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domenica 2 dicembre 2018

PIANO “B” OBIETTIVO DI MAIO

copertina Di Maio, Raggi, Di Battistadi Giovanni Caianiello - Ci avevano creduto fino all’ultimo, ci speravano, qualcuno sarebbe anche andato anche in viaggio a Santiago di Compostela, poi la delusione.
Dopo due anni di condanne già scritte e titoloni, tra “mutande verdi” e “patata bollente”, fallisce il tentativo di affossamento di Virginia Raggi, stroncato dalla inopportuna sentenza di assoluzione. Allora parte immediatamente il piano “B” per colpire in alto. Obiettivo: Di Maio.

Si comincia con il far passare il concetto, che chi fa il barista o lo Stuart, è disonorevole e merita disprezzo. Chi si è macchiato di tale infamia, non dovrebbe mai aspirare farsi eleggere neppure come rappresentante di classe o di condominio, figurarsi entrare in politica e addirittura diventare Ministro e Vice Premier. Una macchia indelebile, insopportabile per la casta e per i tanti onorati ed onesti "onorevoli" truffatori e delinquenti, che sedevano e che ancora siedono impettiti tra gli scranni del parlamento. Ora si fa sul serio e il gioco si fa duro.

Credo non ci sia più alcun dubbio sul fatto, che esista una precisa ed affannosa regia e strategia per colpire con ogni mezzo possibile, l'anomalia al sistema rappresentata dal Movimento 5 Stelle, evidentemente ritenuta pericolosissima per la salute dei partiti, in particolare del Pd e FI. Partiti, che fino a poco tempo fa proliferavano nel loro elemento naturale: la "scatoletta di tonno", quali portatori sani della “sindrome sgombroide”. Che ancora oggi provoca nelle masse seri problemi gastroenterici, tranne agli immuni aficionados consumatori della nota marca "Nazarenos e Co.", distribuita nelle redazioni di tanti quotidiani e in particolare in quelle di TG/Talk Show e trasmissioni Mediaset, La7, ma anche RAI.

Le_iene-300x225Nella pescheria "Le Iene", del barzellettiere di Cesano Boscone, di tonno avariato, ne deve essere arrivato a quintali, visto il gran lavoro svolto.

Settimane di verifiche in Camera di Commercio, tra polverosi scaffali e faldoni, innumerevoli visure catastali di immobili ed estenuanti ricerche di abusivismi edilizi, che potessero essere collegati in qualche modo a Luigi Di Maio. Lo screening della famiglia DI MAIO e della piccola ditta di ristrutturazioni a conduzione familiare, e la ricerca di tutti i nominativi che vi hanno lavorato, incontrarli personalmente nella speranza di trovarne almeno uno che abbia svolto anche un po’ di lavoro irregolare, alla fine, ha avuto pieno successo. Finalmente, missione compiuta!

Alle delicate indagini, sul grave crimine, ha attivamente partecipato, anche il Maigret locale, sindaco Felice Di Maiolo di Forza Italia, di quel comune forzista, con il quale già in passato un giovane Luigi Di Maio, all'epoca attivista 5 Stelle, era stato identificato dai Vigili Urbani e allontanato dal consiglio comunale, proprio su richiesta di tale sindaco.

Padron Silvio, si era tanto raccomandato e alla fine, può essere soddisfatto ed esultare. Chissà, nell'euforia del momento, se ha perso tempo nell'informare l'amico Matteo da Rignano, tenendolo sulle spine, il quale che in cuor suo, sperava finalmente nell'arrivo in qualche buona notizia.

Mariglianella, controlli nella sua proprietà di Antonio Di Maio
Mariglianella, controlli nella sua proprietà di Antonio Di MaioLa soddisfazione è grande. Roba da botti di capodanno: Il Sequestro di una carriola, probabilmente aveva la gomma liscia, o la revisione scaduta, due latte di vernici e persino un frigorifero vuoto, in una casupola di campagna di proprietà della anziana zia paterna e del padre. Da far rizzare i capelli pure ai NAS.

Ma non è tutto. Viene anche rintracciato un ex operaio della ditta del padre del ministro, che ha lavorato per ben sei mesi, prima di essere messo in regola ed avuto pagato anche il periodo precedente, altro che periodo di prova!

Si, perché il lavoro nero come l'abusivismo vanno combattuti, dalle Alpi a Lampedusa, questo è certo. Infatti, i cavalieri dell’intransigenza, cioè, quelli del buon governo, capaci ed istituzionali, proprio ai quali si deve il moltiplicarsi del lavoro nero, folgorati dal bagliore della verità sulla via di Mariglianella, scoprono che in questo paese esistono ben tre lavoratori che otto anni addietro, non erano stati messi in regola e tutti nella Azienda del padre del ministro DI Maio. Bingo! Cose da “Premio di Investigatore dell’anno”.

E adesso avanti a chi tocca! Ma anche no, a meno che non sia chiamino tutti Di Maio, Fico, Grillo etc..
Secondo le ultime statistiche, infatti, ci sono oltre un milione mezzo di lavoratori senza contratto, un fenomeno che in realtà, tutti i governi hanno sempre saputo e tollerato, consapevoli, che in una condizione di sfascio del paese, ridotto sull'orlo del fallimento sociale ed economico, ha comunque consentito la sopravvivenza di tante famiglie e piccole aziende in serie difficoltà.

Berlusconi-RenziMa la macchina da guerra scagliata contro i grillini, dai quotidiani e dalle reti di Berlusconi, è lampante. La stessa ditta “Le Iene”, quella che dietro le pressioni di Matteo Renzi, si è guardate bene dal mandare in onda un servizio su di lui, già programmato ed annullato all’ultimo momento, su Luigi Di Maio ha invece avuto una intera autostrada aperta. Con la stessa violenza, si è messo in moto anche il carro armato dell'informazione dei De Benedetti, con il gruppo l'Espresso e Repubblica, quello dei Caltagirone, Angelucci, Cairo etc. che sparano quotidianamente le stesse bordate da novanta all'indirizzo dei pericolosi pentastellati, ormai a petto nudo di fronte all'esercito del pesce in scatola a difesa della “Nazarenos e co.”

Ce la faranno i nostri eroi a richiudersi nella scatoletta?

Chissà, di certo ce la stanno mettendo tutta, fino a consumare denti e unghia, ma soprattutto la lingua, tra indignazione e attentati alla propria incolumità politica, storica ed aristocratica.

"La casta è casta e va, si, rispettata, ma voi perdeste il senso e la misura... fa d’uopo, quindi, che cerchiate un fosso tra i vostri pari, tra la vostra gente”: stuart, baristi, operai e pizzaioli, ma soprattutto giù le mani dalle latte!

E adesso aspettiamo il piano “C”, “D”, “E”, “F”…

Giovanni CaianielloGiovanni Caianiello
02 Dicembre 2018

21 commenti:

  1. Ripeto, un movimento collettivo non si blocca ponendo in cattiva luce qualcuno dei leader! Evidentemente non hanno il senso della misura e sono incapaci di valutarne la portata. Un movimento collettivo, non è un partito politico, per cui decapitandone i vertici, si smarriscono i militanti! Non funziona così!

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  2. Credevano screditando Virginia (che sappiamo quante ne ha passate) e dopo screditando Di Maio di far cadere il governo, i giornalai credono di essere onnipotenti invece non contano niente, senza il consenso del popolo siete carta straccia.

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  3. Sig. Caianiello mi sarei stupito se avessi letto qualcosa di diverso, ma ripeto ….. la solita solfa: PRIMA ERANO TUTTI DELINQUENTI ORA TUTTI ONESTI. Dispiace dirlo, ma lei vive nel mondo delle favole, i disonesti c’erano e ci saranno sempre e spetta alla giustizia fare il suo corso. Ma lei, non si stanca mai di ripetere sempre le stesse cose? Ho la netta sensazione che voglia vendere un prodotto che teme di non poter facilmente piazzare sul mercato. Perché questo compito non lo lascia ai potenziali acquirenti? Ha paura che possano sbagliare loa loro scelta? Non ha cambiato quasi nulla dal suo articolo precedente, eccetto la direzione del suo indice, è passato dai nemici esteri a quelli italiani, l’importante è citare un nemico e mettere insieme una sequela di proposizioni principali e subordinate. Le ripeto, SOMMESSAMENTE, rubo un termine spesso usato da Giangiuseppe Gattuso, che la politica non è certamente quella raccontata da lei: odio, insulti e pettegolezzi raffazzonati con la presunzione di riempire un po di spazio in bianco. Tuttavia sappia, che tutto ciò, anche se non condiviso da me, è legittimo da parte sua, è un supporter del M5S e deve per disciplina di opinione colpevolizzare il mondo intero e difendere con i denti i suoi beniamini, però cambi qualcosa. C’è da discutere sul reddito di cittadinanza, pensione di cittadinanza, su quota 100, sulla occupazione, flattax, legge Fornero e via discorrendo, almeno c’è la possibilità di intessere un discorso costruttivo. Se ha letto l’articolo di Ginevra, molti, compreso il sottoscritto, hanno espresso solidarietà a Luigi Di Maio per l’accanimento nei suoi confronti, così pure per la Raggi, come le norme di buona politica impone e che lei è lontanissimo anni luce. Però, sig. Caianiello, lei non può vietare di ribellarsi e condannare coloro che sono stati precedentemente offesi, anche se io non lo condivido affatto. Io sono convinto che prima della magistratura, non abbiamo il potere di indossare la casacca di giustizieri di piazza esprimendo con disinvoltura attributi di ladri e corrotti a chi non ci piace e giudizi positivi secondo logiche soggettive.

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    1. Quindi, secondo te, Caianiello starebbe lanciando accuse ingiuste a dei gigli di campo, quali sono gli editori appartenenti alla casta più pericolosa che si è incistata nella nostra società, per motivi di appartenenza. Quello che descrive nel suo articolo sarebbe frutto della sua mania di “puntare l’indice” contro il nemico per “vendere un prodotto” (use parole tue). Per te invece è regolare cercare il pelo nell’occhio del M5S e non vedere la trave che sta, per esempio, negli illeciti delle società della famiglia Renzi. Trovi normale che Mediaset dedichi 2 puntate sulla colf della compagna di Fico e non faccia una puntata sui genitori di Matteo Renzi (indagati entrambi per false fatturazioni), sui contributi non pagati ai dipendenti, sul licenziamento in tronco di chi chiedeva una paga dignitosa. Per non parlare dell’inchiesta Consip che coinvolge l’intero cerchio magico renziano. Hai mai visto una Iena fare qualche domanda al cognatino dell’ex premier, sotto inchiesta per aver dirottato 6,6 milioni dell’Unicef, nel suo conto corrente? Comunque grazie per averci spiegato che è Caianiello a dover rispondere di faziosità, mentre è giusto assolvere certa stampa prezzolata e indegna di tale nome.

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    2. Non ho detto questo, Maurizio, ti prego di leggere il mio commento. Giovanni Caianiello ripete sempre le stesse cose, contro l'Europa, contro tutti i politici italiani,teorie dietrologiche che solo lui conosce, accipicchia qualcuno onesto ci sarà pure!! Tutti sono ubriaconi, parrucconi, faccendieri, ma per Dio come siamo arrivati finora? Se avesse letto imio commento a Ginevra, avrebbe capito che ho difeso Di Maio da stupidi processi di piazza, se ci sono delle colpe, non sono i giornalisti e dintorni a spargere accuse. Caianiello ha il vizietto di ritenersi un superuomo e non digerisce se qualcuno lo contraddice, la prende per offesa, perchè lui è sempre informato e gli altri si esprimno con FARNETICAZIONI, non credo che sappia il significato di questo sostantivo. Non so come farglielo capire che non sono affatto contro il M5S ma non mi piace nemmeno giudicarlo positivamente a prescindere. Dio mio, qualche peccatuccio o qualche errore è stato pure commesso, ecco questo ritengo il motivo per dialogare e confrontarsi su un blog politico, a meno che dovremmo stare sempre a parlare bene di una forza politica e male delle altre. Ho cercato di spiegare che sarebbe più costruttivo parlare delle nuove riforme e come poterle eventualmente correggere CON I NOSTRI MODESTI SUGGERIMENTI. Molte di quelle cose che hai scritto, sono vere, anzi alcune le possiamo certificare perchè sono eventi già avvenuti. Scusami lo sfogo e buona serata.

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    3. Sarebbe ora di uscire da una posizione ambigua e dire con chiarezza da che parte si sta. Non è possibile continuare ad esprimersi dichiarandosi d’accordo con una tesi che poi viene smentita nel rigo seguente. Non si può dare un colpo al cerchio e uno alla botte. Nel nostro Paese esistono situazioni molto evidenti su cui bisogna assumere una posizione chiara e netta, senza se e senza ma. Per esempio, credi che esista un attacco senza precedenti contro un movimento che ha rotto gli argini di un sistema marcio, corrotto, in mano ai poteri forti della finanza, delle banche e delle lobby? Basterebbe dire sì o no. Siamo d’accordo che nel nostro Paese esiste un’emergenza democratica determinata dal sistema di un’informazione schierata, disonesta e in mano a pochissimi padroni dell’informazione o no? Ritieni che in Italia vi sia una classe politica priva di moralità, per la gran parte corrotta, che punta a tornare al governo attraverso il discredito di un movimento giovane, onesto e di sani principi, oppure credi che sia frutto di farneticazioni grilline. Ecco, quando avrai detto come la pensi su questo contesto generale, si potrà discutere dei singoli casi e dei singoli comportamenti.

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  4. Franco Luce, le avevo chiesto in passato di evitare di commentare i miei articoli visto che non sono di suo gradimento, non sento affatto la mancanza e sicuramente anche tutti gli altri lettori, delle sue faziose farneticazioni, presuntuose ed arroganti, mascherate da buonismo a buon mercato. Facebook è così grande, stupisca me, si rivolga altrove per esprimere le sue frustrazioni. Grazie

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    1. Ed io le ripeto che non può essere lei a vietarmi di commentare, accetterò solo se me lo ingiunge Giangiuseppe Gattuso. Se lei chiama farneticazioni le mie espressioni, le sue stanno sullo stesso piano, anche se è convinto di dare lezioni al mondo intero dall'alto della sua prosopopea. Grazie anche a lei.

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    2. Giovanni Caianiello, ha fatto bene a bloccarmi, cosi non vedrò più il suo nome sul profilo di Giangiuseppe Gattuso. Sai come si chiamano quelli che fuggono?....

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  5. Il troppo, come recita il proverbio, storpia e quello a cui stiamo assistendo è un vero e proprio attacco concordato da diversi soggetti che, sebbene prima per il gioco delle parti, si contrapponevano tra di loro ora sono accomunati dal nemico comune.
    Qui non si sta facendo Politica, ma politica di basso livello dove, non potendo vantare dei meriti si combatte il "nemico" accusandolo di fatti che, quantunque fossero provati, sono cosa assai misera rispetto a quello di cui si sono resi responsabili gli accusatori e, soprattutto, addebitano al soggetto politico colpe di cui sono responsabili altri.
    E qui non si venga a dire ... ma Renzi, la Boschi perché mentre Di Maio, all'epoca dei fatti imputati al padre era estraneo e non ricopriva cariche pubbliche, ciò non è avvenuto per gli altri per i quali, peraltro, l'informazione è stata di ben altro tono e volume.
    Nonostante abbia con garbata ironia messo a fuoco la vicenda Kafkiana c'è sempre qualcuno che non vede o non vuol vedere e che nel commentare svia dal problema che è di ordine logico.
    Sembra strano che un libero pensatore possa vedere le cose, peraltro macroscopicamente grottesche, diversamente da quanto fa comodo a chi fa informazione con lo "stile" da giornale scandalistico, arrivando addirittura a infangare l'etica professionale circuendo minori come è avvenuto in Tv e che spero Franco Luce non trovi indecoroso

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    1. Francesco Salvatore, mi creda, io ho sempre apprezzato la dialettica politica restando sempre nei canoni del confronto civile, fino a quando non si passa alle offese personali. Ho sempre cercato di valutare gli eventi dando la priorità agli occhi degli altri, prima di esprimere la mia opinione. Hai perfettamente ragione sull'accanimento mediatico nei confronti di Luigi Di Maio, sono quelle condanne di piazza che non ho mai condiviso e non possano essere giustificate a prescindere. Credo sia anche del tutto inutile contrapporre giustificazioni o attenuanti di tipo generiche. Purtroppo questa è un pecca italiana che viene da molto lontano e continua a imperare incontrastata nel campo dell'informazione e della comunicazione. Sono profondamente dispiaciuto di aver rotto i rapporti con qualcuno del blog che si reputa unico osservatore informato e custode della verità assoluta. Purtroppo la storia ci insegna che la politica non è una scienza esatta, in quanto fatta di scelte più o meno coraggiose e non di opinioni. Come cittadino di questa nazione sono obbligato a rispettare per l'intero mandato, le scelte democratiche e nello stesso tempo a valutare l'opera politica svolta. Rifiuto di credere ad opere demolitorie di ipotetici nemici o di poteri occulti. Chi ha avuto la fiducia dal popolo, l'ha avuto anche per questi motivi, cioè saper reagire con decisione, contro chi si oppone alle scelte democratiche e questo compito spetta a coloro che abbiamo delegato con il voto. Devo putroppo rilevare che c'è chi ammorba l'aria, già tanto avvelenata con provocazioni e accuse di fantasia.

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  6. Non credo a nessun complotto, vedo invece che i 5 stelle sono in crollo verticale mentre la lega vola. Dopo le europe se in centro destra avrà una grande maggioranza come sembra scontat si tornerà a votare e ne uscirà un governo forte ed autorevole, i 5 stelle hanno già imboccato il viale del tramonto,anzi della scomparsa. Hanno avuto anche dei meriti ne convengo, senza di loro salvini non sarebbe quello che è , e devo dire che questo almeno in termini di chiarezza è bene.

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  7. Ė sempre piò degno il lavoro onesto, dichiarato, che ogni forma di furberia, speculazione o attività nascosta e "discreta"

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  8. Ed è anche meglio essere in buona salute che ammalati e sofferenti.

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  9. W la meritocrazia!
    http://m.espresso.repubblica.it/.../cooperatore-fallito-e...
    ESPRESSO.REPUBBLICA.IT
    Cooperatore fallito e laureato online: Di Maio lo piazza al vertice del...

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    1. Marcello, non conosco a fondo la vicenda ma posso chiederti perché questo articolo dimostrerebbe che Salvatore Barca non sarebbe meritevole dell'incarico che gli è stato dato?

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    2. Servizio de l'Espresso, targato Pd. Non lo capiranno mai! Pazienza.

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  10. In pochi giorni, senza contare i post che girano sui social, è la seconda volta che affrontiamo il caso Luigi Di Maio.
    La prima volta, il 29.11.2018, con l’articolo di Michele Ginevra “IL MINISTRO CAMERIERE…..MA SI, ANCHE STEWARD”.
    Ora, 2.12.2018, con l’articolo di Giovanni Caianiello “PIANO “B” OBIETTIVO DI MAIO”
    Premesso che non mi convince l’idea dei carri armati dell’informazione che intendono abbattere l’attuale Governo, non posso negare che esistono giornalisti faziosi e di parte. Comunque i giornali sono giornali e i giornalisti bravi che fanno il loro mestiere sono ovunque a prescindere dalla proprietà del giornale. Ammetto che Di Maio sta subendo una vera e propria aggressione, in passato subita da altri, ma sono convinto che la stragrande maggioranza delle persone che seguono, con serietà, la politica non sono interessati ai suoi problemi familiari o al suo curriculum prepolitico. Anzi sono infastiditi perché queste polemiche diventano fumogeni che coprono alcune cose che non vanno. Per esempio il decreto, ora legge, “Sicurezza” dal quale ha preso anche le distanze Roberto Fico che non ha voluto presiedere i lavori della Camera durante l’iter per l’approvazione. Azione dimostrativa che richiama le questioni ideali del Movimento. Questo è il vero piano “B” che investe il responsabile politico del M5S Luigi Di Maio. Il Movimento deve evitare che casi analoghi diventino mazzate “C”, “D”, “E”, “F”….agli ideali costitutivi che hanno calamitato tantissimi consensi. La fiducia, in politica, non è eterna! Allora bisogna evitare di amplificare polemiche inutili per intraprendere il sentiero del confronto sulla realtà politica ammettendo che tutto non sta andando nel verso giusto e che certe legittime aspettative rischiano di approdare nel nulla. Prima o poi la ragione deve prendere il posto del fanatismo: la ragione predispone al confronto sulla realtà; il fanatismo chiude la possibilità al confronto fino a negare la realtà.
    [VOGLIAMO RIPRENDERE IL VERO DIBATTITO POLITICO, QUELLO CHE AFFRONTA I VERI PROBLEMI]

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    1. Se si vuol continuare a far finta che il M5S governi da solo e non già con una forza che, culturalmente e politicamente, sta agli antipodi si faccia pure. Ma è un esercizio stucchevole quello di rimarcare i mal di pancia di una parte del movimento poiché, com’è noto, sono provocati dalle evidenti diversità congenite con l’alleato di governo. Certo, se il PD non avesse scelto di fare la parte dello spettatore durante la formazione del governo, mangiando pop corn, forse si sarebbe potuto avere una situazione diversa, meno disomogenea di quella attuale e magari potendo ampliare i punti di convergenza. Quello che si continua ad ignorare è che le due forze giallo-verdi sono tenute insieme da un contratto di governo (accessibile a tutti in rete), nel quale sono stati fissati soltanto i punti condivisi. Dunque non si tratta di una coalizione tra simili ma di un patto vincolato e vincolante su punti ben determinati e non su tutta la linea. Se non si coglie questo limite, dettato dalla impossibilità di trovare un’alternativa di governo, non si comprende che il verificarsi di disaccordi sui singoli provvedimenti, sia tra i due alleati, sia all’interno del 5Stelle è normale. Quello che ci si può ragionevolmente aspettare da questo governo, è portare a casa alcune riforme che attendono da anni, attuare la parte attuabile del programma pentastellato (tenuto conto dei limiti dettati da una convivenza forzata), e un po' di moralizzazione nella vita politica. Pensare di poter fare di più è irragionevole e pretestuoso. Se ci si trova in queste condizioni non è colpa del M5S ma da chi, venendo meno alle proprie responsabilità, ha puntato sulla speranza che questo governo andasse a sbattere al più presto. Finora sono andati a sbattere i loro calcoli.

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  11. Sapevamo all'elezioni del movimento quello che sarebbe successo perciò nessuna meraviglia.Finita la bufera Di Maio,ricomincerà la ricerca di qualche altro scoop.La dignità e la compostezza di Di Maio hanno reso patetica la dichiarazione della Boschi.Renzi si arrampica sugli specchi e la parola d'ordine è non sono competenti.L'uso di questo termine è vuoto di ogni significato se non si dice cosa s'intende.la competenza si nutre di conoscenza,abilità per progettare un futuro socio-ambientale -etico,prevedendo le ricadute nel breve e lungo termine.Riflettiamo se questo è stato fatto.Allora siamo stati in mano ad incompetenti che hanno solo pensato alle ricadute sui loro personali interessi.Per quanto riguarda i giornali,più della metà si basano sulla pubblicità e questa la dice lunga.Ci sono giornalisti seri ma la maggior parte sono servi del potere.Ritornando alla vicenda Di Maio non potevano fargli migliore propaganda elettorale.Il primo cambiamento è il nostro.Abbiamo sviluppato un buon senso critico che ci fa distinguere il vero obiettivo.

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  12. Sapete come si può diventare navigator, se occorre una domanda o un concorso. Se sono i politici a prenderli direttamente a chi bisogna rivolgersi?

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