di Maria Pia Labita - “LA GRANDE FREGATURA della LEGGE 107 per la tutela dei PRECARI STORICI!” Siamo ormai giunti alla data del 15 ottobre 2016, un sabato pomeriggio come tanti, che utilizzo per riflettere più a lungo sulla triste vicenda che riguarda il precariato storico del quale facevo parte fino a 1 anno fa.
Quando, una poco chiara e quanto mai misteriosa Legge composta da una grande quantità di articoli, spesso ambigui o in contrapposizione tra loro, ci mise di fronte ad una SCELTA OBBLIGATA:”Prendere o LASCIARE per sempre il mondo della scuola con lo spauracchio della impossibilità di continuare a lavorare da precari!”
La politica si rese conto del grande pasticcio fin da subito e per questo motivo venne, poi, fuori in extremis la FAQ 22 con la TUTELA della Prima Provincia, rivelatasi poi un vero boomerang per tutti coloro che “Si sono ILLUSI” di rimanere almeno sul proprio territorio.
Altri, in virtù di un punteggio INFERIORE vennero catapultati subito al NORD.
Al momento del Trasferimento interprovinciale, obbligatorio solo per noi da GaE, molti di noi si ritrovarono DESTITUITI dal Posto che ricoprivano (la SEDE è sempre stata PROVVISORIA) ma si ritrovarono DESTITUITI anche dall’AMBITO in cui erano stati assunti e che si trovava sul proprio territorio.
E’ la prima volta nella storia della MOBILITA’ che dei posti Assegnati, quindi NON VUOTI,VENGONO tolti PER ESSERE DATI AD ALTRI IN VIRTU’ DEL FATTO CHE SONO STATI ASSUNTI PRIMA.
Bene!
Fin qui potrei anche essere d’accordo …. la mia scuola (sede provvisoria) viene assegnata ad altri che PER SCELTA sono andati al NORD visto che qui NON Lavoravano come precari perché con punteggio modesto,al contrario di me e di TE che leggi, che, invece, lavorando nella nostra città, anche se da precari, NON avevamo alcun motivo di spostarci al Nord.
Bene … ma … MA PERCHE’ non lasciarci QUI SUL TERRITORIO come UTILIZZATI visto che così si fa per i PERDENTI POSTO? In questo CASO si tratterebbe di PERDENTI PROVINCIA.
Perché mai non trovare una Soluzione/PEZZA EQUA per noi che eravamo i PRECARI STORICI e per i quali una SENTENZA della Corte Europea si era espressa a favore?
Abbiamo bussato ad ogni porta politica e sindacale …. ma per noi nessuna PEZZA, nessuna volontà come se si volesse deliberatamente DIMENTICARCI non tenendo conto che, GRAZIE a POLITICHE SCOLASTICHE INGIUSTE, ci siamo ritrovati a entrare di ruolo FORZATAMENTE AL NORD in un età che va dai 48 anni in su a sfiorare punte di 64 anni … così almeno nella scuola primaria per il posto comune.
A sentire la Giannini dovremmo anche RINGRAZIARE …
A sentire la PUGLISI PD … che rivolgendosi proprio a me in una diretta AGORà DI QUESTA ESTATE dichiarò che avrei dovuto essere grata perché si trattava di una OPPORTUNITA’..mah! Punti di vista! Il politico della Lega invece mi difendeva in diretta!
Quanti ricordi! Quanti reclami! Quanti ricorsi!
QUANTO DISGUSTO! Sì disgusto per come sono state condotte tutte le operazioni di mobilità …
Per non parlare delle Conciliazioni … PRENDI o LASCIA senza margini di discussione …
Per non parlare delle Conciliazioni ignorate …
Per non parlare della possibilità di SCAMBIO SEDE tra colleghi dello stesso ordine di scuola ( un'altra situazione proposta dalle OO.SS. per mettere ulteriori PEZZE ma gestita in maniera del tutto CAOTICA)
Tuttavia il fine di questo mio breve SCRITTO non è quello di discutere degli errori fatti ma della situazione che si è generata e che in VERITA’ non ha portato alcun MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA’ DELLA VITA di NOI PRECARI STORICI (si presume che la stabilizzazione sia un MIGLORAMENTO e invece!)
Le regole matematiche della SPESA DEL RICAVO DEL GUADAGNO E DELLA PERDITA SONO CONOSCIUTE DA TUTTI I BAMBINI DELLA SCUOLA PRIMARIA.
RICAVO = SPESA + GUADAGNO
SPESA = RICAVO- GUADAGNO
GUADAGNO = RICAVO – SPESA
PERDITA = QUANDO LA SPESA è >(leggasi maggiore) DEL RICAVO SI HA LA PERDITA … ma forse i politici ma neanche i sindacati sono molto ferrati in matematica!
Poco male! Bisogna rinfrescare le conoscenze … per cui, se i DOCENTI ex Precari Storici continuavano a rimanere tali sul proprio territorio potevano contare sul fatto che NON avrebbero dovuto AFFITTARE una TOPAIA del NORD a COSTI ALLUCINANTI e con parecchie mensilità MORTE richieste da ogni Padrone di CASA.
Dai colleghi che si trovano al nord so che,bene che vada,per una topaia nordista si chiedono cifre che oscillano dai 700 euro ai 1000 euro al mese, oltre le spese da sostenere per il TRASPORTO visto che la maggior parte dei POSTI di LAVORO più MALSERVITI sono stati CONSERVATI per NOI MERIDIONALI!
In molti casi l’AUTO è un OBBLIGO con i costi che comporta!
Chiaramente con 1300 euro circa mensili si può tenere una DIETA di pane e pasta solamente … roba da CARITAS …
E che dire del COSTO ENORME degli AEREI e NAVI in prossimità dei fine settimana dove PENSO sia un DIRITTO poter RIVEDERE I FAMILIARI …
· intendendo per familiari non solo i figli ( che volendo una madre o un padre potrebbe anche portarsi dietro se solo si avesse una sede raggiungibile in poco tempo e non a Km e Km dai centri abitati, sperduta in mezzo ai campi o ai monti …)
· Intendendo per “Familiari” non solo i genitori con 104 ma anche i GENITORI semplicemente ANZIANI che sicuramente sono ugualmente bisognosi di cure.
· Intendendo per “Familiari” non solo i vecchi MARITI MALATI con 104 ma ANCHE i “Vecchi Mariti” con i quali si è condivisa una VITA INTERA e che NON sono TRASFERIBILI, né hanno possibilità di ABBANDONARE il proprio lavoro per seguire le MOGLI non più giovani al NORD.
· Intendendo per “Familiari” non solo le persone ma anche GLI AMBIENTI FAMILIARI dove chi è SINGLE ha vissuto una intera VITA acquistando anche una CASA che adesso si è ritrovato a dover abbandonare a 50 o anche 60 anni per AFFITTARE una TOPAIA al NORD.( Futuro migliore? Opportunità?)
Credo che le REGOLE MATEMATICHE che “Non ho inventato certo io…” spieghino in maniera del tutto CHIARA che dal BEL POSTO DI RUOLO AL NORD i Precari Storici hanno avuto SOLO una enorme “PERDITA”
Chissà che Politica e Sindacato NON colgano questa mia/nostra PROVOCAZIONE per Riflettere sul proprio OPERATO.
Il Coordinamento Semi Precari di Palermo, DISPERSO al NORD è sempre un Coordinamento DISPONIBILE a dare la propria PRESENZA ad un Tavolo di DISCUSSIONE.
NOI CI SIAMO …
NON CI SIAMO ARRESI…
NON CI VEDETE perché ABITIAMO In TUTTE LE REGIONI ITALIANE nelle sperdute frazioni di cui NON conoscevamo neanche il nome… ma faremo sentire il nostro PESO alle URNE.
Di seguito un breve riepilogo della mia vicenda… e come la mia tante e tante altre VITTIME cadute sul Lavoro ( questo dovrebbero riconoscerci ….altroché!)
Maria Pia Labita assunta a Palermo con PUNTI 262, deportata per ERRORE dell’Algoritmo a COMO ( figuratevi che a Milano non c’era posto per me…) con 61 Punti mobilità (Mariano Comense dove avevo rifiutato proposta di Incarico per accettare proposta di Cantù 1 ma assegnata per ERRORE proprio dove avevo RIFIUTATO…); successivamente RiAssegnata per Conciliazione a Trapani ADULTI con Punti 61 e Precedenza art. 29 e art.30 per almeno 3 ANNI DI INSEGNAMENTO in scuole carcerarie di Palermo( ma riAssegnata a scuola normale… presso Erice..mi sfugge ancora il perché…); successivamente, essendo rimasta NON soddisfatta dalle Assegnazioni Provvisorie su Palermo perché PROVVISTA SOLO DI UN VECCHIO MARITO ( punti 6), assegnata a San Martino delle Scale per SCAMBIO SEDE per 1 anno con una collega, anche lei NON soddisfatta da Ass. Provv., che trovava più comodo spostarsi a Erice provenendo dal territorio vicino.
E infine …
Sappiate che abbiamo conservato tanto materiale col quale siamo in grado di dimostrare tanti altri PASTICCI dovuti all’Algoritmo … ( sempre che esista dato che nessuno lo ha mai visto) ma non solo … perché al caos prodotto da ALGO (leggasi CODE dichiarate ILLEGITTIME) si è aggiunto anche il caos creato dall’uomo … chissà perché! A vantaggio o svantaggio di chi?
Certamente non mio né tuo che stai Leggendo questo breve TESTO da me Prodotto e nel quale ti riconosci!
NON ABBASSIAMO LA TESTA!
Il 21 ottobre SCIOPERO.
Maria Pia Labita
15 ottobre 2016
Coordinamento SemiPrecari di Palermo
https://www.facebook.com/groups/157287436054/?ref=nf_target&fref=nf
La buona scuola....comprende anche la promessa fatta precedentemente di visitare per poi mettere in sicurezza, una scuola a settimana? Chiedo, perchè non più tardi di ieri, un controsoffitto è caduto ferendo una bambina...
RispondiEliminaSe, andiamo a vedere, c'è la promessa di assumere, quanti precari? uno sproposito....pagati con quali soldi?.. Probabilmente chiederanno all'algoritmo dove trovarli. Per piacere, non si chiede la luna a chi governa, solo SERIETA'.
bisognava lasciarli tutti precari ??? oppure bisognava creare scuole sotto ad ogni abitazione degli aventi diritto che non possono o non vogliono spostarsi ????? L'algoritmo era ed è esatto. basta applicarlo ed accettarlo.
RispondiEliminaAllucinante e vergognoso. ..ecco la Buona Scuola e il buon Renzi...la cui moglie, precaria, ha avuto assegnata la cattedra vicino casa....ma come si fa a sostenere che l'algoritmo è una cosa giusta...prima esistevano le graduatorie e solo quelle. ..oggi è stata data ai dirigenti scolastici la possibilità di conferire cattedre a prescindere dalle graduatorie. ..immaginate quanta meritocrazia
RispondiEliminaVedi Claudio il problema è la moglie del Renzi non i centinaia di migliaia di precari Se la moglie del R non fosse stata coinvolta allora beh le cose sarebbero state meglio
RispondiEliminaEugenio Magrini pensi non lo abbia capito ??? questi sono disinformatori Ideologici e demagogici. Ritorniamo con decine di migliaia di precari, compresa la moglie di Renzi che ad oltre 40 anni e con una specializzazione ed i posti di potere del marito, sino a Settembre era una delle tanta insegnanti precarie. io sono per il lavoro a tempo indeterminato specialmente in un settore quale la scuola che necessita di continuità di insegnamento.
EliminaEcco una delle ragioni per cui Renzi mi auguro che perda e forse veramente perderà.Il No non va alla legge costituzionale, bensì al maltrattamento dello stato sociale, perpetrato ai danni della Sanità, dell'Ambiente e della Scuola. Liberalizzare, riformare...non riuscire ad incidere neanche su questo perché la sua ambiguità non glielo permette. Un'ottima Scuola,bisognosa solo di qualche piccolo ritocco, viene stravolta da un ordinamento stile USA. Mariapia Labita ha sceverato tutte le pecche e le insulse manovre, a mio parere, privatizzanti, che ho gia enumerato nel precedente articolo. Ora posso e devo sperare che tutti gli insegnanti, a prescindere dal merito referendario dubbio e discutibile, vadano a votare in massa per il NO. Qui non è in gioco la Costituzione ma la stessa sopravvivenza dello Stato Sociale. L'ipocrita deve subito lasciare lo scranno.
RispondiEliminaNino, amico mio, sono davvero dispiaciuto per il tuo commento, cerchiamo di essere coerenti per il problema che ha posto alla nostra attenzione la signora Maria Pia Labita. Mi sai dire cosa c'entra con il referendum? Pare che per i promotori del NO, stia diventando un'ossessione, si immaginano scenari catastrofici che possono essere risolti con la cacciata di Renzi. Nino cerchiamo di essere più obiettivi senza lasciarci trascinare da semplici giudizi che non portano a nulla. Ho due figlie insegnanti e non immagini come conoscono l'Italia nel loro girovagare, più di me che ho lavorato nelle ferrovie.
EliminaMaria Pia ,tu sei stato il vero punto di riferimento per tanti precari.Sei stata un Sindacato che difende il lavoratore dalle ingiustizie(Abborro i Sindacati tranne il tuo)e che denunzia le magagne!Forse ascolteranno te e gli altri ex precari,dopo il referendum.Adesso siete precari stabilizzati e non destabilizzati.Ricordatevene bene al referendum!Che dirti?Dietro il tuo articolo ci sono drammi umani,famiglie separate.A questo punto,se doveva finire così,avevate bisogno di una legge buona scuola?Potevate richiedere le scuole del nord molto prima;potevate scegliere di non sposarvi e di non fare figli da lasciare.Adesso potete continuare nella vostra lotta e mandare Renzi a quel paese.Un paese molto lontanoooo Groellandia!
RispondiEliminaLa Sanità e la Scuola rappresentano il cuore di una nazione e dal loro funzionamento si misura il grado di civiltà. In diversi articoli, Mariapia Labita, ci ha illustrato i limiti della Riforma Scolastica e l'odissea degli insegnanti precari costretti a cambiare, annualmente, il plesso scolastico. Essere catapultati dal Sud al Nord, oltre a sacrificare i rapporti affettivi, mette in crisi la situazione economica per i costi di sistemazione che a volte superano la retribuzione. Tale situazione non facilita il rendimento scolastico: questo elemento dovrebbe far riflettere la politica, la dirigenza scolastica, le organizzazioni sindacali e la società intera. Disincentivare gli insegnanti, pilastri portanti del sistema scolastico, vuol dire essere condannati ad avere una scuola mediocre. Per oltre 40 anni ho prestato servizio nella pubblica amministrazione, la sanità. Ho vissuto da vicino l'ambiente scolastico da amministratore pubblico con il problema dell'assegnazione dei fondi del diritto allo studio e la manutenzione degli stabili. Malgrado questa esperienza, pur valutando l'importanza, non sono riuscito a comprendere in pieno il meccanismo del meraviglioso mondo scolastico. Non dimenticherò mai il freddo che ho preso per attendere mia moglie impegnata nelle riunioni scolastiche. Oggi la situazione si ripete con mia figlia che può svolgere con tranquillità il suo ruolo grazie alla nostra disponibilità di seguire i suoi figli. Tornando sulla situazione generale della scuola penso che buona parte degli aspetti negativi sono dovuti alla politica sindacale che, per tutelare alcuni privilegi, non ha mai voluto mettere in discussione l'organizzazione scolastica. La politica, con diverse riforme, ha messo le mani nella scuola trovando l'opposizione delle sigle sindacali. Le varie riforme hanno prodotto pochi effetti positivi e non sono riuscite a scalfire le sacche dei privilegi. Ora all'ennesima riforma, con un sindacato messo da parte, i lavoratori stanno pagando tutte le contraddizioni del passato. Calpestando la dignità dei lavoratori del settore non si può pretendere la Buona Scuola, è già tanto garantire l'ordinarietà. A questo punto basta bussare alle porte che sono rimaste chiuse. Per far rispettare la vostra dignità di lavoratori e affermare che nessuna riforma può decollare senza il contributo indispensabile della vostra preziosa professionalità è arrivato il momento di supera i limiti delle tante sigle sindacali, che si vendono anche per un piatto di lenticchie, per unirvi tutti in una lotta dimostrativa. Se non riuscite a farlo rassegnatevi a continuare a soccombere.
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