martedì 27 marzo 2018

LE TORTURE DELLA DIAZ. E IL GOVERNO PREMIA I PEGGIORI

diaz-g8-torturadi Maurizio Alesi - Non ricordo uno scontro istituzionale tra magistratura e potere esecutivo, come quello scaturito dalle dichiarazioni del sostituto procuratore di Genova Enrico Zucca.

Il PM che ha indagato sui fatti delle scuole Diaz e Pertini-Pascoli a Genova durante il famigerato G8 del luglio 2001.

PM ZUCCAIn piena notte poliziotti entrarono con i caschi in testa, manganelli in mano, il volto coperto dalla bandana e pestarono a sangue pacifici manifestanti mentre riposavano. Il bilancio fu impressionante: 63 feriti, tre gravi in prognosi riservata con fratture multiple. Un massacro ingiustificabile. Pestaggio da ''macelleria messicana'', fu definito da Michelangelo Fournier, all'epoca vice questore aggiunto del primo Reparto Mobile di Roma.

veritaxregeni-2Nel corso di un convegno il dottor Zucca ha fatto un parallelismo tra i torturatori di Giulio Regeni, il ricercatore italiano torturato e ucciso in Egitto il 3 febbraio 2016, e le violenze compiute dalla polizia durante il G8 del 2001. Accuse gravissime: "i nostri torturatori sono ai vertici della polizia, come possiamo chiedere all'Egitto di consegnarci i torturatori di Giulio Regeni?".

Parole pesanti, impegnative e preoccupanti perché provengono da un servitore dello Stato che gode di una stima diffusa. Non è la prima volta che Zucca si sofferma su questo argomento e ci si sarebbe aspettato, almeno da parte dei suoi colleghi magistrati, un approfondimento e, soprattutto, una manifestazione di solidarietà. Credete sia andata così? Nemmeno per sogno.

Contro il magistrato si è aperto un tiro al piccione e il primo colpo è stato sparato proprio dal vicepresidente dell'organo di autogoverno della magistratura, Giovanni Legnini. Che di concerto con il capo della Polizia, Franco Gabrielli, hanno definito le parole pronunciate da Zucca "inappropriate", "oltraggiose e infamanti". Al coro si è pure associato il procuratore generale della Cassazione Riccardo Fuzi. Così anche il ministero della Giustizia ha avviato a sua volta un’azione disciplinare.

Ma Zucca, per niente intimorito dalle ritorsioni subite, rincara la dose e incalza: “il Governo deve spiegare perché ha tenuto ai vertici operativi dei condannati. Fa parte dell'esecuzione di una sentenza. Se noi violiamo le convenzioni è difficile farle rispettare ai Paesi non democratici”. Parole di fuoco che dovrebbero far saltare dalla sedia politici e organi giudiziari nell’interesse della tenuta democratica del Paese e invece, come troppo spesso accade, il sistema si schiera in favore di chi commette i reati e attacca chi, quei reati, li denuncia.

franco-gabrielli-550Il capo della polizia Gabrielli dovrebbe essere il primo interessato a prendere le distanze dai responsabili, a stigmatizzare le atrocità commesse da chi ha infangato il corpo che egli rappresenta. E la stessa polizia, condannando l’operato di alcuni suoi esponenti, metterebbe al riparo l’integrità dell’istituzione preposta alla tutela e alla sicurezza dei cittadini. Ma purtroppo il senso di appartenenza e la sottomissione verso il potere politico, ha fatto agire in senso contrario.

Gabrielli, replicando alle accuse di Zucca, cita “i tanti colleghi delle forze di polizia, magistrati, imprenditori, sindacalisti, rappresentanti delle pubbliche amministrazioni che hanno pagato con la loro vita quel loro impegno", come se il magistrato avesse accusato i poliziotti onesti e non quelli indegni.

Un accostamento fuorviante e inopportuno per la carica che ricopre. Prima di Gabrielli, anche il suo predecessore Alessandro Pansa in una precedente esternazione del PM di Genova, ritenendo lesa l'onorabilità del Corpo, sollecitò prontamente un'azione disciplinare al ministro della Giustizia e scrisse una lettera d’accusa anche al Csm per l'apertura di una pratica su di lui affinché venisse trasferito. Gli andò male però, in quanto i giudici (quelli togati) si appellarono chiedendo di intervenire in senso contrario, cioè a tutela del magistrato. La lettera di Pansa fu archiviata con la seguente motivazione: "non ci sono provvedimenti di competenza del Csm da adottare, anche a livello disciplinare”. Ma proprio oggi, 27.03.18, il Csm ha riaperto una pratica sul pm Zucca. Non mancheremo di seguirne l’evoluzione.

diazMa perché, ci chiediamo noi miseri mortali, il governo si è ostinato a mantenere ai vertici operativi della polizia di Stato, funzionari condannati con le sentenze Diaz e Bolzaneto. Possibile che in tutto il Paese, tra i tanti poliziotti che svolgono il loro dovere, non si sia trovato nessun altro cui affidare funzioni di responsabilità. Gilberto Caldarozzi, per esempio, era stato condannato per i fatti della Diaz a tre anni e otto mesi in via definitiva per aver messo la firma nei verbali che attestavano l’esistenza di prove fasulle per accusare le persone picchiate all'interno della scuola di Genova. Ma non gli ha impedito di essere nominato vicedirettore della Direzione Investigativa Antimafia.

Francesco Gratteri, capo della Direzione centrale anticrimine, il più alto in grado all'epoca dei fatti del G8, anche lui dopo essere stato condannato è stato premiato con una promozione a prefetto, prima di andare in pensione. Tanti altri funzionari, capi del servizio segreto interno, funzionari della squadra mobile, della Polfer di Torino condannati, sono stati promossi e hanno fatto carriera mentre le famiglie delle vittime chiedono invano giustizia.

Questa è l’Italia e questi sono i nostri Governanti che, ci auguriamo, possano sparire definitivamente cambiando un’aria divenuta ormai irrespirabile e malefica.


Maurizio Alesi
27 Marzo 2018

9 commenti:

  1. Ce lo auguriamo tutti, sig. Alesi, mi auguro che sia davvero una rivoluzione copernicana, in particolare nelle pubbliche istituzioni. Questi signori che rivestono cariche di una particolare importanza, devono essere i primi ad essere posti sotto strettissima osservazione.

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  2. Però mp èare che il non espellere senatori e deputati eletti malgrado le loro malefatte e rimangiarsi quanto promesso non è un buon iniio. I nomi sono su tutti i giornali, massoni compresi, lei sig. Alesi cosa ne pensa ?

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    1. Gentile anonimo, se ha da scrivere nel merito dell'articolo lo faccia, altrimenti vada a perdere tempo altrove.

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    2. A parte essere sempre fuori tema, come spesso le capita, non conosce l'ABC del diritto costituzionale. Lei conosce un modo per esplellere un parlamentare? Se lo conosce ce lo suggerisca così lo comunichiamo ai presidenti di Camera e Sanato per l'espletamento della procedura.

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  3. solo tanta rabbia !.......

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  4. Democrazia... Ma dove!?

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  5. Sino a quando non capiteranno loro all'angolo e gli massacrano.

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  6. Secondo me, tutta la questione, riconduce ad una sola domanda:”da chi sono fatte le leggi”?

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  7. Cancellare in toto la fornero,ripristinare ed estendere l'art.18, abbattere le tasse ed esantare i redditi bassi, estendere a tutti il reddito ndi cittadinanza anche se 780 eruro sono pochini, mi sembra un ottimo programma di partenza. Spero che si faccia nei primi 100 giorni.

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