domenica 17 dicembre 2017

Ciao Salvo. Un abbraccio affettuoso e, arrivederci…

Salvo e Ester copertinadi Giangiuseppe Gattuso - Ci siamo conosciuti a fine anni ’70, sembra preistoria. Io ‘facevo’ Politica nel Movimento Giovanile della Democrazia Cristiana e in quel tempo furono emanate delle specifiche norme in favore dell’occupazione giovanile.

Allora c’era questa particolare sensibilità e si ritenne necessario avanzare un progetto che desse ai giovani l’opportunità di inserirsi nel mondo del lavoro. Molti di noi ricorderanno la famosa Legge 285 del 1977. Dette l’avvio a diversi interventi per incentivare l'impiego straordinario di giovani in attività agricole, artigiane, di servizio ed altro ancora. Vennero incentivate la costituzione di cooperative di produzione e lavoro e vennero stanziate cospicue risorse. 1.060 miliardi delle vecchie lire in tre anni.

Logo-Confcooperative-SiciliaLa Sicilia, nella sua potestà legislativa, varò anch’essa una legge che integrava e ampliava le potenzialità della legge nazionale. E fu allora che Salvo Geraci iniziò la sua lunga e produttiva attività nel mondo della cooperazione. Era un giovane dipendente della Confcooperative, la federazione delle cooperative italiane di Sicilia, l’organizzazione del mondo delle cooperative vicino alla DC, così come la Legacoop lo era del PCI e l’AGCI degli altri partiti di governo come il PRI e via discorrendo.

Iniziò con la pubblicazione di un “manuale” per la creazione di cooperative giovanili. Un vero e proprio vademecum che divenne lo strumento principale di organizzazioni, partiti, associazioni giovanili e di chiunque avesse in mente di dare corso a un’idea per creare un’attività lavorativa e accedere ai benefici previsti da quelle norme.

Ebbe un grande successo, ricoprì incarichi importanti, fu anche presidente del Comitato Regionale per la Cooperazione Giovanile di cui anch’io ero componente.

1382236_10203307349994838_2123550301_nLa sua vivacità non aveva limiti. Le sue intuizioni, era laureato in filosofia, lasciavano di stucco e tantissime idee di quel tempo furono partorite dal sua fervida attività intellettuale. Ma nel mentre coltivava la sua intima passione, la poesia e la scrittura. Oltre a quella per la Politica che lo portò a candidarsi per il Consiglio Comunale di Palermo. Non ce la fece pur ottenendo un indubbio successo.

TastiereEra un uomo particolare Salvo. Era caparbio, affettuoso, lungimirante, profondo. Sensibile e passionale. Amava la musica tantissimo. A casa sua c’era di tutto. Impianti audio, strumenti sofisticati, tastiere di ogni genere il suo organo Hammond che suonava benissimo e che voleva sempre ascoltassi le meravigliose espressioni sonore che quello strumento riusciva a regalare.

Insomma un grande. Una personalità unica e poliedrica, un geniaccio. Un fine pensatore, un creativo, un'intelligenza non comune, una cultura profonda. Una vita vissuta, assaporata in ogni suo aspetto. Una generosità inusuale e a volte esagerata. E poi tante sofferenze. Troppe sofferenze che soltanto la sua grinta a la straordinaria voglia di vivere riuscivano a combattere.

Salvo con SerafinoMi dispiace. Mi dispiace non avere potuto o saputo fare di più. Mi dispiace non aver dedicato a lui più tempo. Gli volevo bene, e me ne voleva. Avevamo una sintonia bellissima, mi mancheranno le nostre conversazioni su tutto. Sulla vita, sull’aldilà, sulla Politica, sui suoi libri e le sue poesie. E sui tanti personaggi che conoscevamo.

Salvo e PoliticaPrimaNel 2011, quando immaginammo, io insieme all’amico fraterno Sergio Volpe, di creare qualcosa che desse sfogo alla nostra esagerata passione per la Politica, lo abbiamo voluto Presidente di PoliticaPrima.

Utilizzammo la sua casa per le prime riunioni, erano momenti bellissimi, ci si confrontava anche aspramente. C’erano con noi altri amici che voglio ricordare: Francesco Gallo, Luigi Riggio, Giuseppe Arena, Pasquale Nevone, Giuseppe Vullo, Bruno La Menza, Ignazio Mazzara, e poi Filippo Ales, Nino Pepe, Enzo Guarneri e altri ancora.

Salvo e Francesco PanasciAveva voluto una sua particolare rubrica e la volle chiamare “Intercalari”. Era un modo per distinguersi, per inframezzare le sue riflessioni. Però, piano piano, le difficoltà sono aumentate e già in un suo bellissimo articolo lasciava presagire ciò che sarebbe accaduto.

402681_2973902636935_2106278350_nNe riporto il brano più significativo: <<“Stiamo soltanto attenti alla sorte. Talvolta gioca brutti scherzi. Ho impiegato sette anni ad educare un programma di dettatura sapendo che presto o tardi avrei perso, anche parzialmente l'uso delle mani. Ma il Parkinson ha agito anche sulla fonazione, e adesso il programma riconosce solo il 45-55% di quanto detto contro il precedente 90-95% (e ovviamente tende a peggiorare). Capite... digitare è quasi impossibile, e adesso anche dettare. E poi la stanchezza è tanta. “Comunque finché ci sono”…, “ci sono comunque”! Vi voglio bene tutti.>>

I suoi scritti si possono sempre leggere sul blog e resteranno un bene prezioso per tutti quelli che lo conoscevano e lo apprezzavano.

Ciao caro amico di sempre, resterai nel mio cuore e so che ci rivedremo. E li continueremo le nostre incredibili, infinite, bellissime chiacchierate.

Giangiuseppe Gattuso
17 Dicembre 2017

25 commenti:

  1. Ciao Salvo.
    Avevo 18 anni, e lui qualche anno più di me, quando ci siamo conosciuti nel 1976.
    Galeotta fu la comune passione per la politica, il libero pensiero, l'azione pragmatica illuminata da progetti, la solidarietà vera ed il rispetto sincero per le persone e le loro idee, insieme al primato assoluto per l'onestà e la dignità, il cemento che ci ha unito per 42 anni fino ad oggi.
    Salvo riuscì a creare attorno a sè, senza mai aver pensato di volerlo fare , una compagnia di amici veri, fraterni nello spirito.
    Gli volevamo e ci voleva bene naturalmente e profondamente.
    Conversare con lui non era mai banale.
    Prendere insieme anche un solo caffè ti cambiava la giornata in meglio, ti strappava alle meschinità quotidiane. Ti faceva volare prendere subito il volo per guardare il mondo dall'alto, come le aquile, e come le aquile scrutare la terra e precipitarsi a velocità sulle cose, sulle idee, sulle persone che brillavano di valore assoluto.
    Si compiaceva di avermi suo amico, e di avermi insieme a pochi altri, che si inorgogliva di chiamarci gli ottimati, i migliori.
    Lui era senz'altro.
    Persone così ce ne sono pochissime. Vogliono fare il mondo migliore, e se gli si dà la possibilità di farlo lo fanno. e lui ci provò e lo fece.
    Ma il mondo non tollera per molto queste persone. prima o poi le emargina e, se non basta, le distrugge.
    Un grazie enorme a Giangiuseppe Gattuso che, come me, lo ha conosciuto e goduto della sua amicizia, ma più di me e di tanti altri gli è stato vicino e lo ha assistito nei suoi patimenti degli ultimi anni.
    Da oggi mi sento più solo.
    Ci rivedremo. Ne sono sicuro.
    Ciao Salvo


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  2. Buon viaggio a Salvo Geraci. Ieri mi ero messo in cammino un pò in ritardo per raggiungere la chiesa, a me sconosciuta, dove si celebrava il suo funerale. La mancanza dell'auto e poi la pioggia mi colsero per strada che già erano le ore 11. Perciò son tornato indietro. Non conoscevo nessuno della sua famiglia, quindi non sapendo a chi fare le condoglianze le faccio all'amico comune Gianni Gattuso, che me lo ha fatto reincontrare dopo una trentina d'anni. Ancora RIP per Salvo Geraci. Eravamo entrambi del 51. Infatti ogni volta che un mio coetaneo muore, sono costretto a riflettere sul fatto che la morte prima o poi, potrebbe carpire anche me! La prima volta lo conobbi nel 1978 perchè ero giovane medico e presidente di una cooperativa sanitaria alla ricerca di lavoro. Andai all'unione cooperative dove trovai questo funzionario della mia età, intelligente, disponibile, fisicamente fortemente obeso. Ma mi aiutò cordialmente a scrivere l'atto costitutivo della mia cooperativa sanitaria di cui ero presidente. Poi le nostre strade non si incrociarono più. Ma il destino, non sempre, ogni tanto ci da una seconda possibilità. Il secondo incontro è stato favorito dal blog di Gianni Gattuso, anzi prima della nascita del blog, Gianni mi chiese se potevo andare con lui a visitare un suo amico un pò malandato e con varie malattie e che abitava a palazzo randazzo in via ruggero settimo. Trovai un uomo già in disarmo ed in piena decadenza fisica, ma ancora intellettualmente presente. In quella casa mi colpi un suo libro...il cui titolo era "nato il 2 novembre". Tutto il resto è storia recente. Gianni condoglianze per Salvo Geraci.

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  3. Quarantanni passano e credi di essere ancora il giovanotto che ascoltava in una saletta di un grande albergo in riva al mare di Mongerbino un giovane entusiasta, simpatico anche se intellettuale, che ci spiegava i contenuti di una mozione per “ribaltare gli orientamenti sulle prospettive da indicare al governo regionale per le nuove generazioni. Una politica giovanile che doveva scommettere sui talenti e non soffocarne la vitalità dietro una polverosa scrivania di un fatiscente ufficio pubblico”. Una rappresentazione ricorrente, per chi ha conosciuto Salvo Geraci negli anni a seguire. Prima che aprisse bocca le luci dei suoi occhi illuminavano chi lo ascoltava e ne apprezzava il magnifico eloquio. Dopo le parole, però, tirava fuori i fatti ed aggiungeva: “Si fa così!”. Era un giovane borsista e frequentava le stanze dell’Unione Provinciale Cooperative aggiungendo a tutti di essere ACLISTA. Alternava le sue ore libere dall’ impiego trimestrale presso l’ufficio notifiche del Ministero delle Finanze alla musica ed alla sua vera vocazione, le poesie. Una miscela di amore e di attenzioni per tutto quello che sfiorava con i suoi occhi. Curiosità profonda per l’anima del mondo in tutti i suoi aspetti. Pacifista convinto scrisse la mappa di un impegno che le Acli prima degli altri movimenti fecero propria alla fine degli anni ’70. Filopalestinese tanto quanto rispettoso della comunità ebraica ma preoccupato che la striscia di Gaza fosse la foglia di fico di un grande sconvolgimento che avrebbe trascinato il mondo verso un altro cataclisma bellico. Prima di altri spinse per abbracciare senza riserve la lotta di Pio La Torre contro l’installazione delle basi di Comiso. Nel frattempo scrive una guida pratica per aiutare i giovani ad inventarsi un’attività attraverso l’impresa cooperativa. Lavori di commissione e tantissimi convegni oltre assistenza diretta a chiunque la chiedeva. Poi l’impegno presso le “stanze senza bottoni”, così chiamava gli uffici di governo e diceva che “i bottoni meglio portarli nel cuore che cercarli nelle stanze”…….. Poi tutto il tanto che lo ha visto protagonista generoso sempre pronto a fermarsi un’ora in più per fugare dubbi e sollecitare l’immaginazione che poteva “umanizzare il potere”. La legge sullo sviluppo del Mezzogiorno, La nuova Imprenditoria giovanile portano il tratto delle tue intuizioni e del tuo impegno….. Oggi dentro le note dei Procol Harum con un saggio del tuo amato Hammond, ho strizzato l’occhio alla tua mano che ci ha salutato tutti. Ciao Salvo sei nel cuore mio e dei tantissimi che hanno avuto il bene di incontrarti.

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  4. quanto mi dispiace, anche se virtualmente con salvo abbiamo parlato spesso....un persona eccezionale. E' stato lui a presentarmi proprio te, Giangiuseppe Gattuso

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  5. un altro pezzettino della storia della nostra città se ne andato sappi che comunque resterai con noi

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  6. Un uomo di grande cultura e sensibilità. Uno scrittore. Lascia a chi ha avuto la fortuna di conoscerlo un grande insegnamento. "Splenda su di lui la luce perpetua, riposa in pace" Ai familiari le mie più sentite condoglianze.

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  7. L'ho conosciuto negli anni '80, presidente - geniale - di una società regionale, credo la Mesvil. Una bella persona. Una sera, nella mia vecchia casa, con altri preparai i capellini alla carrettiera. Era pessimista. Pensava che i capellini non potevano essere buoni. Quando li assaggiò, non mollò più il piatto. Per anni mi ha chiesto i capellini alla carrettiera. Poi ci siamo persi. Non ci siamo sentiti per parecchio tempo. Ci siamo ritrovati, su facebook, qualche mese fa. Stava poco bene. Un saluto affettuoso.

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  8. Ho avuto il privilegio di conoscerlo e apprezzarlo per la sua intelligenza commista ad una fine dialettica che lo rendevano un grande personaggio, anch'io non lo dimenticherò ... ciao Salvo, riposa in pace.

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  9. Quando se ne vanno certe persone, lasciano un vuoto incolmabile, ma anche una preziosa "eredità d'affetti" e di pensiero!

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  10. Non lo conoscevo...ma mi dispiace tanto perché era amico di Giangiuseppe...le condoglianze le faccio solo a lui, che come capisco, gli voleva molto bene....e a nessun altro

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  11. Mi spiace Giangiuseppe, quando una persona che stimi così tanto lascia questo mondo facilmente ci si smarrisce...condoglianze e che il tuo amico riposi in pace

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  12. Non lo conoscevo ma sicuramente, da come se ne parla, sarà stata una gran bella persona...

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  13. Approfitto del computer di mio fiflio trovandomi a casa sua, io non ne posseggo e non ne voglio possedere.Rompo anche una promessa fatta tempo fa, ma per SALVO GERACI lo faccio. Ho sempre avuto stima di lui e della sua follia. Un megalomane, un esagerato, ma soprattutto un generoso ed un buono.Non sarà facile dimenticarlo e se fosse facile non lo scorderei ugualmente.Le mie condoglianze vanno tutte alla sua famiglia. ai suoi figli ed a sua moglie. Non essendo purtroppo un uomo di fede, posso solo dire aadio vecchio e care amico.

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  14. uomo colto e perbene, un signore d'altri tempi !!!

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  15. Gian Giuseppe, mi dispiace tantissimo.Perdere una persona Cara e' sempre doloroso. Da come Lo Ricordi Oggi fra Noi. Sono Sicuro che tra Voi Esisteva una grande INTESA. Oggi e' difficile trovarsi bene con qualcuno gia' da grandi, io quei pochi Amici che ancora tengo nel Cuore, sono soltanto quelli che ho avuto in gioventu'; lo so che e' grave, ma il mio lavoro, mi ha portato sempre fuori da qualsiasi rapporto di Sincera Amicizia. Solo Conoscenza piu' vicina, ma Conoscenza. Capisco il tuo dolore e mi immedesimo. SALVO...Riposa in Pace. Alla Famiglia agli Amici tutti..... Condoglianze da parte mia.

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  16. Sono costernata e attonita Una personalità fuori dal comune Una fine troppo sofferta Riposi in pace.

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  17. La fine della vita terrena di un caro amico porta sempre una smisurata tristezza e mi fa sempre riflettere su quanto avrei potuto fare per stargli più vicino e invece non ho fatto, Caro Salvo ti chiedo di perdonarmi. La mia stima ne tuoi confronti è grande e sincera per quanto hai fatto, pensato e scritto nella tua vita che spesso ci ha visto condividere idee, posizioni e impegno. Ma ancora più grande è l'esempio che ci hai lasciato nel sopportare e accettare a lungo gli effetti di una malattia e di una sofferenza. Il Signore te ne renda merito e ti ricompensi con il traguardo supremo del Paradiso. Ciao Salvo Riposa in Pace.

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  18. Sono molto dispiaciuto anch'io. Una bella Persona e una bella Intelligenza. Mi pietrificava quando rifletteva sulla Vita e della sua fine. Che Dio ti accolga in gloria. Requiem aeterna

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  19. Un grande cervello costretto in un corpo troppo sofferente.
    Adesso la Tua anima sarà libera e potrà finalmente godere della Conoscenza e della Pace

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  20. Leggo con grande tristezza questa notizia ed un dolore sordo mi attraversa la schiena. Eravamo amici con Salvo, soprattutto avevamo lo stesso malanno, e quando scrivevo su 'Malattia di P...' egli talune volte interveniva dando il suo 'contributo' sempre pronto a fare qualcosa e si informava se vi erano novità sul fronte verso il quale, insieme, lottavamo.
    Grande testa quella di Salvo che si faceva leggere ed ascoltare con piacere. Chi dimenticherà mai le sue belle poesie? Sopratutto ci mancherà la sua preziosa intelligenza. Grazie Salvo per quello che ci hai dato.e lasciato. Che la tua anima riposi in pace nell'attesa di rivederci!

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  21. Io ho avuto il piacere di conoscerlo. mi ha fatto Msuonare il suo magnifico Hammond A100, abbiamo registrato del gospel a casa sua, un'infinità di tempo fa. Abbiamo parlato di politica. L'ho trovato molto profondo.
    Ha passato dei guai nella vita, e non era felice.
    Spero che esista un paradiso, perchè credo che lo meriti!

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  22. Ho avuto il privilegio di essergli amico e di apprezzarlo per il suo impegno sociale ed umano nei più svariati campi . R:I:P. Salvo

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  23. CIAO SALVO GRANDE AMICO MIO

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  24. L'ho conosciuto su queste pagine, sapevo delle sue differenze ...apparendo con dispiacere!

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  25. Alla conoscenza di Salvo Geraci sono arrivato molto più tardi, rispetto a Giangiuseppe e gli altri suoi amici storici. Ho conosciuto questo straordinario personaggio durante i miei undici anni di lavoro come pianista di pianobar presso l’Antico Caffè Spinnato in via Principe di Belmonte, tra il 1997 e il 2009. Lui era lo zio di Serafino Fiorenza, il pianista con cui dividevo il mio lavoro. Questo signore molto particolare,
    barbuto e all’apparenza chiuso e introverso, si è rivelato, giorno dopo giorno, chiacchierata dopo chiacchierata, una delle più belle persone che io abbia mai conosciuto, un vero regalo che la vita a volte ti fa, quando meno te l’aspetti ma soprattutto quando hai bisogno di qualcosa.
    Abbiamo fraternizzato in maniera graduale ma sempre più, oserei dire, inevitabile. Cioè, una persona dalla cultura vastissima, dall’amore per la musica che manifestava continuamente, uno che ragionava in maniera profonda e affascinante, come solo un filosofo sa fare, era inevitabile che suscitasse il mio interesse.
    Per me, che ero imbevuto della cultura classica, filosofica e umanistica appresa nel seminario arcivescovile di Palermo nei primi anni sessanta, dove ero entrato per farmi prete, (cosa che non si realizzò) l’incontro con una persona come Salvo fu una rivelazione, un riconoscermi nei ragionamenti, nella logica, ma anche nell’amore per la musica, nella caparbietà dei contrasti che a volte abbiamo avuto, e, perché no, nel godimento che gli ho potuto procurare suonando il piano.
    Ho un ricordo bellissimo relativamente a ciò.
    Una sera, verso le undici e mezza, (io smettevo di suonare a mezzanotte), quando non c’era quasi più nessuno, io, seguendo il mio temperamento incline alla malinconia, mi ero messo ad improvvisare, e mentre ero perso nei miei pensieri musicali, ad un certo punto Salvo mi chiede bruscamente: Nino, cosa stai suonando? Io, quasi colto in fallo, rispondo che stavo improvvisando. Lui non mi vuole credere, perché il discorso musicale gli era sembrato molto logico, ma mi confessa candidamente che era stato colpito e si era commosso da quello che stavo suonando.
    Ecco chi era Salvo, e constatare giorno dopo giorno il suo declino fisico sempre più evidente, constatare le difficoltà a deambulare, sapere le sue difficoltà di vivere, credetemi, stringeva il cuore. Non voglio dilungarmi su questo capitolo della sua vita.
    Nel 2011 mi ha presentato a Giangiuseppe Gattuso e sono entrato nella magnifica “banda” di Politicaprima, dove sono stato per tanto tempo uno dei commentatori più assidui.
    Considero l’amicizia con Giangiuseppe un dono prezioso di Salvo, un lascito suo personale.
    Costretto in un corpo molto sofferente, Salvo ha continuato ad esprimersi nel suo profilo di facebook, dove ha pubblicato un grande numero di poesie, quasi tutti segnate dall’imminenza della fine, che alla lettura stringevano il cuore. Dei veri capolavori. Un Canzoniere dell’anima, un canto struggente sulla difficoltà di vivere e sull’imminenza della fine.
    Mi auguro soltanto che i suoi figli possano raccoglierle e magari pubblicarle, come omaggio al loro grande genitore.
    Ciao Salvo, buon viaggio. Tu non eri molto credente, ma di là non conta quello in cui si crede, quanto piuttosto le azioni, e quindi, quel Signore Iddio che ti ha sempre amato, ti condurrà alla felicità assoluta, e anche molto presto, perché hai già sofferto abbastanza per le tue malattie e per le avversità che hai dovuto affrontare, ma soprattutto perché l’uomo non nasce per soffrire, ma per raggiungere prima o dopo la felicità.

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