domenica 17 giugno 2018

I SOCIAL NETWORK E LA POLITICA. SONO UTILI?

Facebook e politicidi Simone Aiello - Facebook è uno strumento efficacissimo e non è vero che sia così deleterio per la società.

Anzi, dico pubblicamente GRAZIE a Facebook, perché mi sta facendo conoscere il “The dark side of the…man”.

Dai post e relative discussioni, questo “micidiale” social network riesce a far emergere la parte più brutta della gente; ed è lecito chiedersi come faccia un millantatore ad avere tanti proseliti “eruttando” vagonate di populismi e cavolate varie.

GasparriGli iscritti, senza pensare alle conseguenze che possono arrecare agli amici ma soprattutto a loro stessi, esponendosi così “nudi” e trasparenti, mettono da parte la maschera del bravo cittadino, solo il tempo necessario per scrivere la minchiata quotidiana, ed escono allo scoperto, senza filtri inibitori; sbraitando e inveendo su tutto e tutti, esibendo orgogliosamente ai quattro venti il loro "Chista Sugnu", del memorabile Raffaele Sabato di "Tele Patrizia" degli anni '80.

Un esercito di sorcini che ripete le stesse cose del capo popolo, citando spesso le Fake-News come prove inconfutabili delle loro psicotiche teorie.

Una drappello di esaltati alla ricerca spasmodica del neo dux.

Mi sono sempre chiesto cosa spingesse una moltitudine di Italiani ad osannare un dittatore quando dichiarava settantotto anni fa, in una piazza gremita all'inverosimile, che l’Italia sarebbe entrata in guerra.

Il popolo gioiva perché un pazzo li mandava a morire, così come li spediva a combattere in un Paese povero a depredarlo, per la mera illusione di avere una colonia di faccette nere da sfruttare. “Armiamoci e… partite!”

Rai MediasetQuello stesso popolo che successivamente, rinnegandolo quasi mai lo avesse appoggiato, lo mise a testa in giù assieme alla sua fedele amante e ai suoi fedeli giannizzeri, a piazzale Loreto. E dire che a quei tempi non esistevano le TV che amminchionavano la gente, come invece succede oggi con Mediaset e la stessa RAI.

Tanta gente ragiona di pancia, e dovrebbe essere continuamente redarguita, istruita e indotta a ricordare la storia; a documentarsi meglio, prima di rifornirsi di bufale per poi trasmetterle al mondo intero come verità; sbraitando menzogne, assolute prove della loro incapacità critica. Vittime di un sistema che li alimenta con pillole di pura ignoranza ma che, ahinoi, diventano carnefici ed esecutori di una trama oscura ideata da quelle menti criminali che da sempre governano il nostro Paese.

Credo che sia difficile uscire da questo tunnel, l’odio ha preso il sopravvento e non c’è spazio per il buonsenso.

Il furbo del momento ne uscirà vincitore, il neo dux brucerà i suoi “alleati del contratto”, per attuare quei drastici provvedimenti che faranno aumentare il gap tra ricchi e poveri.

Adesso… massacratemi pure.

Simone Aiello
17 Giugno 2018

17 commenti:

  1. Condivido in pieno .Apprezzo il suo coraggio di scrivere controcorrente in un blog come questo e con un ministro degli interni che è quello che +. da adesso in poi bisogna essere cauti.

    RispondiElimina
  2. In sostanza, niente di nuovo sotto il sole italiano.

    RispondiElimina
  3. Tamara Consuelo DAngelo17 giugno 2018 alle ore 19:38

    Concordo su alcuni punti. Ma chi sarebbe il neo dux, Casaleggio?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Tamara Consuelo DAngelo18 giugno 2018 alle ore 11:59

      Nino Pepe ma lo so. Scaricare la responsabilità su Salvini mi pare vigliaccheria. È buono a convenienza?

      Elimina
  4. Un articolo trasudante odio e disprezzo verso fenomeni che andrebbero analizzati con ben altro spirito.
    Un articolo fazioso e vergognoso

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non so dove colga odio e disprezzo nell'articolo se può lo spieghi. Io ho trovato l'articolo ottimo e coraggioso.

      Elimina
  5. Siccome, per fortuna, i social possono aver anche la funzione di dire e di leggere cose sensate (dipende da chi e da cosa si scrive), l'unica salvezza per evitare di essere “amminchionati” è quella di assecondare e partecipare ai ragionamenti sensati e degni di ascolto, ignorando cazzari, ignoranti ed esaltati lasciandoli al delirio delle loro opinioni. Come molte cose, anche Facebook non è per definizione né buono né cattivo. E’ un’opportunità di confronto per alcuni e uno sfogatoio sguaiato per molti altri. Sta a noi operare la distinzione. Anche il bisturi serve ad operare i malati ma può essere usato anche per uccidere.

    RispondiElimina
  6. Anch’io come Simone Aiello ritengo Facebook uno strumento utile. Quanto scritto nell’articolo può non essere condiviso ma, la teoria che il social facilita chiunque a mostrare il suo lato oscuro è una realtà. Stephen King sostiene che: “I mostri sono reali e anche i fantasmi sono reali. Vivono dentro di noi, a volte vincono”. Quando i mostri si materializzano gli effetti sono incontrollabili, si fatica ad essere razionali e si può verificare come sostiene Aiello che l’odio chiuda tutti gli spazi del buon senso. Più che massacrare l’autore dell’articolo dovremmo fare un esame introspettivo prima di analizzare la situazione politica. È presto per valutare se alcuni provvedimenti previsti dal contratto “faranno aumentare il gap tra ricchi e poveri”, aspettiamo gli atti concreti. In questo momento stiamo assistendo ad uno spettacolo muscolare ad opera del ministro degli interni, con motivi diversi molti ne approvano l’operato. Va bene fare emergere il problema sulla responsabilità degli altri Paesi e la totale assenza di una politica unitaria ma non deve sfuggire che le vere vittime sono i migranti. Io mantengo la mia idea di sempre, quella che nasce dal sentimento di chi, giovanissimo, è stato costretto ad emigrare. Sull’emigrazione potete pensarla come volete ma dovete chiedervi come mai al protagonismo del ministro degli interni si contrappone la totale assenza del presidente del Consiglio. È normale?!

    RispondiElimina
  7. Parallelismi inesistenti.

    RispondiElimina
  8. Trovo utilissimo Facebook, croce e delizia ma pur sempre un mezzo per confrontarsi (pacificamente nel mio caso ma chi vuole insultare e aggredire lo farebbe in ogni caso, quindi meglio sui social). E' vero, c'è chi diffonde fake news e chi abbocca facilmente diffondendole a sua volta ma nessun altro mezzo di comunicazione è tanto immediato per tirar fuori la verità che molti media schierati vogliono nascondere o mistificare. Facebook è un mezzo per capire la realtà e chi la pensa in un modo e chi in un altro; nella stragrande maggioranza dei casi io concordo con le persone che più stimo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Tamara Consuelo DAngelo18 giugno 2018 alle ore 12:24

      Insomma, con tutte le cazzate che si leggono, l'ultimo il video del finto nostromo dell'Aquarius, e tutti gli esaltati a condividerlo, non mi pare serva a diffondere verità. Solo trappole per topi. Inoltre è una unità di misura del grado di ignoranza della gente.

      Elimina
  9. Credo che l'articolo di Aiello sia uno dei migliori esempi, trovati in rete, di come si possono "fottere" gli e...lettori con la verità, una verità indiscutibile, la comunicazione al tempo dei social e la capacità di questi di "spogliarci" dei nostri filtri caratteriali ed educativi. Di come, dietro uno schermo, diventiamo molto piu sinceri, molto piu noi.
    L'autore è stato molto bravo nella sua operazione, destinata ad alimentare l'esercito di analfabeti funzionali già numeroso oltremisura in Italia.
    La tecnica è sopraffina. In maniera apparentemente superpartes, prende per mano l'e...lettore e i suoi pregiudizi e ne fa scempio. Notare l'uso dei termini. " ... come faccia un millantatore ad avere tanti proseliti “eruttando” vagonate di populismi e cavolate varie." "... ripete le stesse cose del capo popolo ...", "... Tanta gente ragiona di pancia, ...". Ma è nella chiusura dell'articolo che Aiello diventa sopraffino, quando scrive, "... il neo dux brucerà i suoi “alleati del contratto”..". Ci aggiungerei "... Adesso… massacratemi pure."
    Aiello è riuscito, con vera classe, a dare una connotazione ideologica, o meglio post ideologica, ad indicare una ben determinata area politica, senza mai citarla. Il messaggio è talmente "delicato" e subdolo" da aver ricevuto persino dei ringraziamenti da qualcuno per l'equilibrio del testo.
    In realtà è questo il modo piu efficace per fomentare inconsapevoli analfabeti funzionali ed hater, lasciando passare il messaggio di un problema "reale", la comunicazione social, attraverso una fake, "stai tranquillo, esiste ma non ti appartiene", da un lato, e " si, sei proprio tu, becero populista ignorantone", dall'altro.
    Aiello sa benissimo che è proprio questo ghettizzare l'elettorato, o parte di esso, anche se in realtà sono degli insiemi che si sovrappongono, a generare tutta quella rabbia, quel crollo delle regole fatte di buonsenso e di educazione dei social che nel reale, tendenzialmente, prendono il sopravvento.
    In realtà, fomenta molto meno odio un sano e sincero "vaffanculo" della discriminazione che l'apparente politically correct di questa "finta lezione" nasconde.
    Non è un caso che, per smettere di odiare il mio avversario politico, sono dovuto passare attraverso la terapia del vaffanculo e tra le schiere dei "beceri populisti ignorantoni."

    RispondiElimina
    Risposte
    1. De Luca, io semplicemente avevo definito questo articolo fazioso e vergognoso, il tuo commento mi trova assolutamente d'accordo. Però, a mio parere hai dato all'articolo e all'autore uno spessore intellettuale esagerato, che nemmeno lui sospettava di avere.

      Elimina
    2. Nino in realtà ho cercato di usare la sua stessa tecnica. Lui ha usato l'informazione per nascondere il suo fomentare odio in rete, tra elettorati, ed io l'adulazione, per dirgli tra le righe che ne è diretto responsabile. Non conoscendolo non ho giudicato quanta consapevolezza ci possa essere dietro la sua operazione. Non so quanto lui sia vittima e quanto sia carnefice di se stesso, lascio quel giudizio a chi lo conosce meglio di me. La forza e i danni che il web può fare, si nascondono proprio nell'inconsapevolezza di tutti noi. Il mio commento, prima che agli altri deve essere indirizzato a me. Se dimentichiamo che siamo parte integrante di quel gioco, per condivisione o per opposizione, ne diventiamo vittime.

      Elimina
  10. L'articolo di Simone Aiello, apparentemente ovvero, agli occhi di chi non riesce ad andare oltre il proprio spazio visivo, potrebbe sembrare fuori dai normali canoni di discussione. In effetto è soltanto una descrizione ragionata secondo una soggettiva visione, sebbene descritta con inusitata virulenza. Tuttavia, Aiello ha voluto mettere all'attenzione del lettore una situazione politica ed eventuali scenari che potrebbero verificarsi. In sintesi il suo ragionamento è evidenziato dal grave stato patologico che da qualche anno sta profondamente scuotendo i cittadini italiani: una "stanchezza democratica", della quale qualcuno sta spiegando le vele per taccogliere a suo favore il vento e la turbolenza sapientemente sparsa.La storia, però, ci insegna che in certe condizioni e circostanze, non sempre, o addirittura poche volte il popolo si è mosso con cautela e con sapiente discernimento. Ormai la foga del cambiamento imperversa come una tempesta, trascinando tutto ciò che incontra in un turbine vorace e scomposto. Il M5S sarà certamente una vittima di questo cambiamento, e sarà l'anzidetta "stanchezza democratica" a deciderlo. Su alcuni punti, sono pienamente d'accordo con Aiello, aggiungendo a malincuore che sarà ancora una volta il sud del Paese a subire le conseguenze più drammatiche. Gli imprenditori inadempiendi del nord, saranno agevolati da un "condono" forse tombale, e sarà inutile definirlo diversamente. Inoltre i ricchi pagheranno meno tasse ed il sud aspetterà circa due anni (se ci sarà il famoso "reddito di cittadinanza". In tutto questo tempo, coloro che pazientemente attendono l'agognato, cambiamento, dovranno "saziarsi" delle spacconate di Salvini e di coloro che sposeranno la sua linea politica. Mi auguro che il M5S sappia farsi rispettare e resti compatto nelle scelte e nelle decisioni.

    RispondiElimina
  11. Articolo interessante che affronta una realtà. Facebook è un social, un mezzo di comunicazione. Nocivo alla società?Dipende l’uso che se ne fa . Non so se sia Facebook che fa emergere il lato oscuro di ognuno di noi. Essere e apparire ma alla fine le maschere cadono. Iniziamo col non prendere tutto per buono controllando una notizia, evitiamo le volgarità e ancor meglio la violenza nel difendere le proprie idee. Nessuno possiede verità assolute e nessuno può imporre ciò in cui crede. Apertura democratica.Non faccio mai commenti violenti eppure spesso sono stata attaccata scorrettamente. Non amo Salvini. Sono del sud e non dimentico frasi (lega nord) come “I meridionali puzzano; non hanno fatto la resistenza perché vigliacchi; impoveriscono il nord, dove si lavora veramente, dimenticando che la prosperità del nord è basata sulle teste e le braccia del sud”Ora è lega e dunque si offre pure al sud. Non dimentico, però che è stato votato e che adesso il mio giudizio deve essere legato a ciò che realizza, rispettando chi invece l’ha fatto. Al di fuori del social ho trovato altrettanta violenza tanto da aver ben capito che è meglio parlare del tempo. Non ho vissuto il fascismo ma la domanda di Aiello mela sono posta pure io. Sul social ho trovato tante persone buone, brave e intelligenti con cui mi confronto volentieri. Ho capito quanta solitudine c’è; ho trovato un arricchimento personale; ho conosciuto drammi umani celati da tanti sorrisi. Fare una seria selezione è importante. Togliamo la volgarità e la violenza. Iniziamo da noi. Facebook non è altro che uno spaccato di società.

    RispondiElimina