Col tempo è diventato un frequentatore di PoliticaPrima, ha scritto numerosi commenti e alcuni preziosi articoli che resteranno custoditi a futura memoria. Il primo, pubblicato lunedì 6 aprile 2015, è una bellissima riflessione su la “Decrescita felice” di Maurizio Pallante. La lettura di quel libro lo affascinò ma colse l’occasione per mettere in dubbio quella teoria economica.
“La casa era di nostra proprietà così come 1 ettaro di terreno e si produceva il frumento che bastava per pasta e pane fino a dicembre, dopodiché sorgevano i problemi. Chi era proprietario di 4 ettari di terreno era un benestante. Con 10 ettari si era ricchi. Fino alla prima metà degli anni ‘40 pagavano la giornata lavorativa di 10 ore del bracciante 200 lire, e vendevano un kg di frumento 100 lire”. Un quadro di vita non proprio ‘felice’. Era il quarto di 4 figli e dopo le elementari, non potendo continuare perché in paese non c'era la scuola media, impara a fare il calzolaio. Gli altri vanno a fare il bracciante agricolo, il manovale muratore, e la sorella casalinga. Per leggere e soddisfare la sua voglia di conoscenza, non potendo comprare libri, andava tutti i giorni dal barbiere a leggere il giornale, era gratis.
Un altro articolo, “1° Maggio 1947. La prima strage di stato?”, pubblicato giovedì 30 aprile 2015, è la sua testimonianza di quella strage vissuta da Michele quando aveva appena 11 anni. “Curioso mi metto in prima fila a circa 2 metri di distanza dall'oratore, la mia testa arriva all'altezza dove lui ha poggiato i piedi, mio padre e mio fratello dietro di me. … A questo punto si sentono le prime raffiche di mitraglia. Tutti rimaniamo ammutoliti e, passati alcuni secondi, visto che non era successo niente, un uomo di Piana incoraggia tutti dicendo: ‘su li nostri, ma chi un ciaviti vinutu mai a chiana? cca si spara pi fari festa’ (Sono i nostri a sparare. Non siete mai venuti a Piana degli Albanesi? qui si spara per far festa).
Articoli certamente da rileggere. Una rappresentazione perfetta di un momento storico che non ha bisogno di interpreti.
In seguito l’ho incontrato, c’era con lui Clarice Riedel, brasiliana ma di origine tedesca, sua compagna di vita, amabile e unica. È stato un appuntamento piacevolissimo e oltremodo interessante. In un mondo quasi da fiaba, la sua splendida casa nella campagna di San Giuseppe Jato, a due km dal centro abitato, nell’entroterra palermitano, immersa in un verde rigoglioso e circondata di fiori di ogni tipo. Curava tutto personalmente, con amore e straordinario impegno quotidiano. Ogni angolo aveva qualcosa di particolare. Ogni albero, ogni pianta, ogni fiore era oggetto della sua attenzione.
Nel grande salone di casa mi impressionò il plastico perfetto dell’intero fabbricato, un’opera d’arte, l’idea di ciò che doveva essere il rifugio quando sarebbe tornato dalla Svizzera, 29 anni dopo, dove era emigrato nel 1960. Lo mostrava con infinito orgoglio, felice di avere realizzato il sogno insieme alla sua Clarice. Che conobbe e se ne innamorò per corrispondenza, si scrivevano per imparare la lingua.
E poi il suo regno. Un enorme studio con due postazioni internet, dimostrazione evidente che non c’è età per apprezzare il progresso, e una vasta libreria fornitissima di ogni genere di libri, che aveva iniziato a creare fin da quando iniziò a guadagnare.
Lascia un vuoto enorme in me e tra i tanti amici che lo hanno conosciuto e apprezzato anche solo virtualmente. Ciao Michele un caro affettuoso saluto. E sempre buona… PoliticaPrima!
Giangiuseppe Gattuso
08 Luglio 2017
Lascia un vuoto enorme in me e tra i tanti amici che lo hanno conosciuto e apprezzato anche solo virtualmente. Ciao Michele un caro affettuoso saluto. E sempre buona… PoliticaPrima!
Giangiuseppe Gattuso
08 Luglio 2017
Grande persona, vero dispiacere, ciao Michele che il viaggio ti sia lieve
RispondiEliminaSono addolorato. Ho conosciuto Michele su facebook, non l'ho mai conosciuto personalmente, ma ciò non mi ha mai impedito di apprezzare la sua amicizia ed i suoi scritti che mi hanno arricchito culturalmente. Quando se ne va un amico, se ne va un po' di noi. Ciao Michele. La terra ti sia lieve. Condoglianze sentite alla famiglia.
RispondiEliminaApprezzavo molto quello che scriveva. RIP
RispondiEliminaMi dispiace veramente apprendere questa brutta notizia. Michele era attento osservatore e spesso ha manifesato opinioni diverse dalle mie su temi importanti relativi alla esistenza ed alla fede. I suoi commenti su fb, sono stati sempre leali e rispettosi dei punti di vista diversi del suo. Non l'ho conosciuto personalmente. Mi sento di dire, da quello che ho letto nei suoi scritti, che Michele possedeva valori e ideali universali, ed era dotato di grande intelligenza e di profonda umanità. Adesso non è più con noi. Io, da credente, sono sicuro che Michele si trova vicino al cuore del Padre Nostro che è nei cieli, anche se, mi è sembrato, non fosse credente. Ciao Michele.
RispondiEliminaNON POSSO CHE DIRE ALLA FAMIGLIA ..CONDOGLIANZE ..CHE LA TERRA TI SIA LIEVE !!
RispondiEliminaUn uomo "grande" proprio perché piccolo socialmente ha saputo dare ai "grandi" la testimonianza di una indipendenza etico-culturale che fa impallidire coloro che, con tanta presunzione, passano per "vati"!
RispondiEliminaDi Lui conservo i libro "COME ERAVAMO" che m'aveva inviato come graditissimo dono e il ricordo dei suoi interventi,delle sue considerazioni, dei suoi giudizi. Su qualche cosa non ero d'accordo con lui e glielo dicevo francamente ma restava sempre quella stima reciproca che fa la vera "amicizia" quella stima che viene dal coraggio del sostegno alle proprie idee senza offendere il pensiero degli altri.
Aveva diversi anni meno di me, quasi quelli di una generazione, ed è per me ancora più doloroso vedere chi avrebbe ancora potuto dare alla società e al prossimo sostanza e progresso, andare via così.
Caro Michele non ti dimenticherò mai.
Anche qui desidero inviare alla Signora Maniscalco il mio più sentito cordoglio e, in nome dell'Amico, un forte abbraccio, Le sia conforto avere avuto al suo fianco un uomo vero e eccezionale.
Mi dispiace! Condoglianze alla famiglia.
RispondiEliminaMi spiace davvero...ho letto molti suoi commenti...R.I.P
RispondiEliminaUn caro e sentito ricordo, nei confronti di una persona di notevole intelligenza, conosciuta su FB ma apprezzata per i suoi articoli e pareri al di là del colore politico. Sentite condoglianze alla moglie, Le siamo vicini con un affettuoso abbraccio...
RispondiEliminaLeggevo volentieri i suoi contributi alle discussioni, sono molto dispiaciuta..
RispondiElimina“Caro Direttore, apprezzo la pacatezza ma soprattutto l’equidistanza che riesce a mantenere, magari con apprezzabile tatticismo, tra i vari “contendenti”. Ormai è da tempo che i nostri commenti si incartano su giudizi pro o contro il Movimento 5 Stelle. Spesso ho il sentore di dovermi ripetere, perciò questa volta sarei quasi tentato di rinunciare a qualsiasi mia riflessione, se non fossi convinto dell’esatta costatazione fatta da Michele Maniscalco. Si può o non condividere questa sua impressione, ma una parte di quel 25% di consensi al M5S, è frutto di una contestazione e non di pura convinzione politica”.
RispondiEliminaCosì commentavo l’ultimo servizio su Politicaprima del compianto Michele Maniscalco.
Ho sempre apprezzato la sua l'onestà intellettuale, e sicuramente una preziosa obiettività, che questo blog dovrà rinunciare. Lui era abituato a non lasciarsi travolgere dai facili entusiasmi, era un uomo pacato e molto riflessivo che, della politica, intendeva recepire la sostanza, rinunciando ai facili entusiasmi. Rifiutava soprattutto ogni sorta di slogan a sfondo propagandistico, ritenendo un’offesa alla funzione sociale della politica. Ricordo che ebbe da ridire, quando Beppe Grillo arringando spavaldamente alla folla disse: “metà degli attuali parlamentari li manderemo a casa, l’altra metà li processeremo e li faremo arrestare. Addio Michele ti ricorderò sempre per la tua correttezza e la tua onestà.
Ho conosciuto Michele tramite PoliticaPrima, ho avuto l'impressione di conoscerlo da sempre. Oltre ai suoi commenti non dimenticherò mai i racconti raccolti nel suo libro "COME ERAVAMO Memorie jatine". Nel leggerli, quando li pubblicava suulla sua pagina fb, trovavo un certa analogia con episodi del mio paese nativo non lontano da San Giuseppe Jato. Quei racconti mi portavano indietro nel tempo della mia infanzia, sollecitavano quella memoria che tiene saldo il legame di un emigrato con la sua terra. Grazie Michele, il Padre Eterno che ti ha accolto fra le sue braccia saprà ricompensarti. La comunità jatina perde un suo grande membro, noi perdiamo un grandissimo saggio amico. Un affettuoso abbraccio alla signora Clarice per la perdita del suo compagno. Ciao Michele
RispondiEliminaHo letto l'articolo e devo confessare che mi ha fatto ritornare bambino, quando i miei genitori coltivavano la terra parte a mezzadria, parte di proprietà, che chiamavano a "chiusitegga" perché non dovevamo dividerlo con il latifondista a cui si doveva dare oltre la metà del raccolto ma anche la metà delle sementi, oltre la metà del bestiame allevato ed un mese del loro prodotto, es. Il latte delle mucche. Come abitazione avevamo i pagliai, ai quali bisognava rinnovare le carpe, le coperture, per impedire alla pioggia di entrare.
RispondiEliminaUn saluto a Michele Maniscalco, non l'ho conosciuto ma da quello che ho letto sarà stato una persona eccellente.
Michele lo conoscevo di persona, col sorriso e una parola per tutti, una persona solare. Riposa in pace
RispondiEliminaCiao Michele. Sei stato un uomo, la sua storia, la storia. Sei stato un esempio d'integrità morale e intellettuale. Ti abbiamo amato, ammirato. Chi ti ha conosciuto o non ti ha mai incontrato, ti ha sempre considerato l'amico della porta accanto. Oggi perciò la campana a morto suona per tutti noi. Un pensiero alla tua compagna di vita e un abbraccio forte.
RispondiEliminaPersona straordinaria, un privilegio averlo conosciuto
RispondiEliminaIo ho salutato Michele con un semplice ciao: quello che mi sento di dire ad un amico che mi lascia fisicamente. Il ricordo della sua bella persona di certo non mi abbandonerà e nemmeno il suo libro, che terro' caro e che mi tiene compagnia quando voglio essere vicino a lui ed al suo sentire. Un uomo vero, legato alla sua Patria ed alle sue radici sicule...ma sempre pronto a dissentire lealmente, distanziandosi dal coro quando lo reputava necessario. Il blog di PoliticaPrima perde uno dei suoi migliori interpreti e noi perdiamo un vero amico.
RispondiEliminaMi dispiace tantissimo...leggerlo era un vero piacere e arricchimento....
RispondiEliminaDispiace anche a me, anche se non ho mai avuto l'onore di conoscerlo personalmente.
RispondiEliminaDispiace sempre enormemente quando a lasciarci e' una mente chiara ed un amico.
RispondiEliminaNon ho avuto modo di conoscerlo, ma caro Giangiuseppe mi fido del giudizio tuo e di Nino e mi dispiace per voi che avete perso un amico.
RispondiEliminaGrazie a Giangiuseppe che ha saputo parlarci con tanta delicatezza di un evento così doloroso per chi è rimasto. Con le sue parole, che mi hanno commosso, penso a Michele come a un uomo buono che ha saputo reagire all’asprezza della vita facendone un punto di partenza fino a saperla apprezzare in ogni sfumatura. Un affettuoso pensiero va alla sua compagna.
RispondiEliminaCi mancherà quel suo pensiero critico e la forza dei suoi argomenti. Condoglianze alla sua famiglia.
RispondiEliminaA me pare di aver perso un amico serio, di grande onestà intellettuale e di notevole spessore culturale, pur non avendolo mai conosciuto personalmente. Sono vicina alla famiglia.
RispondiEliminaUna perdita è sempre triste e dolorosa. Mi dispiace molto. Sento da quello che scrive Giangiuseppe che era una persona di forti valori e incline alla partecipazione per una riflessione politica che potesse migliorare un paese in dissolvimento. Uno tenace e non incline al qualunquismo imperante. Mi associo alle condoglianze per i suoi cari sentendomi coinvolto nel rincrescimento di un amico come Giangiuseppe.
RispondiEliminaPur non avendolo conosciuto di persona, ho sempre considerato Michele un amico intelligente e corretto con cui era sempre piacevole confrontarsi. Mi dispiace moltissimo apprendere questa notizia. Avevamo in comune la passione dei fiori e spesso gli chiedevo consigli. Un bacio, Michele, ciao
RispondiEliminaHo conosciuto Michele virtualmente apprezzandone le doti di pensatore indipendente che riusciva sempre a esprimersi con la serenità e pacatezza di chi non deve dimostrare altro che il suo pensiero
RispondiEliminaVorrei aggiungere qualcosa in memoria di Michele.Non riesco a sopportare l'idea di saperlo in una fredda camera mortuaria.Michele doveva tornare al suo paese alla sua casa e da li doveva andarsene.Perchè gli ospedali hanno regole così disumane?A Clarice vorrei dire che mi sento molto vicina a lei.Anch'io ho perduto di recente mio marito e Michele mi aveva mandate le sue affettuose condoglianze.Vorrei dirle che ha avuto il privilegio di aver vissuto accanto ad un vero uomo.Umile e grande.La sua cultura era vera e nasceva da una grande voglia di conoscenza.Non a tutte le donne è concesso di dividere la propria vita con così bella persona.Clarice lei deve continuare a vivere,deve essere forte e proteggere ciò che lui ha amato.Il suo giardino bello e rigoglioso glielo farà sempre sentire vicino anzi più vicino.L'abbraccio forte e spero che il messaggio le arrivi.
RispondiEliminaChe uomo! Che amico! Una formazione culturale eccellente ed una saggezza, tutta nata con l'esperienza, con la vita con il lavoro... mai supponente o arrogante. Sempre pronto al dialogo costruttivo e sereno. Ciao Michele! Buon viaggio. Mi mancherai!!!
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