Mi sembra di vivere in un un mondo artefatto, irriconoscibile per individui come me che ne hanno seguito l’evoluzione da quasi un secolo, circa una novantina di primavere, ovvero da quando ho cominciato a camminare in esso nella naturale avanzata della vita.
Ho vissuto la mia, ormai anche troppo lunga, esistenza nella convinzione di vivere in un paese all'avanguardia. La mia esperienza vera di vita è cominciata a venti anni con la chiamata alle armi per servire la Patria durante la sanguinosa e barbara realtà della seconda guerra mondiale scatenata dalla follia di grandezza e di dominio di due folli esseri umani. Finita quell'esperienza nacque, come era auspicabile, particolarmente in Italia, la speranza di una sostanziale e proficua “resurrezione”. Le macerie etiche e materiali erano immense ma ci furono uomini di valore ed intelletto veramente superiori che si misero alla guida di un popolo disorientato e avvilito e diedero vita a quella “rinascita”. Iniziarono con il chiedere e ottenere un cambio istituzionale che desse ai cittadini il potere di poter organizzare e costruire, pacificamente, la loro esistenza e nacque così “La Repubblica Democratica Italiana fondata sul lavoro”. E la “sovranità” di essa fu affidata al “popolo”, che l’avrebbe esercitata tramite quegli Istituti elettivi (Camera e Senato), a garanzia di un’esistenza pacifica e costruttiva, principalmente per coloro che sarebbero venuti dopo.
Volgendo il pensiero al passato e alla storia, bisogna riconoscere che il nostro Paese è comunque una terra di genio, scienza, arte, progresso. Qualità basilari per misurare il valore etico di un popolo, si sono sviluppate nel secolare cammino, raggiungendo, per merito di suoi eminenti figli, vette inimmaginabili di conoscenza e scoperta scientifica, naturale, artistica. L’Italia, questa tanto bistrattata Italia, non ha di certo sfigurato: suoi esponenti hanno arricchito il mondo di opere d’arte, scoperte scientifiche, scoperte di mondi nuovi e di terre sconosciute e che oggi sono all'avanguardia.
Ma, oggi, dandosi uno sguardo intorno ci si accorge che l’armonia della vita è pressoché una “pia illusione”. Lo spettacolo, ridicolo se alla fine non fosse tragico, offerto dalla spinta di egoismi, presunzioni, avidità e ignoranza, che sembrano contraddistinguere questa nostra tanto bella quanto dolorante terra, ne è la conferma. In breve si potrebbe definire ciò che accade come l’espressione di quella potenza oscura ma purtroppo presente che è la “criminalità organizzata”, comunemente definita “mafia”! Concittadini che lottano tra loro per sopraffare il proprio prossimo, una realtà che viene offerta al “colto e all’inclita” da coloro che si dedicano e si sono dedicati in passato alla “professione” politica, qualcosa di stomachevole, di ributtante, di ignobile umanamente parlando.
Che futuro si può prefigurare osservando questo momento storico nel quale stiamo vivendo? Usando una definizione comune credo che i nostri Padri Costituenti, che tanto diedero al progresso del Paese, “si stanno rivoltando nella tomba” per come viene interpretata la loro idea di “repubblica” e snaturato il loro impegno civile, il loro dolore di perseguitati ed esuli o galeotti forzati, per aver sognato una Italia libera, socialmente all'avanguardia mondiale, nella pace e nel progresso civile.
La risposta, stando alla realtà, a me pare facile: una regressione umana per l’uso improprio delle ricchezze naturali che si vorrebbero raggruppare in poche mani, rendendo i meno fortunati e intraprendenti tra i propri simili, schiavi del loro volere. Mi torna in mente il mondo medievale descritto mirabilmente da Ken Follet nel suo “I PILASTRI DELLA TERRA!” Con una spudoratezza che va oltre il limite del comprensibile e anche del buon senso stiamo assistendo ad una vera e propria guerra tra poteri economici che tenta di ridurre il “popolo sovrano” a minoranza senza reale potere.
Ecco perché vanno sostenuti quegli uomini onesti che si ispirano a quei valori e principi che furono fissati, senza alcuna ombra, dai padri costituenti nella bellissima Carta Costituzionale Italiana. Valori che sanciscono, appunto, la “sovranità popolare” quale principio fondante di progresso, pace, benessere e dignità umana. Diritti fondamentali dei cittadini di una nazione civile moderna.
Chiarissimo e onestissimo discorso-verità di Franco Gentile, al quale mi associo pienamente.
RispondiEliminaGiangiuseppe, mi devi fare conoscere quest'uomo. Condivido totalmente il suo discorso.
RispondiEliminaSalvatore, concordo, emoziona leggere questo grande uomo.
EliminaÈ difficile, anzi direi impossibile non essere d'accordo con Franco Gentile su quanto esposto in queste sue riflessioni. L'età c'è, 97 anni non sono bruscolini, ma il pensiero è solido, la coscienza è vigile e l'attenzione verso quello che succede nel nostro mondo è ancora ai massimi livelli. Un secolo di vita trascorso in mezzo alle grandi tragedie del novecento ma anche a quelle di questo quasi ventennio attuale forgiano cervello e volontà che consentono l'approdo ad una saggezza ormai non scalfibile dalle piccole e spesso misere vicende politiche attuali. Auguro a Franco di godersi questi anni senza intristirsi troppo a causa di persone piccole e a volte indegne che condizionano e a volte ammorbano il nostro vivere quotidiano. COMPLIMENTI sig. Gentile
RispondiEliminaCarissimo Franco Gentile, il Suo articolo, di pregiata stesura, dovrebbero leggere tutti e farsene una ragione, anzichè fermarsi alla difesa di sterili principi ed argomenti lontani da qualsiasi lucido raziocinio. La Sua bellissima riflessione, che condivido in toto, ha il grande pregio di guardare la realtà,dopo una sequenza temporale di eventi, a partire dalla fine del secondo conflitto mondiale, ma soprattutto l'attuale livello di degenerazione del pensiero umano dedito a difendere posizioni e non idee. La ringrazio, anche se la sua "Gentilezza" Le ha suggerito di bloccarmi dagli amici FB.
RispondiEliminaCredo che il pensiero profondo di Franco Gentile sia che non è realistico attendersi miracoli dalla politica, poiché bisogna fare i conti con le persone da cui dipendono le decisioni e le scelte strategiche, non sempre guidate dall’interesse collettivo. Gentile dice anche un’altra cosa che condivido. Da sempre, l’orgoglio e il progresso del nostro Paese, non è legato alla qualità dei nostri governanti ma all’ingegno e al merito di tanti italiani che hanno fatto grande la nostra nazione in tutti i campi. Sono stati gli uomini politici del nostro Paese con i loro comportamenti e i loro scandali che ci hanno resi ridicoli e inaffidabili agli occhi del mondo. Mi auguro che, senza attenderci miracoli ma rimanendo con i piedi per terra, questa nuova fase di governo possa rendere più ottimista Franco Gentile e la gran parte degli italiani.
RispondiEliminaPerò più che non ottimista, a me è sembrato coerente e realista
EliminaMonica, La coerenza e il realismo, non sono in contrasto con l'ottimismo. Io credo di aver colto nel ragionamento di Gentile una certa delusione largamente condivisibile. In ogni caso tanti italiani meritano certamente di più dai loro governi che sono stati, prima d'ora, la nostra vergogna.
EliminaCaro Franco, grazie per le tue riflessioni che ci offrono una testimonianza sulle trasformazioni socio-culturali che si sono manifestate in un periodo di poco meno di un secolo.
RispondiEliminaUn periodo, quello che hai analizzato, nel quale si sono verificati eventi significativi che, offerti nel loro insieme dal punto di vista di un unico osservatore, fanno riflettere sulle prospettive.
Volgendo lo sguardo all'indietro è evidente che il contesto socio-culturale attraversa una fase regressiva che, in prospettiva, diventa pericolosa in assenza di una spinta al cambiamento.
Cambiamento che agisca in modo trasversale e coerente, non solo nelle istituzioni - politiche, amministrative e produttive - ma che incida più a fondo fino a influenzare l'educazione di ogni cittadino, a partire dal contesto familiare.
La ripresa dell'Italia, dopo il disastro lasciato dalla guerra, ha avuto come fondamenta il capitale umano che con senso di sacrificio si è riscattato dall'ignoranza e dalla povertà attraverso il lavoro.
Si proprio il lavoro che la Costituzione eleva a fondamento della Repubblica ma che politiche poco accorte hanno posto in secondo piano rispetto alla finanza.
Grazie ancora Franco e, con l'occasione ti faccio i miei migliori auguri per un nuovo anno pieno di serenità
Confesso che questo post mi lascia un tantino perplessa. Ma come, prima si giudica ignobile e stomachevole chi fa politica, per poi finire con un appello a sostenere "quegli uomini onesti che si ispirano a quei valori e principi che furono fissati, senza alcuna ombra, dai padri costituenti nella bellissima Carta Costituzionale Italiana" e chi sarebbero poi, i cinquestelle? Ma loro sono, appunto, politici!
RispondiEliminaInizio col ringraziare lei signor Gentile, per la giusta analisi di questi tempi moderni, e il signor Giangiuseppe Gattuso, per la cortesia di avermi taggata, concordo su tutto, é vero, é sparito tutto, i sacrifici di chi faceva politica e col cuore, sono stati distrutti, la gente spesso é superficiale, e spesso smarrita, ma giustamente come dice lei, ci sono in politica, cosí come non, persone perbene, c'é chi ci mette il cuore, e vive di essenza e non di apparenza, e qualche profitto a casa lo porta, riguardante chi si rivolta nella tomba, purtroppo non ci possiamo fare niente, ma possiamo ancora credere e sperare in un futuro migliore, anche se il momento é quello che é.. Poterla leggere é un privilegio, bello "ho da pochi secondi avuto uno scambio di idee infelice sul blog, va a quello il riferimento", leggere le parole di una persona che sa quello che dice, perché essendo maturo dentro, ha avuto l'intelligenza di saper unire, mente, cuore, corpo.. Privilegio di pochi.. Detto ciò, la ringrazio tantissimo, abbracciandola se me lo consente, ed inviandole tantissima luce, che il cielo la benedica, e la conservi per tantissimi anni ancora.
RispondiEliminaNon ho parole! Condenso il mio sentire in un vocabolo forse troppo spesso usato ma unico: GRAZIE! Ma non si faccia troppe illusioni, alla fine, sono un uomo a e come tale...anche a me manca qualcosa!
EliminaFranco, io ho notato solo tutto quello che ha, e non è poco, un sostanzioso e splendido mondo interiore, e la ringrazio tantissimo, è meraviglioso poterla leggere.
EliminaFranco Gentile carissimo a tutti gli esseri umani manca qualcosa, ma ciò che importa è ciò che si ha e che si può dare agli altri e tu dai tanto. Purtroppo viviamo troppo lontani per incontrarci, perché tu sei una persona che stimo tanto.
EliminaPotrebbe semplicisticamente sembrare un “Si stava meglio quando si stava peggio”, credo sia invece una esortazione a vestire i panni dell’umanità e della onestà
RispondiEliminaSpesso capita di guardare in televisione personaggi che i media ritengono essere di cultura superiore e che abbiano qualcosa da trasmettere a chi li ascolta. Ascoltandoli rifletto e penso che, se questi sono gli illuminati della nostra società, siamo messi male. Ho letto le tue di riflessioni e mi sono rincuorato pensando che nella vita di tutti i giorni è possibile incontrare personaggi che hanno qualcosa da dire e trasmetterti. Bravo Franco. Peccato che troppi di coloro che vanno in TV non abbiano la lucidità di un novantasettenne che vive a Vittorio Veneto.
RispondiEliminaHo superato i 70 anni ho sempre fatto l'ingegnere ed un po' ho seguito la politica da semplice elettore. Ricordo i aver votato per il pci, per la dc, per ill psi ed anche per i republicani visto che ammiravo spadolini, anche craxi mi piaceva, oltre che berlinguer e moro. adesso vedo e sento salvini e non vomito perché mi trattengo.
RispondiEliminaFranco ha dato sempre prova della sua saggezza e della sua indole indomita. Questa sua riflessione ingloba il compendio di tutte le nostre gioie - quelle di appartenere ad una grande Nazione - e di tutti i nostri rammarichi, nel vedere la nostra Italia degradata e derisa. Egli, come noi, spera in una ripresa e che questo possa avvenire per mano delle nuove generazioni - i giovani 5 Stelle - ci riempie ancor più di gioia. Ringrazio Franco e colgo l'occasione per augurare agli amici del Blog e al suo direttore Giangiuseppe Gattuso un buon anno.
RispondiEliminaArticolo di Franco Gentile, commovente, nel ricordo di un paese che fu e quello che è oggi diventato, o meglio, come è stato ridotto, ma anche per la coscienza dell'autore sul reale problema che ci affligge: la perdita della sovranità popolare, quale causa primaria del degrado sociale ed economico che affligge la nostra quotidianità. Ahimè, Caro Franco Gentile, gli italiani purtroppo ancora oggi, dimostrano di non comprendere le vere cause del disastro e l'abisso nel quale siamo sprofondati, anzi, dove ci hanno seppelliti corrotti uomini politici, che tanti continuano a considerare statisti. Io dico sempre, che se il popolo avesse realmente coscienza dei fatti e dei personaggi, tra l'altro ben noti, che hanno svenduto proprio quella sovranità e le nostre vite, ai loro complici della finanza speculativa internazionale delle banche d'affari degli amici degli amici, ed il colpo di grazia dato alla nostra economia esautorando la Banca d'Italia, per adottare la moneta unica, cavallo di troia ad interessi irrestituibili, che ha sottoposto l'Italia ad una ferrea dittatura finanziaria senza scampo.
RispondiEliminaAspettiamo i gilet gialli in italia per mandare a casa un governo di cose inutili.
RispondiEliminaPer ora abbiamo visto solo gilet azzurri, che già sono stati mandati a casa dagli elettori.
EliminaLa riflessione di Franco Gentile è una lezione di vita che ci porta a riflettere sulla propria esperienza. Pensando al passato si materializzano le fasi più salienti che ricordano i momenti di lotta, i momenti della speranza, le delusioni per le aspettative mancate o tradite. Riprendere la lotta partendo dalle positività e cercando di allargare le basi popolari per rafforzare il sistema democratico. Aldo Moro, attento alle rapide trasformazioni del Paese, aveva sostenuto la linea del governo di “unità nazionale” e dell’apertura al PCI. Poi è incominciato il periodo della degenerazione. Enrico Berlinguer diceva: “I partiti hanno degenerato e questa è l’origine dei malanni d’Italia”. La sfiducia nella classe politica ha prodotto egoismi e contrapposizioni che hanno creato delle fratture incolmabili nel tessuto sociale allargando la base di quelli che disertano le urne impoverendo la democrazia. Per effetto dell’astensionismo, si sta consolidando un sistema in cui le minoranze governeranno il Paese. In una situazione in cui cittadini si autoescludono e altri vengono estromessi occorrono uomini politici che abbiano la consapevolezza che per governare bisogna unire e non dividere. Basta poggiarsi e valorizzare i pilastri della nostra “bellissima Carta Costituzionale” tenendo presente i “Principi fondamentali” (artt. 1 – 12). In poche parole: bisogna stimolare il senso di appartenenza per ricostruire la comunità. Poiché sono un sentimentale e rispettoso delle istituzioni penso che le parole del Capo dello Stato sono più incisive delle mie: “Sentirsi 'comunità' significa condividere valori, prospettive, diritti e doveri. Significa 'pensarsi' dentro un futuro comune, da costruire insieme. Significa responsabilità, perché ciascuno di noi è, in misura più o meno grande, protagonista del futuro del nostro Paese. Vuol dire anche essere rispettosi gli uni degli altri. Vuol dire essere consapevoli degli elementi che ci uniscono e nel battersi, come è giusto, per le proprie idee rifiutare l’astio, l’insulto, l’intolleranza, che creano ostilità e timore”.
RispondiEliminaPerle su perle del gentil Franco. È così facile comprendere la sua velata tristezza per i valori umani perduti e nel contempo la speranza che basta desiderare di riafferrarli. Leggerla arricchisce caro Franco...così lontani, così vicini
RispondiEliminaFranco, Grazie di esistere.
RispondiEliminaNON sono d'accordo...quali sono le cause del male...? Il male non è casuale come se provenisse da un meteorite piovuto dal cielo; avete mai sentito parlare di Karma? Le verità nascoste dopo la II guerra mondiale: le stragi e le violenze dei partigiani, Pertini fece condannare a morte vittime innocenti come Luisa Ferida che era pure incinta: una cosa schifosa...poi le foibe... Una repubblica nata sulle stragi a cominciare della madre di tutte le stragi: Portella della Ginestra la cui verità non è mai emersa del tutto e a seguire tutte le altre stragi rimaste impunite e di alcune non si sa chi furono i mandanti vedi Falcone-Borsellino...tornando indietro l'Unità d'Italia opera del tradimento e della massoneria ...con stragi terribili compiute dalle truppe italiane; il sangue di quelle vittime innocenti grida ancora vendetta dalla terra...fin quando questo karma non sarà purificato questo paese non avrà pace.
RispondiEliminaL'accusa a Pertini proviene unicamente dalla persona che fucilò materialmente la Ferida. Si tratta dunque di un'accusa evidentemente interessata poichè fù lanciata in sede di processo contro Giuseppe Marozin, l'esecutore materiale dell'assassinio. Marozin riferì ai giudici di aver ricevuto l'ordine di sparare da Pertini. Non credo che si possa affermare con leggerezza la responsabilità di Sandro Pertini. Non esiste nessun altra testimonianza o prova che possa accreditare quell'accusa. Dunque questa tesi su Pertini andrebbe fatta quantomeno, con un'ampia formula dubitativa.
EliminaOnore, rispetto, stima a Franco Gentile. Il suo scritto è impeccabile nella forma e nel contenuto.. un'appassionata difesa del valore politico ed etico di uomini di alto spessore culturale e della democrazia, la difesa della repubblica in cui siano rispettati i diritti di tutti i cittadini e la libertà di decidere del popolo sovrano. Nello stesso tempo, un j'accuse contro i tempi attuali in cui si sono persi quei valori etici di cui parla Franco, nella ricerca esasperata da parte di caste, grandi apparati economici, politici che con tutto ciò hanno legami... di mantenere i loro privilegi,nella più completa indifferenza dei problemi di sopravvivenza del popolo
RispondiEliminaCarissimo Franco Gentile,la prima cosa che ho pensato leggendo il suo articolo è stata "Quest'uomo è straordinario"Arrivare alla sua età con una mente così lucida è un dono che pochi possono vantare.Rappresenta la memoria storica e per noi del blog è un vanto averlo tra i commentatori e articolisti.Ammiro la sua capacità di riflessione,il mondo che descrivi,fa capire che sei stato una persona sempre presente e con grandi valori.Non so se raggiungerò la sua età ma se no ci arriverò con la sua bella mentenon m'importa raggiungerla.Mi permetta un caloroso e grande abbraccio.
RispondiEliminaCredete che il discorso del PAPA di ooggi abbia fatto vergognare i governanti dei paesi più ricchi e predatori del mondo? Io credo di no , i malvagi e gli avidi non si vergognano mai.
RispondiEliminaA Franco un augurio di buon anno e la mia quasi totale condivisione su quello che hai scritto !
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