfitta, con la conseguente consegna della capitale alla destra, sarebbe pressoché inevitabile.

Quindi caro Carletto, per quel che mi riguarda, la sinistra non ha bisogno di te, che tra l’altro di sinistra non hai mai avuto nulla, anzi credo che tu possa rappresentare solo un ostacolo, o peggio una specie di “cavallo di troia” del capitalismo liberista, messo lì per sparigliare la sinistra di governo e far tornare la destra alla guida della città più bella del mondo. E poi francamente di “unti del Signore” ne abbiamo già avuto uno… e ci è bastato.

Michele Ginevra

21 Ottobre 2020

8 commenti:

  1. Più che cavallo un coones

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  2. Ennio Salvatore Spiga21 ottobre 2020 alle ore 18:50

    Calenda, farai una figura di merda
    tu non vali neanche un'unghia della Virginia

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  3. Non c'è partita farà una figuraccia con Virginia

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  4. Calenda si candida, ma chi lo vota?

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  5. Quello che lei dice si commenta da solo

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  6. Kalenda sarà sindaco di Roma, alle kalende Greche

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  7. A Virginia Raggi:
    "Questa è una donna forte e combattiva”, dice Papa Francesco. E il cardinale Gualtiero Bassetti (Cei): “Sindaca, avanti così".
    Sono convinto che, malgrado quello che si dice, Virginia Raggi ha dei meriti. Non è facile governare una città come Roma. Non so quello che pensano i romani. Per me dovrebbe essere riconfermata. Calenda? Confonde il PD con un treno dove si può salire e scendere quando lo si vuole. Sbaglia e Zingaretti è stato chiaro: "Se vuole candidarsi, deve partecipare alle primarie".

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  8. Calenda farà il sindaco di Roma per le calende greche

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