Dodici mesi impetuosi vissuti pericolosamente. Una partita politica lunga e combattuta con asprezza che ha interrotto, per ora, la corsa del rottamatore per antonomasia attraverso un voto popolare preciso, dirompente, inflessibile. Che ha messo in salvo la Costituzione, lo spirito e i suoi principi fondamentali grazie ad una presa di coscienza ampia e rappresentativa oltre ogni aspettativa. I giovani hanno fatto la differenza.
Noi ci siamo stati. Abbiamo detto la nostra, abbiamo dibattuto, approfonditamente e senza pregiudizi. Un contributo alla consapevolezza, una, spesso appassionata, difesa dei valori fondanti della democrazia partecipata. E abbiamo sempre aperto le porte alle opinioni diverse, a chi la pensava diversamente, a chi credeva alla necessità di un cambiamento radicale della Carta costituzionale anche se imperfetta. È andata bene e siamo soddisfatti.
Una grande conquista del 2016 è stata la “Regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze”. Una riforma giusta e doverosa attesa da troppi anni che ha, finalmente, riconosciuto a tanti cittadini il diritto di vivere con piena dignità la loro esistenza. È mancata per poco il completamento dell'opera con la possibilità dell'adozione del figlio naturale del partner. Peccato, sarà per una prossima volta.
Il 2016 è stato l'anno della riforma della pubblica amministrazione, che non ha passato però l’esame della Corte Costituzionale. È in vigore, invece, la parte riguardante i cosiddetti “furbetti del cartellino”. Per i quali si è scatenata una caccia alle streghe oltre misura contro i lavoratori del pubblico impiego alimentata dai media e dal Governo in primis. La parola d’ordine per mesi è stata “licenziamento entro 48 ore”.
E non sono mancati gli “arrivi” e i morti nel Mediterraneo. Tanti, troppi. Donne, giovani, bambini, una ecatombe a cui ci siamo abituati. L'invasione la chiamano, alla quale, secondo tanti, bisogna fare fronte in ogni modo. Una barriera di 175 km di filo spinato, alto 4 metri, fatta realizzare da Orban lungo il confine con la Serbia. E miliardi di euro alla “democraticissima”, si fa per dire, Turchia di Erdogan per trattenere i migranti sul suo territorio, chiudendo i varchi verso la Grecia e la Bulgaria.
A casa nostra non sono mancate le battaglie forsennate in difesa della nostra identità, del nostro territorio condotte dalle forze politiche per lucrare consensi. Su cosa fare sono sostanzialmente tutti d’accordo, anche se usano toni diversi: Trattenere gli aventi diritto, i profughi, e rimandare a casa tutti gli altri. E come? Con quali mezzi e con quale giustificazione morale. Come si fa a rimandare a casa chi è fuggito dalla sofferenza e dalla povertà, sfidando avversità inimmaginabili al costo della vita. Una situazione tremendamente difficile e complicata, spesso fonte di speculazioni. L’atteggiamento dell'Europa continua a lasciare perplessi e la questione finora rimane un problema affidato ad ogni singolo paese. Vedremo cosa e come dovrà cambiare la politica e la gestione dell'immigrazione in tutta l'Unione.
A questo bisogna aggiungere il gravissimo tema del terrorismo. E anche se siamo l'unico grande paese europeo senza attentati negli ultimi 15 anni, abbiamo pagato con sette vite gli attacchi di Parigi, Bruxelles, Nizza e Berlino. Una scia di sangue che lascia sgomenti.
È stato l'anno delle sorprese e delle conferme elettorali. Tante amministrazioni diventate a 5 stelle a conferma della consistente presenza sul territorio di un movimento dato per spacciato dopo l’exploit delle politiche del 2013. A Roma ha vinto una donna, Virginia Raggi, un fatto storico e dirompente che ha scatenato ogni tipo di reazione del sistema di potere economico e partitocratico. La Capitale d’Italia abbandonata e spolpata per decenni, lasciata al suo destino da politici di primo livello, di lungo corso, bravi, competenti e, soprattutto, “onesti”. Che fin dal primo minuto hanno avuto la faccia tosta di attaccare la Sindaca come fosse la responsabile di tutti i mali di Roma. Veramente riprovevole. E a Torino, quasi a sorpresa, la giovane Chiara Appendino. Un segnale evidente e forte su cosa circola nelle coscienze profonde della società.
Casi emblematici che confermano una sensibilità dei cittadini accresciuta e una consapevolezza su ciò che li circonda anche grazie alla rete e ai social network. Uno strumento potente che ha messo in dubbio le certezze dei detentori del potere d’informazione. E non possiamo dimenticare la sorpresa Brexit che ha decretato l’uscita della Gran Bretagna dall’Europa e l’uscita di scena del premier Cameron, così come, e forse ancora più sorprendente, la vittoria di Donald Trump a scapito della candidata del Partito Democratico data per vincente da tutti i sondaggi.
Ecco perché qualcosa si muove, non buono, sul piano del controllo dell’informazione. E voglio sottolinearlo qui in questa mia riflessione di fine 2016. Giovanni Pitruzzella, presidente dell’Antitrust ha posto proprio in questo fine d’anno un problema che riguarda la libertà di internet in un’intervista al Financial Times. Ipotizzando delle “regole europee contro le notizie false che sarebbero uno dei motori del populismo e una minaccia che grava sulle nostre democrazie. E pertanto bisogna scegliere se lasciare Internet così com'è, un Far West, oppure se imporre regole in cui si tiene conto che la comunicazione è cambiata”.
La ritengo una gravissima interferenza e una precisa indicazione su quali siano le reali intenzioni di chi fa parte dell’establishment. Di chi detiene il potere economico e politico e vigila sul mantenimento dell'ordine costituito, di chi occupa posti di rilievo nella vita sociale e culturale. È il tentativo, nemmeno troppo mascherato, di imbrigliare la rete e la libertà che ne discende, la possibilità di confronto senza mediazione che rende il cittadino consapevole. Non per altro l’Italia è ancora agli ultimi posti per diffusione e accesso ad internet e nella velocità di trasmissione dei dati. Credo ci sia il rischio concreto di un grave vulnus per la democrazia e per la libertà.
Un conto, infatti, come spiega bene il costituzionalista Gaetano Azzariti, è “la disinformazione, ovvero la propaganda, un’altra è la falsa informazione e il pensiero critico”. Per “le false informazioni ci sono già le sanzioni giuridiche. Mentre il pensiero critico deve essere salvaguardato e non può avere limitazioni perché fa parte della sfera delle libertà”. E l’art. 21 della Costituzione* garantisce a tutti proprio il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. Non ci possono essere deroghe. Per nessun motivo al mondo.
Insomma, il 2016 si chiude come un anno di cambiamenti di sorprese e riassestamenti. Il 2017 dovrà essere l’anno delle grandi decisioni, della sempre maggiore consapevolezza dei cittadini in un mondo che si trasforma rapidamente. Se non lo capiamo resteremo tagliati fuori dalla storia. Buon 2017.
Giangiuseppe Gattuso
31 Dicembre 2016
* Costituzione - Art. 21
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.
Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l'indicazione dei responsabili.
In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell'autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all'autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro si intende revocato e privo d'ogni effetto.
La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica.
Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni.
Sì, anno difficile, anche per me, ma,questo cambiamento d'anno lo voglio come profondo cambiamento anche mio, interiore, voglio demolire muri nella mia mente e nella mente altrui, aprire mio orizonte e l'orizonte altrui, spero, e confido , nel bene sommerso da sfiducia generale, spesso indotta da gelosia, voglio più informazione giusta e reale, così tutti capiranno che , volendo, possiamo vivere molto meglio e con più piacere e meno ansia.
RispondiEliminaVoglio quest'anno come anno rivoluzionario, la rivoluzione nelle nostre teste, senza ne pistole ne bombe! Buon' anno!
Gli auguri più belli carissimo Giangiuseppe per te e le persone a te care!
RispondiEliminaChe il 2017 possa vedere crescere la tua rubrica online "PoliticaPrima" che curi con dedizione e zelo e con il giusto discernimento e obiettività sui fatti politici che attraversano la nostra società!
Dobbiamo considerare una ricchezza la differenza di opinioni la cui finalità volge alla costruzione del bene comune e incoraggiare uno stile di dialogo e di confronto rispettoso e accogliente delle opinioni altrui.
Su questa strada credo che il tuo contributo sia molto prezioso e mi auguro possa crescere col contributo dei tanti che hanno veramente a cuore le sorti di questo nostro Paese in questo tempo di grandi inquietudini e incertezze!
Buon 2017 e buon lavoro!
Analisi consuntiva perfetta di un anno che ha caratterizzato la nostra giornata in patria come all'estero, con eventi particolarmente eclatanti e che, però, hanno permesso anche di accertare certe consistenti realtà.
RispondiEliminaSi riteneva che i cittadini fossero divenuti abulici, attenti esclusivamente a coltivare il loro orto di casa, alla fine, però, è venuto fuori che forse non esiste tutta l'apatia che qualcuno sperava ci fosse e che qualcuno ha sollecitato con ansia.
La maggioranza dei cittadini, chiamata ad assumersi la responsabilità della propria esistenza ma anche quella del proprio prossimo, ha dato una risposta sorprendente e fortemente indicativa che fissa ben chiaro, alla fine,che nessuno si adagia nel proprio benessere ma, nelle cose importanti e nel pericolo di mettere in discussione gran parte della loro esistenza hanno dimostrato la volontà di non lasciarsi sopraffare e questo fa sperare per l'avvenire dell'Italia in particolar modo, vista la distruttrice foia con la quale chi ha governato ha tentato di stravolgerne l'esistenza. A questo punto, preso atto, che posso essere tranquillamente una sorta di "avo" mi prendo il permesso di dire, certo di interpretare il pensiero di molti amici "BRAVO" al nostro carissimo Giangiuseppe che con questo suo blog, indipendente, obiettivo e innovativo perché, vista la situazione italiana, è veramente "libero" ha saputo creare un angolo dove le più contrastanti idee, concezioni, e pareri hanno avuto il modo di mettersi a confronto.
Grazie Giangiuseppe, grazie di cuore e un augurio vero, sincero, gioioso: che Politica Prima si conservi così e diventi sempre di più il sito del confronto civile e costruttivo nell'interesse dell' Italia tutta e che sia il faro della rinascita quanto mai necessaria della politica seria,capace di realizzare nel pieno la sua genesi etimologica e semantica, in particolare per il bene di coloro che verranno. Ad majora!
Giusta analisi...Mi soffermo sull'ultima parte dell'articolo...per come la vedo io,sia il referendum costituzionale che le sempre piu' frequenti dichiarazioni di politici per quanto riguarda il controllo di internet,con la giustificazione che occorre difendersi dalle bufale,nascondono l'intenzione,neanche troppo celata,di limitare e ingabbiare il piu' possibile, il libero pensiero, la possibilità di approfondire e confrontare le notizie che tv e giornali ci propinano come verità assolute e quante,quante volte queste fonti ufficiali sono state smentite dal web!bloccare il senso critico che sta permettendo a una giovane forza politica,di aspirare concretamente al Governo del Paese....Insomma,cosi' come abbiamo fatto per il referendum,temo che avremo ancora dure battaglie da affrontare per difendere spazi di democrazia...Buon Anno Direttore!
RispondiEliminaArticolo obiettivo e molto interessante. Giangiuseppe non ha trascurato niente di quanto di positivo e di negativo c'è stato nell'anno chiuso i alla mezzanotte di ieri.
RispondiEliminaAnche quest'inizio d'anno il nostro direttore ci invita a ripensare e riflettere, perché, festa o non festa, il mondo continua con tutte le sue insensatezze e le su contraddizioni.
RispondiEliminaLa sintesi degli avvenimenti descritti, dell'ormai già passato 2016, è fedele e puntuale come sempre; con estrema chiarezza vengono riportati i momenti salienti di un anno veramente difficile.
Quanti fatti si sono accavallati, mai come in quest'anno!
La speranza di cambiamento ci ha accompagnato pure in questa notte auspicale di tempi nuovi; ma purtroppo dobbiamo dire che nulla sembra essere cambiato, visto quanto è accaduto ad Istambul. Uno degli attentati più sanguinosi, 35 morti e 50 feriti, e non mi sembra si sia fatto cenno ad eventuali dispersi, il che non depone bene.
Il mondo si è avviato su una china così scivolosa che ormai si comincia a pensare che sia impossibile uscirne.
La guerra tra i vecchi crociati e i nuovi fondamentalisti continua in maniera sempre più violenta; in realtà tra gli sfruttati dall'opulento occidente e gli obesi insaziabili sfruttatori che non vogliono mollare la presa.
Putin sta provando a creare territori di pace, cosa che piace al nuovo presidente americano; ma questo va a toccare troppi interessi e un accordo tra Russia e Turchia scombina quegli equilibri di un tempo; quella stabilità su cui indisturbati potevano muoversi i padroni del mondo: la guerra in medio orienteè una grande risorsa, ci guadagnano in troppi; e poi, diciamolo, la cosa è proprio sfuggita di mano all'America degli amici di Obama e della signora Clinton.
Ora vai a ritirare le fila! Come combattere contro un potere che ha in mano le sorti dell'intero pianeta senza il rischio di un nuovo conflitto mondiale!
Quale il futuro del nostro paese all'interno di questo circuito di morte!
Il discorso del presidente Mattarella non dà alcuna prospettiva futura, banale, paternalistico, rassicurante del nulla, senza alcun cenno ai veri problemi nazionali e internazionali, tuuto bene, signora la marchesa, siate buoni...e pure un po' da babbo che rimprovera richiamando ad un'unità che non è più possibile.
Perché lavoro non ce n'è, la fame aumenta, la gente si suicida, i giovani se ne vanno.
Come caro babbo no puoi venirci a fare la morale! Con quale coraggio!
Per questa volta ..nessun commento --ne riparleremo nel 2017 ..buon anno a te Giangiuseppe e alla tua famiglia !!
RispondiEliminaQuello di Giangiuseppe è un riassunto perfetto dell'anno appena concluso. Solo su un punto non mi trova del tutto d'accordo, ovvero quello sulla libertà di internet. Una cosa infatti è il pericolo della censura, come è avvenuto per esempio in Cina dove se non ricordo male, è stato vietato al popolo per un certo periodo di accedere alla Rete per diffondere al resto del mondo cosa stava succedendo, un'altra cosa è permettere a chiunque di diffondere bufale e false notizie senza fondamento. Io infatti, spesso e volentieri mi trovo costretta ad informare i miei contatti sui social che la notizia da loro condivisa è una bufala, e gli metto il link del sito che smentisce quella falsa notizia. I controlli ci vogliono, magari coadiuvati dalla Polizia postale, che eviterebbe anche la diffusione di virus tramite posta elettronica (mi riferisco ai famosi filmini a luci rosse che girano su Facebook, corredati dalla frase "Che ci fai in questo video? Che vergogna!"che se cliccati infettano il pc rendendolo inservibile) Quindi ben vengano i controlli, purché fatti con criterio e senza il pericolo di una censura tout court. Buon 2017 a tutti.
RispondiEliminabell'articolo. riferimento a tutto cio' che, di bello o meno, è accaduto in questo anno appena trascorso.
RispondiEliminaCio' che auspico è il non dover mai vedere una "censura" sul web. sarebbe la fine della libertà di parola, di espressione.Un occhio a tutta la porcheria che circola, sarebbe opportuno la dessero, ma.... chi controllerebbe il controllore, sebbene in casi molto limitati?
Analisi perfettamente condivisibile, siamo stati in molti a difendere la Costituzione e la grande partecipazione dei giovani apre alla speranza anche se il voto referendario ha visto solo il passaggio da un governo sfiduciato ad una fotocopia dello stesso, cambiamenti sostanziali pari allo zero, le chiacchiere le stesse, le azioni ancora simili, vedi il salvataggio del MPS partecipata dal governo.
RispondiEliminaUn anno questo che ha visto attacchi contro il cambiamento,vedasi la sindaca Raggi che comunque pur compiendo errori valutativi su persone a cui si è affidata ha provato e sta provando ad operarlo un cambio di rotta, ostacolata su tutti i fronti...vedremo come andrà.
Un anno che si chiude con innumerevoli problemi e questioni ancora da risolvere come ad esempio una nuova, buona legge elettorale che ridia agli elettori la facoltà di scegliere da chi farsi rappresentare, il tema del lavoro e della disoccupazione sempre più pressante..anche questo si vedrà.
La libertà di esprimere il proprio pensiero, la propria opinione è sacrosanto, va combattuta ogni pretesa di imbavagliare le persone, già vi è una stampa e una tv asservita e compiacente voler censurare la rete, il web è lesivo della libertà personale e non è costituzionalmente corretto.
Grazie a Giangiuseppe per il bell'articolo di apertura...continuiamo così senza censura e con il dialogo e la discussione in questo blog che da la possibilità ad ognuno di noi di dire la nostra...buon anno a tutti
...che dirti Giangiuseppe! Hai detto proprio tutto quel che c'era da dire. Dobbiamo sperare sempre in "tempi migliori" perchè c'è ancora tanta strada da percorrere per il genere umano. Tantissimi auguri a Politicaprima, spazio prezioso di libero confronto.
RispondiEliminaAlcuni dei fatti salienti dell'anno appena trascorso hanno messo in luce come, in democrazia, i cambiamenti repentini possano ancora essere il frutto di libere elezioni in cui il popolo diventa l'argine in grado di opporsi a derive imposte dall'alto.
RispondiEliminaPertanto mai darsi per vinti, mai rinunciare alla partecipazione e confronto politico e, soprattutto, sempre pensare con la propria testa
Mattarella ha detto: "Mattarella, essere comunità forza Paese. Partiti condividano valori"...non mi piace, senza giustizia sociale e con i privilegi di casta...le parole del Presidente risultano addirittura offensive sotto l'aspetto della imparzialità etica...poi ha anche sottolineato "l'obbligo fiscale e retributivo"; le tasse corrispondono a una reciprocità tra ente e cittadino, se non c'è questa reciprocità è fuorviante parlare di obbligo in modo univoco! L'evasione si combatte prima di tutto con la giustizia fiscale e sociale. Esempio: oggi per raggiungere un agriturismo sulla ss 120 tra Cerda e Caltavuturo...unica strada da far paura fortemente dissestata per un esteso fenomeno franoso da 10 anni...i cartelli dicono "strada non transitabile"...i cittadini si arrangiano non hanno alternative nei tratti più duri qualcuno di buona volontà ha gettato del cemento!...Bene allora...le tasse non si dovrebbero pagare! E riguardo al principio che assoluto sotto l'aspetto etico, consiglio di legge l'antesignano della protesta contro l'ingiustizia delle tasse: Henry David Thoreau, La disobbedienza civile. Non ci sarà mai uno Stato davvero libero e illuminato fino a quando esso non riconosce l'individuo come un potere superiore e indipendente, da cui tutto il suo potere e autorità derivano, e tratti l'individuo secondo questo principio.” "Gli uomini sono diventati gli strumenti dei loro stessi strumenti" ...e ancora...« Per sei anni non ho pagato la ‘‘poll-tax'’. Una volta per questo fui imprigionato, per una notte; e, mentre stavo lì ad esaminare i muri di pietra massiccia, spessi due o tre piedi, la porta di legno e ferro spessa un piede e le grate di ferro dalle quali filtrava la luce, non potevo fare a meno di rimanere colpito dall'assurdità di quell'istituzione che mi trattava come fossi semplice carne e sangue e ossa, da mettere sotto chiave. Mi stupivo che esso avesse concluso alla fine che quello fosse il migliore uso che poteva fare di me, e che non avesse mai pensato di avvalersi in qualche maniera dei miei servigi. Compresi che, se c'era un muro di pietra fra me e i miei concittadini, ce n'era uno ancora più difficile da scalare o rompere prima che essi potessero arrivare ad essere liberi come lo ero io. Non mi sentii segregato neppure per un attimo, e quel muro mi apparve solo un grosso spreco di pietra e di malta. Mi sentivo come se io solo, tra tutti i miei concittadini, avessi pagato la mia tassa. Chiaramente essi non sapevano come trattarmi, ma si comportavano come persone rozze. In ogni minaccia e in ogni lusinga vi era grossolanità, poiché essi erano convinti che il mio più grande desiderio fosse quello di trovarmi dall'altra parte di quel muro di pietra. Non potevo evitare di sorridere nel vedere con quanta industriosità chiudessero la porta in faccia alle mie riflessioni, che li seguivano fuori senza alcun impedimento peraltro, e che costituivano l'unico vero pericolo. Poiché non potevano raggiungere me, avevano deciso di punire il mio corpo; si comportavano come certi bambini che, quando non possono arrivare a qualcuno per il quale nutrono risentimento, finiscono per maltrattarne il cane. Capii anche che lo Stato era un idiota, un timorato al pari di una donnina nubile in mezzo all'argenteria, incapace di distinguere i suoi amici dai suoi nemici, e così finii col perdere del tutto il rispetto che m'era rimasto nei suoi confronti, e lo compatii. Lo Stato, dunque, non si misura mai direttamente con la sensibilità d'un uomo, intellettuale o morale, ma solo con il suo corpo, con i suoi sensi. Esso non è dotato d'intelligenza o onestà superiore, ma solo di superiore forza fisica.» VE LO LASCIO COME RIFLESSIONE PER IL 2017. BUON ANNO!
RispondiEliminaCaro Direttore siamo tutti soddisfatti della tua e della nostra creatura. Abbiamo cercato, ed in gran parte ci siamo riusciti, di dare alla politica il suo vero significato; di dare alla politica un sano confronto di idee che, certe volte contrastanti, portano inevitabilmente ad un arricchimento personale e talvolta alla risoluzione dei problemi. Ma è indubbiamente necessario , oltre che piacevole, parlare di tematiche e di problemi che interessano il nostro Paese e la società tutta.
RispondiEliminaNessuno deve permettersi di infliggere un vulnus alla libertà di comunicazione: questa infliggerebbe un duro colpo al libero pensiero e dal 70esimo posto potremmo passare al 100esimo come libertà di comunicazione e di opinione. Giangiuseppe, noi dobbiamo proseguire su questa scia tracciata dalle sole norme che il blog moralmente ci impone.
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RispondiEliminaOttima analisi. Buon anno a tutti! Il nuovo anno, come da tradizione, si è aperto con i festeggiamenti di Capodanno e l’augurio e la speranza che il 2017 sia un anno migliore. Il 2016 non era certo un anno da salutare con i fuochi d’artificio. Le "riforme"di Monti Renzi che Gentiloni continua portano nel 2017 i licenziamenti di massa. Nessun accenno, nel discorso di Mattarella, ai 1666 di Almaviva. Eppure si tratta del più grande licenziamento di massa della Repubblica e nessun cenno alla corruzione.....avrebbe dovuto nominare i tanti ladroni riconfermati al governo. L’accenno di Mattarella alle "falsificazioni" sul Web, in un'occasione così solenne, io l'interpreto come un via libera a una legge bavaglio. Certo Mattarella schierato con il Pd vorrebbe annullare web e antisistema che fanno informazione vera e antiglobalista! Non permettiamolo...mandiamoli a casa
RispondiEliminaIl 2016 ha visto tanti avvenimenti importanti. A livello internazionale i più rilevanti sono stati il successo della Brexit, la vittoria di Trump e la posizione di leader mondiale acquisita da Putin nel totale declino della figura umana e politica di Obama. A livello nazionale, i fatti principali sono stati l'eclissi della stella di Renzi in un panorama in cui non altre stelle non brillano e la schiacciante vittoria del No al referendum
RispondiEliminaIl 2016 é stato un anno caratterizzato da tragedie e problemi irrisolti. Lo spostamento ingente di popoli che fuggono dalla guerra e dalla fame e che approdano in Europa é stato molto significativo e continuerà a perpetuarsi nel futuro. Il terrorismo internazionale ci ha colpito al cuore in molti paesi e ci ha resi consapevoli della difficoltà a difenderci. La crisi economica tremenda che ha sconvolto le nostre vite continuerà a spazzare via posti di lavoro e a diffondere povertà e nulla possiamo contro la concorrenza di paesi emergenti dove non esistono tutele dei lavoratori. I tempi sono difficili e né la politica, né gli esperti di economia sanno come uscire da questo ginepraio. É sempre bene ricordare le difficoltà oggettive del momento che stiamo vivendo perché ci mette al riparo dal facile richiamo del populismo e del pressappochismo. In questo blog moltissimi plaudono ai " venti di cambiamento". Per me questi venti sono molto inquietanti; la vittoria di Tramp negli Usa, votato da un americano su quattro, spalanca la porta sul buio. Nulla sappiamo, al di là delle pittoresche e scombinate esternazioni, circa le sue intenzioni sullo svolgimento del ruolo di Presidente degli USA. Ciò riguarda non solo l'America ma il mondo intero. In Europa si stanno diffondendo movimenti xenofobi e razzisti, si alzano muri,soffiano venti di populismo, si vuole distruggere il sistema,senza pensare al dopo,senza un progetto. Personalmente sono per la politica ragionata,le scelte valutate razionalmente, sono per una sana socialdemocrazia che si occupi e tuteli le classi più deboli. Non mi piace il pressappochismo di chi vuole annientare tutto con la filosofia del tanto peggio tanto meglio, che tanto richiama e attira una fetta della popolazione. Internet é un mezzo di comunicazione straordinario perché permette di comunicare pur essendo lontanissimi; non lo ritengo un sicuro e affidabile mezzo di informazione perché spesso vi si leggono notizie false e fuorvianti, soprattutto su argomenti scientifici e di medicina. Per cui vedrei di buon occhio un filtraggio per evitare la pubblicazione di notizie false. Buon anno a tutti.
RispondiEliminaNon ci siamo fatti mancare nulla! E’ difficile commentare il tuo articolo con un’analisi così attenta e precisa. Un grandissimo punto a favore l’abbiamo raggiunto. In un continuo evolversi di eventi, siamo cresciuti come cittadini. Non ha importanza la diversità di posizioni. Nel blog si susseguono articoli e commenti ed è un buon indicatore di una partecipazione attiva, attenta, critica. Il voto dei giovani al referendum è un altro positivo indicatore. L’affermazione di un movimento che, a prescindere da com’è accolto, ci ha aperto gli occhi è positività. La disinformazione o propaganda, non c’incanta più anzi ottiene inaspettati effetti boomerang. Resta la piaga di un terrorismo dilagante. Del dramma degli immigrati e dei cattivi arrivi. Diciamolo pure, il problema è veramente complesso ma è gestito bene? Mi riferisco all’Italia. Nel 2017 mi auguro meno lamentele perché ciò che succede è anche colpa nostra LA LIBERTA’ E’ PARTECIPAZIONE. Il non andare a votare è una non scelta che non ci possiamo più permettere. L’etica della responsabilità c’ingiunge di guardare i nostri giovani e il loro futuro. Non possiamo fare tutto, non possiamo cambiare il mondo ma facciamo la nostra parte! Peter Schmailzl ha detto delle cose bellissime che condivido. Il cambiamento deve iniziare nelle nostre teste. Buon anno Giangiuseppe anche se la tua pazienza sarà messa a dura prova. Buon anno a tutti gli articolisti e commentatori che mi hanno aiutato a crescere come cittadina.
RispondiEliminaVerissimo, caro direttore, l’anno appena trascorso è stato ricco di eventi, in effetti le emozioni sono state tante, sia nel bene e che nel male. Una lunga serie di colpi di scena che hanno scosso l’opinione pubblica, sia nazionale che europea. Come hai detto tu, è stato anche l’anno dei muri … forse sarebbe più opportuno definirle barricate, perché ognuno punta alla difesa dei propri interessi. Tuttavia, muri o barricate, ognuno usi il termine che più gli aggrada, sono sorti non solo in Europa, ma anche in Italia tra le varie forze politiche, tutte protese a trincerarsi nel proprio guscio, rinunciando a qualsiasi forma di confronto o di un minimo di coesione politica, almeno in circostanze dove è necessario un consenso più vasto e si smetta una volta per sempre di definire “inciucio” qualsiasi forma di dialogo. Vorrei augurarmi, caro direttore, che si raggiunga un accordo di massima, almeno per la nuova legge elettorale, dove tutti dichiarano di essere d’accordo, sulla necessità di recarsi alle urne, purchè siano salvi gli interessi della propria “parrocchia”. Pare, tuttavia, che nessuno sia intenzionato a fare il primo passo, eccetto qualche sporadica proposta avanzata e caduta nel vuoto. Il mio timore, caro Giangiuseppe, che sarà ancora un anno di incertezze e di paure, sulla falsa riga dell’anno appena trascorso, caratterizzato dalla esasperata difesa di una verità oggettiva, sempre inseguita con tutti quei mezzi che la propaganda mette a disposizione della lotta politica. Davvero c’è qualcuno che crede nella totale lealtà di alcuni nostri parlamentari? Tutti hanno definito incostituzionale questo parlamento, però nessuno ha intenzione di andare a casa se prima non compiono 4 anni 6 mesi ed 1 giorno, con la data del 15 settembre. Qualcuno, mi saprebbe indicare chi sono questi onesti che non aspettano questa agognata data? Nel 2016 è successo di tutto, ma nella sostanza non è cambiato assolutamente nulla, restiamo tutt’ora attaccati all’esile filo delle promesse e delle speranze che a mia ragion veduta, si protrarrà per tutto il 2017.
RispondiEliminaGrazie Direttore per avere chiuso l'anno di Politica Prima con questo articolo che ricorda la convulsa vita politica del 2016 le cui vicende hanno segnato il dibattito, sempre interessante, del blog. SI! E' stato un anno pericoloso per la democrazia del nostro Paese. Questo pericolo è stato allontanato dalla grande affluenza al voto referendario e dal significativo successo del NO. Purtroppo tutto questo non basta se le forze politiche continueranno a contrapporsi senza una minima ricerca di confronto e di riappacificazione: a proposito ho apprezzato il richiamo di Mattarella. Quando il confronto è dominato dal caos escono fuori soggetti come Pitruzzella che, con l'intenzione di mettere ordine, invocano strumenti per imbavagliare la rete a danno della libertà democratica di espressione sancita dalla Costituzione. Nel 2017 dobbiamo continuare a confrontarci liberamente con l'obiettivo di stimolare, tramite POLITICA PRIMA, l'interesse di più soggetti al confronto costruttivo di una politica di risanamento.
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