di Giangiuseppe Gattuso - Paragonare l'arte della Politica alle professioni e ai mestieri è uno degli errori più banali che si possano fare.
E ciò avviene, da qualche anno, con una certa frequenza. In particolare a partire dal 2013.
E per dimostrare la veridicità della questione si fa riferimento con invidiabile convinzione a improbabili esempi: “Non mi affiderei per un intervento chirurgico a chi non fosse un perfetto specialista della materia, né, in ambito più elementare, per un taglio della barba a chi non fosse un barbiere”.
E, ancora. “Non affiderei un’azienda a un semplice operaio o a un impiegato ma cercherei un bravo dirigente”. O per riparare l’automobile ci vuole un bravo meccanico e per l’impianto elettrico un bravo elettrauto e potremmo continuare all'infinito. E già questo potrebbe bastare a dimostrare l’inconsistenza della questione posta.
Così come si ritiene non sia possibile fare il sindaco di una città grande o piccola se non si è “politici” navigati, con esperienza, laurea, e con la “garanzia” di un partito a copertura di un qualche incidente. Insomma bisogna fare parte del “giro”, di quel mondo intricato nel quale le differenze che contano sono anche la quantità e la qualità delle amicizie.
Il popolo, i cittadini comuni, non devono e non possono occuparsi delle istituzioni che però decidono della loro vita. Un controsenso e un paradosso. Che viene fortemente sostenuto proprio da chi, per ovvie conseguenze, ne soffrirebbe di più. Immaginate quanto personale gravita intorno ai partiti tradizionali, alle burocrazie politicizzate dell’universo statale, e, via via fino ai livelli più bassi degli enti territoriali. Sono migliaia di carrieristi della politica. Alcuni anche bravi e dediti sul serio al bene comune. Ma tanti altri impegnati, invece, a preservare e mantenere in ogni modo una qualche posizione di potere. Ecco, proprio questi, e chi in un modo o in un altro è vicino a tali ambienti, non potranno mai accettare che la signora “Maria” possa diventare Sindaca, Parlamentare, Presidente di regione. Perché, per principio, la signora Maria è “incompetente” e “incapace”. E se onesta, anche peggio. E via con gli esempi e i riferimenti alle teorie sull'onestà, competenza e capacità, di illustri personaggi del passato, che non aggiungono nulla al ragionamento in questione.
Viene, però, con cognizione di causa, o per semplice crassa ignoranza, tralasciata una incontrovertibile realtà rappresentata dall'organizzazione amministrativa dello Stato, così come delle regioni, degli enti locali, dal piccolissimo comune fino alle grandi città e ai capoluoghi. Un apparato, mediamente efficiente ed efficace, costituito da solide strutture con al vertice dirigenti, vice dirigenti, esperti amministrativi, tecnici di ogni genere, muniti delle necessarie competenze. E ogni ramo di tale amministrazione ha esclusivo potere di gestione della spesa ed è strutturato per potere raggiungere ogni tipo di intervento che l’ente a cui fa riferimento vuole e deve raggiungere. E tutto questo sulla base di rigide norme, codici e regolamenti che lasciano pochissimo spazio alla discrezionalità e alle fantasie dei vertici politici e alle loro tanto sbandierate "competenze e "capacità".
Non credo sia necessario approfondire ancora di più questo aspetto.
La Politica, quindi, è principalmente visione, senso del bene comune, della giustizia, spirito di sacrificio, impegno, passione, entusiasmo e disinteresse. Un sindaco, un presidente di regione, un presidente del consiglio e ogni cittadino chiamato dagli elettori a capo di una determinata istituzione deve possedere principalmente queste caratteristiche. E governare come fa un buon padre e madre di famiglia. Non serve altro.
Giangiuseppe Gattuso
10 Ottobre 2017
Sono assolutamante d'accordo. Solo il malaffare p un arte per la quale occorrono attitudini naturali e pregressa esperienza. I valori di fondo di un politico li hai elencati in modo completo
RispondiEliminaSottoscrivo integralmente l'intervento di Giangiuseppe.
RispondiEliminaVoglio approfondire un concetto espresso nell'articolo: il fatto che le istituzioni siano macchine oleate, quasi perfettamente costruite per giungere al fine di servire la comunità. Ma non è così. Ed è questo che ci rende un paese dalle grandi capacità e perennemente alla rincorsa degli altri. Proprio inefficienza, macchinosità, iper burocratismo, litigiosità amminisytativa e civile, corruzione, sprechi e ruberie si allignano nella
RispondiEliminaMacchina istituzionale. Se è vero per l'Italia tutta, per la Sicilia lo è di più. Quindi le capacità di un politico che voglia ribaltare quello che appare il destino di regione in declino, devono essere titaniche. Perché deve avere visione politica, non solo generale ma anche specifica, settore per settore, e la forza e capacità di riformare la macchina amministrativa burocratica. Altrimenti rimarremo sempre al palo.
Guardi che a dire che la politica debba essere fatta da chi conosce la macchina amministrativa, ha competenze, ed un cursus honorem specifico, è stato Benedetto Croce, nel suo ETICA E POLITICA. Come direbbe D'Alema, la politica è una professione intellettuale di altissimo livello. È la signora Maria, quel profilo non ce l'ha proprio. Ed è la storia a dircelo. Le faccio qualche esempio di signore Maria? No. Non credo ce ne sia bisogno. Anche lei sa che ci vuole capacità, competenze, conoscenza, personalità e carattere per affrontare il governo. Qualunque governo. Solo che vuole accreditare un giovane poco esperienze, di capacità taumaturgiche, solo perché deluso dai precedenti. Ed allora si arrampica sugli specchi della dialettica.
RispondiEliminaVede anni di contrapposizione ideologica che si è ridotta a mero strumentale confronto dialettico in versione tifo da bar, anche ai più alti livelli, ha selezionato, a destra come a sinistra, il peggio del peggio. Quindi, a voler prendere per buona la sua analisi, non è affidando le sorti della Sicilia a questi soggetti che può darci una speranza. Occorre una svolta decisa, brutale che sottragga le leve del potere ad entrambi gli schieramenti e li restituisca al popolo che oggi è rappresentato solo dagli autonomisti veri e dal popolo dei 5 stelle. Tutto il resto è, in un modo e nell'altro, compromesso col sistema. Ma so già che mi rifilerà il pistolotto delle competenze e chiuderà gli occhi sulla crescita di gente nuova come la Lezzi, Di Battista e Di Maio. E' il gioco delle parti e lei mostra di esserci dentro fino al collo nonostante la sua simulata equidistanza che pone domande e sollecita dubbi. Lei fa solo provocazione unilaterale e non si accorge che non la segue nessuno.
EliminaLa disamina di Gattuso , mi trova perfettamente daccordo. Se non si è competenti ognuno nel proprio campo come speriamo di essere rappresentati da inetti ed ignoranti delle varie materie ? Il Movimento 5 Stelle ha posizionato tutte persone preparate , ognuno per la sua specializzazione, non certo il tal dei tali, pescivendolo della "Ucciria " o San Cristoforo di Catania, solo perche' porta 70 mila voti alla casa madre, e al Don Rodrigo di turno. Questi sara' buono solo a "vanniari " accattatavillu.....u pisci e' friscu.....Su questo della Sua competenza non ho dubbi.....
RispondiEliminaIl mio incipit si rifà alla conclusione del post di ieri e continua e finisce con la conclusione dell'ottimo articolo di Giangiuseppe. Il Principe di oggi deve essere Intelligente, perché deve ideare con lungimiranza; deve essere onesto perché oggi dalla sua onestà parte il riscatto morale ed economico per una intera nazione. L'unica "capacita" é quella di reprimere la disonestà congenita in ogni uomo; la competenza non attiene al Principe, ma agli esperti di cui si circonda. Non si può dunque che leggere piacevolmente l'articolo e ravvedersi su ciò che un mantra puerile e subdolo non fa che ripetersi, non tenendo in considerazione che sono stati i capaci e i competenti politici proprio quelli con cui ci siamo giocati la rispettabilità ed il futuro economico di questa nazione. Dove sono questi grandi dotti laureati e masterizzati della politica capace e competente? Dopo qualche anno di galera sono ancora qui ed altri si danno da fare per farsi notare e nascondere il viso incartapecorito - non tanto dagli anni, quanto dai continui mortificanti reprimenda - . Sento parlare qualcuno di Croce e della sua opera, che ha poca attinenza con ciò che vogliamo dimostrare. D'altronde, la pletora di burocrati e specialisti nel nostro Apparato amministrativo e governativo avrebbe fatto paura anche al nostro filosofo. Finisco con le belle frasi di Giangiuseppe dunque:
RispondiElimina"La Politica è principalmente visione, senso del bene comune, della giustizia, spirito di sacrificio, impegno, passione, entusiasmo e disinteresse. Un sindaco, un presidente di regione, un presidente del consiglio e ogni cittadino chiamato dagli elettori a capo di una determinata istituzione deve possedere principalmente queste caratteristiche. E governare come fa un buon padre e madre di famiglia. Non serve altro".
La malattia cronica della politica italiana... dove per "competenza" si fa intendere il sapersi districare fra vari interessi e compromessi... altro nodo è lo scollamento con la partecipazione attiva del popolo e qui sarebbe da trattenere fortemente l'attenzione sull'istituto giuridico del referendum propositivo! Sarebbe un tema da consigliare ai 5S e farne un cavallo di battaglia... insieme ai trasporti e al costo dell'energia. Chi ha interesse a frenare in Sicilia lo sviluppo dei trasporti veloci su rotaia il cui risparmio energetico calcolato sarebbe intorno al 70% con motore elettrico. Ovviamente, nel caso dei trasporti, tutte le società private che collegano le città con mezzi su gomma faranno di tutto per ostacolare tale ipotesi.
RispondiEliminaQuindi i problemi in teoria sono semplici hanno una loro chiara "geometria", cause-soluzioni. Al potere invece interessa fare demagogia cioè "cavalcare il disagio" per cui i problemi non vanno risolti ma "gestiti"... come un conto in banca. La famosa "trazzera" in tal senso è un esempio emblematico.
Il ruolo della Politica ai vertici istituzionali è quello di indirizzare la macchina amministrativa verso gli obiettivi inclusi nel programma che gli elettori hanno votato.
RispondiEliminail fatto che si discuta di competenze ignorando il principio basilare che regola l'avvicendarsi di cittadini al vertice delle istituzioni la dice lunga sul processo di regressione socio-culturale indotto da decenni di cattiva politica che, in luogo da rappresentanti degli elettori, ha messo nominati dai capi partito.
Quella della competenza e della capacità sono l'ultima trincea scavata da chi ha dato prova di incompetenza e incapacità ampiamente dimostrata dai fatti di siamo oggi testimoni.
In quanto a quanto all'affermazione di Benedetto Croce c'è da tenere presente che i tempi in cui venne fatta l'onestà e il senso dell'onore erano .... fatti scontati.
Sarebbe ora di smetterla con questo ritornello che suona come un disco rotto, sulla presunta inesperienza dei 5Stelle. E’ l’argomento preferito dalla politica più abietta e immorale, usato per denigrare e sminuire un movimento che vuole cambiare sul serio un sistema incancrenito. Stranamente questi loschi figuri che ancora infettano Parlamento e istituzioni locali, non dicono mai che, prima dell’esperienza, il prerequisito per fare politica è l’onestà, l’etica e la moralità poiché queste doti a molti di essi fanno difetto. Ma, per tornare all’”esperienza” ritenuta necessaria per fare politica, si continua ad ignorare il fatto che all’Assemblea regionale siciliana siedono 14 deputati grillini (primo partito dell’Ars), che si sono fatti le ossa dal 2012, sempre presenti alle Sedute e producendo una mole di atti legislativi da fare invidia a tanti sedicenti professionisti della politica. Alla Camera dei deputati sono il secondo Gruppo e al Senato il terzo dove svolgono un’attività parlamentare dal 2013. Ora dico io, in cinque anni e in un contesto dove la politica viene fatta da predoni, questi ragazzi avranno pure maturato un po’ d’esperienza, a meno che non li riteniamo cerebralmente interdetti. In ogni caso l’esperienza è sempre possibile acquisirla, come fanno tutti coloro che per la prima volta si cimentano in attività istituzionale mentre l’onestà, se non la porti in dote, non ti basteranno trent’anni di politica per acquisirla.
RispondiEliminaEgr.sig Alesi, lei ripete sempre gli stessi concetti, perciò la parte del disco rotto le calza molto bene. Parla di infezioni virali verso coloro che ci hanno governato dal dopoguerra ai giorni nostri, perciò secondo la sua modestissima visione, siamo giunti finalmente a quella svolta epocale con le teorie del comico genovese. Il suo concetto potrebbe essere degno di attenzione se Grillo fosse in grado di saper dialogare con le altre forze politiche. Qui mi riallaccio a quanto scritto dal direttore Gattuso. Certamente è sbagliato definire la politica una professione, e sono d'accordo anche a non accreditare ad una fantomatica "esperienza" i frutti di una buona politica. Il M5S sbaglia la sua teoria di base perchè è convinto che possa essere attuata la politica in senso unilaterale, ignorando le opinioni altrui. Ancora qualche anno, e potremo renderci conto che nel movimento si verificheranno profonde metamorfosi, come già stanno affiorando. La politica deve essere il risultato di pensiero dell'intera società e non parte di essa, certamente le scelte saranno a carico di chi ha avuto un legittimo mandato popolare, ma il dialogo è alla base di una politica seria e costruttiva.
EliminaNessuna idea può essere messa in pratica è resa esecutiva senza i tecnici e i professionisti di ogni settore.
RispondiEliminaServe chi ha una visione ma poi servono coloro che hanno le capacità tecniche di rendere concreta quella visione.
Ciò vale in politica come anche nelle attività produttive. ad ogni industria di successo serve un visionario ma gli industriali sanno bene che le idee dei visionari per essere realizzate hanno bisogno dei migliori ingegneri e spesso anche di manodopera molto specializzata.
I tecnici e i professionisti di ogni settore, sono presenti in ogni Comune, Regione, Parlamento nazionale ed europeo. Essi sono a disposizione dei deputati e sono preposti a trasformare le loro iniziative, progetti e idee in atti concreti. Non occorre che un deputato sia anche "tecnico".
EliminaGrazie Maurizio Alesi per esserti disturbato a spiegare agli amici che commentano, ma escludo possano aver potuto valutare le competenze dagli atti che hanno compiuto nell'ultima legislatura i grillini e per due motivi. Il primo è l'incompetenza evidente di chi commenta perché se fosse davvero competente non avrebbe mai potuto approvare tutto l'operato del governo Crocetta ne avrebbe mai potuto ritenerlo un governo competente in quanto il nulla non si può valutare!
EliminaOttimo articolo che resta una voce nel deserto e che, alla fine, rispecchia e sta a conferma di un "pensiero" che è stato ed è il "leit motiv" degli scritti di Giangiuseppe Gattuso.
RispondiEliminaNon vi è da aggiungere né levare nulla. C'è purtroppo da constatare, vista l'ultima "furbata" messa in atto dagli "statisti" al governo e cioé la "fiducia" sul "Rosatellum" sottraendolo così al necessario costruttivo, dibattito parlamentare che dovrebbe essere, in uno Stato che abbia rispetto di se stesso, la "legge confermativa della democrazia partecipata" e viene ridotta al "diktat" più abusato che caratterizza le dittature e i regimi oligarcici.
Ormai resta solo la certezza che, ancora alla verde età di 70 anni, la Repubblica Democratica Italiana, nata nel sangue di una cruenta guerra ideologica ma praticamente redentrice di orrori apocalittici, fondata sul lavoro, finisce di esistere non tanto ad opera di politici disonesti ma per l'incuria patente dell'elettorato che favorendo la crescita dei vari Berlusconi, Renzi e via dicendo, ha fatto come quel tal consorte che per far dispetto alla moglie si...mutilò della parte virile che lo distingueva.
Non servono tecnici di valore per affermare questo ma semplicemente del buon senso comune dote naturale dell'umanità che nella foia di un malinteso progresso ne ha ormai persa ogni traccia di esso..
E ancora non è finita per buona pace dell future generazioni che se non avranno il coraggio di autoriformarsi potranno tranquillamente rivivere una storia d'Italia procedente col passo del................gambero!
Paragonare l'arte della Politica alle professioni e ai mestieri è uno degli errori più banali che si possano fare.
RispondiEliminaEppure Max Weber l’ha definita “Il mestiere di chi non ha mestiere”, perché diciamocelo pure la classe politica che, da un bel po' di tempo, ci governa è fatta solo da mestieranti, come si potrebbe giustificare altrimenti la smania che hanno di farsi eleggere e rieleggere e ancora rieleggere se non con il fatto che è divenuto ormai un mestiere, pur se inizialmente ci fosse stato un barlume di interesse alla cosa pubblica.
Molti dei nostri politici sono in possesso di una laurea, ma abbiamo visto come non sia un requisito né obbligatorio né richiesto, abbiamo parlamentari che con licenza media superiore fanno il ministro della giustizia o della sanità o addirittura con la licenza media (forse) il ministro della pubblica istruzione.
Molti dei nostri politicanti sono di una ignoranza abissale, surreale il discorso di insediamento dell’On. le Alfio Barbagallo all'Ars;
Altri che, non riescono a mettere in fila tre parole in un italiano decente, addirittura si propongono di interloquire con il bombarolo americano e con il suo corrispettivo nord coreano.
Bastano questi esempi a fare così naufragare “Non mi affiderei per un intervento chirurgico…Non affiderei un’azienda ….. “
Bastano anche a sdoganare l’assunto per cui non sia possibile fare il sindaco di una città grande o piccola se non si è “politici” navigati, con esperienza, laurea, etc.
Dal 1/7/1975 al 30/06/2014 sono stato dipendente del Comune di San Giuseppe Jato, in questo lasso di tempo ho avuto a che fare con tanti sindaci, molti in possesso di laurea, altri anche con la quinta elementare, di tutti sono risultati più incisivi nell'azione amministrativa quelli che hanno usato la diligenza del buon “Pater familias” di romana memoria.
A maggiore ragione oggi dove tutte le amministrazioni pubbliche, dal più piccolo comune fino al governo nazionale, sono attrezzate con strutture verticistiche, con dirigenti competenti, dotati di capacità di spesa e con precisi obiettivi da raggiungere, imposti questi dall'amministrazione politica, credo che l’unico requisito occorrente sia l’ONESTA’ nelle sue varie accezioni.
Se poi all'Onestà si accompagna anche la Capacità di Scegliere e quella di Vigilare questo secondo me è il bagaglio di chi è chiamato ad amministrare la res pubblica.
Non serve altro.
Tenendo presente sempre che:
“Le scelte giuste vengono dall'esperienza, e l’esperienza viene dalle scelte sbagliate”
(Anonimo).
Caro Giangiuseppe, condivido solo in parte la sua riflessione. Mi pare che lei ha troppa fiducia nell'organizzazione amministrativa dello Stato: in realtà l'apparato non è "efficiente e efficace", come lei dice, e i dirigenti, non sempre muniti delle necessarie competenze, sono spesso anche corrotti. Lo dico per esperienza personale: quando ho deciso di impegnarmi politicamente, mi sono studiata tutta l'organizzazione degli enti locali e, nominata assessore e vicesindaco di Giardini Naxos, controllavo sempre l'operato dei funzionari e loro sapevano di essere controllati, in modo tale che non si commettessero errori che avrebbero danneggiato l'Ente . Concordo con la sua visione della politica ma credo che la soluzione ai problemi si trovi solo se si sa come muoversi, senza affidarsi ciecamente a funzionari o esperti. (Vedi l'errore fatto dalla Raggi che si è fidata troppo di Marra). Penso che abbiamo gli stessi ideali ma seguiamo percorsi diversi per cercare di realizzarli.
RispondiEliminaElia Brunetto, l'errore della Raggi...se tale si può chiamare! Non è un esempio da portare a sostegno della sua tesi, perché l'errore è ineliminabile "errare umanum est,perseverare autem diabolicvm". Indica chiaramente l'IMPERATIVO ETICO prima di ogni cosa dell'onestà. Su certi capisaldi logici ed etici...non ci sono opinioni e non esistono "percorsi diversi
RispondiEliminala signora Maria nell’ambito familiare, che cosa fa?. Parte dalle risorse che ha, cerca quando può, di risparmiare e di non fare debiti o perlomeno di limitarli, quando sono necessari. E’ molto attenta ai bisogni dei propri figli. Agisce secondo un ordine di priorità e un piano di spesa. I figli sono tanti ma lei ha un occhio di riguardo per il più debole.La signora Maria sa perfettamente che le relazioni sociali sono importanti e ha creato un cerchio virtuoso intorno alla sua famiglia. La stima di cui gode l’ha molto favorita. Ai suoi figli ha dato due grandi insegnamenti ”Pensate cosa volete ma nel momento del bisogno unitevi per trovare una soluzione che vada bene per tutti o che almeno non danneggi nessuno.Siate sempre onesti e non approfittate di nessuno”. In pratica la signora Maria tenendo conto di ciò che ha FA, SA FARE, SA COME SI FA A FARE E QUANDO.
RispondiEliminaChe cosa ha che più di tutto e sopra di tutto? La carica dell’affettività verso la sua famiglia. Questo è il motivo per cui non si lascia tentare da azioni immorali e cerca tornaconti personali. Caro Giangiuseppe la metafora è chiara. Probabilmente i nostri politicanti, per la maggior parte, non sono figli della Signora Maria. Per favore non parliamo di competenza se non comprendiamo il senso profondo di questa parola. E’ diventata un luogo comune come i tanti già citati da te. Personalmente preferisco i figli della signora Maria.Magari sbagliano sempre in buona fede ma lo ammettono e vanno avanti. Dopo questa legge elettorale solo i figli di MARIA madre di GESU’ (per i credenti) possono aiutare L’Italia e la Sicilia.
sig gattuso vedo che cancella i commenti non allineati. deve capire che chi dissente non può mettere il proprio nome perchè se dovessero vincere i grilli passerebbero guai e forse ancnche le loro famiglie. io non so neppure se lei esiste veramente e cosa possa avere in mente,
RispondiEliminaIo cancellò tutto ciò che non c'entra nulla con gli articoli pubblicati specialmente se in forma anonima. Tale scelta resta discutibile e irrispettosa nei confronti di tutti gli altri e può essere tollerata soltanto se ciò che viene scritto attiene al merito di quanto esposto dagli autori. Non esiste altra alternativa. Si regoli di conseguenza
RispondiEliminaBravo sig. Gattuso questo suo atteggiamento mancava e lo ha posto in essere. Ora la sua fama di nemico delle opinioni altrui, si è finalmente consolidata. Altro che SPAG, e questa come la definisce? E' una domanda che le pongo, almeno abbia il coraggio di scrivere in lettere cubitali che non è ammesso l'anonimato e non affermi che il suo è un blog libero da ogni forma di politica settaria. Tuttavia se riceve qualche forma di finanziamento è giusto che si pone agli ordini di scuderia. Auguri.
Elimina