di Giovanni Caianiello - La prima domanda che si sono fatti gli elettori del M5S di Genova, è perché la Cassimatis si è voluta candidare nelle loro file
se poi ne contesta la linea politica e le decisioni prese. Per non parlare del sostegno a Rifondazione Comunista e condivisione di foto sui referendum da firmare. E se lo sono chiesti ancora di più quando, a metà marzo, Grillo aveva avviato un procedimento disciplinare nei suoi confronti, ritirando il simbolo alla sua candidatura a sindaco, per evitare una "pizzarottata" alla genovese.
La Cassimatis non ci sta a farsi togliere il cappello a Cinque Stelle dalla testa e, pur potendolo fare, come previsto dal regolamento, anziché difendersi dalle accuse presentando le sue controdeduzioni, sceglie la via della querela contro Grillo e Di Battista, reo di aver approvato la decisione del garante, e si rivolge al magistrato.
Che il 10 marzo emette un’ordinanza a suo favore. Cassimatis festeggia: «Abbiamo vinto #davidecontrogolia». "Il 'fidatevi di me' non è fonte di diritto davanti a un tribunale", e rivolgendosi a Beppe Grillo, "Questa è una vittoria politica, non solo legale".
Il giudice Roberto Braccialini, per la verità, ha sospeso la decisione del Capo politico del Movimento di annullare la votazione e quindi l'esclusione della Cassimatis, in conseguenza perde efficacia la seconda votazione che ha visto prevalere Luca Pirondini.
La frittata è fatta, ma la “candidata”, sembra non prenderne coscienza e chiede una soluzione amichevole: "è sempre possibile, chiediamo che dopo questa sentenza si arrivi ad un incontro", afferma.
Quindi, dopo aver a lungo contestata la linea politica del Movimento 5 Stelle, le sue decisioni, averne querelato il Capo politico e non solo, chiede di giungere ad un chiarimento. Come dire, prima ti pugnalo poi però ne riparliamo, magari ci prendiamo un caffè al bar sotto casa.
La risposta però arriva ed è poco conciliante: “Non possiamo non rilevare come in nessun passo della predetta sentenza si sostenga che la Cassimatis è la candidata sindaco del MoVimento 5 Stelle, come lei ha affermato" ed in effetti, questo nella sentenza non c'è scritto.
Ormai la querelle della candidata alle comunarie genovese, conquista le prime pagine dei Tg, e giornaloni, diventa la notiziona di punta, mentre l'attentato egiziano con decine di cristiani morti, la guerra in Siria e la caccia a Igor, il rambo uzbeko, diventano riempimenti di spazi vuoti la Cassimastis viene addirittura invitata dalla Gruber a Otto e Mezzo, dove recita la parte della conciliazione, ma a dargli immediatamente torto è persino Tommaso Cerno, direttore dell'Espresso, giornale notoriamente poco tenero nei confronti dei grillini, il quale conferma che un magistrato non può inficiate o entrare nel merito di una decisione meramente politica.
"Tu immaginati Togliatti quanti ricorsi avrebbe dovuti avere... la politica è preminente...". Anche la Pinotti, Ministro della difesa, le dà torto: "Siamo in una situazione paradossale, un partito deve decidere liberamente chi sono i suoi candidati e come deve fare la politica, metterlo nelle mani di un tribunale diventa un paradosso"
Poi la Gruber le chiede: "Lei spera di poter ricucire con Grillo?", " La speranza è sempre l'ultima a morire". Ma è proprio Grillo a dirle che la speranza è morta e sepolta. "Marika Cassimatis, non è una candidata del Movimento 5 Stelle e non lo sarà mai".
Viene da chiedersi, ma tutto ciò non era prevedibile? Come faceva a non immaginare che le sue querele, l'avrebbero portata in una strada senza uscite e fuori dal Movimento? Oppure, forse lo sapeva benissimo ed era proprio quello che voleva, tanto che da un bel po' si parla di candidature in altri partiti? II suo è un suicidio politico oppure è tutto previsto? Intanto la notorietà è arrivata.
Giovanni Caianiello
11 Marzo 2017
I due personaggi principali di questo articolo non mi appassionano per niente.
RispondiEliminaIl solo fatto che la "signora" abbia denunciato Grillo e Di Battista, e che presenzi a tutti i talk politici per buttar fango su un Movimento che fino a ieri rispecchiava le sue idee, tanto che per entrare a farne parte firmò spontaneamente e in pieno accordo tutte le 4 regole del M5S, dimostra la sua malafede! Posso non essere d'accordo col mio socio o compagno e posso anche andarmene se mi sento vittima di una qualche ingiustizia! ma non butto fango su un Movimento che ce la sta facendo a favore dell'italia e degli italiani. Poi, si puo essere d'accordo o no sui programmi, i progetti e le proposte dei 5stelle, possono piacere o meno, siamo tutti liberi! ma il caso in s'incastra affatto con la vicenda di questa "signora".
RispondiEliminaRicordarsi che in ogni contratto fa testo il Codice Civile. Mai dimenticarlo. anche per il NON REGOLAMENTO. Scritto da dei D*****I e fatto proprio dai Grillini FONDAMENTALISTI.
RispondiEliminaGrandi lecchini..
RispondiEliminaLa cassimatis si è candidata per ben 3 colte con i 5 stelle...
alle Europee 2014,
alle Regionali 2015,
e calle comunali 2017...
Se era cosi tanto contraria la Marescialla Salvatore e il garante Beppe, a questa candidata cosi brutta e cattiva e dissidente...percbe gli hanno permesso di candidarsi 3 colte negli ultimi 3 anni e non espulsa prima ?? Siete dei Canzzoni...se non dats tutte le informazioni corrette..
Ma giustamente... siete solo dei giornalai...
Tony
Concordo nella domanda. Forse la risposta potrebbe essere semplicissima: "La previsione era che arrivasse seconda e non prima"! Edoardo Pellegrini
Eliminaun brutto guaio per tutta l'ialia il caso kassimatic che dio ci aiuti
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