di Angelo Moscarelli - In questi giorni incessantemente si parla di politica regionale, con gli "accoppiamenti" più disparati.
Addirittura qualcuno si è conteso Alfano!
Da Lagalla a Micari, da La Via a Musumeci, da Fava a Crocetta, fino al trascurato Fiumefreddo, sono rimbalzati giorno dopo giorno di testata in testata, alla guida di gruppi politici sempre diversi ed intercambiabili.
Quasi a dimenticando che il candidato del MoVimento politico principale in Sicilia fosse pronto dal 9 Luglio, quando è stato eletto Giancarlo Cancelleri, con un programma su cui da marzo 2017 si lavora insieme ai cittadini, nelle piazze e sulla piattaforma Rousseau, che sarà dettagliato e pubblicato entro pochi giorni.
Gli uomini intercambiabili della politica siciliana, l'accoppiamento politico a cui si prestano sta difatti favorendo la posizione del MoVimento 5 stelle, che secondo alcuni sondaggi sarebbe quotato al 34%. E come hanno ribadito i cinquestelle nelle piazze lungo la "circumnavigazione" dell'isola nel #atuttasiciliatour, sono gli avversari a mancare.
Troppo impegnati a scannarsi per una poltrona, facendo trapelare una brama di potere che li porterà a compromettersi vicendevolmente, legandosi le mani l'uno con l'altro, affossando gli ideali nel nome degli interessi dell'uno e dell'altro. Ciò, oltretutto, li porta quotidianamente a distogliere l'attenzione dal programma elettorale che dovrebbe costituire il punto nevralgico del gruppo politico.
Tuttavia, già prima dei nomi dei candidati presidente e del programma, nel territorio si cominciano ad aprire le gabbie degli avvoltoi politici a caccia di facili prede. "Vedo in giro volti di candidati senza presidenti e volti di presidenti senza candidati. Volti senza volto e voltafaccia. Visi avvolti da sorrisi abbottonati. Avvoltoi che ci guardano dall'alto. Chi decide se svoltare, anche stavolta, siamo noi." (Parole di Gianina Ciancio)
Chiarissima sintesi di un mondo alla rovescia, dove questi candidaticchi (per dirla alla Sciascia) girano, parlano, chiamano, promettono, configurandosi alla fine come quaquaraquà, se pensiamo che sono da vent'anni dentro i palazzi, e non hanno fatto un'acca di quanto promesso.
Ma che candidato è uno che non ha né programma, né lista, né presidente?
Sono candidati "con la destra" o "con la sinistra".
Nella maggior parte dei casi, vista l'intercambiabilità dei gruppi politici, sono "candidati e basta".
Il profilo del "candidato e basta" è semplice da individuare: è un trombato della politica, uno che ci ha mangiato con la politica e, dopo essersi ingozzato, sente di nuovo un languorino al pancione; ti rompe le scatole, ti chiama, ti chiede il voto, ti dirà di conoscere tutto di te e di sapere risolvere i tuoi problemi, ti prometterà qualcosa per un tuo familiare, non sa con chi è candidato e ti dà un'indicazione generica; si prospetta come il presidente/assessore di qualcosa, o come il deus ex machina del suo gruppo politico (sì sempre quello fatto da se stesso).
Chiaramente l'elettore medio ha capito la presa in giro, ma sarà abbastanza per risollevare questa terra di Sicilia?
Questa terra ha bisogno di uomini e donne in grado di governare con rispetto per il prossimo e per la cosa pubblica. Questa terra ha bisogno di onestà, di lavoro per i giovani, di strade, di ospedali, di scuole, di assistenza ai più deboli, di scelte responsabili a tutela di chi lavora. Sicuramente non ha bisogno di investire sul petrolio o sul carbone, non ha bisogno di regalare soldi agli amici degli amici dei politici, non ha bisogno di slogan che bloccano le macchine amministrative (vedi cosa ha combinato Crocetta con le province).
Dunque, è arrivato il momento di mandare a quel paese l'avvoltoio che promette la luna, l'avvoltoio che ci ha scroccato da una vita i voti, senza mai occuparsi del bene comune, ma solo di affarucci clientelari. Il popolo siculo deve avere un sussulto di orgoglio e mettersi al centro con un deciso colpo di matita, per rialzare la testa, ed alzarsi la mattina del 6 Novembre in terra di Sicilia con una speranza nuova per il futuro.
Dopo il 6 Novembre, pronti con l'elmetto si farà la guerra ai poteri forti. A quelli che nel 2017 bruciano i centri per la raccolta differenziata per mantenere in capo alle discariche il monopolio degli RSU. Si farà la guerra per togliere privilegi alla politica. Si farà la guerra per riorganizzare, senza clientele, la macchina amministrativa e sociale della Sicilia.
Ci verranno contro. Ci criticheranno. Ci diranno che siamo pazzi, che non si può fare, che non sappiamo amministrare. Poi si risveglieranno nel 2022, assieme ai "candidati e basta" ed allora, guardandosi indietro, vedranno come preistoria i danni dei governi regionali che si sono succeduti prima del MoVimento 5 Stelle.
Angelo Moscarelli
08 Settembre 2017
P.S. Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo interessante articolo che rispecchia molto la realtà politica siciliana. Un “sistema” al quale siamo abituati e che per molti cittadini ha sempre rappresentato l’unica certezza. Il rapporto diretto e perverso con il “politico” di turno senza chiedersi troppo cosa ci fosse oltre. L’autore è un giovane, e mi viene il cuore a scriverlo. Angelo Moscarelli è un Agronomo che vive quotidianamente l'impresa agricola familiare, si occupa di sviluppo delle imprese progetta iniziative innovative e utilizza le opportunità dei Fondi Europei.
È specializzato in Imprenditorialità e Qualità per il Sistema Agroalimentare, e ha realizzato una pubblicazione internazionale con l'University College Cork, nel campo della virologia alimentare. Ma è un appassionato di Politica, altrimenti non potrebbe essere su PoliticaPrima. Se ne occupa dal 2012 e a soli 20 anni è stato candidato Sindaco a Roccamena, in provincia di Palermo, con il M5S. E si appresta a farlo alle elezioni del prossimo 5 novembre. Insomma, un giovane che vuole impegnarsi sul serio e fa pensare e sperare in un futuro migliore.
Benvenuto su questo blog e buon lavoro.
I "candidati e basta", non sono candidati di nessuno, sono candidati dei poteri loschi e forti, quei poteri che dettano legge e fanno gli "affari loro" contro la gente onesta perbene. Battendo i candidati di questi poteri loschi e forti si può fare il primo passo verso una Sicilia migliore. Sarà possibile oggi, quello che non è stato mai possibile finora?
RispondiElimina"I candidati e basta"...davvero sono stupita da quello che sta capitando alla Sicilia bella...volti e nomi impresentabili e tanta ,tanta astuzia! e come sempre cercano e trovano foglie di fico dietro cui nascondersi...proprio come fanno i ladri! Siciliani NON CASCATECI...L'italia sana vi osserva,il cambiamento vero puo' partire dalla Sicilia...Ci fidiamo di voi...
RispondiEliminaOrmai non si vergognano più di niente. Una transumanza di opportunisti come questa non si era mai vista. Chi viene e chi va, saltando da destra a sinistra e viceversa. Chi era da una parte tre mesi fa, oggi sta dalla parte opposta con una disinvoltura da fare schifo. Fanno pure le conferenze stampa (pietose e vergognose), per “spiegare” il salto della quaglia. Ognuno si posiziona solo pensando alle proprie personali convenienze, uomini buoni per tutte le stagioni, nullafacenti parassiti dei siciliani. Devo dire, però, che se certa gentaglia viene eletta vuol dire che c’è qualcuno che li vota. Viene da chiedersi per quale misteriosa ragione taluni grigi personaggi ottengono svariate migliaia di voti, senza che nessuno si ricordi cosa abbia fatto durante il suo mandato in favore dei siciliani. Evidentemente devono esserci altre ragioni, poco istituzionali e molto personali. Finchè non si libera questa terra dal bisogno e dal ricatto, continueremo a vedere questi loschi figuri con i loro faccioni e loro stupidi slogan sui manifesti.
RispondiElimina"Il candidato del MoVimento politico principale in Sicilia è pronto dal 9 Luglio, quando è stato eletto Giancarlo Cancelleri, con un programma su cui da marzo 2017 si lavora insieme ai cittadini, nelle piazze e sulla piattaforma Rousseau, che sarà dettagliato e pubblicato entro pochi giorni."
RispondiEliminaEletto da chi??? Ogni elezione andrebbe controllata da TUTTI non solo da 3 gatti che si sono arrogato il diritto di decidere per tutti. Genova docet. Parma insegna. Roma inqualificabile. Poi fate voi.
Elimina"Se ne (della politica - ndr) occupa dal 2012 e a soli 20 anni è stato candidato Sindaco a Roccamena, in provincia di Palermo, con il M5S. E si appresta a farlo alle elezioni del prossimo 5 novembre." Mi pare che non sia stato eletto sindaco di Roccamena, sicché anche lui un "trombato della politica" (parole sue!) che tenta di andare ai piani alti non essendo riuscito a scalare quelli bassi? O no?
RispondiEliminaLe ho già risposto su fb.
EliminaAngelo Moscarelli ha le idee chiare, come dimostra nel suo bell'articolo. Spero che i 5S ottengano quella vittoria che possa finalmente dare speranza al popolo siciliano; dare speranza a chi vuole migliorare le condizioni economico-sociali dell'Isola; dare speranza a chi vuole dare un'impronta più appropriata alla Politica. Non esiste più coerenza ed onestà intellettuale e lo dimostrano sfacciatamente gli assetti e le insane strategie messi in atto anche in questa tornata elettorale: una nobiltà borbonica che difende solo i propri privilegi ed i propri affari, che non hanno colori o appartenenza. Mi piace il tuo spirito combattivo, Angelo, e confido anche in quello pentastellato. Buoni auspici per te, per loro e per il il Popolo Siciliano, che, quando vuole, sa prendere le distanze dalla Massa informe.
RispondiEliminaGrazie!
EliminaParlamentari poco presentabili, nomine assessoriali discutibili e strumentali mi richiamano alla mente la leggendaria storia di Caligola e del suo cavallo nominato senatore dell’antica Roma. E se anche io nominassi la mia adorata micia Bubi, senatrice o assessore, che ne direste?
RispondiEliminaAncora una volta devo riprendere la frase di Eleanor Roosevelt
RispondiElimina"Grandi menti parlano di idee, menti mediocri parlano di fatti, menti piccole parlano di persone"
visto che c'è sempre chi, invece di dibattere i contenuti sviluppati dall'articolo, si sofferma sulle "qualità" dell'autore.
Ciò premesso mi complimento con l'autore che, a dispetto della sua giovane età, ha sintetizzato una realtà che suo malgrado brucia sulla pelle degli Italiano e dei Siciliani in particolare.
Finita l'epoca degli "ideali", la bussola politica segue le "opinioni" espresse da coloro partecipano alle elezioni per vincere e non per governare. Vincere per mantenersi a galla e, come un naufrago nella tempesta, senza troppi scrupoli... non facendo caso a cosa ci si aggrappa: pezzo di legno, salvagente o cadavere.
La presentazione delle candidature in Sicilia ne è un esempio mortificante che non tiene in conto l'elettorato o, meglio, sottolinea che l'elettorato di riferimento sono chi, in cambio di favori, iassicurano un certo numero di voti, pescando in un bacino di aventi diritto abbrutiti dal bisogno e/o ignoranza - la metà degli italiani è costituita da analfabeti totali e semi-analfabeti.
Una risposta a chi intende la democrazia l'esercizio del voto per non scegliere i "diversi" è quella di andare a votare, qualunque sia la scelta...anche scheda bianca, in modo da rendere chiari i pesi delle liste che si presentano: se la metà si astiene dal voto, chi dovesse avere il consenso del 10% dei votanti peserebbe di fatto solo il 5% nel caso in cui tutti i cittadini si recassero alle urne.
Già un fatto del genere servirebbe a sottolineare quali sono i pesi di rappresentatività delle liste in competizione e aiuterebbero i cittadini a prendere coscienza che sono loro gli arbitri della democrazia.
Un'altra risposta deve nascere dalla consapevolezza che il degrado dovuto, nel migliore dei casi, a incompetenza se non disonestà di chi governa non è una piaga calata dall'alto bensì il risultato della rinuncia all'esercizio di cittadinanza; una rinuncia che ha portato a non scandalizzarsi nemmeno di fronte agli scandali e che, ahimè, ha bruciato gran parte del futuro delle future generazioni.
L'esortazione che mi viene da fare è di scuotersi dal torpore voluto e indotto dai "candidati e basta", fare le proprie scelte con l'esercizio del voto....e, se proprio non lo si vuole fare per sé, che lo si faccia per i proprio figli
Grazie!
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