di Giovanni Caianiello - Gli ultimi, quelli che arrivano dopo, i nuovi, quelli destabilizzanti, i populisti, finiscono sempre per diventare incapaci, inesperti ed ignoranti e soprattutto pericolosi.
Diventano la sgradita canea dei nostalgici, traditi, dagli annacquati portatori dei loro ideali, ormai testimonial di ben altri interessi.
Già, pericolosi, ma per chi?
Ma se fosse davvero così, impreparati e incapaci, allora perché l'establishment di sempre, si organizzerebbe scagliando contro i nuovi arrivati sulla scena politica ogni arma in suo possesso? Tra queste, la più potente di tutte: "l'informazione".
Un arma letale per molti, per troppi distratti, che si alimentano con uno slogan o una promessa, la cui coscienza ed eloquenza politica è paragonabile solamente a quella di un cacatua in cattività. Del resto, perché rinunciare a vivere pericolosamente ammantati in una comoda e rassicurante "lagnusìa" del pensiero, dove i "se lo hanno detto in tv, allora è vero", oppure "c'era pure scritto sul giornale", diventano assunti di sacre verità inviolabili, in cui menti inappetenti ed abuliche, possono esibire senza fatica i muscoli tronfi di pensieri altrui, ed il cui costo della presuntuosa ignoranza, non svuota portafogli?
Succede così, che in pochi si chiedono perché per libertà di stampa, questo paese è persino fanalino di coda dell'Armenia, del Lesotho, del Nicaragua, la Moldavia ed altri che continuiamo a definire del terzo mondo, nell'ormai triste primato del 77° posto al mondo.
La capacità di difesa del pensiero parassitario di alcuni, assomiglia a quella dello struzzo, che mette la testa sotto la sabbia sentendosi al sicuro, solo perché non vede, mentre ignora che tutto il resto del corpo è allo scoperto ed esposto al pericolo. Allo stesso modo, molti bravi cittadini, si vedono portar via tutto ciò che hanno sempre ritenuto inviolabile, senza colpo ferire, ma quasi con gioia, arrivando persino a sostenere i propri aguzzini. Un successo straordinario dell'informazione, della sua capacità di enfatizzare ed entusiasmare principi, stili di comportamenti e misure capestro, come lungimiranti e salvifici, facendo apparire saggio l'insensato altrimenti degno di una Norimberga bis.
Un governo cade per espressione popolare e viene riconfermato, sostituendo il solo Presidente del Consiglio, con un ministro dello stesso esecutivo precedente. E, per giunta, parole di Mattarella, il nuovo Governo è stato nominato “nel pieno e doveroso rispetto della Costituzione”. Un evidente controsenso avendo pure nominato la Boschi e la Finocchiaro ideatori di quella riforma bocciata, il 4 dicembre 2016, a furor di popolo.
Una legge elettorale imposta a colpi di fiducia, decantata da governo e maggioranza a reti unificate per mesi, come la migliore al mondo, difesa dai commentatori dei social per ragioni di appartenenza, viene improvvisamente gettata nel cestino, perché, e lo dichiarano apertamente senza alcuna remora, favorirebbe gli avversari politici e non più chi ne ha preteso l'approvazione. Uno scandalo che tg e quotidiani avrebbero il dovere di denunciare, non fosse altro, per quanto è costata economicamente agli italiani.
Grillo, si è scagliato contro i Tg accusandoli di essere dei fabbricanti di notizie false e menzognere, invocando persino una gogna mediatica e il giudizio popolare nei confronti dei disinformatori scorretti. Ha ragione, o ha torto? Forse sbaglia i toni, ma certamente non la sostanza. Mentana offeso annuncia querela realizzando un incredibile autogoal, sicuramente molti telespettatori de La7 sono grillini. Ma basta poco per ritornare sui suoi passi dopo un chiarimento del M5S. I Tg, senza distinzioni, sembrano trattare la notizia senza l'usuale contrasto nei confronti dei 5S, sottolineando, però, perché mediaticamente più conducente, l’idea, ovviamente provocatoria, della giuria popolare. Che Grillo abbia colpito nel segno?
Passata la nottata, la propaganda contro riprenderà con più vigore, come sempre. Gli interessi in gioco sono forti. In tv, sui giornali e sui social, i presuntuosi intelligenti, provocatori e svisceratori di virgole, concettualmente sgrammaticati, saranno pronti a macchiare con il lordume del preconcetto e della avversione a prescindere, a sottolineare il pelo nell'occhio dell'altro ed ad ignorare la trave nel proprio.
Il sistema del malaffare, dei ladri, collusi, corrotti, di quelli che in cambio di una poltrona hanno già venduto buona parte della libertà, della democrazia e dello stato sociale di questo paese, si serve anche di questi utili macchiatori e di tanti gratuiti masochisti inconsapevoli, partigiani dei carnefici che gli addentano il collo.
Le vittime della denigrazione organizzata, che nel tempo non sono mai mancate, dalla sinistra, alla destra, saranno ancora vittime. Gli evidenziatori delle menti color fucsia, con il sostegno asservito di penne di stato, dall'inchiostro marrone scuro e puzzolente, continueranno ad imbrattare i pensieri degli adepti dei più forti di turno, trasformandoli in replicanti automatici dei loro scopi. Mentre il lezzo del pensiero unico e della corruzione, dell'autodifesa del malaffare legato al potere costituito, sempre più diffuso, forte e penetrante sulle nuove vittime, si diffonde nell'eterno gioco della caccia all'intruso.
Che grande analisi....Bravissimo Giovanni Caianiello,nulla da aggiungere...Condivido!
RispondiEliminaPurtroppo ..a Roma non si combatte contro i giornalisti ..ma esiste ed e' ancora perfettamente operante il sistema mafioso della capitale ..ci sono circa una settantina di organizzazioni che si spartiscono il territorio romano ..tutto in perfetto silenzio ..lasciano fare ai giornali ed ai partiti..e televisioni varie ..ancora non si vedono i movimenti se ne guardano bene ..altroche' pd ..quelli in confronto sono dei ladri di polli ....
RispondiEliminaPermettimi di dissentire. Nessuno ha voluto formare un nuovo governo tutti se ne sono lavati le mani legge elettorale nel limbo fino a fine gennaio cosa avrebbe dovuto fare visto che il PD che ha la maggioranza concordava???
RispondiEliminaPeccato che nessuno gli abbia ricordato che, la Legge elettorale che non va, l'ha firmata lui!!!
RispondiEliminaLa legge elettorale che non va lo sapremo il 25 gennaio certo è che ora servirebbe a poco Inoltre sarebbe cambiato qualcosa a dirglielo???
EliminaAssolutamente VERO...lo faccio mio in toto!
RispondiEliminaLo scontro politico c'è sempre stato tra quelli che da sempre hanno rappresentato gli schieramenti della politica italiana: destra, sinistra e centro con le loro possibili sfumature: centro-destra e centro-sinistra.
RispondiEliminaQuello a cui si assiste oggi è, invece, un'assoluta novità: rotta ogni barriera ideologica gli schieramenti tradizionali si sono alleati per attaccare compatti un unico soggetto politico, peraltro, frutto della loro stessa incapacità di governo e di percezione delle istanze dei cittadini.
Il solo fatto che tutti gli schieramenti si siano compattati contro un unico nemico la dice lunga sul collante di questa innaturale alleanza che, per definizione, nulla a che fare hanno con l'ideologia.
E' il potere la posta in gioco.
Il potere inteso nella sua accezione più negativa...quello che da piacere quando se ne abusa, altrimenti dovrebbe essere solo dovere.
E' il timore che vengano a smuoversi gli equilibri che, nel tempo, sono stati raggiunti tra i professionisti della politica - coloro che vengono indicati come capaci e si contrappongono ai giovani dilettanti -, le lobby e i poteri forti transnazionali.
E' la paura che possano essere compromessi i piani stabiliti e non certamente per l'illuminato governo dei popoli.
Nonostante questo scontro di "tutti contro uno" abbia assunto toni via via più forti fino a palesare o, quanto meno, far sorgere il sospetto di finalità non nobili .... è sorprendente che ci siano persone che plaudono agli strenui difensori dello stesso sistema di malgoverno che ci ha portato su questa poco invidiabile china.
Delle due l'una: o costoro traggono utilità dal Sistema o vale l'adagio secondo cui c'è una strana concupiscenza fra la vittima e il carnefice
Egr. Francesco Salvatore, ho letto il tuo commento, mi ha colpito in particolare …….” Il solo fatto che tutti gli schieramenti si siano compattati contro un unico nemico la dice lunga sul collante di questa innaturale alleanza che, per definizione, nulla a che fare hanno con l'ideologia…” Non penso che ci sia questa grande paura, di cui fai cenno, contro una persona che da sola riesce ad incutere tanto timore. Credo che non sia il caso di enfatizzare un fenomeno che siamo soliti assistere, come è successo con il referendum, una coalizione ad elevatissimo livello eterogeneo che metteva su un unico fronte, fascismo e comunismo. Se ho ben capito, questo grosso personaggio che rappresenta lo spauracchio della politica italiana, sarebbe Grillo? Beh… non so da quale angolatura leggi questo grosso timore, Grillo è un politico pari agli altri, cerca di portare il “braciere” sotto le proprie gambe, come faceva la mia insegnante alle scuole elementari 60 anni fa. Ogni anima, desidera di andare al potere, certamente proponendo sistemi politici diversi e Grillo lo sta facendo abbastanza bene. L’Italia è ricca di questi personaggi pregni di personalismo narcisistico, da Renzi a Salvini, da Berlusconi allo stesso Grillo e via discorrendo. E’ la naturale conseguenza alla sparizione dei partiti e di una lotta serrata attraverso la famosa teoria negativa della partitocrazia. Ora corriamo dietro i personaggi “lucciole” a cui affidiamo il compito di reperire consensi, tutto dipende dal loro modo di presentarsi ed agganciare il pubblico “gradimento”. Egr. Francesco, diamo tempo al tempo, la decantazione è l’unico mezzo attraverso il quale potremo notare ciò che galleggia e ciò che va a fondo. Facciamo in modo che la Casaleggio-Association dimostri ciò che è in grado di produrre, certamente dando fiducia almeno ai loro propositi, finora non abbiamo ancora preso coscienza di alcun merito, e di conseguenza di alcun demerito, ma solo aspettative. Vorrei augurarmi che dopo la bocciatura referendaria, il M5S entri anche nel merito delle sue valutazioni politiche spesso frettolose e demagogiche. Apprezzo la svolta interpretativa sull’avviso di garanzia, ritenuto sino a qualche mese fa, una clava per colpire l’avversario politico. A mio parere era la fisiologica conseguenza di quando si è costretti ad attraversare le “forche caudine” poste sul sentiero della politica reale. Per chi ha fatto politica attiva, conosce molto bene che non è affatto vero che un avviso di garanzia sia l’anticamera di un processo.
Eliminaho vissuto sulla mia pelle interviste giornalistiche dove poi sono state tagliate le parti determinanti che erano il perno del pensiero che si stava cercando di esprimere.Allo stesso modo ho visto rimossi alcuni post su facebook da alcuni "politicanti" in modo tale che cambiasse il senso di quel che volevo dire. MI piace l'espressione usata da Caianello quando parla delle vittime della DENIGRAZIONE organizzata. Nessuno comunque è esente da questo "chiamiamolo pure VIZIETTO".La politica sembra tutta protesa verso questo modo di essere e non è molto vero che la gente non tenta di capire o informarsi per cercare la verità, il filo conduttore tra le TANTE verità che le Informazioni ci passano sui giornali e tv ma anche con la rete. Sono convinta che TUTTA la politica nessuno escluso ...neanche pseudoMovimenti vari...siano alla ricerca del consenso con la SOLITA Tecnica del Prometto e Trovo Consenso. Per questo basta leggere anche le proposte sulla scuola da parte del Mov.5 Stelle di cui fino a pochi secondi fa ne leggevo notizia circa la destinazione delle ore di Ed. Fisica a docenti che attualmente insegnano SOLO nelle scuole medie e secondarie. Di certo al loro interno ci saranno sostenitori dimenticando che però in questo modo si tolgono ORE di lavoro per i maestri e le maestre che di questo insegnamento si sono occupate fino ad ora.Come vedete le cose non sono diverse tra partiti e movimenti. La politica della poltrona viene amata da tutti coloro che hanno fatto della politica un Mestiere BEN RETRIBUITO. Corruzione? Pensiero Unico? Puntare sempre su una persona, su un Salvatore della Patria? Il popolo italiano forse crede ancora nella possibilità che le cose possano andare meglio mettendo la Nazione nelle mani di un RE. Ad esempio la realtà palermitana che ha continuato nel tempo a sostenere il Sindaco Orlando è una realtà che crede in un RE. Fino a quando non si CREDERA' nella capacità del GRUPPO non si risolveranno i problemi del nostro Paese. Il problema ovviamente sta nell'assegnare le Poltrone del Potere alle persone GIUSTE, Oneste, Competenti e Incorruttibili oltre che CAPACI di scansare i Colpi della DENIGRAZIONE ORGANIZZATA.
RispondiEliminaComplimenti a Caianello per l'OTTIMO ARTICOLO.
Che orrore! Stanno imperterriti continuando lo scempio
RispondiEliminaOttimo articolo. Non condivido le tue parole, ma mi batterò sempre affinché tu le possa esporre liberamente (Voltaire), ma molti, che prima si allargavano la bocca con la frase di Voltaire l' hanno dimenticata.
RispondiEliminaIo venni a debellar tre mali estremi: tirannide, sofisma, ipocrisia (Tommaso Campanella)
La Libertà esige Verità; liberi e forti (Don Luigi Sturzo)
Il Giudice Paolo Borsellino diceva che si protesta nelle piazze, ma il cambiamento si fa nella cabina elettorale.
EliminaGiustissimo ! Ma con una legge elettorale decente e democratica, senza il cavillo aritmetico del premio di maggioranza.
Come si fa a commentare ? Chi mai potrà leggermi, se oso, sia pure timidamente, alzare un dito, non dico contro, ma verso i "Cavalieri senza macchia e senza paura" ? Sono già sconfitta prima di proferir parola. quindi taccio.
RispondiEliminaSignora Gabriella, il bello di questo blog è che non solo ognuno ha la possibilità di esprimere liberamente la propria opinione in quanto è dal confronto di idee diverse che si ha la possibilità di crescere ma, a differenza di Facebook, coloro che lo frequentano sono persone a modo.
EliminaQuindi non si autocensuri...sarebbe un dispetto alla sua mente
Signora Gabriella, scriva pure quello che vuole, io sarò pronto a leggerla, anzi i commenti sono utili se si è capaci di uscire dal monotono coro della conservazione. Anch'io, spesso mi sento solo, ma trovo la forza di scrivere nell'amore per il giornalismo. Esporre un'opinione, non implica l'inutile visibilità della propria persona, ma il riportare alla conoscenza degli altri, quella parte di noi che resterebbe nascosta. L'on. Aldo Moro, ripeteva spesso nell'aula universitaria, ora a lui intitolata, ogni opinione nascosta, è un ponte di meno al dialogo tra uomini.
EliminaGiovanni, ci poni davanti ad un problema che noi abbiamo paventato molto tempo fa. Pochi fanno affidamento sulle proprie capacità intellettuali; pochi si scrollanno di dosso l'ignavia ed il perbenismo; pochi si prestano ad un attento ed onesto esame obiettivo della realtà; pochi difendono l'avvenire delle nuove generazioni, per paura di sacrificare l'attuale agiatezza piccolo borghese. Dobbiamo dunque seguire la scia che tu intelligentemente e forbitamente hai tracciato nel tuo articolo. Molte persone si stanno dissociando dal pensiero unico e molti ancora si uniranno in un percorso che porterà a smascherare definitivamente la lobby della falsa ed infida informazione. Dobbiamo però stare attenti a non cadere nella loro trappola e comportarci come loro. Ieri ad "otto e mezzo" ho assistito ad un confronto, in cui il rappresentante 5S si è comportato in modo impeccabile: ha mantenuto la calma - è stato molto difficile data l'incongruenza e la pretestuosita dell'interlocutore - ed ha risposto in modo impeccabile al guitto berlusconiano che lo incalzava. È indubbio che la difesa dello Stato sociale è una prerogativa della Sinistra ed è conseguenzialmente giusto e leale da parte dei 5S dichiararsi tale, senza infingimenti e giri di parole. Non demonizzo la Destra, ma la reputo anacronistica, anche se filosoficamente prendo molto in considerazione le sue premesse. Oggi certe prese di posizioni del Movimento possono sembrare protezionistiche e conservatrici, ma io capisco che servono a contrastare il buonismo becero di certi uomini e politici di Sinistra. Ho divagato un po' ma mi premeva sottoporti questo importante punto di vista. Ottimo articolo Giovanni.
RispondiEliminaCaro Nino, credo che "destra", "sinistra" e, aggiungo, "centro" rappresentino oggi solo concetti teorici per mancanza di figure politiche in grado di attuarne gli ideali e, conseguentemente, perché gli stessi ideali sono stati strumentalizzati e mescolati dai diversi schieramenti creando confusione e sgomento tra i cittadini.
EliminaPertanto, valutare le vicende odierne in chiave di ideali e carenza con gli stessi oltre che inutile contribuisce ad alimentare la confusione fra i cittadini.
Nello specifico ritengo che il potere attrattivo del M5S oggetto del coro di critiche da parte di un'inedita alleanza fra tutti gli schieramenti che storicamente hanno rappresentato "destra", "sinistra" e "centro" non abbia nulla a che fare con ideali ma con lo sdegno e la rabbia di chi non è più disposto a dare fiducia a una classe politica che ha tolto anche la...speranza
Sono d'accordo, Francesco, c'è molta confusione. Ma è bene riappropriarci dei giusti termini di paragone.A parer mio l'informazione ha influito anche su questo ed artatamente ha voluto creare il mantra che non esiste alcuna differenza fra le due espressioni di pensiero politico. Oggi la Destra capitalistica, in auge nel globo, sta cercando di porre rimedio ai suoi madornali "errori" e cerca di porre rimedio con tale artificio. A parer mio s'è invece molto evidenziata la differenza in conseguenza del grande divario fra ricchi e poveri, fra popoli liberi e popoli oppressi, fra le diverse teorie sulle questioni etiche. La posizione attendista di 5S la capisco come opportunamente e contestualmente strategica. A me però interessa la "sostanza", il comportamento, la concretezza, il programma succinto ma
Eliminaefficace. Si deve abbattere questo Sistema ed andare verso una moralizzazione della politica " forzata".
Le premesse per un riscatto della dignità che dia consapevolezza della continua erosione dei diritti sociali, da un lato, e della sottovalutazione dei doveri sociali, dall'altro, ci sono e tu le hai ben esposte.
EliminaTuttavia, ritengo che allo stato di disorientamento e sfiducia in cui ci si trova sia anche necessario un processo di aggregazione attorno ai valori semplici e basilari che sono comuni a ogni essere umano - onestà intellettuale e coerenza - che sono le condizioni necessarie per un confronto politico fondato sulle ideologie.
Caro Nino, anche se è difficile ammetterlo, ci troviamo in una nuova fase di Resistenza dove la priorità è il nemico e, in questo caso, il vero nemico è rappresentato dai poteri forti che manipolano come burattini la politica Italiana.
D'accordo, e' cio' che ho espresso alla fine del mio commento.
RispondiEliminaSulla stampa malata, venduta, corrotta e asservita al potere abbiamo avuto modo di parlare in più occasioni. Non posso quindi che trovarmi d’accordo con Giovanni, sempre puntuale nelle sue valutazioni. Sulla specifica uscita di Grillo rivolta a l’intero panorama informativo, tuttavia, mi sento di dissentire da una generalizzazione così totale e inappellabile. Quando si afferma che tutti sono uguali, si rischia di assolvere tutti poiché viene a mancare il termine di paragone. Io non ho trovato giusta l’ammucchiata delle sigle televisive e giornalistiche senza distinzioni. Le TV e i giornali di parte li conosciamo, sono pressoché dichiarati e hanno un nome e cognome preciso. Che ragione c’era di coinvolgere anche gli altri. Onestamente mettere insieme Il Manifesto e l’Unità mi è parsa un’idiozia, una forzatura indebita e, ancora più inaccettabile e ingiusto mi è sembrato l’accostamento delle reti Rai e Studio Aperto con il Tg di Mentana che, dal suo punto di vista, ha fatto il suo dovere nel ribellarsi e annunciare querela a difesa del giornale di cui è direttore. Per chi segue regolarmente La7, sa bene che è la televisione più potabile nel panorama informativo e il suo Tg assicura la completezza dell’informazione. Personalmente, ritengo che sia l’unica che mantiene un buon livello di obiettività e pluralismo. Solo da Mentana è possibile assistere a confronti decenti con una conduzione che garantisce, quasi sempre, i diversi punti di vista. E infatti Grillo si è visto costretto a fare marcia indietro, a giustificarsi e scusarsi. Quando si prende una cantonata, da qualunque parte arriva, bisogna ammetterlo. Non è possibile assumere un atteggiamento giustificazionista sempre e comunque. Anche ai 5Stelle può capitare di fare qualche autogol e non bisogna avere timore di dirlo apertamente. Ammettere i propri errori, quando si è in buona fede, non può che aiutare a migliorarsi.
RispondiEliminaconcordo con te Maurizio ha sbagliato nel fare di tutta un erba un fascio tuttavia, ha anche avuto il buon senso di chiedere scusa...un gesto poco consueto ma sempre apprezzabile.
EliminaCerto le scuse sono segno di onestà intellettuale. Anche se qualche malizioso potrebbe pensare che sono arrivate dopo la minaccia di querela che era meglio evitare.
EliminaPartendo dalla considerazione finale dell'articolo "Eterno gioco della caccia all'intruso", mi sembra più corretto affermare che il vero gioco consiste nella perenne delegittimazione dell'avversario senza il minimo rispetto del consenso popolare che qualsiasi forza politica ottiene con le elezioni libere e democratiche. La mia considerazione si muove dalla posizione di un qualsiasi elettore, non privo di ideali, ma libero da qualsiasi gabbia partitica. Questa posizione ha il privilegio di criticare, liberamente, la momentanea forza politica di riferimento e valutare il comportamento delle altre. Non vedo il pensiero unico, ma tanti pensieri che si confrontano e si contrappongono. Poche volte costruttivi, più distruttivi e, purtroppo, mai convergenti. Incolpare l'informazione è un falso alibi perché sono tanti quelli che non leggono giornali o ascoltano telegiornali, eppure dimostrano capacità di valutare le varie situazioni. Altri, disdegnano qualsiasi pensiero politico: per loro tutti sono uguali, questo è il diffuso pensiero qualunquista ed egoista. Questi sono pericolosi, seguono i loro interessi pronti a criticare tutto ciò che non porta acqua al loro mulino. Tutti quelli che amano la politica, sono tanti, pur partendo da posizioni diverse, con il referendum, malgrado la preminente informazione a senso unico, hanno dimostrato capacità di valutare e scegliere ciò che hanno ritenuto giusto. Io che facevo parte del Comitato del NO, nei confronti pubblici ai quali ho dato il mio modesto contributo ho sempre sostenuto che l'obiettivo era difendere la Costituzione. Questo per dire che non tutti miravano alla caduta del Governo, le cui dimissioni non erano dovute ma dettate da valutazioni politiche. Poteva nascere un diverso governo di transizione con una base parlamentare più ampia: è mancata la dovuta coesione e continua a mancare anche per elaborare una legge elettorale che dovrebbe garantire trasparenza e governabilità. Il Governo nato dopo la breve crisi, criticabile per la composizione e i programmi, è nato con la correttezza delle regole di quella Costituzione che abbiamo difeso con il referendum. Ora dobbiamo guardare avanti in attesa di una decente legge elettorale della quale nessuna forza politica vuole assumersi la responsabilità tanto da affidarsi all'azione di surroga della Consulta. In base alle mie personali e libere considerazioni non credo che l'inchiostro dei pennivendola possano imbrattare il pensiero della gente che ragiona e, non trovo corretto pretendere che il pensiero di tutti possa essere indirizzato in una sola direzione. Tutti siamo vittime della denigrazione quando non si ha rispetto delle nostre idee. La corruzione e il malaffare si combattono con il contributo di tutte le forze sane del Paese. Vista la situazione attuale c'è poco da sperare. Il mio invito: "LAVORARE PER UN PENSIERO UNIFICANTE".
RispondiEliminaQualche tempo fa, scrissi un articolo dal titolo: I REGISTI OCCULTI DELLE NOSTRE IDEE E CONVINZIONI", che molti commentarono intepretandone correttamente il messaggio, altri un po meno.In sintesi, la chiave di volta, dell'orientamento politico, religioso e sociale dei singoli appartenenti di una comunità, risiede, nella maggior parte dei casi, nella capacità e la forza di alcuni determinati influincer, di rendere appagabile un determinato punto di vista, un pensiero, perché sia appetito e condiviso rispetto a chi, refrattario, si lascia invece vincere ed attrarre dal brivido della comprensione personale della realtà. È su queste basi, che "sacre verità", fondano il successo del pensiero unico.
RispondiEliminaChi, in coscienza può sostenere di essere totalmente incondizionabile, posto innanzi ad un fatto o circostanza imprevista? Al massimo, si concede il salvifico beneficio del dubbio. Chi, nel fare la spesa alla moglie, di fronte ad un detersivo di una marca conosciuta ed una mai vista, né sentita, pur non avendo mai lavato neppure un pedalino in tutta la sua vita, sceglie la seconda, che magari è anche qualitativamente migliore? Io dico che il dubbio è come una mosca, ci infastidisce, ma ci aiuta a restare vigili.
Bellissimo articolo il tuo. Amaro e reale ma concediamoci anche un po’ di sano ottimismo. Riprendendo l’articolo di Franco Luce “C’era una volta”Ripropongo la mia di storia C’era una volta una politica fatta dai politicanti che sene fregavano del popolo e guardavano solo al potere, agli interessi personali e della finanza. Il popolo restava a guardare senza far niente di concreto e senza pretendere diritti di onestà e trasparenza. Quando eleggeva un suo rappresentante, del partito scelto, lo ritrovava in un altro partito. Confuso, sempre più privato e assoggettato a poteri che non gli appartenevano, spettatore muto di continue nefandezze e vessazioni, decise di non votare più. Il popolo si estraniò. Qualcuno e qualcosa gli ingiunsero di aprire gli occhi e guardare a forza cosa succedeva. A poco a poco, il popolo prese CONSAPEVOLEZZA della sua sovranità. Decise che doveva fare qualcosa. Intanto quel qualcuno e qualcosa riaprirono la voglia di discutere e dibattere. Molti scelsero un blog dal titolo "Politica Prima" I politicanti all’inizio non si preoccuparono molto. Poi sempre di più. La preoccupazione divenne terrore iniziando dagli Jurassic parch della politica per finire a chi sperava nel loro vitalizio. Reagirono secondo la loro conclamata immoralità –Spiegavano che dovevamo stare sereni (questo terrorizzava il popolo e molte famiglie che approdavano alla povertà. Questo terrorizzava un ceto medio basso,spazzato e spiazzato) Votò no al referendum,pensando di aver fatto una scelta forte,contrapponendosi a uno stravolgimento costituzionale. Tutto,però, si ricomponeva secondo disegni non voluti. Il popolo consapevole sapeva chiaramente, che il cambiamento ci doveva essere e con gran coraggio, andò in massa a votare. L’effetto shock spazzò i politicanti, lasciò i veri politici e il confronto ci fu. Lentamente le cose cominciarono a migliorare. Una nuova classe politica si fece avanti. Ascoltava e decideva a favore delle minoranze, per la ripresa economica, per il lavoro. La risalita fu durissima e non certo priva di errori. I giornalisti, non più asserviti al potere, dissero la loro chiaramente e il popolo cresceva confrontando idee e facendosene delle proprie. Il popolo non fu gabbato, però, alla fine, non visse felice e contento ma capì chiaramente che doveva esserci e dare speranze alle nuove generazioni. Nessun confronto ci potrà mai essere senza una vera politica e senza una CONSAPEVOLEZZA dei cittadini. Tre sono gli indicatori di un’evoluzione che ci ha cambiato. Non ha importanza la diversità di posizioni. Nel blog si susseguono articoli e commenti, indicatore di una partecipazione attiva, attenta, critica. Il voto dei giovani al referendum è un grande esempio. L’affermazione di un movimento che, a prescindere da com’è accolto, ci ha aperto gli occhi è positività. La disinformazione o propaganda, non c’incanta più anzi ottiene inaspettati effetti boomerang. Non neghiamo i nostri errori e cerchiamo, dopo che sarà partorita la nuova legge elettorale, di scegliere il cambiamento
RispondiEliminaCara Marisa, devo confessarti che il tuo commento mi ha soddisfatto tantissimo, anche se non sono totalmente d’accordo a ritenere tanto importante l’esito referendario. Ormai, resta un episodio che si è aperto e chiuso in se stesso, come era prevedibile non ha prodotto assolutamente nulla, ma solo una piccola delusione per il fronte del SI’ (ci sono anch’io) ed una vittoria di Pirro per il fronte del NO. Quante volte ho cercato di spiegarmi, ripetendo sempre gli stessi concetti, posso assicurare che non ho mai pensato di far prevalere una opinione che rispecchiasse esclusivamente il mio modo di vedere le cose. Per chi ha letto i miei commenti ha potuto rendersi conto che non ho mai mostrato simpatie politiche particolari, astenendomi da sterili ed effimeri giudizi. E’ inutile cercare di nascondere le nostre responsabilità di cittadini e di elettori, addossando la colpa di ogni malessere sociale esclusivamente ai politici. Questa è sicuramente la strada più semplice da percorrere dalla libera critica, ma inefficace per avere una società più giusta e più responsabile. La voglia di cambiamento, cara Marisa, si legge negli occhi di tutti, ma ciò deve avvenire con una comune consapevolezza, non solo attraverso una critica feroce. Credo sia assolutamente inutile addossare la colpa all’una o all’altra forza politica, l’unica novità da tenere conto è la ferrea volontà di un popolo stanco che ha voglia di cambiare e questo si nota in tutte le competizioni elettorali. Si vuole cambiare e basta, sfiorando addirittura il paradosso di non tener conto se in meglio o in peggio, perchè stanchi di una endemica monotonia che affligge la vita politica italiana. Una opinione pubblica perennemente bombardata da una propaganda che esaspera, indigna ed annebbia il popolo degli elettori. L’elezione di Virginia Raggi è la prova tangibile di questa voglia di cambiamento, voglia di un’aria nuova, addirittura rinunciando ad immaginare se tutto ciò conduce ad un ipotetico futuro positivo. L’esito finale conta poco, l’importante è: CAMBIARE! La situazione di Torino, non era tragica come Roma, a detto dei commenti degli stessi torinesi, forse si era operato bene, ma i cittadini di Torino, hanno voluto ugualmente cambiare. Ormai non si presta più attenzione all’opera svolta dai vari politici che operano a livello istituzionale, ma solo all’aria che tira e messa in campo dalla turbolenza mediatica. Devono andare via tutti, purchè si cambia. In un momento così difficile e delicato per questo Paese, se guardiamo dentro il nostro Cuore con onestà e coraggio, non possiamo non sentire che, ora più che mai, è arrivato il momento in cui ognuno di noi deve diventare consapevole delle proprie azioni e delle conseguenze che esse hanno in questo enorme “disastro politico” che abbiamo generato. Abbiamo distrutto ed inquinato tutto il Paese, ed ora tutto sta “crollando” di fronte ai nostri occhi ed a quelli dei nostri figli che avrebbero diritto anche loro a vivere e crescere in un Stato sano e meraviglioso come lo era in origine. Ma possiamo ancora fare qualcosa se lo vogliamo veramente. Trasformando le nostre azioni inconsapevoli e distruttive in azioni consapevoli e giuste, è possibile ricostruire quello che è stato distrutto e diventare co-creatori di una nuova vita. E’ tutto nelle nostre mani, cara Marisa, non dobbiamo dimenticare la corruzione ed il malaffare che impera nell’intero popolo di questo Stato. Se vogliamo migliorare, ognuno di noi è chiamato a fare la sua parte, in quanto tutti noi siamo parte di questo meraviglioso “organismo” chiamato l’Italia.
EliminaGrazie Franco per i tuoi apprezzamenti.La vittoria dei no è,forse,stata sterile ma ha dimostrato che la propaganda non c'incanta più.Ti meravigli che vogliamo cambiare?Non a tutti i costi,peggiorando ancor di più.Sono d'accordo con te che dobbiamo diventare co-creatori di un modo di far politica.Facciamo ognuno la nostra parte che sarà la goccia nell'oceano ma facciamola.
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