Appena dopo i risultati clamorosi del 4 marzo si sono messi in moto tutti gli apparati possibili e immaginabili per bloccare i “barbari” come li ha definiti gentilmente il Financial Times. Il “Sistema” partitocratico, di cui Sergio Mattarella è sintesi e perfetta espressione, quello economico e mediatico, si sono posizionati in difesa per resistere.
Il tentativo andato a vuoto di un ipotesi di governo di Centro Destra per mano del Presidente del Senato Casellati e il successivo ottimismo del Presidente della Camera Fico all’uscita dell’incontro con il M5S e con il PD mi aveva fatto sperare. Un governo tra M5S e PD avrebbe consentito all’Italia di affrontare meglio la grave situazione economica e avrebbe rassicurato i cosiddetti mercati e la finanza internazionale. Con questo, non sono affatto d'accordo con una Politica sostanzialmente succube della finanza e dell’economia.
Io sono per il “Primato” della Politica sempre e comunque. Pensate che nel 2011, quando ho fondato il blog PoliticaPrima, il mio intendimento era proprio quello di contribuire a riaffermare il valore della Politica e il suo Primato. Ma c’è un proverbio siciliano molto significativo che credo sia perfetto al drammatico momento: “calati juncu ca passa la china”. Di fronte alla forza dirompente della piena non resta che piegarsi in attesa che passi per poi reagire e rialzarsi più forte. E c’è un’altra massima latina: “Ad impossibilia nemo tenetur, "nessuno è tenuto a fare l’impossibile" che, in questa precisa fase politico/economica, assume, anch'essa, un pregnante particolare significato. Che è quello, molto semplicemente, se sia possibile mantenere il nostro enorme debito pubblico e assicurare nello stesso tempo il livello della dignità esistenziale e il futuro dei nostri figli.
Una situazione, quindi, capace di condizionare la sovranità popolare, la democrazia e la politica. Terribile.
E allora, è possibile bloccare la costituzione di un governo espressione di due forze politiche che hanno sottoscritto un preciso programma e che rappresentano la maggioranza degli italiani e del Parlamento? Perché di questo si tratta. E anche con tutta la buona volontà di dare per scontata la buona fede del Presidente della Repubblica resta un fatto incontrovertibile: non è stata consentita la nascita di un governo per un pregiudizio politico. Per un’ipotetica volontà di uscita dall'Euro mai espressa e nemmeno prevista dal programma di governo.
Non mi piace per nulla la dietrologia. Non amo i sentito dire e le congetture. E mi piace attenermi ai fatti. Se qualcuno ha elementi diversi per giudicare, se esistono patti segreti, se era tutto un imbroglio, come scrive apertamente a tutta pagina Lucia Annunziata "BUGIARDI" sull’Huffingnton Post di oggi, venga urgentemente a smentire e faccia chiarezza. Si contesti ogni velata ipotesi di accordo per avere utilizzato la persona del Prof. Savona come ministro dell’economia per “non” fare il governo e andare ad elezioni.
Sono tutte ipotesi gravissime come gravissima è la situazione che si è creata. E se il Presidente della Repubblica Mattarella, eletto da un parlamento che non esiste più e frutto di una legge incostituzionale, ha volutamente bloccato la nascita del governo del cambiamento, soltanto per l’opinione di un ministro all'Economia designato dal presidente incaricato, in stretto accordo con le forze politiche di maggioranza parlamentare e popolare, ha compiuto un atto grave e dalle conseguenze imprevedibili.
Le prerogative previste dalla Costituzione, articolo 92, e richiamate dal Presidente riguardo alla possibilità di rifiutare la nomina di un ministro proposto dal Presidente del Consiglio incaricato vanno contemperate con quanto stabilito dagli articoli 54 e 95, e sono sempre oggetto di pareri a volte totalmente discordanti che, in questo momento, aiutano poco. I fatti, però, restano per quello che sono.
"Ho condiviso e accettato tutte le proposte per i ministri, tranne quella del ministro dell'Economia. La designazione del ministro dell'Economia costituisce sempre un messaggio immediato, di fiducia o di allarme, per gli operatori economici e finanziari. Un esponente che non sia visto come sostenitore di una linea, più volte manifestata, che potrebbe provocare, probabilmente, o, addirittura, inevitabilmente, la fuoruscita dell'Italia dall'euro.”
In buona sostanza il Presidente entra nel merito politico di un governo, travalicando i suoi poteri, ipotizzando una probabile o “addirittura inevitabile fuoriuscita dall'Euro”. Queste parole mi portano a pensare che qualsiasi governo al di fuori di questo avrebbe avuto il via libera. E rappresentano un atto e un segnale grave che certifica collegamenti esterni capaci di condizionare fortemente la linea politica di una nazione sovrana.
E ciò, per quel che mi riguarda, è assolutamente inaccettabile.
Giangiuseppe Gattuso
28 Maggio 2018
28 Maggio 2018
Credo che il presidente non abbia letto nemmeno una pagina del contratto di governo. Non era scritto da nessuna parte la volontà di uscire dell'euro ( posto che questo può deciderlo solo un referendum). Quindi, le motivazioni addotte erano del tutto false.
RispondiEliminaCondivido. Non solo non era scritto da nessuna parte ma l'aveva spiegato Savona in una lettera aperta a Mattarella e Conte stesso ribadendo che NON si parlava affatto di uscire dall'euro. Spetta al presidente del Consiglio dettare la linea politica e NON al presidente della Repubblica!!
EliminaCalati iuncu ca passa a china...
RispondiEliminaDi Maio ecc..ecc.
RispondiEliminaSi mettono al tavolo
con Calderoli, Salvini ecc..
Pensando di realizzare
insieme e lealmente
un progetto?
Gigino c'è caduto come
un pollo.
secondo me pensi bene...
RispondiEliminaMattarella ha aspettato
RispondiEliminapiù di 80gg, anche i tempi supplementari della Piattaforma
e Gazebo. Nessuno ancora ha
detto perché Salvini ha insistito.
Savona Si
Ma per un governo politico
Giancarlo Giorgetti (lega) NO!!
Con lui il governo oggi c'era.
Senza nessun problema.
Concordo in pieno con quanto scritto. Che piaccia o no (e a me non piaceva) questo governo giallo-verde era comunque frutto di una volontà popolare che si è espressa in modo netto il 4 marzo. Ma non voglio entrare nel merito della correttezza istituzionale (anche perchè non ne ho la competenza) ma mi preme evidenziare due aspetti di questa vivenda: 1) credo che gli effetti di questa decisione siano più devastanti di una eventuale nomina del ministro Savona, perchè porterà comunque ad elezioni che vincerà a mani basse la Lega insieme alle altre destre ed avrà tra i propri eletti un senatore chiamato Savona a cui il Presidente stavolta non potrà ostacolarne la nomina a ministro dell'economia se non addirittura a premier.
RispondiElimina2) Trovo preoccupante l'ingenuità politica di Di Maio e dei 5 stelle nel cascare in questo trappolone teso da Salvini, il quale probabilmente ha ben programmato questo piano B, anzi forse sollecitato dopo i favorevoli sondaggi, cercando una motivazione per rompere al momento giusto e a lui più favorevole. Non si spiegherebbe altrimenti perchè Salvini, se veramente avesse voluto far partire il governo, non abbia optato per Giorgetti al posto di Savoca, economista di prestigio e vice dello stesso Salvini, come anche i 5 stelle avevano in qualche modo prospettato.
Un'ingenuità che, a mio parere, costerà cara in termini elettorali ai 5 stelle, che dopo un accordo con la lega razzista, xenofoba e liberista ed aggiungerei antimeridionalista, troverà grandissime difficoltà a riconvincere il numeroso popolo di sinistra che gli aveva dato fiducia a rivotarli... me compreso!
Michele Ginevra condivido parola per parola la sua analisi, espressa con una visione estremamente critica ma equilibrata. La volontà della Lega, credo, sia chiara come la luce del sole, l’intendimento del suo capo Salvini, poggiava su un nuovo ricorso alle urne, visti i sondaggi a lui favorevoli. Ho il presentimento, direi anche fondato, che Luigi Di Maio non si sia reso conto della micidiale trappola preparata dal suo interlocutore Salvini. Vorrei tanto sperare di sbagliarmi ed essere smentito alla prossima tornata elettorale, quando nella Lega confluiranno parte di F.I. e F.D.I. ma anche una cospicua parte dello stesso M5S, soprattutto nel nord del nostro Paese. Ritengo corretto, come espresso da lei, Ginevra, non entrare nel merito della Costituzione e nella legittimità della decisione presa dal presidente della Repubblica. Non si riscontra, almeno dai costituzionalisti ascoltati, una univocità di interpetrazione per quando enunciato nell’Art. 90. Tuttavia rimane ugualmente un episodio gravissimo che va ad incrinare una situazione politica già alquanto compromessa.
EliminaVero, probabilmente è stata una trappola. Tuttavia meglio un governo gialloverde che uno solo verde con Berlusconi e meglio ancora un governo solo giallo.
EliminaHo un dubbio che mi assilla da quando il Movimento ha fatto il contratto con la Lega, si tratta dell'affidabilità di Salvini. Vedremo in parlamento quanto resterà di quel contratto, ma ho l'impressione che la Lega si ritenga a questo punto libera, anche di ritornare in grembo al caimano, pur di far valere i voti ottenuti. Quindi Di Maio subirebbe un tradimento doppio ( dal Presidente e dall'"alleato" anche solo sui punti di un programma). Quanto di tutto questo , mi chiedo, sia dovuto agli avvenimenti che si sono succeduti, e invece quanto sia stato studiato a tavolino ? compreso il nome di Savona obbligato che potrebbe essere servito da scusa ufficiale per tornare al voto. Sarà un altro mistero italiano. Adesso ciò che abbiamo davanti è un Monti due, con Fornero due lacrimosa, e tutto quel che ne consegue. Al grido : Prima rimettere in sesto i conti e i disavanzi Cottarelli si insedierà d'ufficio in Parlamento votato o non votato, sapendo benissimo che i conti non si rimetteranno in sesto se non colpendo l'evasione, il gioco d'azzardo, gli sprechi della P.A. e gli stipendi degli onorevoli... ma prima , molto prima ci ruberà anche gli ultimi cent dal portafoglio. Ciò che sta succedendo , è un ottimo incentivo per i giovani onesti, di andarsene per sempre da questo paese bellissimo e indifeso. Grazie Presidente d'Europa
RispondiEliminaMarco Barberis condivido il suo dubbio su salvini, infatti è da tempo che 'pavento' il suo ruolo di cavallo di 'troika'
EliminaE probabilmente adesso sta finalmente gettando la maschera, ma poco male, perché credo che questo sia il canto del cigno del cardinano nazareno, visto che le sue ancelle predilette, vale a dire proprio il leader del cartoccio e il 'grande' statista dei mille giorni, si sono sputtanate con le loro mani, bruciandosi la 'parte' di probabili premier prestanome di un condannato
EliminaGiangiuseppe, tante volte abbiamo discusso. Ti dissi/t'ho detto: non mi fido ne' mattarella ne' tutto il vecchio sistema, perchè tutti sono cani da riporto. Il M. è stato messo lì da Draghi noto muratore dell'ur-lodges Edmund Burke.
RispondiEliminaTra la notte scorsa e stamattina Mattarella ha già composto il suo governo: Cottarelli, presidente incaricato e la lista dei ministri al gran completo. Se pensiamo che per fare la stessa cosa con Giuseppe Conte ci abbiamo messo 90 giorni si capisce bene come il Quirinale avesse nel cassetto, fin dall’inizio, il "Suo" governo. Mattarella ha giocato da abile democristiano fingendo disponibilità nei confronti della formazione di un esecutivo Lega-5Stelle e, alla prima occasione utile (Savona), ha rovesciato il tavolo. Ma stavolta rischia grosso. Ha inferto una profonda ferita nel Paese e ha incrinato la sua reputazione di arbitro, indossando la maglietta di una squadra e scendendo in campo da giocatore. Basta guardare chi sono i difensori del suo operato per capire da che parte sta. Tutto il PD è schierato con il Colle, petto in fuori facendogli da scudo umano. Tutta la stampa di regime, da sempre ostile ai “nuovi barbari”, pubblica decine di pagine compiacenti e osannanti il Capo dello Stato. Le televisioni sono occupate da ieri sera dai trombettieri quirinalizi tutti a spiegare che tocca a Mattarella nominare i ministri. Nessuno spiega che “nominare”, non vuol dire “scegliere” e che non esiste un potere di veto assoluto del presidente della Repubblica. L’art 92 Cost. viene richiamato impropriamente e pro domo sua. Se un ministro indicato ha la maggioranza certa in Parlamento, non ha carichi pendenti né condanne, ha sempre avuto una condotta impeccabile, non è in conflitto di interessi, a quel punto Mattarella “DEVE” firmare il decreto di nomina. E invece Mattarella pretendeva, non di nominare ma di scegliere lui il ministro che stava bene ai suoi riferimenti dell’alta finanza, alla Merkel, e ai mercati (interni ed esteri). Ha mostrato di rispondere ai poteri forti e non al popolo italiano. Ha inoltre sollevato ipocritamente l’obiezione che il prof. Conte non era un componente del Parlamento, e poi incarica Cottarelli che è fuori dalle istituzioni e già rottamato da Renzi che lo aveva nominato esperto per la spending review. Una nomina che ha l’aggravante di non avere nessuna speranza di ottenere una maggioranza.
RispondiEliminaVorrei tranquillizzare il sig. Gattuso,sono certo che a settembre si voterà e Salvini sarà presidente del consiglio e il prof. Savona sarà ministro.
RispondiEliminaNon è stato bloccato alcun governo. Se lo sono bloccato da sé
RispondiEliminaeccome se lo hanno bloccato
EliminaIl no alla nomina di un ministro non è bloccare la formazione di un governo. Soprattutto se si danno alternative che non vengono accolte. Il disegno era preciso. La Lega vi ha messo nel sacco. Fatevene una ragione
EliminaMattarella non è il primo e il solo ad evere, come dici tu, travalicato i suoi poteri. Nel 1979 PERTINI disse NO a Cossiga su Darida alla Difesa.
RispondiElimina- Nel 1994 SCALFARO disse NO a Berlusconi su Previti alla Giustizia.
3) Nel 2001 CIAMPI disse NO a Berlusconi su Maroni alla Giustizia.
4) Nel 2014 NAPOLITANO disse NO a Renzi su Gratteri alla Giustizia. Adesso Mattarella dice no Savona sull'Economia.. Non mi pare che le altre volte si sia fatto del casino. Si è accettata la cosa e si è passati ad altro.
I precedenti da te citati non sono paragonabili e ognuno di questi aveva una motivazione riguardante la persona e non la linea politica. In questo caso si è trattato di non fare partire un governo con una maggioranza nel paese e in parlamento. Gravissimo.
EliminaNon saranno paragonabili, ma sono comunque dei precedenti di peso
Eliminaappunto può essere accettato e può non esserlo, proprio perchè non rientra nelle sue competenze, e visto che non rientra nei suoi incarichi deve accettarlo senza fare casino. La Costituzione parla chiaro l'ncarico di scegliere i ministri spetta al presidente del consiglio, e non al presidente della nazione, punto.
EliminaPreviti in ogni caso ebbe un ministero e nello specifico era l'avvocato personale di Berlusconi designato premier (con già qualche inchiesta in corso...) e andare a fare il ministro della giustizia era leggermente incompatibile. Maroni ricevette un bel no da Ciampi perché indagato in ben 2 procedimenti penali. Gratteri era ed è un magistrato in carriera, per fare il ministro si sarebbe dovuto dimettere. Savona è un pensionato con un curriculum da paura e competenze estreme. Non si può escludere "a simpatia"... almeno una motivazione valida e riscontrabile va data. Non si può sindacare il diritto di espressione.
EliminaI casi citati non hanno alcun peso, come dice Nino Pepe, poichè le motivazioni delle mancate nomine pregresse, risiedono in tutt'altre ragioni. Nessuna di essa ha mai riguardato l'orientamento politico dei mancati ministri, come invece è successo nel caso (assurdo) del prof. Savona. Nessuno mette in discussione l'art. 92 come si vorrebbe far credere, ma la forzatura e la distorsione che di questo articolo viene fatta da molte parti. La Costituzione non assegna al Presidente della Repubblica il potere di scelta dei ministri, ma solo il potere di nomina. Questo implica alcuni limiti da parte delle sue prerogative, limiti ampiamente superati nel caso Savona.
EliminaUna grave ingerenza del PdR che viola la Costituzione. Ha creato un bruttissimo precedente che passerà alla storia.
RispondiEliminaAnche perché Conte aveva dichiarato apertamente che l'Italia deve rimanere nell'Eurozona e di uscita dalla moneta unica non se ne può parlare, come del resto è riportato chiaramente nel programma dei 5stelle.
Mattarella ha prevaricato il suo ruolo super partes perché la fiducia a un ministro non spetta a lui ma al Parlamento, a meno che non si tratti di un soggetto che mette a rischio l'onorabilità del ruolo istituzionale assegnatogli (e non è certamente il caso di Savona).
Il paradosso, poi, è che lo stesso Capo dello Stato ha motivato la sua decisione facendola rientrare in una scelta politica, anche questa una facoltà che non gli compete.
Per di più l'economista proposto da M5S e Lega non ha mai parlato di Italexit, ma soltanto di revisioni dei trattati e delle regole non rispondenti alle reali esigenze dei popoli europei. Se discutere sull'Euro significa essere contrari all'Euro proprio non ci siamo. E non è concesso tacciare di anti-europeismo uno che vuole soltanto migliorare e perfezionare i meccanismi che regolano il funzionamento della comunità europea.
Oggi come oggi è doveroso per chiunque essere critici contro i rigidi parametri finanziari imposti da Bruxelles perché a lamentarsi non c'è solo l'Italia ma anche gran parte degli altri Stati membri.
Parlare di golpe istituzionale, dunque, non è affatto improprio.
Anche Salvini potrebbe dubitare del movimento, in quanto le posizioni più sovraniste erano quelle della lega. Forse se la finiste di fare supposizioni maligne si potrebbe creare un fronte compatto contro Euro ed Europa, ma il vizio dell'esclusività dell'onestà non ve lo togliete. Non fate come i sionisti ebrei per i quali è esistito un unico olocausto nella storia e nel mondo, sottostimando tutti gli altri eccidi avvenuti nel corso della storia. Non riuscite per una volta ad evitare polemiche inutili che non giovano a nessuno?
RispondiEliminaSono daccordo. un governo veramente di destra Lega e 5 stelle con salvini presidente. senza professori e senza laureati.
EliminaPeccato che il movimento diceva peste e corna della lega che la lega era nella coalizione di centro destra contro il movimento 5 stelle.
RispondiEliminaÈ pura mistificazione che gli italiani hanno votato per avere un governo 5 stelle e lega nord.
In ogni caso mai avrebbero potuto attuare quel contratto con quelle due forze in antitesi
Il movimento doveva dare stato sociale ai meridionali e agli immigrati residente in Italia da due anni
La lega nord non doveva fare pagare le tasse ai ricchi del nord, valli a mettere in pratica queste cose
Gattuso, non so come faccia a mettere insieme tante inesattezze abbastanza evidenti, in particolare che il nostro corregionale Mattarella era ed è parte integrante di un occulto progetto politico, frutto di un sistema partitocratico che viene da lontano. Sono convinto che la sua fissazione per il M5S lo allontani dalla reale situazione politica. Solo un "pollo" come il sig. Di Maio poteva farsi spennare da un volpone come Salvini. Come fai a credere ad un soggetto come il leghista a sperare che intendeva preoccuparsi del nostro meridione. Dove vive Gattuso, smettetela di sobillare il popolo contro il nostro presidente, che ha avuto una pazienza più di S. Francesco a trattare con due bulletti di periferia che si sentono degli statisti ma Sunnu u lazzu e a strummula.
RispondiEliminaMi comlimento con il mio colle anonimo. Contro Mattarella solo sciacalli e persone in malafede.
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