di Nino Pepe - L'Italia è l'unico paese dove la ricorrenza del 27 Gennaio non si chiama "Giornata in memoria della Shoah, o dell'Olocausto”, ma semplicemente una generica "Giornata della memoria".
Grazie alla proposta di legge del comunista Furio Colombo, relatore e primo firmatario della stessa. Una giornata della memoria appiattita su un ipocrita universalismo dove si è arrivati a paragonare le vittime del nazismo ai nazisti stessi, iniziarono i russi a Praga nel 1952.
Adesso la cosa è stata aggiornata, e il 27 gennaio sarà un'occasione per fare dell'antisemitismo nelle scuole di ogni ordine e grado, dove si parlerà (quasi sicuramente) della SHOAH DEL MEDITERRANEO.
Secondo me l'UCEI, l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, dovrebbe chiedere ufficialmente l'abolizione di questa ipocrita festa, o quanto meno dovrebbe ufficialmente prenderne le distanze.
A me ricorda sinistramente la festa della donna dell'otto marzo, giornata nella quale tutti devono essere più buoni verso le donne, mentre negli altri 364 giorni dell'anno si può continuare a mazziarle o anche peggio.
Il 27 gennaio ci si mette la coscienza a posto con gli ebrei. Repubblica pubblica in allegato il Diario di Anna Frank, si fanno quattro discorsi in piazza, magari in televisione trasmettono il film "La vita è bella" e l'indomani si ricomincia.
L'Italia, storicamente parlando, è stata sempre una nazione antiebraica Ancora oggi, la parola ebreo è considerata un insulto. La parola ghetto è stata inventata a Venezia più di cinque secoli fa. Il ghetto di Roma, un posto terrificante, creato dalla Chiesa Cattolica e rimasto in funzione fino al 1870, quando la Chiesa perse il suo Potere Temporale, era ben peggiore in quanto a densità di popolazione dello stesso Ghetto di Varsavia nel 1942-1943, con una media di 14 ebrei per stanza, contro i 9 per stanza del Ghetto di Varsavia [vedere: «Storia degli Ebrei Italiani» di Attilio Milano].
Le leggi razziali italiane del 1938 furono le peggiori leggi razziste mai viste, molto peggiori delle Leggi di Norimberga fatte dal III Reich. In Italia oltre 7500 ebrei, circa un terzo degli ebrei residenti in Italia, furono deportati nei lager nazisti, e pochissimi furono quelli che ritornarono.
"La maggior parte degli ebrei fu catturata e deportata in seguito alle delazioni per lettera o denuncia di persona, da parte di normali cittadini italiani, che vendettero gli ebrei (5.000 Lire ad ebreo) alle autorità civili e militari italiane e tedesche.
Furono gli Italiani «normali» a intascare le case, gli impieghi, le cattedre, i comandi militari, le proprietà, i conti bancari, le industrie e imprese varie appartenenti ad ebrei, senza alcuna restituzione fatta dopo la guerra, contrariamente a quanto accadde nella maggior parte dei paesi fuori dall'Italia.
Non solo: ci fu l’assenza di una vera epurazione dei criminali fascisti e persino della sostituzione dei giudici che avevano lavorato per il regime fascista, al punto di avere, qualche anno più tardi, un criminale come Gaetano Azzariti, ex Presidente del Tribunale della Razza, già scelto da Palmiro Togliatti nel 1946 come suo braccio destro a Ministero di Grazia e Giustizia, nominato Presidente della Corte Costituzionale.
Vi furono anche, dopo la guerra, innumerevoli sentenze della Corte di Cassazione della Repubblica Italiana, che confermavano la validità legale dei furti di proprietà commessi contro gli ebrei dal 1938; sentenze disgustose spesso emesse dagli stessi giudici che avevano comodamente lavorato coi fascisti durante il ventennio. Una delle prime leggi passate dal Parlamento Italiano, infatti, fu l’Amnistia Generale per i criminali fascisti italiani". (Cit. da di HaDaR Israel - Diplomato a UCLA in Storia Contemporanea).
Venendo a tempi più recenti, mentre il resto del mondo considerava ancora, giustamente, l’OLP come un’organizzazione terroristica di ammazza bambini e dirottatori di aerei, l’Italia, nel 1977, è stato il primo paese occidentale ad offrir loro, che Stato non sono mai stati, addirittura un’ambasciata a Roma, grazie ai vari Andreotti, Craxi, Moro e Berlinguer.
Nel 1985, a Sigonella, si è rischiato addirittura lo scontro armato fra la Delta Force USA e le «Teste di Cuoio» dei Carabinieri, data la scellerata scelta italiana, opposta SOLO dal P.R.I. (Partito Repubblicano Italiano), di liberare i terroristi assassini dirottatori dell’Achille Lauro.
Adesso, notizia di questi giorni, abbiamo dei corsi speciali all'Università di Torino dove è stata celebrata la "settimana dell'apartheid israeliana". Apartheid in uno stato dove vivono oltre 300mila palestinesi, dove in parlamento (la Knesset) siedono oltre 13 deputati arabi, e nei cui ospedali vengono curati tutti, anche i parenti dei capi terroristi di Hamas e i familiari amici e parenti di Abu Mazen.
Mi fermo qui, ma ne avrei ancora tante cose da dire.
Per tutti questi motivi, la giornata della memoria non mi piace, non mi piace l'ipocrisia di chi il 27 gennaio si cosparge il capo di cenere e dall'indomani ritorna all'antisemitismo abituale.
NON MI PIACE L'IPOCRISIA. ADORO LA VERITÀ.
Nino Pepe
26 Gennaio 2018
Ad oggi sono stata fuori dal coro nel giudicare ipocrita questo giorno della memoria, in un paese indifferente a tutto, che ha la memoria corta su tutto, condivido questo articolo, finalmente un po di verità....bravo Nino Pepe!
RispondiEliminaIl genere umano, caro Nino Pepe, ha la memoria corta già di suo, pertanto, se non ci fosse un momento stabilito, dedicato al ricordo di qualcosa di importane (in negativo o in positivo)noi umani ricominceremmo sempre da zero.
RispondiEliminaÈ vero, su molti accadimenti e su molti temi c’è un alto tasso di retorica che ha stancato. È vero che molti parlano del genocidio degli ebrei solo in prossimità della sua ricorrenza. Così come tutti diventano femministi l’8 marzo, ma solo l’8 marzo. Dall’indomani sulla donna e i suoi problemi cala il silenzio come sull’Olocausto. Tuttavia. malgrado il fastidio per i proclami e i protagonismi interessati, credo sia importante mantenere vivo il ricordo e la ricorrenza di tragedie dell’umanità come la Shoah. Il 27 novembre, per molti giovani distratti è un’occasione per riflettere sui disastri e la violenza legati alle discriminazioni razziali. Ecco perché penso che il giorno della memoria vada mantenuto e, anzi, considerato che ancora adesso assistiamo a rigurgiti razzisti, il tema sia drammaticamente d’attualità.
RispondiEliminaCondivido ben poco dell'articolo di Nino Pepe, a parte le colpe dell'Italia che - anche quando ritrae la mano è sempre in prima linea in fatto esempio di regimi autoritari e antidemocratici. I tedeschi li abbiamo istruiti noi in tutto, condivido, e solo il fatto che sono più testardi, fa loro ascrivere le responsabilià massima di quanto è successo nella prima metà del secolo scorso.
RispondiEliminaCiò detto le colpe di Istraele sono davanti agli occhi di tutti e non bastano certo, caso mai ci fossero, un pugno di arabi che siedono nella knesset ad offuscarle. Basterebbe avere qualche amico e collega palestinese e farsi raccontare le loro storie ( documentate ) per farsi un'idea diversa, caso mai non bastassero i vari Arrigoni etc. morti solo perché volevano difendere il diritto dei Palestinesi a coltivare le loro terre.
Reputo poi abominevole, anche se in pochi osano dirlo, che ci sia qualcuno che reclama diritti su territori rifacendosi a 2000 anni di storia e saltando tutto ciò che c'è stato in mezzo. Quasi poi che gli stessi territori (2000 anni fa) non fossero stati conquistati con la forza ad altri popoli. Anche Benito Mussolini si rifaceva ai fasti di Roma per giustificare le sue carneficine coloniali: tutta la costa Mediterranea dell'Africa era romana ... e dunque secondo lui ...
Questo in ambito strettamente politico. Ma se dovessimo risalire al cuore del discorso dovremmo dire qualcosa di ancor più indicibile, perché queste pretese fondamentaliste nascono da una Religione che pensa un unico popolo come "popolo eletto" ( e questo sì è un modo di pensare esclusivista...).
Prevengo tante obiezioni dicendo che, per il cognome che porto, io stesso ho probabilmente ascendenze ebraiche, e - in ogni caso - considero due ebrei - Spinoza ed Einstein - i più grandi geni dell'umanità.
A volte ritornano. Questo è il percolo di cancellare la memoria. Ottimo articolo. I fascismi di ogni tipo e specie sono un insulto al genere umano.
RispondiEliminaCredo che l'istituzione della Giornata della Memoria, abbia avuto moventi ben diversi da quelli che invece avbrebbe umanamente e doverosamente meritata. Fu una scelta più politica, che dettata da amore di giustizia. Sono certamente queste le radici sulle quali oggi posa gran parte dell'ipocrisia che accompagna il ricordo dell'orrenda discriminazione, sofferenza e inumano trattamento a cui furono sottoposti gli ebrei, in nome di una incredibile follia, dietro la quale, è il caso di ricordarlo, si nascondeva ben altro che la paventata superiorità razziale. Oggi, la diffusa ignoranza liquida l'antisemitismo come un fatto isolato e territoriale tra israelini e palestinesi, innescando isulse tifoserie, dove al di là dei metodi spesso disgustosi e criminali scelti da quest'ultimi per richiamare attenzione sulla loro condizione, la questione continua a rimanere irrisolta per mancanza di volontà, sopratutto da parte della comunità internazionale che preferisce girare la faccia da un'altra parte. Ignoranza, che chiama in causa tutto il popolo ebreo, addebitando ad ognuno di loro le colpe, che senz'altro ci sono, con il sommario giudizio del tutt'erba un fascio, ma che riguardano solo alcune famiglie di banchieri, come i Rothschild ed i Rockefeller in particolare, che dall'alto dei loro potentati finanziari senza scrupoli, giocano a risiko, decidendo le sorti di governi, ricchiezze e povertà di interi paesi, innescando allo scopo, crisi, rivoluzioni e colpi si stato in ogni parte del mondo. Servirebbe invece più coscienza e cultura della storia, sopratutto di quella più recente, per umanizzare i tanti distratti, perchè non bisognerebbe dimenticare mai una verità inalterabile: Noi siamo ciò che siamo grazie a chi è stato prima di noi, qualunque sia stato il suo ruolo, successo, sacrificio o silenziosamente vissuto.
RispondiEliminaEsprimo il mio più totale accordo. Nei regimi totalitari a mio parere agiscono quattro forze, che consentono ai dittatori di raggiungere e soprattutto mantenere il potere: fanatismo, paura, indifferenza e opportunismo. Quando furono varate le Leggi Razziali in Italia, alcuni italiani compitino atti di altruismo e vero eroismo, molti altri invece si distinsero per indifferenza e soprattutto per opportunismo...si pensi a quello che accadde, come tu giustamente ricordi, nelle università italiane. La lotta (senza se e senza ma) ad ogni firma di razzismo, antisemitismo, discriminazione non è un valore negoziabile. E inoltre dobbiamo ricordare sempre che la razza, dal punto di vista genetico, semplicemente non esiste, anche perché esistono più differenze tra gli appartenenti allo stesso ‘gruppo razziale’ di quelle presenti tra gruppi razziali diversi. E noi Siciliani, fieri abitanti dell’isola più multi-etnica e multiculturale del Meditereaneo, ce lo dovremmo ripetere ad alta voce, ogni mattina quando ci svegliamo. Grazie per questo post.
RispondiEliminaNon c'è uomo o Stato o Capo di governo che non sia esente da colpe. La razza è stato il pretesto per molti e l'abietta convinzione di superiorità per moltissimi altri ancora. Quando finirà ? Mai! Perché ciò attiene alla morale, alla cultura ed all'onesta' intellettuale degli uomini. Potevi mai immaginare che un ex socialista come Mussolini, ti promulgasse le leggi razziali? Opportunismo pretestuoso?.... Siamo stati fatti male noi appartenenti alla specie animale ed il genere umano ha un apparato pensante bacato. Dovremo aspettare la prossima modificazione genetica. Nel frattempo però vi prego di aprirvi un po' la testa e cogliere le differenze fra un atteggiamento e l'altro, senza avere bisogno di imbeccate soloniche: ho detto poco tempo fa qualcosa che, una volta tanto, mi trova d'accordo con Nino..e lo ribadisco: se fossero stati gli Arabi a vincere una delle quattro guerre dichiarate, non ci sarebbe stato più Israele e i corpi sgozzati degli Ebrei sarebbero stati visti galleggiare in tutto il Mediterraneo. Che volete...essi dovrebbero scomparire perché sono degli sporchi infedeli! Gli Arabi e gli arabi palestinesi giocano sporco anche fra di loro...non parlo dell'Arabia Saudita e di qualche altro Emirato, che raggiungono l'acme della ingordigia e del satrapismo più riluttante. Avanti ...homo sapiens
RispondiEliminaSi parte dalla memoria dell’Olocausto per non chiudere gli occhi sui crimini contro l’umanità che, purtroppo continuano. Nel mondo contemporaneo proseguono le persecuzioni, l’eliminazione di innocenti perché ritenuti diversi. Molti fuggono dalle atrocità e non trovano accoglienza. “Sono stata anch'io richiedente asilo, clandestina, respinta" – continua a ripetere alle affollate platee di giovani e giovanissimi studenti, Liliana Segre, appena nominata Senatrice a vita dal Presidente della Repubblica - "Vivevamo immersi nella zona grigia dell'indifferenza. L'ho sofferta, l'indifferenza. Li ho visti, quelli che voltavano la faccia dall'altra parte. E anche oggi ci sono persone che preferiscono non guardare". Ho visto il film “Il labirinto del silenzio” che affronta le conseguenze della “Shoah” nella vita dei tedeschi nell’immediato dopo guerra: omertà, paure e la voglia di seppellire i ricordi. Nessuno vuole ricordare i tempi del regime nazionalsocialista, ma un giovane procuratore vuol far luce sui misteri di Auschwitz. Nessuno vuole ammettere gli errori del passato, anzi, il giovane procuratore trova molta ostilità fra i suoi colleghi, sembra impossibile uscire da quel labirinto: tutti sembrano essere stati coinvolti o colpevoli. Tenere viva la memoria vuol dire rompere il muro del silenzio, dell’indifferenza e rimanere all’ertati per il presente e il futuro. Deve far riflettere l’episodio che all’affermazione del CdS “il fascismo fu un regime senza meriti” si contrappone quella di Salvini “il fascismo ha fatto anche cose buone” e, pensare che costui si candida all’incarico di capo del futuro governo. Ecco uno dei tantissimi motivi della “GIORNATA DELLA MEMORIA”, a proposito Primo Levi diceva: “Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre”.
RispondiEliminaPer altro sentito ieri a "Rai Storia" dell'indifferenza in generale del mondo occidentale (anche oltratlantico) per i profughi ebrei in fuga ; nel 1939 il transatlantico "St. Louis" con 900 ebrei a bordo partito da Amburgo fu rispedito indietro da Cuba quindi da Miami e dal Canada ..solo il coraggio del capitano permise a quella povera gente di sbarcare ad Anversa e non di rientrare ad Amburgo.
RispondiEliminaIn realtà credo che l'umanità dovrebbe avere 365 giorni della memoria per tutte le nefandezze che l'umanità, nella storia e ancora oggi ha fatto e fa nei confronti dei propri simili. La storia la scrivono i vincitori e ricordano solo le atrocità di chi ha perso. Non vi è una giornata della memoria per i 20milioni di morti fatti dal comunismo e Stalin in Russia, non vi è un giorno della memoria per i morti di Hiroshima e Nagasaki, non vi è un giorno della memoria per i morti delle Foibe. Non vi è un giorno della memoria per i morti di Pontelandolfo e Casalduini quando il generale Piemontese Cialdini ordino di radere al suolo due paesi e i loro abitanti rei di avere aiutato i briganti a fuggire dopo avere ucciso 42 militari Piemontesi. Migliaia di morti tra donne bambini uomini ed anziani ( in confronto kappler era stato un signore a limitarsi ad uccidere 330 italiani a fronte di 32 militari tedeschi morti). Non vi è un giorno della memoria per i 3milioni di bambini che questa umanità fa morire di fame, disidratati o per malattia. Vi è un solo giorno della memoria che serve all'intera umanità a ripulirsi l'anima per le nefandezze perpetrate nei confronti dei propri simili ma soprattutto perché assolve se stessa trovando un unico colpevole il nazifascismo. Quanta ipocrisia. Mentre dall'altra parte morti ebrei, russi italiani, giapponesi e bambini africani ancora aspettano che l'umanità abbia il coraggio di condannare se stessa.
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