di Nino Pepe - Sicuramente è un bravo ragazzo, è una persona che ha assunto le principali regole del Movimento 5 Stelle nella sua attività politica.
È un giovane che si presenta bene, parla bene, non dà in escandescenze, io non l'ho mai visto né sentito urlare.
Certamente il suo curriculum non è impressionante, anzi, se vogliamo dirla tutta, è piuttosto deludente e difficilmente, col suo curriculum, potrebbe entrare a far parte della dirigenza di qualche azienda, grande o piccola che sia. Ha avuto la ventura, non vorrei chiamarla fortuna, di fare parte del noto Movimento pentastellato e di riuscire con la sua "normalità" ad emergere, a diventare addirittura il candidato a Presidente del Consiglio.
Non voglio alimentare polemiche, né deludere i suoi sostenitori. Io mi chiedo soltanto se il compito cui si candida non sia una cosa molto più grande di lui. Reggere il governo di una grande Nazione come l'Italia credo sia una cosa di enorme complessità, di enorme responsabilità, non solo nei confronti del popolo italiano, e già ce ne sarebbe per mettersi le mani nei capelli, ma anche nei confronti di quel villaggio globale che è il Mondo.
Il ruolo dell'Italia nei confronti dell'Europa, della Nato, degli Stati Uniti, le relazioni non solo politiche ma anche economiche con i 194 stati mondiali. Le decisioni da prendere sugli stati canaglia, quelli dove le donne vengono uccise per adulterio o per blasfemia, due cose talmente irrilevanti nella nostra vita quotidiana che si stenta a credere come nel 2018 siano ancora presenti in certi posti, nel mondo. Il problema di fare affari a tutti i costi, ad esempio, con stati come l'Iran, dove giornalmente le persone vengono impiccate per svariati motivi. E inoltre i doveri verso la comunità internazionale come le missioni dei nostri soldati all'estero (missioni di pace, beninteso) o il mantenimento di un esercito efficiente per avere un minimo di difesa, non si sa mai.
Come potrà confrontarsi con questi problemi, partendo dai i punti di vista dei 5S che magari in politica interna hanno delle idee, alcune anche buone, e sulle quali magari si può discutere; ma che sulla politica estera finora hanno mostrato di essere dei dilettanti allo sbaraglio, perché non hanno un'idea che sia una sulla quale poter costruire qualcosa. Ecco, a me personalmente Di Maio fa molta simpatia; quando è venuto a Marineo, in provincia di Palermo, l'ho ascoltato e mi sono piaciute le cose che ha detto.
Ma quando Luigi Di Maio, Manlio Si Stefano e Ornella Bertorotta, nella qualità di delegazione del Movimento 5 Stelle, sono andati in Israele, hanno fatto una pessima figura, perché anche loro come tanti, sono andati in quel paese non per vedere come realmente stanno le cose, ma con le loro idee preconcette e senza il minimo rispetto per il governo di un popolo sovrano. Morale della favola, è stato loro giustamente proibito di entrare a Gaza.
A parte questo argomento, io dico che affidare il governo della nazione italiana a Di Maio, uno che per quanto onesto, simpatico e bravo ragazzo, col suo curriculum non entrerebbe nemmeno nel consiglio di amministrazione di una qualsiasi azienda, uno che non ha mai fatto nemmeno il sindaco di un comune anche piccolo, SECONDO ME RAPPRESENTA UN AZZARDO, pur avendo alle spalle già 5 anni di dignitosa Vice Presidenza della Camera.
P.S. Nei commenti preferirei che si parlasse del merito di quello che ho scritto e non dei precedenti governanti e di quanto siano stati negativi, dannosi o indegni.
Nino Pepe
22 Gennaio 2018
Per il Signor Pepe, ha un curriculum deludente...vada a leggere quello del Trota, dalla Lorenzin, della Ministra dell'istruzione...quelli deve andare a leggere, Signor Pepe...
RispondiEliminaAbbiamo avuto in italia grandi statisti come Berlusconi (condannato per frode fiscale ,con processi in corso che lo avvicinano alla mafia ...) la sinistra che quando è al governo ama talmente i poveri che li aumenta sempre di numero cit. di Montanelli. Lo statista Renzi ...che tutte le riforme la consulta gli ha bocciato ,senza contare le banche...gli amici degli amici e mi fermo qui .Questi lei come li chiama? Visto che lei parla Di Maio.
RispondiEliminaIO PREFERIREI CHE SI PARLASSE SUL MERITO DEL MIO DISCORSO E NON SUI GOVERNANTI PRECEDENTI CHE NON C'ENTRANO NIENTE COL MIO RAGIONAMENTO.
EliminaC'entrano, c'entrano... Io non parlavo dei governanti del passato, comunque, ma di vari curricula
EliminaNon c'entrano. Per me Di Maio presidente del consiglio è un azzardo, a prescindere da quello che c'è stato nel passato. Non c'entrano niente, e poi Trota, Lorenzin, il ministro Fedeli non andranno a fare il presidente del consiglio
EliminaLasciamo perdere ormai il Trota...ma le altre sono ministre...e non è cosa da poco...e sono di un'ignoranza paurosa...per me Di Maio sarà perfetto come Presidente del Consiglio...è carino, elegante. parla bene, è molto educato, istruito lo è... cosa vogliamo di più?
EliminaIl suo discorso è troppo pregno di preconcetti .mi sembra inutile commentare. La vera difficoltà sta nel nuotare tra branchi di lupi, chi in malafede e chi solo ignorante. Ad esempio, mi pare che le posizioni riguardo all'Europa le abbia spiegate più volte. Ci sono regole da cambiare, punto. Oppure preferisce Berlusconi che le dichiara discutibili ma deciso a seguirle? O Renzi a rendersi ridicolo con selfie e smartphone? Si tenga pure i suoi dubbi ma lasci provare chi vuole tentare di cambiare le cose perchè, io ci credo, ma chi non è convinto sia così gentile da darmi la sua alternativa con motivazioni. Grazie.
EliminaCome si puo giudicare chi non si conosce all'opera.Di contro, penso sia stato inadeguato Renzi e un suo duplex Gentiloni...e gli italiani il 4 Dicembre hanno decretato che Renzi non era né carino né molto competente dal punto di vista politico.
EliminaCARO NINO PEPE A NULLA SONO VALSE LE SUE RACCOMANDAZIONI, DISCOSTARSI PUR MINIMAMENTE GAGLI I.P.G (Innamorati Pro Grillini)significa buttarsi addosso ogni sorta di improperie ed insulti. Riportare alla luce incoerenze e incompetenza espresse dai grillini diventa peccato mortale. In sintesi si rinuncia al dialettico confronto e si ricorre ai paragoni. La Raggi se sarà rieletta per 3 o 4 volte ancora, la colpa sarà sempre dei suoi predecessori. Perciò caro Nino Pepe non perdere tempo inutilmente.
EliminaIo ho espresso un mio personale dubbio sula candidatura ai Luigi Di Maio. Non ho parlato di altri politici. Purtroppo abbiamo commentatori che escono sempre fuori dal seminato e rendono inutili le riflessioni contenute nell'articolo, visto che nessuno le commenta sul merito.
EliminaCaro Nino, grazie per aver risposto ad un anonimo, spesso veniamo tacciati di vigliaccheria o addirittura persone privi di ogni diritto di commento, per il sig. Gattuso qualche volta ha mostrato un po di nervosismo, ma alla fine mi sopporta.Il tuo servizio è chiarissimo e lo condivido in toto, hai espresso le tue perplessità, a mio parere giustissime. Nessuno è i grado di conoscere quali sono i risvolti di questo "salto nel buio", ma è legittimo, come fanno costoro, avere fiducia nella politica dei buoni "propositi", però la realtà quasi sempre dimostra che solo le buone idee, buone per quanto possono essere, NON BASTANO. La politica è una sorpresa continua che spesso è lontanissima dai buoni propositi e le componenti che operano intorno ad essa, sono tantissime.Giustamente come hai messo in evidenza e fai chiaramente intendere, possiamo affidare una Nazione, per altro inquadrata in una struttura ancora più ampia, quale l'Europa ad un giovanotto seppure per bene?
EliminaAbbiamo due scelte, o riconsegnare le nostre vite nelle mani di quelli che ci hanno portato alla catastrofe o fare un salto nel buio con il M5stelle, l'articolo parla esclusivamente di DI Maio, ma come ha sempre detto lui non sarà l'uomo solo al comando, quindi io personalmente scelgo il salto nel buio, anche se questo ragazzo non ha un curriculum di tutto rispetto ha comunque dimostrato di essere più all'altezza di certi personaggi più anziani che hanno governato ma hanno portato questo paese al delirio
RispondiEliminaConcordo con Pepe. Ma, dico che, viviamo tempi di pofondi cambiamenti in tutti i campi, generati dalla rivoluzione informatica che non ha ancora finito di dispiegare tutti i suoi straordinari effetti.In campo sociale e politico il M5S è uno di questi effetti. Non abbiamo metri di giudizio rapportabili a tali cambiamenti per valutarne la portata, l'intensità e il valore. L'unica cosa che possiamo fare è osservare attentamente, senza pregiudizi, questo fenomeno socio-politico. I vecchi arnesi della politica, i partiti, stanno ritardando la loro scomparsa attraverso continui aggiustamenti di facciata e sostenendosi a vicenda. Forse, anche il M5S è, pur nella sua novità, un fenomeno transitorio. Intanto, però è vincente, al di là di tutte le critiche e contro tutti gli ostracismi. Considerato che, la politica, che in passato aveva guidato l'economia, da un pò di tempo a questa parte, è passata al comando, relegando la politica al ruolo di sua ancella. Se le cose stanno così,come io credo che stiano, cioè, se è l'economia a comandare sulla politica, la domanda alla quale dobbiamo rispondere è: ha importanza se gli uomini politici non sono di alto valore, o sono, semplicemente, dei mediocri? Il resto va da sè.
RispondiEliminaI curriculum, certo, i curriculum. Tutti concentrati sui curriculum dei 5stelle. Ma quando mai si è parlato dei curriculum degli altri. Ma adesso anche basta. Sembra di sentire Berlusconi che, evidentemente, fa ancora molta presa tra i “puristi” della politica, che invece di giudicare sulla base del buon esempio, la moralità, il programma e il rigore dimostrato negli anni in cui hanno servito il nostro Paese, badano a quello che facevano prima di entrare in politica. Sono diventati improvvisamente tutti severi linguisti e filologi pronti a cogliere i congiuntivi di Di Maio e a scavare nei suoi trascorsi lavorativi. Come se un giovane di 30 anni, da 5 anni in Parlamento, avesse potuto avere chissà quale curriculum in un Paese primo in Europa per disoccupazione giovanile. Se stabiliamo che i curriculum sono l’unico elemento che dà garanzia di governabilità, allora possiamo continuare a votare Berlusconi, Verdini, Renzi, Ghedini, Dell’Utri, Miccichè, Santanchè, De Luca, Genovese, così come prima si votavano Andreotti, Lima, Ciancimino, Gunnella, Gava e compagnia cantando. Tutta gente con curriculum da fare invidia eppure si sono mangiati l’Italia lasciando i nostri giovani in mutande. Facevano patti con la mafia e corrompevano tutto il corruttibile. Dove è scritto che non si possa avere passione e competenza politica, onestà, senso dello Stato anche in assenza di contributi lavorativi da parte dell’Inps. Forse qualcuno pensa che la politica sia accessibile solo ai bocconiani, agli imprenditori, o a chi ha un curriculum di 20 pagine. Purtroppo l’esperienza ha finora dimostrato che i peggiori politici sono stati i più blasonati. Io preferisco le persone perbene, oneste, col certificato penale immacolato, ai professoroni maneggioni.
RispondiEliminaHo capito, nei commenti bisogna per forza parlare degli "altri", non di quello che ho voluto comunicare col mio articolo. A me non interessa parlare dei precedenti governanti. Buoni o cattivi che siano stati, non cambio una virgola di quello che ho detto. Il passato non c'è più, il futuro non c'è ancora. Posso avere dei dubbi, posso dire che Di Maio premier sia un azzardo oppure dobbiamo per forza parlare sempre di Berlusconi, Renzi, Monti, Letta, ecc.ecc.?
EliminaNino, si può dire tutto su Di Maio, naturalmente. Quello che trovo assurdo è che si possa giudicare un politico appena trentenne, contestando il suo obbligatoriamente scarno curriculum. Ho parlato dei precedenti politici solo per metterli in relazione ai loro curriculum.
EliminaNon ci siamo capiti. Con quel curriculum Di Maio non andrebbe nemmeno ad amministrare un condominio. Il governo dell'Italia è qualcosa di troppo grande e complesso e per me è azzardoso affidarsi a Di Maio. Su questo non mi smuove nessuno. In oltre io non sto giudicando un politico trentenne, sto soltanto manifestando dei dubbi.
EliminaCi siamo capiti benissimo invece. L'unico curriculum che dovrebbe contare per giudicare Di Maio è quello che ha dimostrato di saper fare da quando ha assunto responsabilità istituzionali di primissimo livello.
EliminaSe non si può parlare della inefficienza, della amoralità, della mediocrità, degli attuali governanti, allora di che parliamo? È chiaro che Di Maio è nuovo e forse inesperto, ma è intelligente, onesto e ama il suo popolo, cominciamo da questo il resto si vedrà.
RispondiEliminaSignor Pepe lei ha incentrato il discorso si Di Maio come se si proponesse come monarca e non come presidente del consiglio che presiede appunto un consiglio di politici che, a loro volta, sono a capo di ministeri in cui siedono dei tecnici che coadiuvano nelle attività di governo. Da quanto ho potuto vedere già il fatto che in pubblico si mostri nelle righe e non sopra le righe lo trovo sicuramente adeguato....anche se lei non vuole che ci si riferisca agli altri che lo hanno preceduto o che rappresentano l'alternativa i paragoni non possono non venir fatti anche perchè i "salti nel buio" sono merito di costoro
RispondiEliminaCapisco il ragionamento, ma mi preoccupano di più tutti quelli che andrebbero a coadiuvare Di Maio nelle attività di governo. Una classe dirigente non si forma dall'oggi al domani. Altro che salto nel buio.
EliminaSi giudicano quelli che coadiuveranno Di Maio, senza neppure sapere chi saranno. Se non sono pregiudizi questi, davvero, non saprei come definirli.
EliminaLeggo solo ora e mi riprometto di entrare nel merito di questo articolo che da un lato trovo interessante ma dall'altro temo che si poggi su un presupposto privo di fondamento e riscontro, ovvero che il quadro politico del nostro Paese possa offrire una qualche alternativa a questo "bravo ragazzo "..
RispondiEliminaMai fuori dalle righe sempre gentile e modesto, disponibile e sorridente, lontano anni luce da certi politici sbruffoni.
RispondiEliminaUn vero premier
Non condivido l'articolo di Pepe. Chiamare azzardo la possibile guida del governo da parte di Luigi Di Maio lo ritengo quasi offensivo. Per non parlare di quando scrive che il suo curriculum non sarebbe preso in considerazione dal consiglio di amministrazione di una qualsiasi azienda...Ma da quando in qua chi ci governa è stato un grande amministratore o consigliere d'amministrazione di eccelse doti? La più grande qualità di Di Maio è la semplicità, non darsi delle arie e soprattutto voler continuamente studiare e imparare, si è preparato bene per conoscere da vicino la nostra società e capirne i problemi e delineando soluzioni.
RispondiEliminaLa sua non comune capacità di ascolto, le sue doti comunicative e, perché no, la sua simpatia mi rassicurano sul fatto che possa essere un ottimo capo di governo. E il fatto che sia giovane lo ritengo un valore aggiunto. Non farà mai peggio di chi lo ha preceduto. Anzi, si rivelerà una piacevole sorpresa. Con buona pace dei suoi detrattori.
Un parere come un altro. Non credo che lei abbia la minima idea del compito che attende un capo di governo.
EliminaUn capo di governo dove soprattutto saper mediare. Tutto il resto, il lavoro amministrativo, la stesura delle leggi e quant'altro in esecuzione delle decisioni del governo, viene fatto dai dipendenti delle camere, pagati per questo.
EliminaConcordo con Pepe. Ma, dico che, viviamo tempi di profondi cambiamenti in tutti i campi, generati dalla rivoluzione informatica che non ha ancora finito di dispiegare tutti i suoi straordinari effetti. In campo sociale e politico il M5S è uno di questi effetti. Non abbiamo metri di giudizio rapportabili a tali cambiamenti per valutarne la portata, l'intensità e il valore. L'unica cosa che possiamo fare è osservare attentamente, senza pregiudizi, questo fenomeno socio-politico. I vecchi arnesi della politica, i partiti, stanno ritardando la loro scomparsa attraverso continui aggiustamenti di facciata e sostenendosi a vicenda. Forse, anche il M5S è, pur nella sua novità, un fenomeno transitorio. Intanto, però, è vincente, al di là di tutte le critiche e contro tutti gli ostracismi. Il tutto, considerato che, la politica, che in passato aveva guidato l'economia, da un pò di tempo a questa parte, è passata al comando, relegando la politica al ruolo di sua ancella. Se le cose stanno così,come io credo che stiano, cioè, se è l'economia a comandare sulla politica, la domanda alla quale dobbiamo rispondere è: ha importanza se gli uomini politici non sono di alto valore, o sono, semplicemente, dei mediocri? Il resto va da sè.
RispondiEliminaSe il movimento si fosse alleato con i grandi statisti non verrebbe denigrato h 24 tutti i giorni e non ci sarebbero tutte queste domande su Di Maio perché avrebbe fatto parte del sistema...il sistema del magna magna e del coprirsi le spalle gli uni con gli altri. È quello che vediamo spesso rappresentato in tv.
RispondiEliminaMa infatti a chi non piace? A chi urla e insulta il movimento, a coloro che già sappiamo essere stati interessati alle loro poltrone, a chi si preoccupa di quale guaì potrebbe combinare il movimento!
RispondiEliminaGuai astratti mentre invece i danni fatti dai partiti sono concreti eppure i partiti che li hanno provocato sembrano aver perso la memoria!
Contano solamente sul bisogno e sulla stupidita degli elettori che già da 5 anni hanno capito in che mani sono finiti!
Sono i comportamenti dei partiti che discutono da 5 anni di alleanze per guadagnarsi i seggi e su come fregare chi ha già avuto un moto d'orgoglio e ha votato contro!
Sul merito di quanto tu espresso , caro Nino, non possiamo pronunciarci. Tu ci fai capire però che il DI Maio sia una persona intelligente e che non abbia un curriculum folto ed esaltante. Io non posso che ringraziare gli Dei per questo è sperare in una inversione di tendenza. Non voglio un bocconiano ma un uomo intelligente, onesto e che sia stato avvezzo anche ai più umili lavori. Che possa capire i disagi di chi si arrabatta per vivere. Non temere, caro Nino, un giovane affronta meglio le fatiche di un viaggio...perché sarebbe solo questa la difficoltà, quando si dovrebbe incontrare con altri capi di Stato e magari in altri Paesi! Ho lavorato in certi archivi che contenevano tutte le informazioni al minuto secondo di tutti gli Stati del Mondo e poi ci sarebbero le segreterie per le altre in combenze. È passato moltissimo tempo ed adesso tutto si è più evoluto dal quel mio primo computer; una cosa non si è evoluta: la Polita e le sue regole etiche; su questo spero che Di Maio sia molto differente da questi capruloni e soloni che ci hanno governato. Sul fatto di Israele, caro Nino, spero che questo modo di fare, cioè delle formalità legate a strategie strumentali, che tu approvi riscontrandoli in tutti in nostri governanti...quelli forbiti e bocconiani per intenderci .... spero che non si ripetano più. Solo su questo ho notato abbiamo un punto in comune,
RispondiEliminaCredo che Il sig Pepe con la sua esperienza potrebbe essere il nuovo premier ma, a differenza di Di Maio, parla ma non si è messo in gioco, e probabilmente non lo farà mai perché conosce molto bene la responsabilità di fare il premier!
RispondiEliminaMa vi rendete conto o no che abbiamo avuto come premier un buffone sbruffone così bravo intelligente e preparato che ha legato il suo incarico ad una riforma ridicola bocciata a gran voce e qui stiamo ancora stiamo a parlare di cosa potrebbe fare Di Maio?
Abbiamo un altro candidato premier che nel suo curriculum ha vent'anni di governi di inciuci e di leggi ad personam, un vecchio maniaco coraggioso davvero a riproporsi dopo aver fregato soldi allo stato? Si perchè evadere le tasse è rubare e forse rubare fa curriculum per molti elettori!
quello che hai scritto è che di maio non ha mai fatto niente. ti chiedo allora : ma perche renzi cosa aveva fatto e cosa ha fatto nella vita privata ? dalema cosa ha mai fatto in vita sua.....dello stesso enrico berlinguer , suoi compagni di partito dicevano di lui " giovanissimo si iscrisse alla direzione nazionale del PCI "
RispondiEliminaVolevi sapere cosa ha fatto prima caro Giovanni ecco : "È stato presidente della Provincia di Firenze dal 2004 al 2009, sindaco di Firenze dal 2009 al 2014[5], ministro delle infrastrutture e dei trasporti ad interim dal 20 marzo al 2 aprile 2015 in seguito alle dimissioni di Maurizio Lupi[6], e ministro dello sviluppo economico ad interim dal 5 aprile al 10 maggio 2016 in seguito alle dimissioni di Federica Guidi".
EliminaNel pensare di commentare, ho cercato in tutti i modi di attenermi alle sole indicazioni dell'autore dell'articolo, ma per quanto sforzo abbia fatto e faccia, proprio non ci riesco. Fatta salva la lettura del curriculum pre Movimento di DiMaio e della sua esperienza di cinque anni quale vice presidente della Camera, mi chiedo come è possibile sostenere che il suo eventuale premierato sia un azzardo, in assenza di una reale alternativa credibile? Infatti, potrei comprendere questo ragionamento se in concorso per Palazzo Chigi, ci fossero personalità di elevata statura morale, materiale e specchiata capacità positiva, peccato che non esiste. Allora la domanda più logica dovrebbe essere: Qual è l'azzardo, affidare la guida del paese a DiMaio oppure nuovamente a quelli che lo hanno portato sull'orlo del fallimento morale, sociale ed economico? Io non ho alcun dubbio.
RispondiEliminaCredo che il sig. gattuso o il sig alessi sarebbero più adeguati al ruolo di presidente del consiglio. Riconosco che loro almeno scriveno bene. Ovviamente in termini grammaticali contenuti a parte.
RispondiEliminaConcordo sul fatto che il compito del nuovo premier sarà assolutamente arduo ed estremamente difficile, oltre che per lo stato di indigenza in cui versa il paese, nei rapporti con le tante realtà ed interessi internazionali, specialmente dopo la misera eredità ricevuta dai predecessori.
RispondiEliminaNon sono però d'accordo quando viene affermato che “i Cinque Stelle in politica estera, “sono dei dilettanti allo sbaraglio ed avrebbero raccolto una pessima figura in Israele solo perchè il governo israeliano ha loro impedito di visitare la striscia di Gaza”. Infatti, nel loro programma, che io mi sono preso la briga di andare a leggere ed al quale tra l'altro, hanno già da tempo dato seguito incontrando varie personalità e rappresentanti di governi esteri, prevede il “Contrasto a trattati come Ttip e Ceta, Sovranità e Indipendenza, Ue senza austerità, smantellamento della Troika, ripudio della guerra, disarmo, riforma della Nato, Russia come partner strategico contro il terrorismo, nuove alleanze per l’Italia e risoluzione dei conflitti in Medio Oriente”. Questi i dieci punti cardine del programma Esteri del M5s illustrati in conferenza stampa dal membro della commissione esteri Manlio Di Stefano. Quindi, dove starebbe la loro sprovvedutezza, anzi, se dovessero davvero riuscire nella loro impresa, troverebbero posto molti cerotti a gravissime iniziative e posizioni assunte dai diversi governi compiacenti, che hanno fatto gli interessi di tutti fuorché degli italiani.
Quanto al viaggio in Israele della delegazione Cinque Stelle esiste, appare evidente che solo pochi riescono ad informarsi correttamente. Infatti, in una lettera aperta sulle loro pagine facebook e blog, ( https://www.facebook.com/MontecitorioCinqueStelle/posts/596298340393151 ). “Il MoVimento 5 Stelle non è antisionista e tantomeno antisemita” , “Noi non siamo né filo israeliani, né filo palestinesi”
Mentre, la decisione degli israeliani di impedire loro di accedere a Gaza è motivata nella risposta ufficiale del portavoce dell'ambasciata israeliana a Roma, Amit Zarouk: "La Striscia di Gaza è controllata dall'organizzazione terroristica di Hamas che è un'entità ostile ad Israele. L'ingresso da Israele a Gaza e viceversa deve coinvolgere permessi specifici e speciali che sono soggetti a considerazioni di sicurezza". Allora perché affermare che avrebbero fatto bene ad impedirgli di visitare quei territori?
Informarsi compiutamente non è mai un male!
Il livello comincia ad alzarsi dalla raggi siamo passati a di maio .
RispondiEliminaGentile signor Anonimo, le faccio una proposta. Se mi invia un testo di "livello" glielo pubblico firmandolo con uno pseudonimo.
EliminaAttendo con speranza.
Caro Giangiuseppe ci auguriamo un cortese riscontro da parte del sig. Anonimo
EliminaIntanto non so come farglielo pervenire. Sono cero che non lo pubblicherebbe. poi perchè lo vuole di livello? sono forse di livello gli articoli e le foto che lei e alessi pubblicate? cmq grazie
RispondiEliminaGentile Anonimo, si decida. O partecipa commentando nel merito gli articoli che pubblichiamo, o ci manda un articolo. Per il livello decido io. Le modalità e le indicazioni sono descritte sul blog. Diversamente e con affetto i suoi commenti saranno cestinati.
EliminaNino Pepe nel suo articolo non parla male di Luigi Di Maio ma, per il suo curriculum, esprime perplessità per un eventuale suo incarico a Presidente del Consiglio. È un parere già espresso da altri, ovviamente mi riferisco a coloro che fanno un discorso pacato come quello di Nino Pepe. L’incarico di capo del governo è impegnativo per affrontare la crisi morale ed economica interna nonché i rapporti con l’Europa e il resto del mondo. Comunque se il popolo sceglie, se si ha l’incarico e il Parlamento dà la fiducia, il governo, a prescindere da chi lo guida e dalla compagine ministeriale deve incominciare a navigare sulle difficoltà. Sarà giudicato per la capacità di saperle risolvere. L’argomento mi porta ad un’altra considerazione, al rispetto della prassi costituzionale. Quella della candidatura a premier e della lista dei ministri in tasca è una forzatura perché la Costituzione non prevede anticipazioni, anche se di natura politica, perché affida la decisione di scelta al CdS. Nella Prima Repubblica nessuna forza politica, nemmeno quella di maggioranza relativa, si permetteva di indicare, nel rispetto delle prerogative del Presidente della Repubblica, un nominativo prima delle elezioni e, dopo lo segnalava nel corso delle consultazioni. L’articolo 92 della Costituzione si limita solo a indicare nel Capo dello Stato l’organo incaricato di nominare il Presidente del Consiglio, ma non spiega le modalità di costituzione. Cosa vuol dire? La Costituzione, in questa fase delicata, riconosce al Presidente della Repubblica un ruolo politico particolare che lo rende unico arbitro. Conferirà l’incarico di Presidente del Consiglio a chi riesce a raccogliere, su un programma, la maggioranza dei deputati e dei senatori. Quindi capovolgerei il discorso per affermare che l’assegnazione del futuro Presidente del Consiglio dipende da due volontà: quella indicativa degli elettori e quella decisiva del CdS nonché quella confermativa del Parlamento con la fiducia. Chi sarà il prossimo capo del futuro governo lo sapremo dopo le elezioni.
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