di Giangiuseppe Gattuso - Non basta la buona volontà di qualcuno e nemmeno lo spirito iniziale. Non basta la spinta, seppure forte, del simbolo.
E non basta essere stati eletti per caso, per un quasi incidente della storia, per averci creduto ed esserci stati nel momento giusto. Così come non basta essere incontaminati, non avere avuto precedenti esperienze per diventare bravi cittadini nelle istituzioni.
Beppe Grillo ha una vita sulle spalle, una vita di esperienze, una vita di battaglie condotte a modo suo. Ma, criticabile per quanto sia, è diventato un animale politico di prima grandezza. Non potrebbe essere altrimenti dopo avere creato dal nulla ciò che è il M5S nel Paese. Una forza politica importante, forte, che può rappresentare una valida alternativa al sistema partitocratico.
Stessa cosa non può dirsi dei tanti cittadini eletti nei territori. E delle tante realtà sparpagliate in tutta Italia che a volte stentano ad avere consapevolezza di ciò che rappresentano e del ruolo che possono svolgere. Capita sempre in tutte le aggregazioni, nelle associazioni, nei gruppi di ogni genere.
Un esempio per tutti i condomini e le assemblee che si celebrano. Un esempio emblematico di quanto sia difficile occuparsi della cosa pubblica. Si scatenano sentimenti, gelosie, invidie, voglia di predominio. Insomma tutto diventa difficile, calano gli entusiasmi iniziali, ci si dimentica da dove si proviene, si perde il senso della realtà.
E per questo a volte bisogna porre rimedio. Intervenire con risolutezza, facendo un'opera di disinfestazione ambientale che, per forza di cose, può “eliminare” anche i germi non patogeni. Insomma, ne possono fare le spese anche gli innocenti.
Da mesi, ormai, Palermo è al centro della bufera. Polemiche, accuse, indagini e indagati, lotte intestine che ricordano molto da vicino ciò che accade nei partiti, ma che hanno un clamore quotidiano su tutti i media. Qualcosa che, come afferma Michele Maniscalco, autore e commentatore di PoliticaPrima, sarebbe normale amministrazione: “discussioni interne, prese di distanza, parlar male di alcuni colleghi… accade in tutti partiti, ma loro ci tengono a precisare che non sono un partito e sono diversi dagli altri. Questo è uno dei motivi che queste piccole cose, non degni di cronaca negli altri partiti diventano di rilevanza nazionale quando accadono nel movimento DIVERSO”. Ma come afferma un’altra commentatrice, Santussa Andriano, “Questo lo si pensa perché non si conoscono i principi del M5Stelle. La diversità dagli altri partiti sta nelle regole e nel programma completamente all'inverso di quello che è stato fatto sin ora... E trattandosi di cittadini che si son buttati in politica con le migliori intenzioni queste beghe servono a migliorarsi maturando una più fermezza nell'agire per conto della società”.
Insomma il dibattito è molto aspro e gli attacchi dall’una e dall’altra parte lasciano presagire l’avvio di un percorso accidentato e di difficile soluzione.
Palermo è una piazza importante, tra pochi mesi si vota per il sindaco e poco tempo dopo i siciliani dovranno votare per il Presidente della Regione. Due personaggi sui generis che hanno determinato con le loro scelte il futuro di Palermo e della Sicilia. Leoluca Orlando, 70 anni il prossimo 1° agosto, sta completando i suoi ennesimi 5 anni da sindaco, è sulla scena politica da 36 anni, dal 1980, quando venne eletto consigliere comunale per la Democrazia Cristiana.
Rosario Crocetta, il rivoluzionario, è stato sindaco di Gela, deputato europeo per il PD e dal 10 novembre 2012 Presidente della Regione. Non mi pentirò mai abbastanza di averlo votato e di avere coinvolto in questo marchiano errore amici del tutto inconsapevoli.
La posta in gioco, quindi, è di livello altissimo. E, se gli interessi non sono di altra natura, ma quelli riguardano la patologia della Politica, la battaglia richiede impegno, serietà, spirito di sacrificio, passione, capacità, e, non guasta, anche una qualche competenza.
Non è possibile affrontare una tale prova con disinvoltura e con un gruppo dirigente spaccato e l’un contro l’altro armati. Non è serio, non ha senso, non è nelle spirito del Movimento e non serve ai cittadini e alla società che si vuole amministrare e governare.
Credo, come ho detto prima, che sarebbe stato opportuno intervenire, con risolutezza. E bisognava farlo alle prime avvisaglie della questione “firme” copiate di Palermo e, a maggior ragione, dopo lo scoppio delle evidenti e ridicole lotte interne che persistono e danno un’immagine sbagliata del Movimento.
Palermo e la Sicilia hanno bisogno di cure, di attenzioni particolari, di abnegazione e di cambiamenti forti per ridare speranza ai cittadini e ai tantissimi giovani che fuggono. Le potenzialità sono enormi, Palermo e la Sicilia possono e devono diventare poli d’attrazione per la loro bellezza e per le opportunità che la Politica, da chiunque rappresentata, sarà in grado di determinare.
Giangiuseppe Gattuso
15 Gennaio 2017
Prima o poi i dissapori verranno sanati, il movimento è l'unico partito che potrebbe risolvere il dramma Sicilia, non ci sono alternative valide.
RispondiEliminaNon mi aspettavo che il M5S si frantumasse prima di cominciare la competizione elettorale per le amministrative della città di Palermo. Brutto segno, questo,rivelatore delle difficoltà di radicamento del M5S in una città da sempre refrattaria ad ogni cambiamento.
RispondiEliminaCosa aggiungere di più? Ma non facciamola neanche troppo facile.
RispondiEliminaSono convinto che ci sarà qualche colpo di scena.
Casaleggio era la vera mente da quando è morto non ne hanno azzeccata più una vivono per forza d'inerzia.
RispondiEliminaGrazie Giangiuseppe per la citazione. Comunque il mio plauso al tuo articolo prescinde dalla citazione e condivido in pieno quanto hai scritto.
RispondiEliminaPer quanto riguarda la prossima sindacatura di Palermo il Movimento pentastellato non può e non deve lasciare, per beghe interne, che siano solo le vecchie facce a presentarsi. Non è giusto che i tanti simpatizzanti del movimento non possano esprimere la voglia di cambiare. Non ce la faranno ad ottenere la sindacatura? Pazienza, ma potranno avere un consistente numero di consiglieri e far sentire la loro voce in Consiglio Comunale.
Nella cronaca di oggi leggevo che Orlando avrà l’appoggio di diverse listarelle civiche oltre a quella di Cardinale e compagnia. Questo significa che in caso di vittoria non cambierà veramente niente.
In Sicilia diventa tutto più difficile in politica e nella vita quotidiana, è un fatto che sconcerta e nello stesso tempo invoglia al cambiamento, quello vero, quello giusto.
RispondiEliminaQual è quello che serve?
Il movimento che rappresenta la diversità potrebbe esserlo se solo fosse coeso, consapevole del grande impegno di cui ha bisogno la Sicilia, alla quale non servono lotte intestine, facili proclami ma competenza ed onestà non solo intellettuale, non basta dire noi non rubato, noi siamo diversi, lo si deve dimostrare, senza voltafaccia e troppi cambi di posizione.
Io non sono grillina, ho un'anima di sinistra, alcune cose del movimento le disapprovo e non ho paura a dirlo, quando è nato il movimento sono stata contenta pur nello scetticismo su alcuni componenti o azioni, ho approvato la differenza dalla partitocrazia vigente, nel prosieguo alcune azioni sono state a mio avviso non consone alla bisogna, in alcuni casi non troppo diversi da quelli che combattevano e un pò di delusione mi ha pervaso, ancora oggi non tutto è come vorrei, come loro stessi hanno affermato e quindi non riesco ad essere del tutto convinta.
Spero che riescano a dimostrare di essere diversi a cominciare dalla Sicilia.
Non come gli altri in primis Renzi che aveva affermato di ritirarsi dalla politica dopo il fallimento del suo governo ed invece ha già dichiarato che si ricandiderà.
Sono stanca di gente che dice e non fa..mi auguro che non sia il caso dei cinque stelle.
A Palermo io comincio a vederla un po' più nera di quando cominciò quella brutta storia delle firme false. Quella stupidata commessa da gente ingenua e pressapochista, aveva l'attenuante di essere stata ingigantita e tenuta in prima pagina dai suoi avversari per settimane. Non è così per quanto riguarda la tempesta che si è abbattuta sui grillini in occasione della ormai famosa "graticola", le primarie dei grillini, nella quale i 5 sfidanti alla carica di sindaco si sono ritirati uno ad uno fino ad arrivare a due (finora). Stessa cosa è avvenuta per la lista del consiglio comunale, le cui rinunce hanno portato a 27 su 40 il numero dei candidati. Se arriva un’altra rinuncia la lista non potrà essere presentata alle elezioni perchè 27 è il numero minimo per garantire le quote di genere, 2/3 uomini e 1/3 donne. Stavolta non c'è avversario politico o vecchio trombone PD con cui prendersela. Stavolta i nemici e i desertificatori del consenso grillino provengono dalla stessa casa madre. Sono i fratelli coltelli, orribilmente definiti "nutiani" che hanno dichiarato una guerra fraticida contro i loro compagni (o ex compagni). Su Nuti già pesavano la sua mancata sospensione dal movimento (avvenuta d’ufficio), l’essersi avvalso della facoltà di non rispondere ai PM (che per un qualunque indagato è un diritto sacrosanto, ma per uno dei 5Stelle è un sacrilegio) e adesso, crea la fronda contro i candidati alle elezioni amministrative. Ecco questo è un viatico molto preoccupante, è una guerra tra bande e non finirà certamente qui. Ormai siamo allo scontro aperto e per i grillini siciliani sento in arrivo aria di tempesta, stando agli insulti che si sono lanciati. La cosa che stupisce è che a livello romano nessuno abbia avvertito la gravità di ciò che sta accadendo. Nessuno prende posizione e, soprattutto, provvedimenti lasciando che in Sicilia si compromettano anche le elezioni regionali che fino a poco tempo fa, tutti davano per scontato, visto il disastro Crocetta.
RispondiEliminasono quisquilie da bar
RispondiEliminaIl monolite affaristico politico mafioso è granitico! Un movimento,in proporzione, di cosi' piccole dimensioni, non può che frantumarsi!
RispondiEliminaLa questione delle cosiddette "firme false", in se non gravissima, ma come scrive bene Maurizio Alesi, ingenua e pressappochista, ha innescato un meccanismo, difficilmente rimediabile, se non con un intervento radicale da parte del collegio dei probiviri. Incomprensibili le posizioni di Nuti già sospeso dal M5S, che si è posto in una situazione insanabile, non tanto per le "firme" quanto per essersi avvalso sella facoltà di non rispondere davanti al magistrato, cosa che stride fortemente con i principali di trasparenza dei pentastellati. È, evidente che questo lo abbia capito anche lui e che oggi le sue manifestazioni di dissenso derivino dalla consapevolezza di una inevitabile prossima espulsione. Il M5S ha dimostrato di essere alquanto bradipo in questi casi, ma poi arriva. Quindi la domanda è: quando interverrà?
RispondiEliminaNon so cos'altro aggiungere a quello che ho più volte ribadito: mi auguro che il M5S sia, nei fatti, diverso dalle altre aggregazioni politiche che si sono avvicendate al governo nelle Amministrazioni siciliane.Non so con precisione cosa stia succedendo a Palermo in questo momento; non conosco la causa di queste defezioni e spero che non sia vigliaccheria; non so se ci sia in atto una lotta intestina e spero che non sia per iniqua sete di potere. So che essi rappresentavano e rappresentano una speranza, un riscatto tanto agognato dall'oppressione e dalla scelleratezza, che sono il retaggio di un sistema politico decrepito.
RispondiEliminaNon ci saranno giustificazioni, caro Direttore, ad una loro disunione o ad un loro comportamento avulso di istanze politiche, culturali od etiche.
Essi potrebbero tradire quel 30% di Siculi, che io chiamo popolo, e confondersi inesorabilmente con l'informe ed abulica massa. Sono intransigente? Sì! La disillusione non è un'amara faccenda che riguarda solo me:la disillusione riguarda un intero popolo, che nella sua storia ha subito dominazioni e vessazioni da parte di altre aggregazioni, sette, popoli e dinastie, innumerevoli e quasi sempre pretenziosi. Loro non possono comportarsi come i precedenti uomini politici perché, anch'essi, anche se autoctoni, possono essere annoverati fra gli oppressori...e traditori
Da noi non c'è alcun Re Mida che trasformava in oro quello che toccava... magari ci fosse. Palermo diventerebbe il fiore all'occhiello di una Sicilia violentata dall'ignavia e l'incapacitaà di chi noi stessi abbiamo votato, di chi, una volta eletto, ci ha assicurati che qualcosa sarebbe cambiata. E, fino ad oggi, continuiamo a leccarci le ferite di una politica troppo legata ai soliti privilegi e interessi familiari, amicali, clienterali. Si tratta di un problema nazionale ed anche regionale. Palermo, città splendente di storia, civiltà, cultura è lasciata a "marcire" sotto l'egida di chi per troppo tempo ha gettato fumo sugli occhi dei cittadini... perchè tutto fa bene, tutto fa brodo... qualche innovazione di qua, qualche cambiamento di là, ma di sostanziale non c'è mai niente e tutto rimane come sempre. Che importa se le cose si facciano ad hoc, in un dato momento, quando illustri personaggi scendono giù per constatare le reali condizioni di quarteri degradati e insieme al sindaco, da un palchetto, organizzato su due piedi, promettano chi lì, in quel rione tutto sarà controllato e tutto diventerà ridente. Basti pensare a quando è arrivata la Boldrini allo Zen e in due giorni hanno bonificato parte di un terreno, dove, in effetti è sorto, dopo un mese un campetto di calcetto bellissimo. Ma questo è il fumo negli occhi di cui parlavo, perchè se vi spostate di pochi metri più avanti... ecco il soliti scempio di vandalismi e sporcizie. Certo, non è colpa del Comune, manca la coscienza civica... ma non si vedono nemmeno i camion della nettezza urbana nè tanti collaboratori ecologici che sono tutti concentrati nelle zone bene di Palermo... così tutti siamo contenti. Non siamo contenti per nulla, noi che aspiriamo ad avere una città Normale, ove la parola normale significhi funzionante in tutti i servizi, cosa che non è. Siamo stufi, in Inverno degli acquitrini, degli allagamenti, delle macchine che sprofondano nell'acqua, sotto i sotto passaggi, delle scuole senza riscaldamento, dell'assenza totale di una cultura sportiva che insegni valori di vita... il Palazzetto docet. Che dire... abbiamo un nuovo movimento quello a 5Stelle... dobbiamo eleggere un nuovo sindaco... un movimento che è diventato uno dei primi partiti nazionali... ma, qui da noi, come dicevo, dobbiamo trovarlo il re Mida... un re che non venga contaminato dai soliti interessi di potere e dai soliti inciuci con i poteri forti locali che garantiscano privilegi personali. Siamo in Sicilia, e il lavoro da fare da parte di un movimento neonato è quello di scardinare un sistema che ha mozzato le ali alla nostra terra. Palermo merita di diventare una grande metropoli, come Milano e Roma... ma dove non c'è impegno, seriatà, passione, disponibilità, onestà intellettuale e morale... non potremo andare da nessuna parte. Il M5S DEVE MOSTRARSI, QUI DA NOI, per quello che è... un movimento di gente onesta che ha progetti di ricostruzione, invece chi arriva al potere sembra che questo traguardo non voglia raggiungerlo e che si crei come obiettivo principale quello degli interessi personali... così il cane si mangia sempre la coda. Abbiamo sognato ma possiamo realizzare questo sogno? Un movimento nuovo che possa davvero scardinare le basi di una mentalità, legata ad antichi retaggi di collusioni e inciuci... Noi cittadini, con l'esperienza accumulata, dobbiamo stare molto attenti a chi andiamo a votare.Voglio un sindaco preparato e appassionato e... stellare... ma le stelle devono brillare e non ESSERE oscurate da nuvole.
RispondiEliminaPurtroppo credo che a Palermo ci sono alcune persone che sono entrate nei 5 stelle per sete di potere e voglia di apparire, (ma non solo a PA) e seminano zizzania. Spero di sbagliarmi.
RispondiEliminaL'articolo è preciso ed ottima "esca" per promuovere un dibattito abbastanza serio. Credo nel confronto e ritengo sia molto importante che ognuno qui dica molto sinceramente quel che pensa. Avevo la tessera PD..molti di voi lo sanno...e già qualche anno fa, non riconoscendomi più in un Partito trasformista ad POLTRONAM decisi di NOn rinnovare più in attesa di un qualche cambiamento che, ahimè, giunse ma sempre PEGGIO. Per me il PD non esiste più ma, di contro, ho cercato punti di incontro con 5 Stelle ma nei loro confronti nutro seri DUBBI.Non posso dir nulla sull'onestà o meno ma molti di loro probabilmente si sono ritrovati catapultati in una realtà Politica che non conoscevano non avendo possibilmente un Passato Politico. E non so fino a che punto potrebbero, pur studiando e impegnandosi, riuscire a districarsi in situazione di una complessità mostruosa. Mi sembra carente di democrazia...e questo l'ho pensato da sempre. Ritengo però che SAREBBE SERIO da parte dei 5Stelle avere un proprio Candidato Sindaco perchè la gente, da loro, questo si aspetta...e poco importa se alla fine non vincerà ma almeno avrà dimostrato una certa coerenza con la linea scelta...e cioè NON mescolarsi con NESSUNO. Personalmente penso che il VERO SCONTRO sarà nuovamente tra Orlando e Ferrandelli.Palermo ha bisogno di un cambiamento radicale in termini di modo di pensare, vivere, rapportarsi con le istituzioni. Qui, purtroppo, prevale la DELEGA, si crede nel RE, non ci si mette in gioco in prima persona...si cercano ancora le cosiddette vie delle "Conoscenze". Ho sostenuto col gruppo scuola che rappresento anche Crocetta...poteva essere una SVOLTA ma, evidentemente, anche Rosario Crocetta è andato in stato confusionale non sapendo più districarsi tra le stanze dei bottoni. In tutti questi anni a Palermo è cambiato davvero poco...solo FUMO negli occhi e, invece, occorre OSARE, le cose vanno troppo male e la gente è stufa di vivere in condizioni di povertà, senza la casa, senza il minimo indispensabile per tirare avanti, crearsi una famiglia, avere dei figli, credere in un futuro. Adesso magari penserete che invece di un Sindaco vorrei ci fosse un MAGO..NO! Da qualche parte bisogna ricominciare, dare la speranza ma NON solo...provvedere competentemente a dare anche SOLUZIONI CONCRETE. I giovani vogliono RIMANERE...qui formiamo generazioni di CERVELLI che sono stati COSTRETTI a PARTIRE sebbene la nostra Sicilia sia così talmente ricca di risorse che potremmo vivere anche solo con questo...Speriamo che le cose cambino presto...io ci spero
RispondiEliminaOttimo articolo il tuo, caro direttore, un insieme di riflessioni cementate e messe in simbiosi tra loro, con la spasmodica volontà di capire non solo nella forma, ma nella sostanza, questo movimento che appassiona la nuova politica italiana. Un’ analisi molto dettagliata e spiegata attraverso un serie di reali costatazioni che, a mio parere, ognun dovrebbe fare, se ci sia davvero la volontà di capire la politica e le sue infinite essenze. Quante volte ho ripetuto nei miei commenti che per analizzare o criticare una fase politica,non è assolutamente necessario puntare sempre il dito per ergersi esclusivamente a “ruolo” giudicante, spesso utilizzando giudizi offensivi e gratuiti. Sono d’accordo con te, quando affermi che non è sufficiente possedere una serie di requisiti positivi, per rendere bravi cittadini delle istituzioni. Io li ho definiti nei miei commenti, “buoni propositi”, infatti, chi intende intraprendere la vita politica nella sua reale applicazione, dovrà intraprendere un viatico ricco di insidie e trappole. Beppe Grillo ha alle sue spalle certamente un bagaglio colmo di esperienze di vita, ma dissento anche, di vita politica. La strada del consenso gli si è stata spianata da quell’enorme marea di insoddisfatti. Inoltre, chiunque saprebbe interpetrare l’importanza di cavalcare il malessere sociale e porsi al suo fianco. Nell’arco degli anni abbiamo assistito, plaudendo, a molti di questi processi innovativi. Si verificò agli inizi degli anni ’70 dopo la rivoluzione sessantottina, quando il P.C.I. ebbe addirittura l’opportunità del sorpasso sulla democrazia cristiana. Si ebbe agli inizi degli anni ’90 con l’ascesa al potere dell’ex cavaliere, e puntualmente si è verificato dal 2012 in poi con la fiducia nel M5S. Insomma anche questa volta, come fu anche per il fascismo, la considerazione popolare nei confronti del potere politico, ha adottato ancora il “ventennio” come unità di misura. Probabilmente 20 anni è un tempo sufficiente per far decantare una determinata situazione politica e ritenere necessario un radicale cambiamento. Hai perfettamente ragione, caro direttore, non dovrebbe mai mancare la volontà a restare coesi, se si debbano raggiungere risultati positivi per dare applicazione ai propri progetti. Quando la volontà è comune, l’azione politica è più incisiva. Se si inizia con le piccole scaramucce, poi si finisce in vere e proprie faide, che rendono dispersive e inefficaci le azioni politiche. Il potere, purtroppo, è soprattutto questo, avere nelle mani la possibilità di decidere e mettere a dura prova, nel bene e nel male, la volontà di chi lo gestisce. “Resti saldamente legato all’albero maestro, come Ulisse per non ascoltare il canto delle sirene”…. mi intimava mio padre 40 anni fa, quando mi fu assegnata la prima carica assessorile. Sarebbe sbagliato, o come lo definisci tu, una eventuale caduta di entusiasmo, in una forza politica che tendenzialmente opera per una nuova speranza di cambiamento, condivisa da una vasta area della pubblica opinione. Visto che l’hai citata, ho sempre guardato con rispetto la politica siciliana, considerandola la “cartina di tornasole” nell’approssimarsi dei vari capovolgimenti politici. Anche in me, era balenato il timore, e lo avevo spiegato nel mio servizio “C’era una volta” che nel giro di qualche hanno, probabilmente avremmo potuto assistere alla deflagrazione del “movimento”, però con il passare dei giorni si fa strada sempre più il convincimento che l’elettore pentastellato rimarrà ancora ben ancorato alla “Casaleggio-Association”, malgrado i puerili errori commessi. D’altronde questa concezione è suffragata dai sondaggi che pongono senza alcuna reticenza la fiducia in questa nuova formazione politica. Tuttavia, Grillo ed i suoi adepti, devono capire che sia giunta l’ora di passare dalle parole e dagli spot , agli impegni presi con il popolo che ha riposto in loro la fiducia. Attualmente …. ACTA EST FABULA ….. lo spettacolo è finito.
RispondiEliminaL'articolo riassume bene lo stato attuale della politica palermitana e siciliana in vista delle prossime elezioni.
RispondiEliminaMi pare si possa dire che il M5S a Palermo ha definitivamente fatto il "botto". Inaspettatamente è imploso. Lo scandalo/inchiesta delle firme false gli ha procurato un danno d'immagine non più recuperabile.
Si è rotto l'incantesimo di credere di avere eletto giovani capaci e competenti : le denunce e le accuse sui brogli rese da diversi suoi stessi esponenti, nonchè i comportamenti omertosi di alcuni, minimalisti di altri, gli abbandoni di altri ancora, sono una pietra tombale sulla loro credibilità.
Se il 5 stelle fosse stato un partito avrebbe "commissariato" Palermo. Ma non lo sono nè lo vogliono essere. Pertanto, ritengo purtroppo segnata la loro prossima debacle elettorale alle comunali di Palermo e alle regionali siciliane.
il resto è prematuro.
Caro direttore,articolo forte e una bella secchiata fredda.Vorrei inizire il mio commento con un pezzo della poesia di Pablo Neruda.lentamente muore
RispondiElimina"Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marca o colore dei vestiti,
chi non rischia,
chi non parla a chi non conosce.
Lentamente muore chi evita una passione,
chi vuole solo nero su bianco e i puntini sulle i
piuttosto che un insieme di emozioni;
emozioni che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno battere il cuore
davanti agli errori ed ai sentimenti!
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo……………………………..
Orlando, impiegato Sindaco, si propone, Crocetta che è stato tra i peggiori, con tracotanza si ricandida. Noi tra di loro che ci stiamo a fare?permetteremo di morire di abitudine?La politica siciliana ,per me,in corruzione e nefandezze superano Roma .Non so chi voterò so di sicuro chi non voterò. Vorrei un candidato che non dicesse che aggiusterà tutto ma che dichiarasse le difficoltà,che ci coinvolgessero in un percorso di risalita. Un candidato che comunque sia ispirato ai principi dei pentastellati. Aspetto con fiducia e andrò a votare. Non possiamo permetterci l’astensione Il movimento sta attraversando un brutto momento. Secondo me,ogni errore viene ingigantito per due motivi Uno riguarda la propaganda che il PD conduce per la sua eliminazione L’altro riguarda le grandi aspettative che hanno ingenerato in tutti noi, stanchi di un malcostume politico.Resisteranno e resteranno. Qualunque sia la scelta che ognuno di noi farà,CAPOVOLGIAMO IL TAVOLO.
L'articolo di Giangiuseppe Gattuso apre il sipario sulle incertezze del futuro politico di Palermo e dell'intera Sicilia. L'intera isola è in ginocchio per la disoccupazione e la povertà. Disoccupazione: il doppio della media nazionale. I giovani, 18/24 anni, che non lavorano, non studiano e non seguono una formazione superano il 40%. Molti studenti universitari, dopo i primi tre anni, vanno a specializzarsi altrove e, il 26% dei laureati specializzati emigrano. La povertà lambisce il 52% della popolazione. Questo quadro è aggravato dalla lentezza della burocrazia. Però non tutto è negativo: due settori, agricoltura e turismo, offrono diverse opportunità come la valorizzazione del patrimonio museale e archeologico. Per sfruttare le grandi potenzialità della Sicilia occorre un governo all'altezza. Quella di Crocetta, ultimo nella classifica fra i governatori, non è stata una presidenza rivoluzionaria ma restauratrice con la connivenza di tutta la maggioranza. "Palermo e la Sicilia hanno bisogno di cure". Ci si può fidare di qualsiasi medico!? No! Occorre una classe politica la cui diversità è dimostrata dai fatti, l'onestà è accompagnata dal coraggio che antepone gli interessi pubblici ai privilegi personali. Soggetti con queste caratteristiche saranno presenti in diverse forze politiche ma molti sono attratti dalla novità rappresentata dal M5S. L'articolo ci parla di una crisi interna al M5S che potrebbe pregiudicare la loro presenza nella competizione elettorale. Una loro assenza, oltre ad illudere il popolo siciliano, potrebbe proiettarsi negativamente sulla credibilità del movimento a livello nazionale. Non credo che la causa della spaccatura del locale gruppo dirigente del M5S sia dovuta a delle firme false, ingenuità o reato da dimostrare, ma a problemi di valutazioni politiche. Una forza politica che è riuscita a catalizzare il dissenso nella speranza di un cambiamento non può esimersi dalla partecipazione di una competizione elettorale che potrebbe segnare, assieme alle forze più sane della società, l'inizio di una nuova era per tutta la Sicilia.
RispondiElimina