di Paolo Facchini - Non so quanti di voi hanno notato una coincidenza che io ho trovato simbolica e paradigmatica della nostra società.
Mentre più o meno distrattamente si celebrava la data del 7 Novembre, ovvero il secolo esatto dalla presa del Palazzo d’Inverno e dall’avvio della rivoluzione bolscevica, la stampa internazionale dava un certo risalto alla scoperta di una serie di conti segreti in paradisi fiscali intestati a Madonna, George Soros, Bono degli U2 e addirittura alla Regina d’Inghilterra.
La storia molto spesso sa sorprenderci e farci riflettere con dei colpi di teatro impensabili. Non è questa la sede né sono io la persona adatta per dare alcun giudizio su un periodo complesso e contraddittorio come i 70 anni di regime sovietico che, convenzionalmente, trova un suo inizio in quella data per concludersi nel biennio 1989-1991.
È però curioso che quel 7 novembre, che molti dei profeti degli ultimi venti anni considerano solo l’avvio di un periodo di terrore e di sangue, derubricando il comunismo a un semplice incidente di percorso della storia nel suo costante incedere lungo la via delle libertà.
È curioso, dicevamo, che quella data segnali l’ennesimo caso di sfacciataggine e di arroganza di un capitalismo finanziario bulimico e massimamente trasversale, capace di raccogliere sotto la medesima bandiera, un finanziere ebreo ungherese scappato dal comunismo, un paio di ex cantanti (di cui uno molto attivo nel fare beneficenza – evidentemente con i soldi di altri) per giungere a una vera icona di potere, a una istituzione potente e rispettata, all'incarnazione stessa di uno dei più autorevoli Paesi del globo quale il Regno Unito.
Al netto di questo accadimento, il dato politico che voglio cogliere in questa occasione è sostanzialmente uno: la crisi mortale che ha investito il comunismo mondiale a partire dalla fine del XX secolo ha prodotto una crisi irreversibile negli stessi partiti socialdemocratici in tutto l’Occidente, balbettanti e sostanzialmente complici del lento e graduale smantellamento di apparati industriali pubblici nonché di una serie di garanzie sociali che pensavamo conquistate per sempre.
L’obiettivo impoverimento delle classi lavoratrici ha velocemente abbracciato strati sempre più ampli di piccola e media borghesia in Occidente; il tutto congiunto ad un fenomeno di accentramento della ricchezza e di de-nazionalizzazione della stessa che, come è ovvio, migra dove è meglio remunerata e dove, soprattutto, viene maggiormente favorita da bassa o nulla pressione fiscale.
Non credo che Solidarnosc o Vaclav Havel abbiano combattuto dittature odiose ed ottuse per permettere a Soros o a Sua Maestà di pagare qualche tassa di meno….
Paolo Facchini
10 Novembre 2017
Per essere "filantropi",bisogna risparmiare!
RispondiEliminaBellissimo articolo questo di Paolo Facchini, che ci ricollega sempre a quei corsi e ricorsi vichiani che, dal mio punto di vista, sono dei punti fermi nella Storia. La Rivoluzione francese e quella russa hanno dato una svolta decisiva al Pensiero filosofico e sociologico. Adesso, pur nella consapevolezza che l'uguaglianza non sia attuabile su questa terra, data la nostra tara genetica, è pur vero che, col pretesto di essere anti-comunisti - si può sempre optare per una sana ed attuabile socialdemocrazia - si è consolidato un potere economico-finanziario globalizzato, che ci sta portando alla più rovinosa diseguaglianza: essa infatti é foriera di immorali egoismi, oppressioni e guerre.Le subdole vicende di questi ricchi ed importanti personaggi non fanno altro che darci un monito ed un motivo di riflessione sul cammino intrapreso da tutta un'umanità dolente. Dobbiamo sempre recepire il meglio dalla Storia e dai suoi insegnamenti e mettere in pratica quello che obiettivamente è possibile attuare: l'equità socio-economica si può e si deve attuare.
RispondiEliminaLa visione miope della politica dopo la caduta del muro di Berlino non ha colto l’opportunità che si era venuta a creare per un nuovo assetto mondiale.
RispondiEliminaHa trattato il processo di trasformazione politica dei paesi del blocco Sovietico e della Russia, in particolare, come una vittoria a cui fa seguito il rituale saccheggio. Salvo poi mostrare turbamento quando con l’avvento di Putin la Russia ha ripreso, anche se in tono minore, il suo ruolo di grande potenza.
In definitiva, i valori con cui l’occidente motivava la guerra fredda hanno mostrato essere una maschera che, alla luce di quanto avviene in occidente, appare grottesca
Soros è un misantropo spacciato per filantropo.
RispondiEliminaNon mi pare che il problema sia la storia della filantropia, ma la Storia .....o sbaglio
RispondiEliminaIl problema, Cosentino, non è la "filantropia", è l'uso, e forse l'abuso" che se ne fa, la "maschera ipocrita di perbenismo" che utilizzano in molti, e che cela ,in moltissimi casi,un gran numero di conti nei "paradisi fiscali": voleva essere un battuta ironica!
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