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mercoledì 16 agosto 2017

SICILIA POLITICA. ALLA RADICE DEI PROBLEMI

Tutela ambientedi Silvio Barbata - Il triste susseguirsi degli incendi in Sicilia, come ogni estate da 60 anni, si ripresenta come la rappresentazione di una tragedia greca;
nel senso che la strategia del Male è quella di farci abituare al male. Dalle stime del 2013 risulta che il costo annuo, provocato dagli incendi, si aggira intorno ai 300 milioni di euro.

canadair_600 “U pisci feti da testa”, dice il siciliano, ed è sempre vero. Ci si chiede razionalmente come può essere che la classe politica che si è avvicendata nel Parlamento siciliano non sia mai riuscita (più probabilmente non ha voluto) a risolvere radicalmente il problema. Non mi addentro nell’analisi dei loschi interessi clientelari che passavano attraverso il ricatto del lavoro (altro tema da affrontare sotto l’aspetto etico) stagionale. La mancanza di una cultura diffusa e consolidata di tutela dell’ambiente è un indicatore primario del degrado di una società. Ogni morale o azione educativa che non tenga in considerazione l’ambiente come dato fondamentale, non può che essere fuorviante e ipocrita.

La legge buona (il concetto di “legalità” non coincide con quello di giustezza… una norma legale non è detto che sia anche morale) deve contenere un'anima pedagogica, non solo norme che in modo meramente formale "proibiscono o consentono"! Vorrei che certe idee "chiave" venissero ben custodite ed evidenziate perché sono la via per i cambiamenti veri, in meglio e non in peggio.
La demagogia da sempre è l'arte perversa che cavalca il disagio della gente al fine di conservare il potere per il potere. Che invece di risolvere i problemi in radice in modo che non possano mai più riemergere, questo potere, espressione di una politica perversa, li alimenta per poi presentarsi con maschere diverse promettendo soluzioni sempre inadeguate e inefficienti. È la strategia “dell’eredità” dei problemi, in modo che a ogni legislatura altri si presentano come risolutori nuovi, ma è solo un mezzo per scambiarsi le poltrone; dura così da decenni!

Incendi-Sicilia-SpazioAndiamo al sodo; come si può risolvere definitivamente la tragedia degli incendi in Sicilia? CONCEPIRE UN'UNICA TASSA SULL’AMBIENTE (ma le fattispecie potrebbero essere decine), eliminando IMU; TASI e TARSU, quest'ultima è più un'imposta che una tassa... perché non è determinata come corrispondente a un servizio ma come "occupazione di spazi", in base ai mq! È come se ci facessero pagare due volte l'IMU, ma su tutte le case non solo sulle seconde e terze! Ecco cos'è il marcio… è la politica stessa! (la vera “antipolitica” perché la “politica” non coincide con gli apparati).
È la politica come “luogo” del potere per il potere e del compromesso, come espressione di “competenza furbesca” (vedi gli attacchi alla Raggi a Roma) che crea i presupposti per la rabbia più o meno occulta o inconscia delle persone.

Carl Gustav JungK. G. Jung, ha affrontato questo aspetto sociale in riferimento al superIO collettivo, che può essere sano o malato. Se questo superIO è malato, esso prima o dopo porta a reazioni violente o distruttive… gli incendi dolosi non possono essere dunque valutati in modo superficiale come un fenomeno intrinsecamente criminale; esso ha certamente una radice "reattiva", vuoi anche per quei piromani che lo fanno allo scopo di avere l'indennità antincendio come la cronaca recente ha riportato. Che in alcun modo intendo implicitamente giustificare.

IncendiLa mia proposta è un'unica tassa per la TUTELA AMBIENTALE (l'ambiente è un bene primario-vitale) calcolata sul principio di solidarietà, chi più ha più dia…, a partire da una cifra media modulata in senso pedagogico legata ai territori. In altri termini se l'incendio si verifica, il Comune o i Comuni interessati aumenteranno la tassa per tre anni. L'aumento potrebbe anche verificarsi in mancanza di un’adeguata azione di tutela e del rispetto dell'ambiente, ivi compresa la questione rifiuti. Viceversa, in assenza di incendi per tre anni e a fronte di una efficace attenzione alla tutela ambientale e al suo miglioramento, si avrà una riduzione ogni tre anni fino a un minimo standard dopo 12 anni. Insomma, un’articolazione che innesca un’attenzione sia individuale sia collettiva al "CONTROLLO SOCIALE". E quindi un deterrente morale e psicologico verso comportamenti lesivi per l'ambiente.

L'ultima osservazione riguarda la forza simbolica della DENOMINAZIONE di una tassa… non più sulla "CASA" che risulta odiosa, proprio perché ancestralmente richiama qualcosa di profondamente intimo. La cui fiscalizzazione viene percepita come una sorta di "stupro". Invece la tassa per l'AMBIENTE avrebbe forza unificante perché tale termine richiama ciò che ci accomuna in quanto DATO e che sostiene la vita, dunque, come Imperativo Etico.
Ricordiamoci allora che la responsabilità primaria è sempre di chi detiene il potere. Quella del popolo è sempre subordinata, perché è dall'alto che devono partire le iniziative buone per innescare "circoli virtuosi" e non viziosi… come ho cercato di spiegare. La consapevolezza dal basso interviene quando SINGOLARMENTE si rimane ancorati all'arroganza del preconcetto ideologico-politico, si diventa complici della CRONICIZZAZIONE DEI PROBLEMI.

ARS ParlamentoGli “adoratori” del sistema, sulla scia della fallacia retorica propagandistica hanno creato falsi sillogismi che il potere corrotto ha messo in giro: "antipolitica", come un marchio da campo di concentramento impresso su coloro che cercano di fare vera Politica, contro l’antipolitica dei palazzi e "palazzinari", clientes, corruttele e servilismo alle plutocrazie internazionali.
La riflessione, di carattere junghiano, ma proprio per questo più concreta di qualunque altra argomentazione, rimanda alla forza del simbolo! I veri cambiamenti, in meglio, si avranno quando il sistema verrà modificato simbolicamente.

Federico-IINella nostra cultura non riusciamo a scrollarci di dosso l'anima medievale. Più in generale, i 90 (scenderanno a 70) "semidei", arroccati nelle stanze reali che furono del grande Federico II di Svevia, come gli dei dell'Olimpo che era sempre avvolto di nubi, facciamoli sloggiare da lì. Il Palazzo deve essere liberato e aperto alla libera fruizione turistica e culturale.

Cappella Palatina-2Ci sono tanti palazzi al centro storico come per esempio piazza Garraffello, spostare tutta l'ARS lì, in modo tale che la gente li veda la mattina per il caffè al bar all'angolo, con il panellaro, il panettiere e il pescivendolo a parlare dei loro problemi. Svendere tutto il parco macchine della Regione sostituendole con un pulmino, e l’utilizzo dei mezzi pubblici, come avviene in Svezia, Norvegia, Finlandia e Danimarca. Ecco quale dovrebbe essere il futuro. Il resto sono le solite chiacchiere.

Silvio Barbata fotoSilvio Barbata
16 Agosto 2017

P.S. Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa significativa riflessione sulla Politica. Una “soluzione” ai problemi cronici del nostro sistema che parte da una questione concreta e grave come gli incendi e la tutela dell’ambiente. E una proposta, forte al limite della provocazione, che può spingere i cittadini a diventare controllori sociali e consapevoli della loro importante funzione politica. Interessante l’idea della tassa unica per l’Ambiente in sostituzione di quelle sulla casa. Silvio Barbata, insegnante di Religione Cattolica alla scuola media di 1° grado, presso l’I. C. di Piana degli Albanesi “Giorgio Kastriota Skanderbeg”. Ha conseguito, nell’anno 2000, il Baccellierato in Sacra Teologia alla Facoltà Teologica di Sicilia San Giovanni Evangelista in Palermo. È originario di Palazzo Adriano (PA) una delle colonie fondate in Sicilia dai profughi albanesi durante la seconda metà del  XV secolo. Vive a Palermo. Silvio ci segue da tempo e ha partecipato, finora, con diversi commenti sugli articoli pubblicati sul blog e nel dibattito su Facebook. Questo è il suo primo articolo come autore di PoliticaPrima.
Benvenuto e buon lavoro.

22 commenti:

  1. grillini romani e siciliani fanno una bella associazione a delinquere

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  2. Condivido in gran parte quanto espresso nell'interessante articolo ma se non ci liberiamo di questa classe politica, troppo distante dai problemi comuni, impegnata a ricercare costantemente il proprio benessere e mai quello della cittadinanza, possiamo togliere o aggiungere tasse a piacimento ma non otterremo nulla ...

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  3. intanto "Benvenuto su Politicaprima!" Questo è un luogo di VERA politica dove, con gran rispetto, si discute civilmente sebbene di opinioni diverse.
    Non credo che il problema della Sicilia nasca dalle tasse o dallo stipendio che i nostri parlamentari siciliani ( che siano 70 o 90 poco importa...) purchè questi abbiano le capacità di fare il proprio DOVERE. Beh!Fin qui NON è stato fatto altrimenti la Sicilia navigherebbe nel BENESSERE! Se si fossero preoccupati, invece di farsi battaglie ad poltronam, di fare col passare degli anni una qualche Legge per la rinascita economica non si sarebbe arrivati ad un simile ABISSO. Nei miei commenti sui vari articoli l'ho ripetuto spesso che la soluzione al MALE può essere la SCUOLA che deve essere il MOTORE su cui fondano i VALORI! Non tutti i ragazzi/bambini/adolescenti/ hanno una famiglia con gli strumenti culturali necessari a comprendere l'importanza dell'ambiente e per questo motivo vado scrivendo ormai da anni che bisogna ripartire da un incremento del tempo/scuola soprattutto alla Primaria e alle Medie. Attraverso i ragazzi possiamo arrivare alle loro famiglie e a far nascere CONSAPEVOLEZZA di questa sottospecie di umanità alla quale apparteniamo. Intorno a me vedo troppa violenza gratuita, tra giovani, contro le donne, contro i bambini,contro gli immigrati,le guerre. Sembra che ogni giorno qualcuno si svegli con l'idea di distruggere l'altro.Questo ci porta chiuderci sempre più in un nostro mondo fatto di sospetto, di delusione, si impotenza. Bene...tornando all'ARS penso che i Signori Parlamentari che là dentro l'hanno fatta da PADRONI creando anche sistemi importanti di clientele debbano cominciare a riflettere sul fatto che dovranno sbracciarsi le maniche se non vogliono implodere. I siciliani sono arciStufi di una Politica BLATERANTE e scarsamente COSTRUTTIVA.

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    1. Io non capisco perchè ad ogni articolo pubblicato in politicaprima interviene Maria Pia Labita a parlare sempre delle sue solite cose, mai, nemmeno per sbaglio, a scrivere un commento pertinente all'articolo che va a commentare. Mi pare questo un espediente surrettizio e poco onesto di entrare a gamba tesa in un dibattito dicendo cose che non ci azzeccano niente col tema del dibattito stesso. Insomma, gentile Maria Pia Labita, perchè non scrive qualche bell'articolo dove può esporre ai lettori le problematiche che le stanno a cuore? Saremo tutti contenti di leggerla e commentarla. Ma, per favore, non riempia di cose non pertinenti i dibattiti in cui lei si infila. Grazie.

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    2. non riesco a comprendere in cosa lei si senta offeso. Io vedo dal mio punto di vista in quanto sono una maestra. Di articoli ne ho fatti diversi sulle questioni che mi stanno a cuore, forse a lei è sfuggito. Penso che la SCUOLA c'entri con qualunque argomento e SE Giangiuseppe Gattuso ritiene i miei commenti poco attinenti può perfettamente ELIMINARLI.

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    3. eviterò di INFILARMI in dibattiti che NON riguardano la scuola

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    4. Niente offese, ci mancherebbe pure questa. Io dico soltanto che se in un dibattito si parla di diabete, uno non può nello stesso dibattito intervenire parlando di carbon fossile. Tutto quì.

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    5. vedi? Ti sbagli perchè il diabete tra i giovani è in netto aumento e quindi parlarne a scuola per dare indicazioni corrette in merito ad un'alimentazione adeguata oltre che al corretto esercizio fisico sarebbe la cosa MIGLIORE. Come vedi la scuola c'entra sempre ed in ogni caso. Chiamala distorsione professionale ma è così.

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  4. Apprezzo e condivido in toto quanto propone il nostro nuovo amico autore, Silvio Barbata, in merito agli incendi. Troppo spesso dolosi che hanno incenerito buona parte della nostra bella Sicilia e dell'Italia. Da convinta ambientalista quale sono non posso che dare il mio modesto ma sentitissimo plauso a questa proposta, nobile, rivoluzionaria e civile, che potrebbe porre fine alo scempio che si perpetra ogni anno e da troppo tempo, sistematicamente nel nostro Paese! Mi piace tanto e trovo molto veritiero il detto: “U pisci feti da testa ". Verissimo come non mai. Complimenti e benvenuto.

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  5. Mi permetto di evidenziare che l'articolo va letto senza perdere di vista il senso intero...non si deve fare l'errore di "isolare" le cause dei mali, che sono varie...ho cercato di dire proprio questo...non è solo questione di tasse... ma di tasse giuste...ed è anche questione di sistema... di simboli e di cultura...chi continua ad "isolare" le cause significa che in qualche modo vuol continuare a pescare nel torbido.

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  6. Innanzi tutto un benvenuto a Silvio Barbata che da tanto tempo è un arguto commentatore di articoli che compaiono in Politica Prima.

    A prescindere dal tema specifico da cui sembra prendere le mosse l'articolo, viene sottolineato come la convivenza civile funzione se è frutto della cultura condivisa e non solo delle leggi.

    Le leggi sono una sovrastruttura che, nel migliore di casi (quello delle leggi "buone"), formalizza la cultura sociale e, al tempo stesso, un ponte verso forme più raffinate ed evolute del vivere sociale.

    Se la consapevolezza germoglia dal radicamento dei valori sociali acquisibili, soprattutto, attraverso l'educazione familiare e scolastica, non va sottovalutato il fatto che le leggi sono comunque necessarie per rafforzare gli stessi valori con sanzioni da comminare a chi le trasgredisce.

    Ma è anche vero che le sole leggi, quantunque buone, richiedono la capacità di farle rispettare; quindi il controllo da parte di chi è deputato a farle osservare.

    Nella situazione attuale di degrado sociale le cause sono molteplici ma, non per questo, esse non vanno isolate ed evidenziate per la messa a punto di una strategia di recupero che, proprio a causa della natura delle cause stesse, deve svilupparsi in un arco temporale di medio-lungo periodo.

    Tra le cause più macroscopiche dei mali che affliggono la società attuale va annoverata:
    - la mancanza di buoni esempi da parte di chi ha l'onore e l'onere di governare - dai più piccoli consessi sociali, quali la famiglia, la scuola, ecc... ai più complessi quali partiti, consigli di amministrazione, assemblee elettive, ecc..- dove il verbo dovere viene esclusivamente coniugato al condizionale impersonale "si dovrebbe" in luogo dell'indicativo personalizzato,
    - la sovrabbondanza di norme con cui si tenta di sopperire all'inefficacia di quelle precedenti e, vuoi per insipienza o peggio di mala fede da parte di chi le redige e approva, finiscono per fornire opportunità di raggiro,
    - il controllo del territorio distratto se non volutamente miope
    - la mancanza di fiducia del singolo nei confronti del sociale che considera qualcosa di cui lui non fa parte
    ecc...

    Ecco allora che non ci sono soluzioni di breve termine; va, invece, preso atto che il sistema è malato e, pertanto, richiede una cura energica che rappresenti una svolta rispetto al passato.

    Senza voler gettare via il bambino con l'acqua sporca va preso atto che non basta togliere l'acqua sporca ma anche che il bambino va curato

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  7. Condivido il tuo accorato appello, caro Silvio Barbata, dove si evince abbastanza chiaramente una forte volontà a voler cambiare dalle fondamenta una politica fatta di concetti sbagliati, di consuetudini da estirpare, di errori ormai radicati, di poltrone, dove primeggiano ingiustizie e sopraffazioni. Certamente ci sono delle certezze che nemmeno la storia potrebbe nascondere nelle pagine dei suoi annali di riferimento. Apprezzo, anche la tua evidente moderazione ma soprattutto una chiara ed evidente disposizione al dialogo ed a una eventuale condivisione. Credo che Giangiuseppe Gattuso abbia fatto bene a pubblicare il servizio sul quale è possibile intessere correttamente un dialogo e confrontare le proprie opinioni. Hai ragione caro Silvio, quando affermi come la politica sia un susseguirsi di maschere e modi sempre più nuovi ed affinati, oltre che diversi, di presentarsi al popolo degli elettori, sempre pronti a promettere soluzioni rivelatesi spesso inadeguate o addirittura inefficienti. Spero però, che, dietro queste maschere si siano individuati quegli stratagemmi che sono comuni a tutte le espressioni politiche, nessuna esclusa, altrimenti si cadrebbe in una inutile partigianeria. La tua sensibilità, sugli incendi boschivi oltre che comprensibile e condivisibile, credo che abbia scosso un po’ tutte le coscienze. Sono d’accordo con te che chi ha di più deve contribuire di più, purtroppo quelle imposizioni da te citate tengono conto di questo concetto, però senza rendersi conto della realtà. Infatti la TARSU è una tassa patrimoniale a tutti gli effetti, non sul quantitativo di rifiuti prodotti. Ho cercato di interpetrare ciò che proponi, forse ti tipo provocatorio, per addivenire alla soluzione del gravissimo problema. Probabilmente potrà essere attuabile in una ipotetica situazione futuribile, ma inapplicabile quale proposta impositiva, tenendo conto di una miriade di norme giuridiche che legano il cittadino all’attuale società in cui vive. Non condivido, caro Silvio, il teorema che “U pisci feti da testa”, questa teoria è stata ampiamente smentita dalla chimica, in quanto la decomposizione biologica inizia dalle migliaia di squame disseminate su tutto il corpo. Con questo cosa intendo affermare? Le migliaia di squame è il popolo ed i politici corrotti, ladri e dediti al malcostume, rappresentano il risultato di un popolo corrotto, disposto al malaffare, ad evadere le tasse, a dichiarare il falso, ad incendiare i boschi e non vado oltre. Caro Silvio voglio scusarmi se mi sono preso la licenza di interloquire in seconda persona, spero di non averti mancato di rispetto.

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  8. Bell'articolo e ottima proposta, sarebbe un ragionamento perfetto se vivessimo in un altro Paese come la Svezia o la Germania, invece viviamo in Italia dove l'inciviltà la fa da padrona, dove riteniamo casa nostra solo l'appartamento in cui viviamo, dimenticando che ci appartengono strade, paesi, boschi eccetera. Dove chi dovrebbe dare il buon esempio o è incapace o ruba per proprio utile. Vedo un'Italia che peggiora di giorno in giorno, non vedo null'altro.

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  9. Perfettibile Filomena Friello16 agosto 2017 alle ore 20:42

    Ci sono persone che sperano ancora in un cambiamento positivo, sarà il periodo mio nero e lo spero di cuore, ma io non vedo nessuna "luce in fondo al tunnel" in nessun settore della vita, vedo e leggo di un imbarbarimento generale, di una involuzione malvagia dell'essere umano. Questa consapevolezza mi spaventa e me ne dispiaccio, perché non è con il timore che vanno affrontati questi mostri che giorno dopo giorno accerchiano le brave persone, le persone comuni e come un virus le infettano, trasformandole in xenofobi, in ladri e assassini.

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  10. Strano, ma concordo su molte cose dette da Barbata, anche su quelle che di primo acchitto sembrano delle provocazioni.
    Per me va benissimo l'idea di uniformare e incanalare in un'unica tassazione detta di Tutela Ambientale tutti i vari balzelli che stato e regione graziosamente ci assegnano, quasi come regali, come uova di Pasqua da scartare per la gioia di conoscere la sorpresa.
    Mi va benissimo l'idea di alzare o di abbassare detta tassa cumulativa in base al rispetto o meno dell'ambiente, mettendo ovviamente gli incendi come massima offesa all'ambiente e al territorio e la loro assenza come cosa positiva e da premiare. Magari su questo ho una piccola perplessità, dovendo essere cosa normale la mancanza di incendi, e quindi come normalità da non premiare.
    Piuttosto vorrei chiedere lumi a Silvio Barbata (a proposito, Benvenuto in PoliticaPrima) su un periodo un pò contorto, a mio parere, e in particolare su una cosa che avevo già letto in un suo commento in facebook.
    Il periodo è questo: "Gli “adoratori” del sistema, sulla scia della fallacia retorica propagandistica hanno creato falsi sillogismi che il potere corrotto ha messo in giro: "antipolitica", come un marchio da campo di concentramento impresso su coloro che cercano di fare vera Politica, contro l’antipolitica dei palazzi e "palazzinari", clientes, corruttele e servilismo alle plutocrazie internazionali."
    A parte i paroloni con cui ho l'impressione che l'autore si parli un pò addosso, mi vuole, sig, Barbata, indicare quali sono i falsi sillogismi? Io ricordo di avere studiato fra le altre cose, proprio il sillogismo come un ragionamento con una premessa, un'affermazione e una conclusione derivante della premessa; per cui se io faccio una premessa, ad esempio, "Gli italiani sono europei"; poi affermo che in Italia ci sono 50milioni di italiani, ne consegue che in Italia ci sono 50milioni di europei.
    Ecco, vorrei sapere quali sono i falsi sillogismi di cui parla Silvio Barbata nel periodo da me citato.
    Ringraziando anticipatamente.

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  11. Un ottimo articolato quello di Silvio Barbara ed un ottimo excursus. Ho sempre sostenuto anch'io che le responsabilità siano proporzionali a ruoli che ciascuno di noi occupa nella società e nell'Apparato istituzionale. Per quanto riguarda la tassa sull'Ambiente, io non sarei molto d'accordo in quanto già ne siamo abbastanza oberati, e poi ritengo da sempre che oggi il buonismo o il garantismo non paghi. Non le Leggi devono essere cambiate, bensì le pene, che dovrebbero essere più severe.

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  12. Idea interessante e provocatoria quella immaginata da Silvio. Un amico di questo blog da tempo che ha arricchito con tanti suoi commenti.
    Si, caro Silvio, l'ambiente è tutto e per questo andrebbe salvaguardato sempre e comunque. E nella considerazione che non ne siamo capaci autonomamente va benissimo una tassa come concepita in questo articolo. Ovviamente le difficoltà per metterla in pratica le possiamo solo immaginare. Buon lavoro e buona PoliticaPrima.

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  13. L’ambiente e la sua tutela è un fatto culturale, la sua mancanza, dice bene Silvio Barbata, denota il degrado di una società. Un cittadino che considera l’ambiente un patrimonio comune è, moralmente, portato a rispettarlo e a pretendere che lo facciano gli altri. Una tassa unica sull’ambiente non avrebbe alcun effetto educativo ma aggraverebbe la situazione fiscale dei soliti, quelli che pagano le tasse. Non resta che il rispetto delle norme sociali che rappresentano quell’insieme di canoni che normalizzano i comportamenti individuali e collettivi: ubi societas, ibi ius (dove esiste la società, ivi c’è il diritto). Quando mancano le norme giuridiche adeguate si fa appello ai valori fondamentali insiti nell’uomo che, in ogni periodo storico, costituiscono il diritto naturale. Per tutelare l’ambiente è indispensabile aggiornare le mappe dei PRG (piani regolatori generali), molti di quelli attuali risalgono agli anni sessanta. L’inefficienza legislativa e gli scarsi controlli hanno fatto proliferare l’abusivismo edilizio, il più vergognoso quello delle seconde case in riva al mare. In Sicilia: l’abusivismo edilizio deturpa l’ambiente urbanistico; gli incendi sono devastanti, spesso danneggiano irreparabilmente gli ecosistemi. La politica, in 60 anni, non è stata capace di elaborare un piano di governo del territorio con adeguati servizi e regole chiare, mentre un sindaco viene sfiduciato dal consiglio comunale perché voleva demolire alcune abitazioni abusive e alcuni volontari dei vigili del fuoco appiccicano incendi: episodi che denotano poca responsabilità politica e scarso senso civico. È ovvio che non si può fare tabula rasa di tutte le abitazioni abusive ma nemmeno cercare di chiudere un occhio per motivi elettorali. Il fenomeno deve essere arginato con il controllo istituzionale e della collettività che dalla indifferenza deve passare alla partecipazione. Un destino diverso, per la Sicilia e i siciliani, dipende dai futuri inquilini di Palazzo dei Normanni. Oggi, il Parlamento più vecchio del mondo, è famoso per le spese pazze e fuori controllo rimborsate agli onorevoli oltre ai fondi per i gruppi. L’ARS, la più costosa nell’ambito europeo, spende più del doppio della Lombardia che ha il doppio della popolazione. Una nuova cultura politica è legata al comportamento dei futuri onorevoli che saranno scelti, ci si augura, con la partecipazione attiva di tutti i siciliani. Se la premessa sta nel comportamento dei siciliani e la conclusione nel tipo di scelta si potrebbe ipotizzare un sillogismo perfetto. Il 5 novembre si avvicina e dopo, niente alibi

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    1. La risposta contiene un ragionamento contraddittorio...invito a rileggere bene l'articolo in tutte le sue parti. "Una tassa unica sull’ambiente non avrebbe alcun effetto educativo ma aggraverebbe la situazione fiscale dei soliti, quelli che pagano le tasse"...un'affermazione del tutto infondata e che rivela una certa superficialità e forse il rifiuto di considerare, per un atteggiamento mentale preconcetto, quello che ho già spiegato facendo riferimento a Jung e alla "qualità" della tassa. "A legge perversa società perversa" era l'assunto di Platone. I problemi hanno una loro geometria, vanno risolti in radice...non "menando il can per l'aia"...invece l'apparato pesca nel torbido, è una piaga nostra. Non voglio cadere nella trappola di chi cerca di andare fuori tema; ripeto invito a rileggere con attenzione l'articolo in tutte le sue parti. Mi rendo conto che una riflessione fondata su aspetti metacognitivi, simbolici e metaetici (che in antropologia culturale sono fondamentali), può risultare ostica, quando si è abituati ad argomentazioni strutturate, come in genere avviene, su elementi formali e meramente amministrativi. Inoltre, l'abusivismo non era in tema...e comunque esso stesso non è una causa è una conseguenza..."Il fenomeno deve essere arginato con il controllo istituzionale e della collettività che dalla indifferenza deve passare alla partecipazione"...non dice il COME...io invece nell'articolo lo dico!

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  14. Silvio Barbata uguale cultura e pragmatismo. Conosco da qualche tempo i suoi interventi e non soltanto sul Blog. L’ambiente” costituisce un bene di tutti da rispettare e tutelare attraverso una condotta civile e responsabile. U pisci fete ra testa Ogni albero che brucia è un pezzo della nostra terra che distruggiamo. Se continua così, lasceremo un deserto Alle nuove generazioni diremo”C’era una volta un albero" Silvio una competenza politica affronta i problemi. prevedendone le conseguenze ma i politicanti li hanno creato i problemi ambientali. e i conseguenti disastri Certo che manca la cultura dell’ambiente che è diffusissima nel resto d’Europa. La scuola ha fatto tanto ma dobbiamo essere sinceri tra scuola e famiglia non si sono raggiunti poi tanti risultati. Gli incittadini fanno il resto Questo vuol dire non vivere bene se la natura sta male tutti noi, stiamo male. La tua proposta suona bene anche se di difficile attuazione. Io mi chiedo che cosa fa il corpo forestale. A loro,tra le altre mansioni compete prevenire gli incendi. La tecnologia può venire incontro con telecamere piazzate. Un malato in terapia intensiva va continuamente monitorato e i nostri boschi sono in pericolo di vita.

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  15. Io credo che, dietro questi roghi, ci sia la forte volontà criminale che agisce per conto. Con connivenza di ambienti politici e finanziari, dove brucia, fa comodo, ci si può lucrare, si può speculare. Credo che un grosso deterrente, possa essere il divieto eterno di poter costruire nelle zone incendiate "dolosamente". Sono certa che scomparirebbe il fenomeno.

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