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mercoledì 18 dicembre 2019

SALVINI IL GRANDE AFFABULATORE CHE VUOLE DRAGHI A PALAZZO CHIGI

di Maurizio Alesi - Se un merito hanno avuto le sardine è quello di essere riusciti a mobilitare centinaia di migliaia di persone e portarle in piazza, unite da un comune obiettivo: fermare l’inarrestabile e incontrastata ascesa di un cazzaro al cubo che bacia rosari e, dopo aver mangiato nutella in quantità industriali denuncia la presenza di nocciole turche.
Prima della comparsa delle sardine sembrava che il Paese e le forze di maggioranza si fossero rassegnate nel subire passivamente lo sproloquio e l’invadenza mediatica di quel giullare verde e dei suoi modi da fascistello all'Amatriciana, che invece di andare a lavorare girava il Paese con i voli di Stato a comiziare. Finalmente le piazze che una volta lo acclamavano, oggi sono sempre presidiate dalla società civile che si è messa in testa di desalvinizzare culturalmente il Paese, non con l’odio di cui si nutre Salvini, ma cantando Bella Ciao e Com'è profondo il mare di Lucio Dalla.

Il mito del capitano adesso è un po' più sbiadito e si è svegliata un‘Italia che si ribella alla sua politica volgare e spregiudicata. Impossibile tenere il conto delle bugie, giravolte, incongruenze, sciocchezze di cui è capace Salvini. Circola in questi giorni un suo video nel quale l’imbroglione nazionale esprime tutto il suo sdegno contro il fenomeno dei voltagabbana dei quali, solo poco tempo fa, gridava la sua profonda indignazione arrivando ad invocare l’istituzione del vincolo di mandato per i parlamentari nonché le dimissioni coatte per chi cambia casacca. Sentite cosa diceva nel 2016 Salvini, insieme a Daniela Santanchè, Raffaele Fitto e Ignazio La Russa: “Fuori dalle palle chi cambia partito. Basta con gli Scilipoti e i Verdini”. Poi, come spesso gli capita, ha cambiato idea. Non solo non chiede più le dimissioni dei “traditori” ma se li mette dentro il suo partito a tre alla volta, e del vilipeso Verdini è diventato genero. Evviva la coerenza.

Ma questo non è certo un episodio isolato. La genetica propensione a mentire e alla spudoratezza da parte di colui che è devoto al Cuore Immacolato di Maria e riceve i messaggi della Madonna di Medjugorje, è proprio incontenibile. Si pensi solo alle pessime figuracce collezionate sulla demagogica e menzognera posizione tenuta sul Mes e sul Cacs. Dopo averle sempre sottoscritte e condivise in ogni sede istituzionale, senza pudore, finge di non saperne niente e invoca nientemeno la messa in stato d’accusa per alto tradimento del presidente del Consiglio (reato previsto solo per il presidente della Repubblica). E che dire dell’esultanza manifestata da una Lega buona per tutte le stagioni, a seguito della dichiarazione di inammissibilità dell’emendamento presentato dai senatori Mantero e Mollame del M5S, sulla coltivazione della canapa a fini industriali. Solo pochi mesi fa proprio la Lega, in Veneto, ha scritto una legge per promuovere la coltivazione della Canapa.

Si tratta della legge regionale n. 36 dell'8 agosto 2019 evidentemente a insaputa del Pio Salvini che grida allo scandalo. La presidente del Senato Casellati (che errore averla votata!), si premurò di non mettere ai voti l’emendamento, ancorché fosse già stato approvato nella Commissione di merito, con la motivazione discutibilissima che non era pertinente alla legge che avrebbe dovuto contenerlo. Trattandosi della manovra di Bilancio, che per sua definizione contiene norme le più svariate in ogni settore dello Stato, non si comprende la ratio della motivazione pronunciata da madama Casellati dall'alto del suo trono di Palazzo Madama.

L’emendamento in questione non aveva nulla che vedere con lo spaccio di droga ma avrebbe tutelato 3.000 aziende e 12.000 lavoratori che coltivano la canapa. Il testo recita: "L'uso della canapa composta dall'intera pianta di canapa o di sue parti come biomassa è consentito in forma essiccata, fresca, trinciata o pellettizzata ai fini industriali, commerciali ed energetici". Questo è il contenuto tanto scabroso che ha fatto gioire i leghisti per “lo scampato pericolo”. Evidentemente la cultura oscurantista della Lega impedisce ai suoi esponenti di affrontare con serenità qualsiasi argomento che contenga la parola canapa. Loro associano alla canapa un’unica finalità: lo spaccio di droga, senza sapere di cosa stanno parlando e andando contro gli interessi delle attività economiche del settore e dell’indotto.

A ripensare che siamo stati insieme al governo con costoro vengono i brividi. Adesso il camaleonte, sentendosi fuori dai giochi cambia strategia, si finge responsabile e invoca le larghe intese di vecchia memoria per “concordare 5 o 6 punti urgenti”, magari con a capo del governo Draghi: “perché no” che adesso non fa più paura alla Lega dimenticando i continui attacchi al “burocrate europeista” che mette d’accordo anche i sovranisti più accaniti. Conoscendo la doppiezza e la falsità del personaggio non si può che ritenere che la falsa disponibilità del cazzaro serve solo a fare da sponda all'altro Matteo di Forza Italia Viva per intralciare il governo e tornare alle urne. Il PD ha già abboccato. Spero che rimanga isolato.

Maurizio Alesi
18 Dicembre 2019

18 commenti:

  1. Non può proteggerlo la Madonna, sembra che Lei abbia molto più da fare di lui...

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  2. Ottimo articolo che condivido pienamente ..ormai il cazzaro verde e' un po alle corde si e' accorto che le colossali cazzate che spara a raffica tipo mitragliatrice stanno cominciando ad essere percepite dalla gente ..forse sara' la Madonna ad aiutarci a farlo sparire in qualche sperduto eremo della russia ...

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  3. E a pensare che ci avete fatto pure un governo insieme, e voi cosa eravate?

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    1. Mario Cinà Governi meravigliosi quelli del Centro sinistra vero. E tu che cosa ne sai di quello che farò io. La differenza tra me e te è che io criticavo la Lega anche quando il M5S ci governava insieme. Non so tu se invece gioivi con i tuoi partner di governo.

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  4. Fare il governo con la lega è servito perlomeno a far uscire il vero personaggio che è Salvini.

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  5. Il politico più concreto del momento ...quando ha dichiarato che vuole draghi a palazzo Chigi? I 5 Stelle un flop totale

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  6. Salvini ha ben compreso quali sono le meccaniche che muovono il sentire comune delle masse: ha unito un'innata capacità di sintesi in slogan ad effetto con la consapevolezza che la gente ha la memoria corta. Si muove ormai come uno squalo in un acquario. Neanche fa più fatica. Aspetta solo che la preda gli passi davanti al muso. La colpa è anche del Movimento 5 Stelle che ha fornito più di un fianco, mollando le sue vecchie battaglie a favore del desiderio di governare e dimostrare di poter portare a casa qualche risultato. Ma così non va bene affatto!!! E' inaudito che il Movimento abbia fatto marcia indietro su molte questioni ad alto impatto socio economico, ad esempio sul MES. Questo gli permette di continuare a mantenere i consensi alti a fronte di una marea di contraddizioni e di castronerie. Salvini ha capito ad esempio che il suo compito non era stare al ministero a fare il ministro dell'interno, ma doveva continuare a girare, raccogliendo il malessere della gente. Questo nonostante si comportasse come un fannullone. Gli italiani da Roma in giù purtroppo sono troppo offuscati dal malessere che li sta attanagliando. Gli italiani da Roma in su sono troppo impegnati a mantenere le loro condizioni di benessere locale precario, per interessarsi della solidarietà verso gli strati della cittadinanza più debole. E il gioco è fatto. Salvini pur mentendo convince. Mentre il Movimento 5 Stelle si presta al massacro mediatico che non perde occasione per sottolineare ogni minimo passo falso. Le Sardine non sono altro che l'altra faccia del Salvinismo: utili idioti che porteranno acqua al mulino del dividi et impera che porterà questo disgraziatissimo paese a tornare schiavo di una partitocrazia incapace, fannullona e ladra.

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    1. Ma che ragionamento è...se ammetti che c'è malessere...un politico onesto cosa dovrebbe fare se non combattere il malessere come fa Salvini...vi piace di più invece il politico demagogo e ipocrita alla Di Maio...? Ormai un damerino che va viaggiando a spese degli italiani.

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  7. Il fenomeno Salvini secondo me avrebbe bisogno di un’analisi scientifica o magari sociologica oltre che politica, cosa che non è successa con l’articolo di Alesi tutto imperniato sul lato politico e soprattutto sbilanciato da una posizione di partenza molto ostile al personaggio.
    L’aver puntigliosamente elencato le malefatte di Salvini (ce ne sono anche di presunte) è perfettamente funzionale a suscitare più indignazione che altro nei lettori già antisalviniani di loro. Tutto legittimo, ci mancherebbe altro.
    Tutto ha origine dalla situazione politica italiana verificatasi in seguito alla discesa in campo di Berlusconi e all’ingresso della Lega di Bossi nel governo della Repubblica.
    Lì si è avuta la dimostrazione che l’elettorato italiano fondamentalmente non ne ha voluto sapere di dare la maggioranza alla sinistra e agli eredi del partito comunista, allora come anche adesso. Con la fine della Democrazia Cristiana, tanti elettori improvvisamente si sono trovati senza punto di riferimento e hanno deciso secondo le loro pulsioni più autentiche. I democristiani di sinistra alla fine sono confluiti nella Margherita che poi venne inglobata dal PD. Il resto diede vita alla Forza Italia del 40% che insieme ai regionalisti aspiranti secessionisti della lega finì per contendere anche con successo il governo agli eredi del PCI alleati con l’estrema sinistra. La Lega, con il Bossi molto inquieto e rompipalle fece cadere prematuramente il primo governo Berlusconi, ma soltanto perché il rapporto tra Bossi e Berlusconi all’inizio fu molto inquieto e contrastato. Non starò qui a tediare l’eventuale lettore, ma quello fu il brodo di coltura in cui il giovane Salvini, da inizialmente e provvisoriamente comunista cominciò la sua vita da leghista. Saltanto 20 anni di storia, l’inevitabile declino di Berlusconi ha lasciato il popolo dei moderati, o di centrodestra che dir si voglia, senza una guida, senza un trascinatore, senza qualcuno che nell’agone politico lo rappresentasse e facesse valere le sue ragioni.
    Salvini, sempre in posizione minoritaria con Berlusconi, quando la lega superò Forza Italia nelle elezioni del marzo 2019, appena entrato nel governo col M5S comincò a proporsi come il vero capo del centrodestra, seguito dall’elettorato che non cercava altro per ricompattarsi. Il resto è cronaca. Il calo dei 5 stelle non c’entra con l’aumento dei consensi a Salvini.

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    1. Se avessi dovuto affrontare il paradigma Salvini in tutte le sue sfaccettature avrei avuto bisogno di scrivere un libro. Un articolo su un Blog non poteva essere esaustivo anche di un’analisi scientifica o magari sociologica. Ho voluto concentrare qualche frammento di sgrammaticatura politica del capitano (gliene ho risparmiato un bel pò come i 49 milioni rubati ai cittadini, l'affare Russia, gli inquisiti e le magagne diffuse tra i leghisti, i rapporti inquietanti con Arata). Quindi non lamentarti della mia sintesi. A me interessava il versante politico e vorrei che tu ammettessi che ogni riga che ho scritto corrisponde a fatti veri e non presunti come tu paventi nella tua replica. Il mio articolo è un breve ritratto di un politico che (come lui stesso si definì in una trasmissione a quiz), ritengo un nullafacente

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    2. Nullafacenti come la maggior parte dei politici Pentastellati! Mai votato per Salvini ma questa storia che Lui sia quello che non ha mai fatto niente è a dir poco ridicola. Se lo confrontiamo con i politici del passato ricordo che per 60 anni in Italia è esistita la figura del politico professionista; proveniente dalle feste di partito, gente che o non faceva niente prima del parlamentare o al massimo era impiegato statale...quindi faceva poco. Berlusconi è stato colui che nella seconda repubblica ha lanciato la figura del politico imprenditore o comunque del politico proveniente da altre importanti esperienze. I Pentacazzari poi sono l'emblema del niente prestato alla politica, salvo rarissime eccezioni sembrano veramente trovati per la strada o sotto ad un ponte. E poi i risultati in termini di proposta e attuazione politica si vedono, eccome se si vedono!

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  8. In contemporanea all’ascesa di Salvini, inevitabilmente sono ritornati i “bei” tempi in cui la magistratura, sempre molto in sintonia con la sinistra, inondò Berlusconi con oltre sessanta processi, alcuni dei quali, dati per finiti, sono rinati dalle loro ceneri e altri spuntano per gemmazione, come i frattali del cavolfiore romano.
    Ecco quindi l’assalto a Salvini, e giù con le indagini, le imputazioni di reato, le 5 (dico cinque) indagini per sequestro di persona, il russiagate, i 49 milioni, i presunti finanziamenti illeciti, e gli abusi d’ufficio per i voli di stato.
    Certo, rispetto ai quasi 70 processi di Berlusconi, Salvini a confronto è un pivello. Ma non disperiamo. Magistratura Democratica è ben determinata a creare sempre nuove indagini e premesse per nuovi processi fin quando durerà la carriera politica di Salvini.
    Il problema non è sapere se Salvini sia veramente colpevole, questo importa poco o nulla, ma è quello di tenerlo perennemente sulla graticola
    A proposito dei voli di stato, osservo che da quando c’è la repubblica tutti i parlamentari li hanno sempre usato e spesso per i loro comodi, come quando Renzi andava a sciare con la famiglia. Nessuno ha mai subito un’indagine per questo, tranne Salvini cui non si perdona nulla.
    I voli di Salvini, uno per uno, hanno avuto motivazioni istituzionali, solo che ad ogni intervento istituzionale Salvini, lo stesso giorno, visto che già c’era, ha organizzato una manifestazione elettorale. Onestamente non so dove sia il reato. Ma tant’è.
    E infine io credo che questo gioco al massacro sia stato compreso della gente che a torto o a ragione lo adora e non vede il momento di votarlo.
    Sì è vero, i sondaggi ultimi sembrano registrare un calo per Salvini, ma il contemporaneo avanzamento della Meloni tiene sempre il centrodestra intorno al 50%.
    Mi faccio una domanda e mi dò una risposta:
    Perché finisco col fare il difensore di Salvini, quando il mio sguardo è rivolto al Movimento 24 agosto Equità territoriale di Pino Aprile?
    Risposta: Io credo che ci dis bisogno di un contraddittorio, essendo nemico del pensiero unico.
    Mi scuso per la lunghezza inopinata e insopportabile del mio scritto. La prossima volta sarò più conciso.

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    1. Nino, vorrei dirti con tutto il rispetto che ho per te, ma perchè una persona avveduta e informata quale sei si vuole iscrivere in quella setta che ogni qual volta si indaga un politico si grida all'accanimento giudiziario, alle toghe rosse, all'assalto delle procure. I magistrati agiscono nei confronti di tutti i politici a prescindere dal loro colore politico su cui gravano ipotesi di reato. Potranno essere assolti, condannati, prosciolti secondo l'esito cui giungeranno le indagini. Sono le regole previste dalla costituzione, che valgono per Salvini, per Di Maio, per Zingaretti così come valgono per te e per me. Ci vuole tanto ad ammetterlo? Chi è innocente non ha nulla da temere.

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  9. OVVIAMENTE: IO CREDO CHE CI SIA BISOGNO DI UN CONTRADDITTORIO

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  10. Apprezzabile, sincero e disinteressato l'articolo di Maurizio Alesi. Devo ammettere che anche in tempi non sospetti, Maurizio era uno dei pochi, se non l'unico che scriveva su questo blog ad avere le idee chiare su un accordo di governo che non avrebbe portato a seri cambiaminti nelle politica italiana nel campo dell'economia, dell'efficienza amministrativa, ma soprattutto in quella sicurezza tanto decantata dal "bullo" della Madonnina. Condivido in toto l'articolo, anche se vorrei far rilevare a Maurizio Alesi che il M5S non meritasse un capo politico come Di Maio. Una forza nuova che si affacciava per la prima volta all'agone di governo, doveva dotarsi di un capo più esperto e più scaltro, qualità non presento nell'uomo Di Maio. Ha permesso a Salvini di fare la voce grossa a sue spese, soprattutto nel momento in cui lo ha assecondato nel fenomeno "immigrazione". C'è chi su questo blog mette in evidenza che la ragione è dalla parte di chi riceve il massimo consenso. Non è affatto vero, la ragione, la giustizia e la verità, la deve mettere in campo colui che ha ricevuto il consenso. IL POPOLO VOTA MA NON DECIDE!

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    1. Grazie caro Franco per il tuo riconoscimento. Concordo con te che la scelta di un capo come Di Maio non è stata la più felice.

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