di Teresa Fabiola Calabria - Confesso di aver riflettuto molto, prima di scrivere queste righe.
Innanzitutto perché non mi ritengo particolarmente ferrata nelle materie giuridiche e poi perché, per la mia giovane età, ho tanto ancora da imparare e veramente poco da insegnare. Tuttavia ho voluto provarci lo stesso, se non altro in virtù dell’articolo 21 della Costituzione che garantisce libertà d’espressione.
Anch’io come molti italiani, ho assistito al “duello” tra il premier Matteo Renzi e il costituzionalista Gustavo Zagrebelsky. Mentre li ascoltavo, ho preso appunti per approfondire visto l’avvicinarsi dell’appuntamento referendario del 4 dicembre a cui non intendo mancare. Ho trovato diversi aspetti che non mi convincevano. Eccoli e se mi sbaglio, mi correggerete, come disse una volta un Papa molto amato:
· Il premier si è detto più volte disposto a modificare l’Italicum, dimenticando che è stato approvato a colpi di maggioranza spacciandolo come il sistema migliore possibile. E si è ancora in attesa del pronunciamento della Corte Costituzionale.
· 63 governi in 70 anni: a parte che la Repubblica di anni ne ha 68 e non 70, non è la durata che fa un buon governo. I governi presieduti da De Gasperi o da Moro ad esempio, pur nella loro brevità, sono da sempre ricordati come rari momenti di democrazia. E, inoltre, quei governi avevano un programma comune che rendeva il cambio di qualche ministro sostanzialmente irrilevante.
· La tanto amata “semplificazione” che secondo Renzi dovrebbe snellire la burocrazia e facilitare l’approvazione delle riforme, nasconde in realtà diverse insidie, prima fra tutte la parolina stessa “semplificare” che trova, tra le varie accezioni, quella di “ridurre ai minimi termini”: come se a me desse fastidio il ticchettio di un orologio e allora decidessi, senza nessuna competenza, di aprirlo togliendo qualche ingranaggio per eliminare il rumore. E pazienza se da quel momento l’orologio diventerà inservibile, mica si può avere tutto dalla vita.
· Un’altra insidia si cela dietro la falsa abolizione del bicameralismo perfetto che, invece, complica l’iter con 7, 10 o addirittura 12 passaggi tra le due camere.
· Quanto infine alla riduzione del numero dei senatori, credo sia solo fumo negli occhi, per due ragioni: 1) I senatori infatti, non verrebbero eletti e sarebbero nominati tra i sindaci e i consiglieri regionali ma, a differenza di Francia e Germania, non avrebbero possibilità di delegare ad altri il compito di presenziare a Roma. Ora fermo restando che la tecnologia avanza ma per l’ubiquità ancora ci stiamo attrezzando, non si capisce come quei poveri cristi possano fare contemporaneamente i compiti per cui verranno chiamati. 2) Viene detto che non verranno retribuiti. Verissimo, ma è anche vero che non è stato stabilito neanche un tetto per i rimborsi a cui essi avranno diritto. Il che mi lascia pensare, e molto negativamente.
· Renzi ha inoltre affermato di voler cancellare la lentezza dell’iter legislativo. Ma se analizziamo la recente storia politica italiana, ci rendiamo conto che per approvare il Lodo Alfano sono bastati 20 giorni, 19 per la legge Fornero e, per finire in bellezza, il Ddl Boccadutri che stabiliva il finanziamento ai partiti ci ha impiegato solo 35 giorni per venire approvato. A riprova del fatto che quando c’è accordo tra le parti politiche si corre, eccome.
· Quanto all’affermazione del premier: “Il referendum non mette in pericolo la democrazia e la partecipazione popolare” ci tocca ahinoi dire la nostra ancora una volta: se prima per le leggi di iniziativa popolare bastavano 50 mila firme, se passa il SI ce ne vorranno il triplo.
· “Nessun rischio di deriva autoritaria” falso: con la storia dei 63 governi in 70 anni (vedi sopra) pur di garantire la continuità del governo, si vuol fare in modo che diventi sempre più difficile sfiduciare il primo ministro, rendendolo di fatto intoccabile.
· Che dire della legge elettorale, l’Italicum, prima ritenuta un capolavoro e adesso ripudiata da tutti, che vorrebbero cambiarla perché misteriosamente non va più bene. Che è successo? Niente di che: semplicemente dopo le recenti elezioni amministrative che hanno visto il M5S prevalere in moltissimi ballottaggi e coi sondaggi che lo danno vincente sia contro il Centro Destra che contro il Pd, si è deciso che non va più bene e va adeguatamente modificata. Non sia mai che ne possa usufruire qualche populista.
Teresa Fabiola Calabria
02 Ottobre 2016
P.S. Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa interessante riflessione sulla riforma costituzionale alla luce del recente aspro “confronto” tra il Presidente del Consiglio Matteo Renzi e il costituzionalista Gustavo Zagrebelsky. Teresa Fabiola Calabria è nata a Palermo il 1 maggio del 1986, diplomata in lingue e laureata in lettere e filosofia, appassionata di giornalismo tanto da decidere di fare di questa passione il suo lavoro. Segue da qualche tempo il nostro blog e questo è il suo primo articolo. Benvenuta su PoliticaPrima e buon lavoro.
Concordo. Il venditore di cravatte non può abbindolare nessuno con le sue chiacchiere.Votiamo no e mandiamolo a casa.
RispondiEliminaCara Teresa, generalmente sono abituato a scrivere commenti piuttosto prolissi, addirittura da stancare qualcuno che mi legge, ma con te voglio essere molto breve, per un motivo ben preciso. Abbiamo scritto già troppo su questa consultazione referendaria, e non vedo alcun elemento di novità. Zagrebelsky ormai è da tempo che ha spiegato le ragioni del suo NO, l'unica differenza, per i non addetti ai lavori, è solo la visione in diretta tra un confronto di due interpetrazioni assolutamente inconciliabili. Hai fatto bene a citare figure della politica italiana ormai scomparse che certamente non avremo mai più il piacere di fregiarci della loro integrità morale. Quelli da te citati, cara Teresa erano degli STATISTI, non dei politicanti piuttosto modesti come quelli che attualmente hanno la presunzione di poter migliorare le sorti della nostra sfortunata Italia. Siamo attorniati di veri e propri commedianti imbevuti di sterile personalismo e spinti solo dalla voglia matta di mettersi in mostra utilizzando il sistema della propaganda e della menzogna. La “Riforma”, se così possa essere definita, contiene alcune lacune certamente da correggere, ma non sarà possibile se sarà il NO a prevalere, si tornerà al punto di partenza ed i 315 senatori rimarranno lì dove sono, come pure l’inutile CNEL. Prendo atto che abbiamo un’opposizione incapace pari alla maggioranza, da quando è stato depositato il DDL non sono stati capaci nemmeno di far cambiare il testo della scheda di votazione. Cara Teresa, credo che sia giunta l’ora di smetterla con gli insulti alla Fornero, ed alla velocissima approvazione della legge che porta il suo nome. Hai riportato alcune inesattezze frutto di giornalisti che vanno ad aggiungersi ad una situazione già abbastanza caotica oltre che precaria. La legge Fornero fu approvata d’urgenza il 6 dicembre 2011 sull’orlo di un evidente default, certamente ora corre l’obbligo di apportare le modifiche del caso. Io probabilmente voterò SI, però sono in attesa degli ultimi sviluppi della legge elettorale, con la sua modifica verranno a cadere alcune preoccupazioni del fronte del NO.
RispondiEliminaCaro Franco rispondo ora al tuo commento anche sul mio articolo precedente per ribadire il mio pensiero che è lo stesso di questa giovane bravissima articoli sta.
EliminaQuesta riforma è pessima..non è da correggere ma da eliminare..è falsa l'idea che se passa il no non si potrà più fare null'altro...prima di tutto una legge elettorale degna del proprio nome non una copia quasi conforme della vecchia sfiduciato e azzerata dalla corte costituzionale.
Gli slogan di cui se serve il governo per far prevalere il si...sono slogan e basta e contengono messaggi fuorvianti.
Mentre le ragioni del no sono spiegate da costituzionalisti conoscitori della materia...le ragioni del si del governo instillano solo timori sembrano solo una operazione di marketing...con molte inesattezze se non addirittura palesi bugie.
Brava Teresa e benvenuta.
Gisa, continuo ad apprezzare ancora una volta il garbo mostrato nel commento, sforzandoti legittimamente di far conoscere la validità della tua rispettabilissima opinione. A dire il vero avevo commentato il tuo articolo con dovizia di particolari non solo riguardo all’oggetto in discussione, ma soprattutto facendo riferimento all’ attuale situazione politica. A dire il vero, avevo pensato che da parte tua, le mie argomentazioni erano state ritenute non di rilievo. Tuttavia non sono imprescindibili i giudizi di personaggi di spicco nel campo della giurisprudenza, in quanto giuristi e costituzionalisti che esprimono la loro contrarietà o l’approvazione li troviamo in ambedue gli schieramenti. Vorrei almeno sperare di non doverci dividere anche su quale elenco siano ubicati quelli più bravi e quelli meno bravi. Andando nel merito non si possa mettere in discussione la riduzione di 220 parlamentari, ed anche la riduzione di passaggi parlamentari tra Palazzo Madama e Montecitorio. Condivido quando si afferma che la “Riforma” non è perfetta, ma per renderla tale, in Italia dovevamo avere un’altra situazione ed altri politici diversi dagli attuali. Sarei poco onesto se affermassi che la riforma prevede tutto, occorrono certamente degli aggiustamenti, ma non sono d’accordo nel ritenere che debba essere addirittura eliminata. Io continuo ad essere convinto che esiste la possibilità di fare un piccolo passo avanti al fine di ridurre quella stagnazione che ha sempre contraddistinto l’iter delle nostre leggi. Si parla (o si sparla) spesso di una fantomatica deriva autoritaria in riferimento al rafforzamento dei poteri normativi del governo, certamente vero, ma nello stesso tempo vengono ad essere ridotta di molto la decretazione d’urgenza. Se Renzi debba andare a casa, mi trovi consenziente, e probabilmente questo sarà il motivo predominante che aiuterà a vincere il fronte del NO. Intanto aspettiamo le modifiche alla legge elettorale.
EliminaLa bravissima Teresa Fabiola ha centrato le opacità più evidenti della renziforma evidenziando le incongruenze di un preteso miglioramento della Carta costituzionale. C'è ne sono molte altre ovviamente, come l'asservimento totale dell'unica Camera rimasta, al potere esecutivo essendo rimasto depotenziato, il nuovo Senato (rinominato dopolavoro di consiglieri regionali e sindaci nominati). Nessuno ricorda infatti che, avendo scadenze elettorali diverse i consigli regionali e le amministrazioni comunali, il Senato si trasforma in una porta girevole dalla quale escono i consiglieri in scadenza ed entrano quelli appena eletti. Così facendo avremo sempre maggioranze che cambiano, durante la durata del Senato. Praticamente una follia senza precedenti. Come si fa a votare si?
RispondiEliminaRingrazio Teresa Fabiola Calabria per questo articolo che coglie i sentimenti di molti che hanno seguito il confronto fra Matteo Renzi e Gustavo Zagrebelsky. Condivido l'analisi. Il professore, con la sua pacatezza, ha dato una lezione di filosofia del diritto costituzionale. Il capo del governo, con fare arrogante, ha cercato di difendere la riforma con i soliti slogan propagandistici. I governi non possono essere misurati per la durata ma l'azione politica. Quelli del passato, malgrado la loro brevità, grazie a grandi statisti e al contributo di diverse politiche hanno fatto progredire il Paese con la conquista di importanti diritti. Oggi, con i governi più longevi stiamo perdendo i diritti conquistati mentre assistiamo allo smantellamento dello stato sociale, aumentano i poveri ai quali viene negato anche il diritto costituzionale alla salute. A cosa serve una riforma costituzionale quando manca la coesione delle forze politiche e quali sono i benefici per il Paese!? Serve per dare un potere spropositato ad una minoranza del 25% che governerebbe contro il restante 75%. La legge elettorale, oggi messa in discussione, combinata alla riforma avrebbe agevolato una forma di governo molto lontana da quella ideata dai Padri Costituenti. Una riforma confusa che produrrà effetti diversi da quelli enunciati: INDIFENDIBILE. La Prima Repubblica è nata dalla pluralità dei partiti con una architettura istituzionale centrata sul Parlamento in cui nessuno schieramento politico potesse perdere o vincere del tutto. Nella Seconda Repubblica che ancora deve nascere si vuole stabilire uno stretto rapporto fra elettorato e Governo marginalizzando il Parlamento. I Costituenti approvando la Costituzione hanno raggiunto un compromesso garantista fissando un disegno sociale: l'impossibilità ad una parte di prevalere sull'altra. Questo principio va difeso.
RispondiEliminaA posto di Zagrebelsky.non avrei accettato il confronto con un bullo di quella portata. Il professore non è abituato a discutere con chi si esprime con slogan e argomenti stucchevoli di pura propaganda. E' stato un duello tra persone appartenenti a due mondi diversi. I pacati quanto efficaci argomenti di altamente giuridici di Zagrebelsky, venivano accolti con la solita, volgare spocchia di cui è capace questo losco e arrogante figuro fiorentino. Penso che lo spettatore medio disinformato, sia stato colpito più dal qualunquismo renziano, che dalla levatura giuridica di un presidente emerito della Corte costituzionale. Spero di sbagliarmi
RispondiEliminaCondivido pienamente l'analisi di Teresa Fabiola e mi complimento con lei per la chiarezza con cui ha trattato l'argomento.
RispondiEliminaCaro Giangiuseppe e cari affezionati di PoliticaPrima, pubblico questo testo che vuole essere una riflessione di un grillino come lo sono IO.
RispondiEliminaPenso che è il caso di dire:
Renziani riflettete.
Caro renziano costituzionalista, immagina che il M5S vinca le elezioni con l'Italicum (340 deputati su 630) e che diventi Presidente del consiglio Luigi Di Maio. Immagina poi, che Di Maio e il M5S vogliano eleggere come Presidente della Repubblica Beppe Grillo. Niente di più facile. Basta che non si presentino all'elezione pochi parlamentari delle opposizioni (visto che non esiste più l'istituto della maggioranza assoluta dei membri) e il gioco è fatto. (I parlamentari delle opposizioni saranno poi ricompensati con poltrone): Beppe Grillo è Presidente della Repubblica. Immagina ancora che il M5S voglia controllare anche la Corte costituzionale: facilissimo. 5 Giudici li nomina Beppe Grillo il Presidente della Repubblica, 3 la Camera dei deputati con il giochetto delle assenze fatto in precedenza. Su 15 Giudici della Corte costituzionale il M5S ne avrebbe 8. (potrebbero essere anche di più visto che con la riforma costituzionale 2 sono eletti dal Senato e 5 dalla Magistratura). Stesso discorso per il CSM (Consiglio superiore della magistratura) Di Maio e il M5S avrebbero quindi un potere enorme, spropositato (avrebbero il potere legislativo, quello esecutivo, il Capo dello Stato, la Corte Costituzionale e tramite il CSM il controllo del potere giudiziario). Caro renziano costituzionalista questo con la riforma costituzionale potrebbe succedere facilmente ma io che sono del M5S non vorrei mai e poi mai che accada e per questo motivo voterò NO alla riforma costituzionale. Tu vuoi che accada? BASTA UN SI!
(Nicola)
Lapalisse non si sarebbe potuto esprimere meglio... e ciò ormai lo hanno capito anche i piddioti ed è per questo che vogliono cambiare l'"italicum".! Farglielo fare sarebbe davvero da insensati visto come vanno le cose ed è per questo che io penso, che bisogna ad ogni costo impedire che passi la riforma costituzionale. Renzi ha pensato all'inizio, nella sua smodata convinzione di essere un nuovo "inviato dalla Provvidenza" e in ciò convinto dal successo che ebbe alle Europee, di poter fare e disfare a suo piacere perché tanto tutti gli sarebbero andarti dietro incantati dalla sua istrionica facondia oratoria. Bene, per fortuna c'è stato chi ha meditato un po'. Ma bisogna che ne sia convinta la maggioranza degli italiani perché ancora ci sono delle sacche di lustrascarpe ingenui o troppo furbi che gli danno ragione. Votare "NO" non è solo un atto di giustizia e di onestà individuale ma è anche un dovere politico per bloccare le trame suicide di ogni libertà che Renzi vorrebbe il popolo italiano compisse facendo così come quel tale che, per far dispetto alla moglie,.... per "pudore" non completo ma lascio alla vostra meditazione.
EliminaEgregio Beppe Barbaccia, ho apprezzato tantissimo l’ironia del suo commento, è riuscito ad immaginare una situazione “limite” che può soddisfare solo la fantasia di chi intende immaginare scenari politici costruiti con i “se” e con i “ma”. La situazione da Lei esposta è sempre e comunque possibile, basta volerlo da parte di forze politiche disoneste, a prescindere se vince il SI oppure il NO. Io resterò sempre convinto che la politica debba realizzarsi su confronti e compromessi, nessuna forza politica può farne totalmente a meno di un’altra, ma soprattutto nessuna forza politica può arrogarsi il diritto di verità assoluta. Chi intende portare avanti da solo quelle riforme necessarie ad una società moderna, deve cerca il confronto con le altre forze politiche, altrimenti potrà vendere solo fumo. Credo che a Lei non sfugga come l’attuale maggioranza di governo poggi su una vistosa eterogeneità accomunata solo da interessi politici, però, sig Beppe Lei dovrebbe prendere coscienza che l’opposizione è altrettanta eterogenea. Questi “raggruppamenti”, e non intendo fare sconti a nessuno, ne a maggioranza e ne opposizione, l’ho sempre definita la politica del “branco”. Rifletta bene, sig. Beppe, ho parlato di “branco” ovvero maggioranze create per aggredire l’avversario di turno. Quando si verificherà quel caso limite da Lei tanto auspicata, saranno tutti gli altri a coalizzarsi. Questa è la situazione della politica italiana, e non sarà la riforma Renzi o Boschi, a portarci ad una deriva autoritaria, ma la stanchezza del popolo per una politica priva dialogo, e di confronto. “ TUTTO CIO’ CHE E’ GRANDE IN QUESTO MONDO E’ FRUTTO DI UN SOLO VINCITORE. I SUCCESSI RIPORTATI DA COALIZIONI PORTANO IL GERME DI FUTURI SGRETOLAMENTI”
EliminaGrazie per i complimenti e per il benvenuto, lieta di essermi resa utile.
RispondiEliminaInteressante, io voterò e farò votare No ovviamente ma inutile spiegare i motivi, la riforma è una porcata che ha il solo scopo di dare potere al premier cosi può far meglio lo schiavo della Merkel! Togliere democrazia è una oscenità e non trovo nemmeno una sola ragione valida per votare si.
RispondiEliminaChi andrà a votare Si, si assume una gravissima responsabilità nei riguardi dei propri figli e sarebbe opportuno leggere bene proprio tutto!
Riflessione chiara, pulita ed incontestabile qualla di Teresa Fabiola Calabria. Già, perché non ci piace questa riforma costituzionale? Sicuramente perche, contrariamente a quanto affermano quelli del PD, Renzi in testa, non è una revisione, tutt'altro. Cambiare ben 47 articoli su 139, in un sol colpo, non è una riforma, ma un'altra costituzione. Quindi, in sintesi, ci troviamo a votare una sostituzione in piena regola! Dovremmo tutti riflettere su questo e chiederci sopratutto se è un caso, che a sostenerla più o meno sfacciatamente, siano gli uomini legati alla troika, alle banche finanziarie, multinazionali e persino governi che ci considerano una loro colonia. Forse dovremmo anche chiederci quali interessi l'hanno dettata alla Boschi e Verdini. Si, perché sono stati loro a metterla nero su bianco, mentre Renzi, nella sua pacchiana gaffe verità dalla Gruber ammette: "... Io l'ho letta...", già, ma non scritta!
RispondiEliminaRiflessione chiara, pulita ed incontestabile qualla di Teresa Fabiola Calabria. Già, perché non ci piace questa riforma costituzionale? Sicuramente perche, contrariamente a quanto affermano quelli del PD, Renzi in testa, non è una revisione, tutt'altro. Cambiare ben 47 articoli su 139, in un sol colpo, non è una riforma, ma un'altra costituzione. Quindi, in sintesi, ci troviamo a votare una sostituzione in piena regola! Dovremmo tutti riflettere su questo e chiederci sopratutto se è un caso, che a sostenerla più o meno sfacciatamente, siano gli uomini legati alla troika, alle banche finanziarie, multinazionali e persino governi che ci considerano una loro colonia. Forse dovremmo anche chiederci quali interessi l'hanno dettata alla Boschi e Verdini. Si, perché sono stati loro a metterla nero su bianco, mentre Renzi, nella sua pacchiana gaffe verità dalla Gruber ammette: "... Io l'ho letta...", già, ma non scritta!
RispondiEliminaA me renzi fa paura! É uno che, vistosi costretto, fa mezzo passo indietro e cita tra i denti le periferie solo per accaparrarsi qualche voto quando delle periferie nn ne conosce nemmeno l'esistenza. Uno che, durante la carestia del suo popolo si permette di sprecare milioni e milioni per un SUO aereo personale. Uno che mentre il popolo urla pietà si gira dall'altra parte dando consensi alle guerre in siria e in libia! Renzi, oltre ad essere una merda, è anche un indegno incompetente. Va in europa o per leccare le scarpe alla Merkel o per chiedere la flessibilita' di poter fare altri debiti! non porta mai delle proposte! Sembra disinteressato a tutto tranne che alla poltrona. Deriso dai capi di Stato di tutta europa e oltre! Persino Putin si pronuncio' dicendo: "come può trattare cosi il suo popolo!?". Votare NO è un dovere verso noi stessi e soprattutto verso i nostri figli!
RispondiEliminaPurtroppo i commenti come il suo, signora Sardisco, fanno precipitare verso il basso il livello di questo blog
EliminaSignora Albertini, lo spirito del blog è quello di confrontare e dibattere idee diverse...si può non essere d'accordo ma attaccare la persona e non gli argomenti infrange una regola fondamentale di una comunicazione costruttiva
EliminaMi riferisco ai termini usati e ai concetti esposti. Sono tali da escludere un confronto....
EliminaLa paura serpeggia anche fra alcuni miei amici che hanno letteralmente timore a parlare del referendum e la paura è una cattiva consigliera,ti fa credere che solo il tuo tiranno può liberarti.....
RispondiEliminaSiete soltanto buoni ad offendere, a gratis e a dire castronerie. Io non sono un seguace di renzi, il PD mi fa schifo, ma dire che renzi ha dato consensi alle guerre in siria e libia significa non capire il contesto internazionale in cui opera l'Italia. Io non userei parole come merda, leccare le scarpe. È anche vero che è incompetente e in buona sostanza una cosa non solo inutile ma anche dannosa, ma non si può riempire un commento di insulti e volgarità.
RispondiEliminaNino, anch'io la penso come te, ti stringo volentieri la mano.... mi fa piacere ogni tanto qualcuno che inneggia alla moderazione. La politica cattiva va combattuta con la buona politica, gli insulti o alzare la voce non aiuta a risolvere i problemi e la disonestà tanto radicata non solo nella politica ma anche nella stessa società italiana.
EliminaLa nostra costituzione va migliorata e non peggiorata. Come ?Mettendo bene in evidenza che il governo deve essere espressione della volontà popolare e mai in nessun caso può essere il contrario, quando questo succede è gravissimo per la democrazia , infatti i primi sintomi negativi sono gli insormontabili conflitti di interesse....
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