di Riccardo Giardina - Quando mi dicono di leggere prima di giudicare chi lo dice non mi conosce.
Nella mia vita ho parlato solo e sempre dopo essermi documentato.
Altrimenti sigillo la bocca e ascolto soltanto senza proferir verbo.
La riforma costituzionale dopo averla letta mi ha lasciato di sasso perché sulla costituzione non si scherza.
La Costituzione è la cosa più seria che esista e quello che ho letto sa tanto di comico.
Quello che ho letto mi ha sconvolto per la sua insensatezza.
Detto questo faccio un'altra considerazione.
Ma perché dovremmo riformare la costituzione più bella del mondo?
Qualche anno fa qualcosa l'hanno cambiata e i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Un casino totale. Quello che hanno toccato hanno sfasciato.
Ma torno al discorso iniziale... perché dovremmo cambiare la carta?
Boh! Nessuno lo sa.
Se lo chiedete a qualcuno vi risponde soltanto che iniziare a cambiare è necessario.
Ma cambiare che? Cosa? Perché? Nessuno risponde.
La nostra carta è meravigliosa. Unica al mondo. Regola ogni aspetto della vita dello stato e ne stabilisce ordine, diritti, competenze e doveri.
Insomma pilastri straordinari che ci hanno permesso di arrivare ad essere la quinta potenza economica al mondo e un modello di democrazia.
Arriva adesso un ragazzotto nominato, tal Renzi da Firenze, che decide (manovrato non si sa da chi) di riformarla.
Tal giovanotto, ripeto, non è stato eletto e questo già dovrebbe essere un bel problema davanti a riforme fondamentali, ma nessuno ci bada (sospetto). Posto li da tal altro personaggio che di nome fa Napolitano. Un ex presidente della repubblica pure rieletto per la seconda volta, per chi non lo sapesse. Non ci credete? Ma chi lo ha eletto? Noi! Si sbaglia pure noi come disse un toscanaccio.
Questo “non eletto”, insieme a un parlamento sostanzialmente illegittimo, perché votato nel 2013 con una legge, il Porcellum, dichiarata incostituzionale, vara questa riforma a colpi di maggioranza spaccando, oltre al parlamento, l’intero paese. Ma c’è un altro dato significativo e paradossale. A quelle elezioni del 2013 i 4 poli politici erano guidati da Berlusconi, Bersani, Grillo e Ingroia. E adesso ci ritroviamo con una riforma della costituzione, voluta da un presidente del consiglio non parlamentare che però è palesemente osteggiata da tutti i 4 candidati premier, che, teoricamente, rappresentano il 100% della popolazione!
E quindi, che cazzo ci debbo leggere a fare? Anche se, come ho appena detto l’ho letta e riletta. Il solo sapere che Boschi, Verdini, Renzi vogliono tali modifiche è motivo di sospetto.
Se poi tutti, ma proprio tutti i più grandi costituzionalisti dicono che fa schifo che motivo c’è di leggerla?
Fa schifo e basta!
La Costituzione va difesa, non riformata!
Questi del governo hanno giurato sulla costituzione e la vogliono cambiare?
Hanno giurato di difenderla e rispettarla e la inchiummano?* (*per i lettori non siciliani: “impiombano”, la prendono a colpi di pallettoni).
Ma andassero a quel paese, insieme a chi sostiene di leggere prima di giudicare. Ma giudicare che?
Quando una legge si intitola "Modifiche alla Costituzione" è una legge da buttare nell'immondizia.
La Costituzione è intoccabile.
Ciò che deve essere modificato e sostituito è Renzi e il suo governo sorretto dai voltagabbana.
Riccardo Giardina
09 Ottobre 2016
P.S.
Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa riflessione chiara e decisa sul voto del prossimo 4 dicembre 2016. Una data importante che segnerà il futuro politico di questo paese in un senso o nell’altro. Una battaglia all’ultimo duello tra chi ha “voluto” caparbiamente questa riforma, a prescindere da tutto e da tutti, e chi, invece, vuole bloccarla perché ritiene la Costituzione un valore imprescindibile che va trattato con delicatezza e senza forzature. Riccardo Giardina è un architetto con una lunga carriera alle spalle conclusa nella pubblica amministrazione regionale. Palermitano verace, innamorato della sua terra è appassionato di Politica e segue da qualche tempo il nostro blog. I suoi interventi sono sempre molto determinati e rispecchiano uno spirito combattivo in favore della giustizia sociale e della buona Politica. Questo è il suo primo articolo su PoliticaPrima. Benvenuto e buon lavoro.
***
E' il mio pensiero,anche io mi rifiuto di consentire ai politici di oggi,di mettere mani alla nostra Costituzione,volta gabbana,senza ideali,incapaci anche SOLO di rinunciare a un solo euro dei loro lauti stipendi,incapaci di rinunciare persino a un'assicurazione sanitaria che gli paghiamo noi,anche contro la puntura degli insetti,le insolazioni,e la guida in stato di ebbrezza! e questi vogliono infinocchiarci con presunti risparmi sui costi della politica se votiamo si!!! Dietro quel si,per cui stanno spendendo un sacco di soldi pubblici,si nascondono trappole,si blindano ancora di piu' e tolgono il diritto a noi di scegliere chi deve rappresentarci......Fortemente #IoDicoNO
RispondiEliminaNO
RispondiEliminaNO categorico !
RispondiEliminaLa Costituzione va attuata.le modifiche vanno fatte sui comportamenti politici dei partiti che non operano nella direzione del bene comune ma sono sempre indirizzati alla ricerca di ciò che è utile a loro stessi.Da qui nascono i casini, e sono questi casini che bloccano la crescita e lo sviluppo dell'Italia
RispondiEliminaNell'elenco delle coalizioni del 2013 hai dimenticato quel genio politico di Monti che pretendeva di rinnovare l'Italia alleandosi con Casini e Fini.
RispondiEliminaNon votare SI o NO Prima di aver letto la riforma Boschi? Non ci penso neppure. Autonomamente, trattandosi di riforma Costituzionale non ci capirei niente. Il parere dei costituzionalisti ? nonè unanime. Quindi voterò NO! a prescindere contro Renzi. Vi assicuro che sarò in compagnia di altri milioni di italiani che voteranno NO senza averla letta e senza farsela spiegare.
EliminaMolti dovrebbero ricordare che la stessa Boschi, ha avuto a dichiarare che questo governo è nato per volere di Napolitano, con l'indicazione di riformare l'assetto istituzionale. Detto questo, agli smemorati, ed ai poco attenti inconsapevoli, che dichiarano di voler votare Si, pongo una domanda: Che interesse ha davvero Napolitano nel volere a tutti i costi questa riforma, lui che aveva nominato PdC Mario Monti,già dipendente dalla banca speculativa americana Goldman Sachs, nonché membro delle lobby criminali della Trilateral e del Bilderberg e che ha voluto nell'attuale governo Carlo Padoan anch'egli proveniente dalla stessa banca americana? Avete una risposta? No? Provo anche a dare un piccolo suggerimento: Non sarà che Napolitano, essendo un tifoso e fedele esecutore del Nuovo Ordine Mondiale, (È stato lui stesso ad dichiararsi tale,pubblicamente, invitando tutti ad accettarlo), non può certo agire nell'interesse dei cittadini? Per chi non lo sapesse, il disegno del NWO,( È persimo scritto sul sito ufficiale), è quello di creare un unico governo mondiale, azzerando proprio le costituzioni, le sovranità nazionali e riducendo drasticamente le democrazie, per porre il potere nelle mani di un gruppo ristretto di persone. Dopo aver fatto questa riflessione, se l'avete fatta ovviamente, siete ancora convinti che votare si, sia nell'interesse dei cittadini e non di Napolitano ed i suoi conpari? Se invece per voi, questo è un concetto troppo difficile da capire, non avete che votare si.
RispondiEliminaLa Costituzione italiana è sacra ! Pensata e scritta da menti ecelse e spirito libero alle cui spalle portavano le esperienze del fascismo e di una cruenta guerra fratricida , venuti fuori da una condizione economica e sociale disastrosa , quando racimolare un pasto al giorno era il principale problema degli italiani . L'hanno pensata e scritta intellettuali provenienti da tutte le culture , cattolica , socialista , comunista , liberale e laica . Per due anni hanno pensato e scritto , raggiungendo punti di convergenza universali alle culture presenti . Hanno determinato che il lavoro fosse principio di libertà ed emancipazione del popolo e su via , via , un crescendo di soluzioni sintesi di unami stati d'animo , di passioni , di speranze per il futuro dell'Italia e degli italiani . La Costituzione italiana è sacra , no non si tocca . Deve essere attuata .
RispondiEliminaIO VOTO NO!!!!!
RispondiEliminaSono d'accordissimo! cos'è che non va in questa costituzione? E, per lo meno, dovrebbe essere modificata da persone INCENSURATE! Il tanfo di mafia si sente da lontano!
RispondiEliminaIo voto NO PERCHÉ QUESTO GOVERNO HA GIURATO SULLA NOSTRA COSTITUZIONE E ADESSO LA VUOL CAMBIARE ! E VOTO NO PERCHÉ TUTTO QUELLO CHE APPROVA L'ABUSIVO DI PALAZZO CHIGI CON BOSCHI E VERDINI È UNA SOLENNE PORCATA!
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaDove comincia tutto questo disastro politico?
RispondiEliminaDalla bella idea di fare le primarie per aprire ad una partecipazione popolare che garantisse al PD di rappresentare nel paese una forza veramente democratica e stabile: su un consenso “generalizzato”, allargato e più condiviso.
Ma nell'ultima consultazione referendaria del partito, chi è andato a votare? O meglio, chi i partiti di destra e altre forze oscure hanno mandato a votare per la vittoria di Renzi, e aprirsi così un varco, in verità una voragine, che consentisse di portare avanti una politica nazionale a garanzia di banche, poteri forti, massonerie varie; tutti legati a quel progetto dei grandi della terra di realizzare un nuovo ordine mondiale che comprimesse progressivamente la politica e l'autonomia degli stati nazionali su una povertà sempre più diffusa delle popolazioni “sottoposte” rese dipendenti per precarietà, svuotate di ideali e indebolite per qualsivoglia forma di ribellione e di lotta, dannatamente acquiescenti e complici per garantirsi una certa sopravvivenza colorata da divertimenti vari, smartphone, permissivismo a tutto campo e legalizzato, una TV spara sogni a compensare ogni perdita innanzitutto della dignità e della morale, cioè del senso stesso della vita.
Un percorso lungo ma ben congeniato nelle sedi dell'ingegneria geo-politica sostenuta e finanziata dai poteri forti.
Nello specifico, riguardo l'Italia, proprio su questa novità dei referendum Bersani si è reso pesantemente responsabile e ora ne sta pagando lo scotto.
Renzi di suo non vale niente, è solo un missus dominici ben istruito, caricato a batterie e svolge il suo compito nella piena consapevolezza -questo sì- della funzione che gli è stato ordinato di portare avanti: un tosco furbo, privo di scrupoli!
Non importa fare brutte figure in TV, né a lui né al suo staff chiamato governo, l'essenziale è andare avanti.
La riforma dell'Italicum? Non la farà mai! E' totalmente legata alla riforma costituzionale.
Su questo e sull'elettività dei senatori si sbraccia ora Bersani, ma non ci speri!
Dunque, si vada al referendum con la speranza che vinca il NO.
In tal caso Renzi e la Boschi si dimetteranno non perché lo vogliano davvero, ma perché “qualcuno” lassù li toglierà di mezzo per riprovare con altre figure e altre forze più capaci, e di cui fidarsi.
Non sarà la destra ad essere candidata a questa funzione, ci vuole di più!
E allora?
Se cominciassero a guardare verso i 5S per dei percorsi alternevativi?
Nella storia spesso sulla forza del nemico il potente del momento ha costruito il suo futuro...!
Ma qui -per decenza- mi fermo!
Credo essere stato fra i primi ad affermare che le "riforme renziane" avevano solo lo scopo di trasformare l'Italia da Repubblica Democratica ia "sovranità popolare" in una Repubblica Presidenziale a "sovranità del Premier"( mi pare di averlo detto propio nel mio primo articolo su Politica Prima, pubblicato, bontà sua, per volontà espressa dell'amico Giangiuseppe Gattuso)..In principio ho visto molte riserve anche da parte di chi, ancora prima di me e per "mestiere" avrebbe dovuto accorgersi dell'inghippo ma poi qualcosa ha cominciato a muioversi e lentamente si è cominciato a capire a quali pericoli direi esistenziali, si andava incontro. Ho visto, con soddisfazione, crescere i "NO", ma ancora c'è qualcuno, anche fra i commentatori di questi post di Politica Prima, che continua a pescare nel torbido barcamenandosi fra un "SO" e un "NI". Sarebbe ora di aprire tutti veramente gli occhi. Non c'è nulla da scherzare nè da dubitare. Il "NO", e lo dico alla mussoliniana maniera , è un "imperativo categorico" non ci sono scusanti. Tre anni di governo Renzi avrebbero dovuto ormai dimostrare "ad abundantia" quali sono le intenzioni di questo Premier "parvenù imposto" all'Italia e spingerci con orgoglio a difendere le nostre liberrtà fondamentali quali quella di poter scegliere chi deve amministrarci oltrechè difendere la nostra Dignità di Paese moderno e fiero della sua millenaria storia. Ci si riuscirà? Le vicende di ieri sullo stato del PD credo che siano chiarissime ormai e dovrebbero suggerire a coloro del "NI" la strada più che sicura del categorico e decisivo "NO"!
RispondiEliminaCaro Franco Gentile,non accetto assolutamente il tuo disquisire giudicando coloro che sono ancora indecisi, o peggio che non condividono il tuo pensiero, su come votare ai quesiti referendari. Che significa pescare nel torbido? Sei davvero sicuro che chi è convinto di votare NO sta dalla parte della verità, della correttezza e sta pescando in acque chiare? Io non sono assolutamente convinto, che in questo enorme marasma ci fosse qualcuno che può arrogarsi il diritto di essere dalla parte del giusto. Il fronte al quale tu appartieni sta diventando un’enorme fiumana che trascina ogni sorta di ostacolo che si oppone al suo moto impetuoso e come succede in simili evenienze, anche ogni sorta di detriti. Se da una parte affermiamo di voler conservare quella che tu chiami “sovranità popolare” allora è necessario rispettare le convinzioni in ognuno di noi, a meno che tu consideri “sovranità” solo quella parte che condivide le tue convinzioni. A dire il vero, caro Franco mi sono stupito come una persona correttissima quale tu sei anche tu sei stato travolto da questo enorme marasma. Badi, che non giudico la tua convinzione per il NO, ma solo il modo di giudicare chi esprime una opinione diversa dalla tua. A me non interessa assolutamente se Renzi vada a casa o meno, come interessa al fronte del No a me interessa che una camera venga ridotta nei suoi poteri e dei suoi numeri oltre all’abolizione di quel disgustoso CNEL costituito da 64 cialtroni che non hanno presentato uno straccio di progetto per la nostra economia. Ebbene… io non sono disposto ad associarmi a questo fronte del NO che ha messo insieme politici che vanno dall’estrema destra all’estrema sinistra, usando quell’imperativo categorico di mussoliniana memoria. Vorrei solo che si smettesse di parlare di una fantomatica “deriva autoritaria”, in quanto questa dottrina è già ben rappresentata in parlamento, da Salvini e da Beppe Grillo.
EliminaEg.io Prof. Luce, Dio mi guardi dal pretendere che tutti la pensino come me e che mi seguano ad occhi chiusi. Chi non rispetta tali principi è proprio quella riforma che lei dichiara di approvare e sostenere. Infatti, e se vincerà e avremo ancora la possibilità di discuterne stia tranquillo che io resterò fermo nella mia idea. E', a mio parere, un errore sottovalutare l'ipocrisia innata di chi ci governa. In quanto alla riduzione dei parlamentari essa non va operata solo al senato ma in tutte e due le camere e principalmente dovranno essere ridimensionati i loro stipendi, ma quello che purtroppo questa riforma comporterà con se, se verrà, approvata sarà esclusivamente il rafforzamento dei poteri del Primo Ministro che, ne stia pur certo, assumerà, vista anche chi il livello di cultura democratica finora mostrato da chi l'impersona, che lo anima, un aspetto e purtroppo una operatività che ci riporterà indietro di novanta anni in fatto di conquiste nel mondo del lavoro, del welfare e delle libertà personali distruggendo d'un colpo quanto fissato all'atto della nascita della Repubblica. La responsabilità di tutto questo sarà esclusivamente di coloro che diranno "SI"! Io son vecchio ma mi dispiace per coloro che verranno quando, magari, si ritroveranno a sfilare a passo romano di parata. Buona giornata!
EliminaNon posso che associarmi al grido che parecchi in questo blog hanno urlato ...NO PUNTO E BASTA ..non e' neanche necessario spiegare le motivazioni, sono LAMPANTI E CHIARE !
RispondiEliminaNon condivido la considerazione secondo cui la Costituzione è intoccabile, neanche fosse il Vangelo (quello si rivisitato più volte ma quella è un'altra storia): dal momento della sua entrata in vigore infatti, la Costituzione ha visto numerosi cambiamenti, alcuni giusti altri meno. Il punto non è il cambiamento, ma l'effetto che esso avrà e le competenze di chi le mette in atto.
RispondiEliminaSono tante le sciocchezze che sentiamo dire ai sostenitori del SI. Dall'abolizione del bicameralismo (che è solo abolizione delle elezioni per il Senato), alla semplificazione dell'iter legislativo (che viene addirittura complicato e appesantito dai diversi sistemi previsti, in base alla materia da trattare), al decantato risparmio per la diminuzione dei senatori (nessuno parla della miseria che si risparmia e dei rimborsi di cui lo Stato dovrà farsi carico per le trasferte di questi dopolavoristi). Ma la cosa più insopportabile è il mantra che tutti ripetono a pappagallo: "sono trent'anni che aspettiamo queste riforme" Questa è la castroneria più propagandata dai ventriloqui renziani. Il tentativo è quello di attribuire alla parola "riforme" un significato positivo, a prescindere dai suoi contenuti. Ma quando mai gli italiani chiedono da trent'anni queste specifiche modifiche che stravolgono la Costituzione. Ma quando mai abbiamo chiesto un bicameralismo come quello presentato da Boschi, da Verdini e quattro amici al bar. Ma chi ha mai chiesto di aumentare le firme per il referendum da 500 mila a 800 mila, o da 50mila a 150mila le firme per le leggi di iniziativa popolare? La gente ha forse chiesto di dare l'immunità penale a sindaci e consiglieri regionali? E' questo che gli italiani aspettano da trent'anni? Bisogna smontare questa grande ipocrisia che punta maldestramente a contrappore innovatori (loro) e conservatori (tutti gli altri). Anch'io voglio le riforme, ma quelle serie e condivise. Per questo voto NO.
RispondiEliminaIL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, PRIMO ORGANO DI CONTROLLO E GARANZIA, ESCE ULTERIORMENTE "DIMAGRITO" DALLA RIFORMA. NON POTRA' PIU SCIOGLIERE IL SENATO E, DI FATTO, NEPPURE LA CAMERA. LA CAMERA POTRA' ESSERE SCIOLTA SOLO QUANDO LO VUOLE IL PREMIER, CAPO DEL PARTITO VINCENTE CON POTERE DI "VITA O DI MORTE" SULLA LEGISLATURA.
RispondiEliminaLe riforme, che io avrei appoggiato, sono state fatte male ed il principino è allegramente coinvolto in allegra compagnia con Berlusca, Verdini e Brunetta. Tutto perfetto, compreso l'allontanamento, in caso di sconfitta, di un premier furbescamente ipocrita: e' dunque inevitabile che io voti No.
RispondiEliminaEssere andato a fare la sceneggiata a Ventotene con la Merkel, non lo autorizza a distruggere la nostra Costituzione.
RispondiEliminaE' una cosa rabberciata, senza capo e coda, giusto per non fare comprendere le cose alle persone..Chi vuole una Costituzione fatta con Alfano e Verdini?.... StiaNO tutti sereni, io voto NO.
La "riforma" anche se contiene dei principi condivisibili come d lei evidenziati, per il modo in cui è stata approvata - certamente inconsueto sul piano formale - per altri contenuti pasticciati come il Senato che resta e per altri contenute che combinati alla nuova legge elettorale creano un sistema di potere esposto a governi oligarchici purtroppo va approvata o rifiutata nel suo complesso.
RispondiEliminaTrattandosi di un riferimento legislativo della massima importanza, ritengo una leggerezza un'approvazione con riserva....della serie vediamo come va e se ci sono da fare modifiche ci si pensa dopo.
Solo quest'affermazione sentita da autorevoli sostenitori del SI mi fa rabbrividire e getta una luce di sfiducia che dovrebbe far seriamente riflettere.
Qui non si tratta di vincere o di perdere, ma di compromettere i principi basilari di assicurare la massima condivisione del quadro legislativo fondamentale dello Stato: le regole che governano la democrazia nel lungo periodo.
Piero Calamandrei, in un discorso ai giovani sulla Costituzione, concludeva con queste parole: << Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani, col pensiero perché lì è nata la nostra Costituzione.>> Queste parole danno il senso della ratio e della sacralità della Costituzione entrata in vigore il 1° gennaio 1948. Malgrado i quasi 69 anni mantiene la sua attualità e una bellezza organica il cui fascino è racchiuso nei principi fondamentali ancora lontani dalla piena attuazione. Affermare che la Costituzione è intoccabile non è esatto, la sua revisione è prevista e regolata dall'articolo 138. Il testo originario, fra leggi di revisioni ed emendamenti, ha subito delle modifiche. La parte dell'ordinamento della Repubblica può essere revisionata, ovviamente, su un progetto chiaro e possibilmente condiviso dalla stragrande maggioranza parlamentare: questo vale per la revisione di singoli precetti. Quando la riforma investe interi blocchi della Costituzione che potrebbero manomettere l'impianto generale, dovrebbe ritenersi illegittima: è il caso della riforma sulla quale siamo chiamati ad esprimerci. Per la complessità e la poca chiarezza della molti cittadini voteranno sulla base di una semplice indicazione dei partiti. Purtroppo le forze politiche, lo si vede dai dibattiti, non difendono la Costituzione ma le loro posizioni senza curarsi del conflitto fra elettori già divisi fra chi andrà a votare e chi diserterà le urne. Non è una bella prospettiva perché il paese necessità di unità indispensabile per ricomporre i cocci del dopo referendum, sia che prevalga il SI o il NO. In questa fase è importante prepararsi per arrivare al voto con la massima consapevolezza della scelta. L'impresa non è facile. I dibattiti non aiutano perché invitano a votare nel merito ma contro chi la pensa diversamente. La confusione viene anche dai pareri contrapposti dei costituzionalisti dai quali ci si attende, in base alla dottrina del diritto, una convergenza dei pareri. Condivido le argomentazioni dell'articolo che esaltano il valore della Costituzione che difenderò da una confusa riforma votando NO. Il bello del voto referendario consiste nella piena libertà da qualsiasi condizionamento politico: contro nessuno ma sul quesito. La soluzione delle conseguenze del dopo, nel rispetto della Costituzione in vigore, sono prerogative del Presidente della Repubblica.
RispondiEliminaCaro Lorenzo, condivido in pieno il tuo pensiero, come al solito, lucido e intriso di quella moderazione tanto necessaria in una situazione politica intricata e confusa. Io voterò SI proprio per quella enumerazione ordinata di eventi, da te elencati, che contraddistinsero i nostri “Padri Costituenti”. Questi esempi di grandi uomini, per noi saranno destinati a rimanere solo un gioioso ricordo. Il vistoso sfaldamento che ha riportato la nostra Italia, forse nel punto più basso della ragione politica italiana, avrà come conseguenza un sistematico arroccamento nel campo delle riforme e della giustizia sociale. Scrivo queste mie riflessioni, caro Lorenzo, con profonda delusione fisica e morale, di chi ha sempre creduto nel senso vero della politica. Sono d’accordo con te quando metti in evidenza i vari vizi della “riforma”, ma la mia convinzione per il SI è frutto di una mia reazione a non volermi rassegnare che nessuna riforma sia possibile. Non vedo nessuna possibilità di dialogo all’orizzonte, ogni forza politica è caparbiamente decisa a far prevalere il proprio pensiero senza nessuna possibilità di confronto. Il timore di perdere seppure la più piccola possibilità di dialogo, quel dialogo che ha contraddistinto l’opera svolta dai grandi statisti del passato gli attuali politici, viene intenzionalmente trascurato per fare posto al personalismo ed al populismo sfrenato. Certo, fai bene a mettere in evidenza quando previsto dall’art. 138 della Costituzione, fai bene, anche, ad evidenziare la necessaria condivisione più ampia possibile tra le forze politiche, ma come ritieni possibile che tutto ciò possa essere raggiunto? Partiti e personaggi che hanno approvato in prima istanza e poi si sono defilati per vari motivi spesso dovuti ad interessi personali ( dicasi Berlusconi); partiti che rifiutano a priori ogni forma di dialogo con chiunque si presenti al loro cospetto ( dicasi Grillo); partiti che del populismo ne fanno la loro arma migliore (dicasi Salvini); partiti che si sfasciano pur di dimostrare la loro esistenza parlamentare (dicasi Renzi). Non è pessimismo il mio, ma una realtà irraggiungibile. In tutto questo terribile marasma politico e nell’impossibilità di ogni forma di serio confronto, caro Lorenzo, giustifico il mio SI al referendum, sebbene sofferto, con l’augurio di eventuali ritocchi di un futuro governo del Paese che avrà di fronte le stesse difficoltà. Temo che in questa situazione, la vittoria del NO ci riporta ai tentativi della “Bicamerale” presieduta da Aldo Bozzi nel 1983,con il risultato che i senatori rimarranno 315+5 e l’inutile CNEL rimarrà con i suoi 65 inutili personaggi. Tuttavia …. voglio scusarmi, caro amico mio, ma qualche grosso personaggio del passato spesso declamava : DEFICERE EST IURIS GENTIUM (Essere irragionevoli è un diritto umano).
EliminaSe quello che si legge sui social è lo specchio del paese il NO dovrebbe vincere con l'80% dei suffragi, altro che testa a testa secondo i sondaggi.
RispondiElimina