C'era una volta la città di Panormo,
anche da Goethe conca d'oro chiamata!
Un tempo ricoperta d'aranci e limoni brillanti,
ora in mano a ladroni, mafiosi e furfanti!
anche da Goethe conca d'oro chiamata!
Un tempo ricoperta d'aranci e limoni brillanti,
ora in mano a ladroni, mafiosi e furfanti!
Dagli abusivi violentata e stuprata,
da tante genti odiata ed amata.
Dai Fenici fondata, poi vennero Arabi
ed infine felice normanna!
Dai violenti il sopruso e l'abuso,
dai poveri cristi il lamento diffuso!
Le macchine sempre in sosta selvaggia,
ho l'ansia al cuor, sembra l'ultima spiaggia!
La città antica dalle mura cadenti,
fai pochi passi e tra le buche sprofondi!
Oh Palermo, decadente ed olezzosa,
arsa e bruciata dal sole,
sotto piante appassite ed a palme seccate
dal "punteruolo" attecchite!
Oh Panormo, Panormo...
per il dolore non dormo!
Perciò ogni notte io sogno,
il ritorno al lindo paesello natio!
Ma oramai siam, nelle mani di Dio,
tra le sue braccia la sofferenza e l'oblio!
Viva Palermo e santa Rosalia!
Il sindaco ogni anno,
ripete per la festa della santa!
Viva Palermo e santa Rosalia!
Mentre la gente mi sembra stanca,
rassegnata e pure affranta!
Ma se vuoi lottare, sopravvivere
e combattere la mala pianta!
Grida forte! "Viva Palermo e Rosalia santa"!
Poi prega... oppure canta!!
13 Luglio 2018
Complimenti
RispondiEliminaAvrei voluto dire che quella descritta è una falsa realtà, invece è tristemente vera. Complimenti.
RispondiEliminaComplimenti al Sig. Giuseppe Vullo...Adoro Palermo e i siciliani... <3
RispondiEliminaS. Rosalia ci ha salvati dalla peste ma non è riuscita a liberare la città dai mascalzoni e dai furbi che l’hanno governata e depredata.
RispondiEliminaIncredibile....... finito con Renzi credevo che aveste eletto a nemico Mattarella o magari Papa Francesco, invece nientepopodimeno avete scelto Santa Rosalia. Mi complimento veramente, il mio cuore gronda ammirazione per tutti voi. CMq il fratello di Sergio Mattarella ucciso dalla mafia si chiamava Piersanti. Lo ricordo ai lettori e agli autori del blog, che magari come il presidente del consiglio Conte non lo sapevano. Vi saluto con grande ammirazione ed infinito rispetto.
RispondiEliminaScusi ma in quale passaggio del brano S. Rosalia è descritta come nemica. Io non me ne sono accorto. E poi lasci perdere Piersanti Mattarella che con Delrio e i Renziani che vogliono dare lezioni antimafia, non aveva nulla a che fare. La saluto con altrettanta ammirazione e rispetto.
EliminaLirica per lirica
RispondiEliminaFu pure Zyz dei Fenici la terra
poi dai romani fu conquistata
ma fu anche la terra dei greci.
Al 21° secolo arrivò Musumeci
sopra un destriero arcobaleno
ma di Panormo è solo un alieno.
mI RIVOLGO ALL'AUTORE DI CUI HO LETTO SEMPRE ARTICOLI INTERESSANTI E SPESSO DIVERTENTI PER DIRGLI CHE QUESTA VOLTA è CADUTO NEL CATTIVO GUSTO FERENDO I SENTIMENTI DI UNA CITTA. iMMAGINO POSSA ESSERE VITTIMA DI CONTAGIO DA CONTATTO.
RispondiEliminaQuale piacere questo gradito ritorno di Giuseppe Vullo nelle colonne di Politicaprima.
RispondiEliminaBentornato amico Giuseppe!
La tua poesia trasuda amore per la città di Palermo, e i tuoi giusti lamenti sulla situazione della nostra città ci devono portare a riflettere sul perché di questi guai e sul modo di uscirne.
Tu con ottima puntualità hai elencato cose che stridono con Palermo Capitale della Cultura, fiore all’occhiello di quello che “il sindaco lo sa fare”. Non si possono sopportare gli abusi, i ladroni e nemmeno le buche nelle strade. Palermo va risanata, e al più presto, perché ogni giorno che passa senza far niente la situazione peggiore.
Auguriamoci che nei prossimi anni , magari con una nuova e più efficiente amministrazone le cose possano cambiare.
Per finire. Io non sono pratico di poesia, e non so che valore possano avere i tuoi versi, alcuni dei quali mi sono veramente piaciuti.
Visto che ho parlato di poesia, mi piace chiudere, (senza ovviamente voler fare paragoni) ma soltanto con l’intento di invogliarvi a leggere il testo integrale, con tre musicalissimi versi di Ugo Foscolo, uno dei miei poeti preferiti.
Foscolo, Le Grazie
Inno secondo: A Vesta
Versi 134-136
“Tal dell’arpa diffuso erra il concento
Per la nostra convalle: e mentre posa
La sonatrice, ancora odono i colli”
Ancora Bentornato Pino!
Grande applauso
RispondiEliminaLe masse come fanno ancora a dare credito agli ipocriti?
RispondiEliminaFinalmente ne hai azzeccata una, come fanno le masse a dar credito a questa massa di ipocriti?
EliminaQuali sarebbero le masse? Forde i credenti?
RispondiEliminaBuona sera un saluto cordiale a tutti gli amici di politica-prima, compresi quelli che mi criticano. Un saluto particolare e caloroso all'amico Nino Pepe, che non sentivo da parecchio tempo e che ringrazio per il suo commento gratificante per me. All'amico anonimo che in modo non corretto mi ha accusato di avere offeso santa Rosalia invece è esattamente il contrario ed infine io amo palermo, ho semplicemente enumerato pregi e difetti della mia città. Per concludere e per onesta intellettuale devo dire che questa poesia socio-politica l'ho scritta e pubblicata circa 5-6 anni fa quando non era ancora città della cultura e la situazione era molto più grave. Un abbraccio a tutti voi e viva santa Rosalia!
RispondiEliminaLa musica e la poesia sono la mia passione. Ho letto tante poesie, tutte bellissime, di Giuseppe Vullo. Questa poesia è un doloroso inno di amore per Palermo e di devozione a Santa Rosalia Patrona della città. Il grido “Viva Palermo e Rosalia santa!” risale alla rivoluzione separatistica del 1820. Allora i palermitani guidati da padre Gioacchino Vaglica, monaco del convento di Sant’Anna, al grido di <> insorsero, liberarono i carcerati e si impadronirono della città. Alcuni versi di allora descrivono il coraggio combattivo dei palermitani: “Baddi e mitragghia cchiù non tinévunu, / cannili di paràmita pigghiavanu, / ppi finu ‘mbucca lu pezzu inchévunu; / ‘n gileccu ppi lu tappu cci ‘ncarcàvanu; / ed a la cantunera si mittevanu, / e sparannu sparannu s’avanzavanu, / e ogni botta lu populu dicìa: << Viva Palermu e Santa Rusulia! >> Se nemmeno, con l’occasione dell’evento “Palermo Capitale della Cultura 2018”, la città cuore del mediterraneo che con l’avvicendarsi dei diversi e tanti popoli si è arricchita di bellezze e culture non riesce a riscattarsi, ci vuole proprio un miracolo che solo Santa Rosalia potrebbe fare. Comunque vada la città di Palermo è amata dai suoi cittadini e dai turisti di tutto il mondo. I veri palermitani e quelli come me dell’ambito metropolitano costretti a vivere altrove ricordano con amore nostalgico la città di Palermo. Grazie Giuseppe per il doppio regalo: i magnifici versi e il ritorno su PoliticaPrima.
RispondiEliminaLorenzo grazie per le tue belle parole.
EliminaIl grande Giuseppe Vullo!Felice del tuo ritorno. Accolgo la tua lirica appassionata –Essa rappresenta il dolore profondo di chi vede morire la propria città in mano a ladroni e farabutti, depredata dei suoi tesori. Palermo è invivibile e come capitale della cultura ha mostrato olezzi nauseabondi. Giuseppe tu ci rappresenti più del sindaco Orlando. E’ salito sul carro della Santuzza gridando “Viva Palermo e Santa Rosalia”Il grido di noi palermitani è stato “Salva Palermo Santa Rosalia”.
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