di Maria Pia Labita - I primi effetti della mobilitazione sono venuti fuori con la pubblicazione dei posti in deroga per i colleghi del sostegno ma noi del nostro Coordinamento ne diamo una lettura differente.
Adesso provano a spaccarci in due o più fazioni in quanto CHI è tranquillo sull’AP (assegnazione provvisoria) non avrebbe motivo di continuare a essere LAMENTOSO e PIAGNONE come solitamente dice il Ministro Giannini e i suoi SEGUACI.
Purtroppo la situazione della scuola Primaria di posto COMUNE è decisamente GRAVISSIMA.
Per noi non ci saranno assegnazioni provvisorie non essendo stati soddisfatti tutti gli Ante 2014/2015 di posto comune.
Il MIUR che gioca con noi tutti, al GATTO ed al TOPO, quotidianamente, ci incalza con Avvisi che riguardano l’impossibilità di prendere in considerazione i vari RECLAMI e ci sta costringendo a convergere sulle CONCILIAZIONI (senza conoscerne le ricadute sugli altri colleghi) con enorme dispendio di NOSTRA ENERGIA mentre ci incalzano le PEC di Proposte di lavoro a cui dobbiamo rispondere e scadenza di domande di assegnazione provvisorie, nonché le problematiche inerenti la nostra imminente DIPARTITA per lunghi tempi verso le regioni del NORD.
Saprei bene con quale parola indicare tutto quel che ci sta accadendo perché si tratta di ACCANIMENTO.
Eppure quella parola così GRAVE, PESANTE e piena di DOLORE che vorrei utilizzare… NO, non la uso per il rispetto di TUTTE quelle persone che hanno perso la VITA CREDENDO nella DEMOCRAZIA e che ancora oggi lottano per avere riconosciuti dei DIRITTI BASILARI, e non la uso perché ci attaccherebbero immediatamente spostando l’attenzione sul tipo di vocaboli usati così come hanno fatto in passato. Ormai ho capito bene come ragionano, sono scaltri.
Mi vengono in mente tutti i racconti di mia nonna e di mia madre, nata prima degli ANNI 20, e che bambina (Balilla) viveva la devastazione delle guerre.
Ebbene quei racconti di GUERRA, dei BOMBARDAMENTI, il sistema DITTATORIALE raccontato dalla diretta voce di chi l’aveva vissuto… sì quei racconti hanno fatto di me la persona che oggi sono.
La nonna e la mamma (mio padre morto quando avevo poco più di 2 anni) mi hanno insegnato che bisogna PARTECIPARE per capire cosa ci succede intorno.
NON avrei mai creduto di vivere sulla mia pelle la cattiva sensazione di un sistema dittatoriale che come ogni dittatura colpisce la SCUOLA e chi ci LAVORA come primo atto dimostrativo della sua FORZA.
Sì è vero che il governo ha assunto tantissime persone ma la Legge 107 era una legge per i GIOVANI e, quindi, PRIMA e a poco a poco dovevamo essere stabilizzati dalle GAE Provinciali quelli che da sempre avevamo lavorato nelle scuole. La sentenza europea parlava di noi e non di certo di chi il piede a scuola non ce l’aveva messo se non per supplenze brevi e saltuarie.
Hanno avuto fretta per pubblicità politica ma alla fine è stato un autogoal che gli si ritorcerà contro.
L’arroganza con la quale continuano a denigrare noi docenti che staremmo sui social invece di prepararci la valigia e partire… la dice lunga perché la lettura che, personalmente, faccio di questa frase o di quel genere meschino di attacchi che ci hanno fatto in DIRETTA per bocca della Puglisi, responsabile scuola del PD, sono la CONFERMA di quel che penso e che cioè stanno cercando di tirare ancora per le lunghe finché non ci metteranno per FORZA di COSE a TACERE nel momento in cui prenderemo l’aereo per volare via insieme a tutti i nostri RICORDI e CERTEZZE come è normale che sia per PERSONE che hanno una età media che va dai 40 anni ai 64.
Noi siamo quelli che NON torneranno Più
PER QUESTO MOTIVO NOI CI INCONTREREMO GIORNO 12 PRESSO USR DI VIA FATTORI perché SARÀ CHE PARTIREMO….
MA NON ANDREMO VIA IN SILENZIO
E LAVOREREMO AFFINCHE’ LE POLTRONE DA CUI SI MANOVRANO I BOTTONI VENGANO LIBERATE DALLA GENTAGLIA
CHE HA GESTITO LE NOSTRE VITE COME SE FOSSIMO SOLO DEI NUMERI SENZA VITA DENTRO UN ALGORITMO FOLLE.
Maria Pia Labita *
10 Agosto 2016
* Coordinatore SemiPrecari di Palermo
Nata prima degli anni 20 la devastazione della guerra l'ha vissuta da non tanto bambina, certamente non da balilla.....
RispondiEliminabalilla fino a 14 anni....
EliminaMi dispiace io oggi sono molto delusa poiché da un po di anni che il mondo della scuola ha finito di esistere. E la cosa peggiore che sono stati calpestati i diritti di ogni insegnante .Ora vorrei fare una osservazione ...io già tre anni fa sono stata messa davanti ad una scelta dopo 18 anni di precariato di lasciare i miei figli la mia casa i miei affetti per poter entrare nella scuola pubblica e mi ritrovo in Piemonte pur di lavorare e allora è stato il primo il mio sindacato a consigliarmi tutto questo Ora dico ci stiamo accorgendo ora che la legge sulla buona scuola èun una presa in giro per tutti noi insegnanti ??? E gia da tre anni che c'è la legge 107 perché non vi è stato nessuno a contestare e a lottare per evitare questa carneficina ?? Perche a me tre anni fa e stato detto che se volevo lavorare nella scuola statale l'unica cosa da fare era prendersi le valige e spostarsi al nord .Ora siete qui perché toccate personalmente a lamentarvi e non si accetta il trasferimento perché ingiusto ...ma quando tanti insegnanti abbiamo già subito questa ingiustizia voi dove eravate ?? Non credo che tutto questo disastro sia una problematica di oggi ma forse essendo che non ci toccava si avevano i prosciutti negli occhi per he per primo i sindacati non hanno mai fatto niente per poter evitare questo
EliminaFatti i necessari distinguo considero la deriva renziana come quella di Erdogan in Turchia. Ha occupato militarmente ogni posto di potere istituzionale e la sua arroganza è inquietante. Hai ragione...è una cattiva sensazione.
RispondiEliminaLA MIA SCUOLA DELL?OBBLIGO. Un mio racconto nel libro "COME ERAVAMO"
RispondiEliminaLa scuola dell’obbligo negli anni’40 a San Giuseppe Jato.
Le aule scolastiche erano varie stamberghe affittate in diversi punti del paese. Solo in Via delle Scuole, dove adesso ha sede il Municipio esistevano 3 aule raggruppate. Anche qui le condizioni erano pessime. (negli anni ’50 l’edificio è stato ristrutturato a sede del Municipio).
Il primo vero edificio scolastico è stato costruito nella seconda metà degli anni’50. Costo 100 milioni di lire.
Le stamberghe per servizi igienici avevano uno stanzino buio con un buco a centro. I lavandini erano cosa sconosciuta. I banchi erano molto più solidi di quelli attuali. Biposto a sedere con calamaio al centro per l’inchiostro. La “Biro” è nata verso la fine degli anni ’40. Mani e quaderni sempre sporchi d’inchiostro.
Quando si sapeva che doveva arrivare il dirigente scolastico da Monreale per controllo, le mamme si premuravano ad “abbellire” l’aula con piante e un tappeto per il tavolo dell’insegnante.
I maestri avevano una salute di ferro. La loro assenza per malattia era rarissima. Solo per qualche raffreddore stagionale. Non esistevano le supplenze annuali.
In paese c’erano solo Maestri. Le Maestre venivano tutte da Palermo. Il motivo per cui non c’erano Maestre paesane era dovuto al fatto che fare risiedere una figlia a Palermo per lo studio era ritenuto sconcio. (la paura delle corna).
I Termini erano una famiglia di Maestri: Emanuele, (quattrocchi) Federico, Vitalino e Pepè detto scurpiddu.
Poi c’era Sanfilippo, Schiavo e Ribaudo (taccuneddu). La Maestra Diana risiedeva a San Giuseppe Jato, ma non nativa del paese.
L’antenato dell’attuale zainetto era una scatoletta di cartone rettangolare con dentro un quaderno a righi, uno a quadretti e il libro di lettura. Ogni tanto si portava anche il sussidiario. Il tutto molto contenuto e leggero. Per i maschietti con una cinghia per portarlo a tracolla. Per le femminucce col manico in metallo. Le classi erano rigorosamente separate tra maschietti e femminucce. Il Maestro e la Maestra avevano sempre ragione. L’ordine dei genitori era “ ri cafuddari (dare le sberle) ai ragazzi quando non si comportavano bene. I Maestri avevano tutti una bacchetta in legno rotondo lunga circa un metro ed aveva la doppia funzione: indicare lo scritto alla lavagna e picchiare alle mani gli allievi. Una menzione particolare merita il Maestro Schiavo. Era sadico. Non usava la bacchetta come gli altri maestri, ma “ catarina aggrizza carina”. Così la chiamava lui. Si trattava di una corda messa in due e attorcigliata. La teneva sempre in una bacinella (u lemmu) con l’acqua per essere più dura. Quando doveva punire un alunno lo faceva mettere a cavalcioni di un compagno e con la corda bagnata lo picchiava su sedere. . Io lo ho avuto come insegnante in terza e quarta elementare. Non gli ho dato mai il motivo di usare la corda contro di me.
Le classi erano composte di circa 30 alunni. Le bocciature si aggiravano intorno al 20%. Gli abbandoni alla terza elementare erano parecchi per due motivi: la prima perché i ragazzini alla età di 9 -10 anni dovevano andare ad aiutare il papà nei lavori agricoli, la seconda per le ripetute bocciature che facevano vergognare il ragazzo ormai cresciuto a sedersi con i compagni di 3-4 anni più piccoli di loro.
Comunque, nonostante i metodi di allora vi posso assicurare che non siamo diventati cretini.
È vero ma il periodo è totalmente diverso e ci sono tante cose senza le quali la scuola non potrebbe essere frequentata! I bagni, i banchi, il computer e la preparazione molto diversa della generazione dei maestri di oggi. Credo che della vecchia scuola sia rimasto ben poco e comunque anche i ragazzi sono cambiati, molti in meglio, alcuni in peggio.
EliminaMaria Pia Labita ha fatto un articolo che mi ha molto scosso. Ella ha messo in evidenza l'insulsa azione di questo governo nei confronti di una categoria di persone, che ha avuto, sino ad oggi, il torto di non sapersi ribellare; di non avere alzato la testa ed urlare a tutta la società italiana le proprie ragioni. Questo governo ha fatto peggio di quelli precedenti, che nulla hanno fatto; e c'era poco da fare: solo apportare alcuni piccoli cambiamenti o accorgimenti. Questo governo sta costringendo persone quarantenni e relative famiglie a disgregarsi attuando una specie di deportazione di funesta memoria. Maria Pia.. avanti! E non usate maniere gentili con chi non li usa e con chi furbescamente si camuffa da socialista democratico per soddisfare le proprie mire subdole e pretenziose.
RispondiEliminaSignor Risitano condivido il suo commento ma una domanda mi sorge perchè il livello della nostra scuola è considerato il peggiore in Europa ed uno dei peggiori nel mondo Sicuramente non è che in questo giudizio abbia molto influito questo governo è qualcosa che che risale ad anni precedenti o sbaglio???
EliminaEugenio, anch'io, anche se per poco tempo, ho lavorato come Segretario Resp. Scuola Materna ed Elementare al Provveditorato oltre che al Ministero a Roma. Ho 4 professori in famiglia di cui 2 in pensione. So con certezza che sarebbe stato necessario un ritocco od un accorgimento nel nostro ordinamento scolastico e so anche che tutti i governi hanno trascurato la Scuola sia dal punto di vista programmatico che economico. Ma se fossero state fatte quelle migliorie a cui ho accennato la nostra scuola sarebbe stata diversa e migliore di quella di stile anglo-americano. Noi avremmo avuto la Scuola più bella e democratica del mondo, checché ne dicano i detrattori. Parliamo di Scuola Pubblica Statale...s'intende
EliminaNino, forse hai ragione ma quello che mi sorprende leggendo i vostri vari commenti che tutti avete la soluzione del problema anche se non uguale ma allora ripeto possibile che a chi è stato al governo dal 70' in poi non abbia fatto quello che avete pensato o hanno fatto solo danni????
EliminaEugenio, gli insegnanti sono divisi in tante fattispecie ed è per questo che non hanno mai ottenuto nulla. Non si sono mai uniti in un grande sciopero generale , che avrebbe scosso i governi, i sindacati e tutta la società italica. Hanno peccato di estrema legalità ed altruismo, oltretutto che di comprensibilissimo pessimismo. Si, Eugenio, credimi, avrebbero potuto scuotere le coscienze solo con qualcosa di eclatante...ma non l'hanno fatto ....e tutto rimane sempre immutabile e stagnante.
EliminaNino Risitano, scusami, se ho capito bene questa riforma della scuola è peggiore di quella della Gelmini? Ho i miei dubbi, e mai fu combinata una porcheria uguale. La Gelmini creò, con quel taglio di risorse, un precariato di centinaia di migliaia di docenti, una parte dei quali ora ha avuto una sistemazione. E' chiaro che tutti non potevano beneficiare di una cattedra a tempo indeterminato, ed è stato detto loro che c'era possibilità in altre regioni. Ho due figlie insegnanti, anche loro hanno dovuto abbandonare la famiglia per 5 anni per andare dalla Puglia alla Lombardia. La colpa è di coloro che hanno creato questo stato di enorme precarietà ed i maggiori responsabili sono le organizzazioni sindacali che operano in stretto contatto con le autorità governative. Le mie figlie (gemelle per aggiunta) le ho dovute seguire per 24 anni da nord a sud. Con concorsi vinti, ma c'era sempre qualcuna con la 104, documentazioni false che li sorpassavano in punteggio. Le supplenze lunghe erano affidate ai lecchini e paraculi dei sindacati. Questi disonesti signori ne hanno combinati di tutti i colori, e volevano continuare ultimamente, ma siccome il sottoscritto è un osso duro, minacciai la denuncia alla Procura. Altro che i politici, i sindacalisti sono i peggiori nemici dei lavoratori. Ora le mie figlie hanno una cattedra per aver vinto il "concorsone", all'età di 43 anni.
EliminaQuesto è il terzo articolo che affronta il problema del mondo della scuola. Nei tre articoli abbiamo sbirciato i problemi scolastici con gli occhi della frustrazione degli insegnanti. Abbiamo visto che sia i governi passati che quello attuale non brillano per la politica scolastica. L'attuale governo è talmente arrogante da definire la sua riforma scolastica "La Buona Scuola". Effettivamente la scuola, da tempo, è in crisi. La colpa non è solo dei governi ma delle Organizzazioni Sindacali e anche dei lavoratori del settore. Nel mondo scolastico i diritti degli insegnanti vanno accostati a quelli degli alunni e delle loro famiglie. Quante volte, ingiustamente, sono stati discriminati alunni privi di una adeguate difesa per l'appartenenza a famiglie umili !!?? Non ho mai capito il continuo cambio dei testi scolastici con l'impossibilità di permettere al fratello più piccolo di studiare sul medesimo testo utilizzato dal più grande, per non parlare del peso economico a carico delle famiglie che spesso, per fare studiare i figli, si indebitano. Cambio anno dopo anno e testi diversi per ciascun corso della medesima scuola. L'insegnante, nel mondo scolastico, è considerato il principe della situazione. A lui è affidato il compito di formare culturalmente e professionalmente le nuove generazioni, ovviamente per svolgere bene questa missione deve essere motivato e avere quella giusta tranquillità legata all'assegnazione di una sede vicina e il riconoscimento dei dovuti diritti. Visti i comportamenti del governo e quelli dei sindacati, come afferma Fausta Fabri nel suo articolo "La Buona Scuola e l'Algoritmo Maledetto", è arrivato il momento improrogabile di intraprendere una lotta per un pieno cambiamento del pianeta scuola in particolare contro questa riforma per evitare ulteriori umiliazioni.
RispondiEliminaSig.ra Labita ho letto con tristezza il suo amaro articolo, ho detto già in precedenza come l'argomento mi tocca da vicino avendo una sorella che a breve preparerà la sua valigia e lascierà a Palermo due figli un marito e il suo cuore.
RispondiEliminaCome anche Lei ha sottolineato solo quando l'argomento tocca da vicino se ne può sentire il sapore. Noi lo sentiamo già da tre lunghi anni, quando queste notizie non andavano ai giornali e alla televisione.
Capisco benissimo la rabbia, lo sgomento verso un governo Machiavellico che adotta benissimo il principio il fine giustifica i mezzi, anche il nostro premier come il "principe" sente dentro di sè l'irruenza della vita che lo spinge a dilatare sempre più il suo campo d'azione sino a sopraffare il popolo.
Ricordiamoci andando indietro nella storia, alle barbarie di tutti i pazzi e di tutte le menti malate, assetate di potere e di dominio. Non restiamo a guardare e aspettare che tutti gli argomenti prima o poi ci toccano per fare sentire tutta la nostra rabbia.
Ben detto
EliminaL'articolo dell'amica Maria Pia Labita mi ha profondamente toccata e rattristata... che ne è della vecchia buona scuola? Uccisa, maltrattata con leggi di comodo, assurde degne di chi le fa e le promulga ...così, come pensieri in libertà, per dirla alla Gianni Rodari! Ci lamentiamo che di fatto la scuola Italiana è una fucina che sforna bestie? Grazie al cavolo di chi è la colpa? Non certo dei poveri docenti sballottolati come palline da tennis là dove capita. È OSCENO quel che accade nel nostro paese più disgregato e martoriato che mai. Mi chiedo come si possano negare delle realtà dimostrabili con dati di fatto.Mi chiedo ancora cosa ci sta a fare certa gente assolutamente INCOMPETENTE e impreparata ai ministeri più IMPORTANTI!
RispondiEliminaMi viene in mente una mia nipote che dopo tanti anni di onoratissimo servizio in uno sperduto, freddissimo paesino del Nord Italia, proprio quest'anno, ha preferito rinunciare alla carriera ... perché la sua famiglia si stava disgregando... FORZA, MIA CARA MARIA PIA, LOTTIAMO TUTTI ACCANTO A TE, INVECE DI PONTIFICARE E BLATERARE CON CRITICHE VANE E STERILI! Credimi, c'è tanta gente accanto a te... UN ABBRACCIO E IN BOCCA AL LUPO, cara!