venerdì 11 novembre 2016

E dopo Trump, aboliamo il Suffragio Universale

Suffragio universaledi Maurizio Alesi - L’elezione di Donald Trump ha aperto un inevitabile dibattito sulla nuova era per l’America e per il mondo.
Non soltanto per la storia personale e professionale di questo plurimiliardario dai capelli color platino, senza precedenti nella storia della Casa Bianca. Un palazzinaro di New York spregiudicato, irriverente, antipolitico inviso persino al suo partito ha vinto contro tutto e tutti stracciando i pronostici della vigilia. E già si sono viste manifestazioni per le sue note posizioni contro i neri, le donne, gli immigrati e i poveri, mentre crescono preoccupazioni per la tenuta della democrazia, il pericolo di rigurgiti antisemiti e razzisti.

trump-obama-61Adesso il mondo si interroga su quale politica attende il nuovo mandato presidenziale. Il nostro Paese non ha fatto eccezione e gli opinionisti, gli intellettuali, gli storici si sono scatenati nelle valutazioni e nei pronostici sul futuro degli Usa. Non intendo in questa sede entrare nel merito del risultato americano, il voto del popolo è sovrano e va rispettato anche quando non ci piace. L’elezione di mister “pannocchia” mi offre l’occasione, invece, per introdurre un elemento di riflessione preoccupante per il nostro sistema democratico.

Emergono, infatti, tesi, da tempo sottotraccia, che metterebbero in dubbio la validità del suffragio universale. Un argomento sostenuto con convinzione, a proposito delle elezioni presidenziali USA, da David Harsanyi, noto giornalista americano, dalle colonne del Washington Post, che mette in guardia dal “rischio” di "affidare i destini di un paese e le vite a milioni di ignoranti irresponsabili”. E per questo propone l’introduzione di un test di “educazione civica” proprio per restringere il corpo elettorale a una cerchia di votanti "consapevoli".

Rondolino-675Sono sintomatiche, in questo senso, le gravissime frasi diffuse da affermati giornalisti, presenti stabilmente in tutti gli spazi televisivi, pubblici e privati come Rondolino e rilanciate dal presidente della Repubblica uscente, Giorgio Napolitano. L’inqualificabile commento del giornalista dell’Unità, addirittura si spinge al punto di affermare: “Il suffragio universale comincia a rappresentare un serio pericolo per la civiltà occidentale".

Ora, tutti noi pensavamo che il suffragio universale rappresentasse una delle più importanti conquiste democratiche, mentre il noto ventriloquo del potere renziano ci informa che è diventato un problema. Come se non bastasse, alle vergognose considerazioni di Rondolingua (come viene chiamato da taluni suoi colleghi), si aggiunge il controcanto del padrino e tutore dell’attuale governo, che non marca mai visita quando si tratta di essere utile al sistema. Un politico che per due volte (caso unico nella storia repubblicana), ha ricoperto la carica di arbitro e garante della Costituzione, sulla quale ha (sper)giurato fedeltà.
Ecco la frase di rilancio di re Giorgio: “La vittoria di Trump è uno degli eventi più sconvolgenti della storia del suffrago universale”. A mia memoria non ricordo affermazione più grave e antidemocratica di questa che getta ombre inquietanti sul futuro del nostro Paese. Tanto più in quanto giungono da ambienti governativi in grado di determinare qualunque voto parlamentare per assicurare la permanenza di questo governo e di questo establishment.
Ci dicano perché il voto degli italiani costituisce un pericolo, chi corre questo pericolo e quali concrete intenzioni hanno. Ho citato l’elezione di Trump poiché costituisce, comunque lo si giudichi, lo scardinamento di uno schema consolidato nel corso dei decenni. L’evento Trump ci insegna almeno due cose. 1) L’azione dei media non è più decisiva nell’esercitare un condizionamento della volontà popolare. La gente si orienta solo in base alle proprie condizioni in cui si trova e, sulla base di quella, giudica l’operato dei governanti. 2) i poteri forti, l’alta finanza, le lobby, le dinastie politiche e le caste non sono più in grado di arrestare la voglia di cambiamento che giunge inarrestabile dal basso.

minoli-renziSoprattutto quest’ultima considerazione è quella che allarma di più Renzi e il suo cerchio magico che, ogni giorno, percepiscono il proprio costante declino e l’avvicinarsi della fine politica. Questa consapevolezza rende il premier ancora più cattivo (come egli stesso si è definito da Minoli), e lo indurrà ad adottare comportamenti adeguati a garantire la sua conservazione. Forse non basta l’eliminazione del voto popolare per il Senato e la “nomina” di due terzi dei deputati, ma si punta direttamente ad abolire il suffragio!? Renzi ha capito che se una strambata del genere si è verificata in America, anche in Italia si rischia e già vede su Palazzo Chigi allungarsi l’ombra del pericolo M5Stelle.

Se l’infelice frase sull’auspicato limite al suffragio popolare fosse stata pronunciata da uno sprovveduto esponente dell’opposizione radicale, avremmo potuto derubricarla ad una cazzata dal sen fuggita. Ma se a parlare in questo modo sono un operatore dell’informazione, asservito al potere e un presidente emerito, in Parlamento da quasi settant’anni e principale assertore dello stravolgimento della Costituzione, c’è di che preoccuparsi.

Eugenio Scalfari durante l'iniziativa 'Il Cortile dei Giornalisti', il 25 settembre 2013 al Tempio di Adriano a Roma.
ANSA/ GUIDO MONTANISolo pochi giorni fa Eugenio Scalfari, il fondatore de “La Repubblica”, senza provare alcun imbarazzo, aveva affermato in televisione che bisogna cambiare la legge elettorale “altrimenti vincono i grillini”. Ormai non si salva neanche l’apparenza e si ha l’arroganza di proporre di sovvertire la legge e l’ordine costituito a seconda delle convenienze e degli interessi in campo.

Sulle uscite di Rondolino e di Napolitano non abbiamo sentito reazioni contrarie di Renzi, del PD e degli alleati di governo. Nessuno ha alzato un sopracciglio, come se fosse un’opinione condivisibile la sola ipotesi di stabilire chi avrà il diritto di voto e a chi sarà inibito. Non vorrei, se passasse il SI al referendum, fosse l’anticamera di qualcosa che non osiamo immaginare. Con questi chiari di luna e queste nubi che incombono sulle istituzioni credo sia obbligatorio, intanto, rispondere massicciamente con un fragoroso NO al referendum costituzionale.

Maurizio AlesiMaurizio Alesi
11 Novembre 2016










35 commenti:

  1. Giangiuseppe quando dico che questi sono i nuovi fascisti non mi sbaglio, il loro problema è che quando un voto non coincide con le loro aspettative, questi che si definiscono democratici diventano tutto in un botto antidemocratici.

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  2. Mi inquietano le altre istituzioni prone e sottomesse. Non lo capisco. Perché lo siano non lo capisco. Mi inquietano le forze dell'ordine, i ministeri che fanno circolari a sostegno di ogni cazzata della propaganda del SI. Mi inquietano le sottomissioni palesi. Mi inquietano quelli del governo.

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  3. LORO sono il vero cancro della democrazia....

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  4. Condivido in pieno quanto espresso da Maurizio Alesi che interpreta quello che ho pensato quando a valle dell'elezione di Trump ebbi a dire che non so quello che ci aspetta in futuro ma di sicuro con questa elezione si sono gettate le maschere di democratici e perbenisti mettendo in luce il ghigno dell'intolleranza e arroganza

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  5. Alcuni, finalmente gettano la maschera, dietro la quale, fino ad oggi, hanno nascosto tutta la loro avversione per la democrazia e la libertà, quale diritto incontestabile di ogni persona. Una democrazia ad appannaggio dell'elite, ai danni dei mentalmente sottosviluppati cittadini. Rondolino conferma di fare il tifo per il partito della oligarchia che si fa falsamente passare per "Democratica". Linea di pensiero ispirata dall'ex fascita, poi ex comunista ed oggi libertario antidemocratico Napolitano. Un Napolitano, assolutamente vergognoso e sconcertante. Non per me. Chi legge i miei scritti, sa che da tempo descrivo esattamente chi è, e quali sono gli intrecci che lo legano ai poteri forti ed al criminale progetto: Nuovo Ordine Mondiale di cui è cameriere. ( E’ stato lui stesso a dichiarare pubblicamente di esserne sostenitore, al punto di invitare altri ad abbracciarne la causa). Ormai la sua arroganza è aperta e senza più freni. Non solo era rimasto in religioso e complice silenzio di approvazione, per l’interferenza dell’ambasciatore americano sul referendum, ma adesso dichiara tutto il suo disprezzo per la democrazia esercitata dal popolo americano. Democrazia di cui non è mai stato garante in questo paese, come pure della Costituzione che sta pretendendo di modificare secondo il piano criminale che sostiene. E’ infatti, per suo tramite che i poteri forti americani, hanno commissionato le modifiche alla Carta costituzionale giudicata troppo antifascista e democratica. (Vedi documento della JP Morgan), E’ stato sempre lui che ad aver nominato Renzi del Presidente del Consiglio su indicazione d’oltreoceano, con il preciso compito di modificarla per renderle il paese meno democratico. E' stata la stessa Boschi ad aver ha dichiarato pubblicamente in una video intervista, la mission affidata da re Giorgio a Renzi. Napolitano, è oggi fuori di se per l’inaspettata vittoria di Trump, perchè si è visto strappare via i suoi burattinai dalle stanze dei bottoni, dalle quali fino ad oggi ha ricevuto ordini, diventando orfano in un sol colpo. E dire che per compiacerli, aveva anche nominato ben tre governi scendiletto e ne aveva già in programma un altro, per il dopo referendum. Se non gli uomini mentre è ancora in vita , spero sia la storia a condannarlo per alto tradimento verso il popolo italiano e la sua Costituzione.

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    1. Per l'ignobile comportamento tenuto nei confronti (contro) del popolo e per aver tramato contro la democrazia, in tempi non sospetti, napolitano (rigorosamente in minuscolo, poichè alcun rispetto merita), probabilmente sarebbe stato fucilato per alto tradimento...

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  6. Lucia Di Marco11 novembre 2016 14:30
    Complimenti! Verissimo tutto..ribelliamoci in tanti! Ci stanno provando dal golpe di Berlusconi a non mandarci più al voto

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  7. La volgarizzazione della Politica ,con Trump, celebra il suo trionfo.

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  9. Posso parlare, per una volta, da persona egoista? Posso fregarmene della fine che farà il popolo americano sotto la presidenza di Trump e concentrarmi esclusivamente sull'Italia che è il posto in cui vivo? Ecco, lo faccio. Perchè non conosco Trump e non so niente di lui. Tutti aspettiamo di vedere come si comporterà. Ma una cosa è certa, a me basta aver scongiurato una guerra atomica (di fatto in programma nei piani della democratica Clinton) con la Russia! e spero che vengano tolte le sanzioni che l'Italia ha messo nei confronti della Russia sotto ordine USA e che hanno inciso pesantemente sull'economia del nostro Paese. Queste sono le uniche due cose a cui penso. La prima la do come unica cosa scontata...che mi aspetto da Trump, la seconda la spero. Trump è stato votato anche da una grossa fetta di americani schiacciati dalla precarietà del lavoro, dalle delocalizzazioni, dai tradimenti dei sindacati! gente esasperata del quale si è volutamente ignorato l'esistennza fin quando non è stato piu possibile dato l'enorme numero. Che dire....speriamo bene.

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  10. Quella di Trump è stata una vittoria inaspettata per la stragrande maggioranza degli americani e non solo. Eppure, ormai posso dirlo, io sentivo che avrebbe vinto per varie ragioni. Prima fra tutte per l'ondata sempre più dilagante del nazionalismo e della xenofobia, entrambe pericolosamente in risalita nonostante il terrificante ventennio fascista che ha lasciato ahinoi il più fetido degli strascichi, più o meno in tutto il mondo. In secondo luogo perché Trump, checché se ne dica, è stato molto abile a cavalcare l'onda di insoddisfazione che ha contraddistinto l'ultimo periodo della presidenza Obama: tra le varie "missioni di pace" e l'instabilità economica dovuta alla crisi degli ultimi tempi, l'immagine classica dell'America stile “zio Sam” è andata sempre più offuscandosi, riaccendendo nei cuori a stelle e strisce il desiderio di una bella tirata a lucido. Dunque le elezioni sono andate così e non resta che prenderne atto, sperando per gli americani – e per tutto il mondo – che il presunto “Attila” dai capelli biondi non sia così temibile come i media internazionali l'hanno dipinto.
    Per quanto riguarda la seconda parte dell'articolo del dott. Alesi, debbo purtroppo dissentire in merito a diversi punti. Primo fra i quali quello secondo cui la popolazione non si farebbe influenzare da ciò che viene loro detto attraverso i media, tanto negli USA quanto da noi e questo, chi ha anche solo un vago ricordo dei vari governi targati Berlusconi non può che riconoscerlo e darmi ragione, ricordando come l'ormai ex Cavaliere usava le sue reti tv e i propri giornali ad uso e consumo della propria visibilità, specialmente nel periodo elettorale o quando si avvicinava il momento per lui di presenziare ad uno dei tanti processi, ovviamente per gridare urbi et orbi la propria innocenza contro le “toghe rosse”. Stessa cosa sta facendo il nostro attuale premier, ora in occasione del referendum, in passato quando si è trattato di far conoscere agli italiani i balsamici effetti dei vari Jobs act, decreti sulla buona scuola e simili. Tutte cose, anch'esse, strombazzate per mezzo delle televisioni e dei giornali, con speciale riferimento all'Unità e al Corriere della Sera. Del resto Alesi stesso indica il direttore Rondolini come “schierato a sinistra” a riprova e conferma di quanto sto scrivendo. Se così non fosse infatti, non si spiegherebbe il proprio schieramento, voglio dire: chi dovrebbe convincere, se il suo giornale non avesse in qualche modo questo “potere”? Ovviamente cito il dir. Rondolini in quanto nominato nell'articolo ma è ovvio che ciò vale per qualunque testata giornalistica e qualunque televisione. Circa poi l'incapacità di lobbies e poteri forti di contrastare l'insoddisfazione popolare sono anche qui in disaccordo: non solo lo fomentano, ma lo usano a loro vantaggio perché hanno capito che possono trarne profitto! Del resto 1984 di Orwell insegna: è molto più facile governare – leggasi controllare – una massa uniforme, meglio se soggiogata al tuo potere, facendogli credere che ciò che fai è solo per il loro bene, piuttosto che rischiare di avere una minoranza intelligente che possa minare le tue fondamenta facendo ragionare la gente. Il recente tentativo di mettere il bavaglio a tre illustri giornalisti contro il “no” quali Padellaro, Travaglio e Scanzi, estromettendoli dalle televisioni, la dice lunga infatti, su quanto potere abbia la televisione di raggiungere più persone possibili e di influenzarne l'opinione.

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    2. Cara Teresa, scrivendo questa mia riflessione mi sono sforzato di usare il dosatore nell’uso di ogni parola, al fine di esprimere il mio pensiero senza creare malintesi. Io non ho detto che la stampa non influenza le coscienze della gente altrimenti non si spiegherebbe l'ansia di nominare direttori e manager RAI di cui ho scritto in un precedente articolo su questo blog. Dico solo che i media non sono più decisivi, nel senso che a formare la pubblica opinione concorrono altri fattori, quale la propria qualità della vita e le difficoltà sempre crescenti con cui si fanno i conti quotidianamente. Inoltre, i dati più recenti ci dicono che l'interesse generale per la politica è in costante diminuzione e cala di pari passo anche l'attenzione verso l'informazione politica. I tempi di Berlusconi erano ben diversi, non eravamo ancora nel pieno della crisi economica che ci attanagli e sognare era più facile. E poi non eravamo ancora nell’era dei social e del web che ha cambiato il modo di informarsi. Lo stesso Berlusconi con il suo impero televisivo e mediatico perse anch’egli le elezioni contro Prodi. In ogni caso, che tutta la stampa americana abbia spinto per l’elezione di Hillary (sondaggi compresi) è fuor di dubbio, come non c’è dubbio che gli americani hanno fatto la scelta contraria. E poi io non ho mai detto che Rondolino è di sinistra, ho solo detto che scrive sull’Unità ed a mio modesto avviso quel giornale è tutto fuorchè un quotidiano di sinistra (basti guardare al suo direttore). Inoltre non attribuisco certo a Rondolino grandi capacità di trascinatore di popoli, ma il fatto che un giornalista, cassa di risonanza del potere renziano, dica e scriva cose così destabilizzanti è un fatto grave di per sé stesso.

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  11. Il veleno di Napolitano sta tutto dentro in quella macchiolina di colore marrone che ha sulla guancia destra.

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  12. -- Perchè tutti sul risultato hanno toppato ..-perchè tantissimi elettori intervistati per i sondaggi si vergognavano di dire che l'intenzione del voto era su Trump ...La stessa cosa accadde da noi nel 1994 ancora oggi Nessuno o pochissimi ammettono di aveva votato B,,,,

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  13. Buono! Meno pensieri. Decidano tutto loro, nominandosi a vicenda . Boh , neanche la più brutta bestia della peggiore Democrazia Cristiana , si sarebbe mai sognato simili pensieri criminali . Rivoglio, Lima, Ciancimino ed il Beato Giulio Andreotti . Vade retro i dannati del PD , assatanati di potere !

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  14. La democrazia per qualcuno dell'Unita', giornale pagato purtroppo anche da noi italiani, è un optional. Questo misero personaggio di nome Rondolino, dovrebbe capire che libertà di espressione e di voto, sono state ottenute con il sangue. Vorrei dire tanto contro costui decerebrato, ma mi fermo qui perché mi fa letteralmente pena.

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  15. Il comunismo è duro a morire. Nonostante sia trascorso un secolo dal suo sinistro apparire, ancora oggi dobbiamo fare i conti con questa ideologia nefasta ma, nonostante ciò, inesorabilmente morta, sepolta e antistorica.
    Allora, nei paesi del socialismo reale, cioè nei regimi comunisti, c'era il Ministero della cultura popolare, il famoso MINCULPOP che aveva il compito di istruire il popolo, di educare i giovani ad essere dei perfetti sudditi del regime, a non avere nè concepire pensieri non allineati al governo, in una parola a diventare una massa amorfa da comandare a piacimento.
    Il concetto di "popolo bue" ha attraversato indenne tutto il secolo XX e, ora che Trump ha vinto le elezioni, ritorna più vivo che mai.
    Nell'ultimo ventennio, di fronte alle reiterate vittorie berlusconiane, abbiamo visto tutta l'intellighentia sinistra, da Scalfari a Flores D'Arcais scagliarsi anche violentemente contro il suffragio universale. Scalfari diceva che il suo voto non poteva valere quanto quello della casalinga di Voghera.
    Adesso abbiamo l'ex presidente Napolitano il quale di fronte alla imprevista (per lui) vittoria elettorale di Trump ha rispolverato il concetto di popolo bue andando direttamente ad affermare che il suffragio universale è dannoso.
    Quindi, se tanto mi dà tanto, si dovrebbe abolire, magari si dovrebbe educare il popolo a non votare con la propria testa; insomma una versione nuova ma in fondo sempre uguale del comunismo di staliniana memoria.
    È chiaro che le dichiarazioni di Napolitano (di cui Caianiello ha spiegato benissimo le orrorifiche motivazioni) ma anche quelle simili dei finti democratici nostrani, sono di una gravità estrema, da codice penale.
    I tipi sinistri hanno ancora una volta gettato la maschera rivelandosi oer quello che sono, antidemocratici, non rispettosi della volontà popolare, vetero comunisti, obsoleti, mummie politiche da mandare a casa a calci nel sedere.
    L'America, piaccia o non piaccia, anche in questa occasione sta indicando la via maestra. Sta a noi fare tesoro di questo risultato, per cominciare a liberarci dalla cappa di piombo sotto cui stiamo friggendo con la spending revue, senza sovranità monetaria, con una serie di leggi oppressive e ridicole che stanno condizionando la nostra vita anche con le imposizioni sulle dimensioni delle vongole, delle forme di parmigiano, con i divieti di coltivare ortaggi nel proprio orticello, e con una pletora assurda di lacci e lacciuoli senza senso.
    Il popolo americano ci insegna che è possibile liberarci di banchieri, finanzieri, massoni e lobbisti vari.
    Basta volerlo cominciando a dire NO al prossimo referendum.

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  16. Questo è l'obiettivo finale del colpo di Stato operato da Napolitano: Riportare l'Italia indietro di cento anni alle condizioni sociali in cui cui si trovava nell'epoca pregiolittiana, ovviamente mutatis mutandi

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    1. Pregiolittiana no.... i politici non erano pagati..

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    2. Non mi riferivo ai politici ma alle condizioni economiche del Paese ed ai rapporti sociali tra benestanti e masse popolari

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    3. A parte tutto ...ormai è chiaro che il benessere.....inteso come conquiste sociali e economiche..Non lo vogliono estendere....ma dividere...togliere è chi ha qualcosa (non agli straricchi)per dividerlo con chi non ha nulla...ricordate la generazione dei 1000€....Non esiste più :è diventata quella degli 800€

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  17. Che ci sia già un'aristocrazia parlamentare in Italia, guidata da un principino, è cosa molto evidente: uomini politici, santoni della finanza e dell'informazione scelgono il manovratore ed i vice-manovratori che dovranno essere gestiti e sostenuti per realizzare gli interessi di pochi e non dell'intera comunita; questo però e da molto tempo che succede e si protrae dagli albori della repubblica fino ai giorni nostri, talche'le leggi, fatte da loro stessi, hanno migliorato e potenziato la casta nobiliare rimpinguandola, anno dopo anno, di privilegi, con il compiacimento di tutti gli enti istituzionali. La corte di Versailles potrebbe sembrare un convento di prelati se paragonata alla nostra ricca e sfavillante nobiltà montecitoriana.
    Il Berlusca ha dato l'ultimo tocco di sfarzosità disinibitoria al tutto.
    No! Non credo che si voglia intaccare il "suffragio universale" e non reputo possibile la nascita formalizzata o legalizzata di un'oligarchia: queste sono elucubrazioni fuorvianti, estrapolate da contesti discutibili ed ambigui. La politica italiana ha bisogno di una vera metamorfosi e di un riallineamento ai grandi valori sociali. Noi dobbiamo dare fiducia a chi si è preso la briga di svolgere questo compito nel rispetto della democrazia e della Costituzione; noi dobbiamo aiutare quel Movimento che vuole eliminare questo sistema ormai decrepito. Se dovessimo avere certezza di un reale "golpe", allora sì che dovremmo scendere tutti in strada ed erigere ghigliottine in ogni piazza.

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  18. Nuovi fascisti avanzano nel mondo..... occhi aperti.........

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  19. Il solo pensare di voler mettere in discussione il seguente principio, non solo è raccapricciante, ma un imbarbarimento sociale indegno per una qualsiasi società mediamente civile.
    Da Wikipedia:
    Il suffragio universale è il principio secondo il quale tutti i cittadini e tutte le cittadine di età superiore ad una certa soglia, in genere maggiorenni, senza restrizioni di alcun tipo a partire da quelle di carattere economico e culturale e altre quali ceto, censo, etnia, grado di istruzione, orientamento sessuale e genere, possono esercitare il diritto di voto e partecipare alle elezioni politiche, amministrative e ad altre consultazioni pubbliche, come i referendum.

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  20. Elezioni superflue ? Mah che brutta fine che stiamo facendo , lentamente vorrebbero privarci di tutto quello che i nostri padri hanno ottenuto col sangue

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  21. Mi inquieta Rondolino e quelli che affermano che oltre una certa età non dovrebbero avere diritto al voto perchè non aperti alla novità.

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  22. Sulle elezioni americane mi sono espresso commentando l'articolo di Giovanni Caianiello, non aggiungo altro. A David Harsanyi direi che il rischio non sta nella scelta democratica degli elettori ma nel sistema della designazione dei candidati adottato dai partiti. L'elettore è libero di scegliere il candidato che ha saputo convincerlo: questo vale per qualsiasi sistema elettorale a suffragio universale. Le gravi dichiarazioni di Rondolino e di Napolitano devono essere inquadrate nel più ampio esercizio collettivo di delegittimare, all'indomani del voto, i vincitori di qualsiasi competizione elettorale. Di fatto, nel nostro Paese il suffragio popolare ha già un limite. L'esempio è dato dalle leggi elettorali varate a ridosso delle elezioni con l'intento di vanificare o truccare la volontà degli elettori. Anche le liste bloccate limitano la libera scelta. Se a queste considerazioni aggiungiamo l'aumento del disinteresse alle competizioni elettorali, c'è il rischio che l'indifferenza danneggi la qualità della democrazia. Non parliamo dell'Italicum, ennesima legge elettorale varata per limitare la sovranità popolare: con il premio di maggioranza il governo del Paese verrebbe affidato ad una minoranza con un consenso elettorale fra il 20 e il 25%. Con la speranza che le previsioni non siano drogate, una vittoria del "NO" al referendum potrebbe rappresentare l'inizio del cambiamento. La prospettiva è legata alla consapevolezza che nessun cambiamento è possibile se si continua ad alimentare la divisione. Concludendo, condivido la condanna per tutti quelli che disprezzano la scelta democratica di qualsiasi popolo compreso quello italiano.

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  23. Ed io che paventavo un regresso agli anni cinquanta! Macché! questi guardano all'anteguerra! E' il nuovo che avanza. Che brutta fine avimm 'a fà!

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  24. Ora cominciano a dire a chiare lettere quali sono le loro reali intenzioni. Vogliono la dirigenza dello Stato inteso come azienda. Peccato che questa dirigenza politica sia costituita solo da incompetenti! Le genialità italiane non hanno bisogno della politica nostrana per eccellere!

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  25. Molto democratici!

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  26. L'Italia è un'anomalia assoluta in occidente...per due ragioni fondamentali...una la lascio all'intuito di chi legge...l'altra più direttamente politica e sociologica oltre che ideologica è legata alla matrice sostanzialmente totalitaria della sinistra tradizionale italiana...che vede lo Stato come una "religione" (bolscevismo)...si dovrebbe andare verso una maturazione democratico sull'esempio dei paesi scandinavi dove ciò che impronta la politica è innanzitutto la ricerca del ben-essere inteso come promozione umana equità e armonia...ma scevro da condizionamenti ideologici...

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  27. Mi viene da ridere pensando che era sacrilego fino a poco tempo fa proporre di staccarsi dalla Nato perché avremmo scontentato gli USA e ora saranno loro che ci manderanno a fare in c....lo.

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