di Maria Pia Labita - Per i SemiPrecari non è una giornata di preparativi per il ferragosto… A Palermo davanti l’USR Sicilia si aspettano i colleghi che si sono alzati all’alba per raggiungerci da Catania, Siracusa, Messina, Enna, Agrigento e da tanti altri luoghi.
Noi di Palermo andiamo a letto a notte fonda per rimanere sui social che ci servono per comunicare ed organizzarci.
Anche noi ci siamo alzati all’alba perché “non si dorme quando ti senti calpestato sebbene tu abbia sempre fatto il tuo dovere come lavoratore ed onesto cittadino”
Ma chi ci pensa alla vacanza?
Le “Ferie” che ci stiamo godendo davanti le Prefetture, i Provveditorati ed USR vari … hanno contribuito a colorare la carnagione chiara non ancora esposta ai raggi solari della spiaggia.
Quelle “Ferie” che ci sarebbero servite per riprenderci, dopo un anno passato a compilare inutili cartacce su una Piattaforma dove interminabili serate ( dopo il lavoro a scuola) abbiamo trascorso per dimostrare … per dimostrare cosa alla fine?
La nostra professionalità è stata passata ai raggi X attraverso procedure infinite e di infinita inutilità.
Davanti l’USR Sicilia mi guardo intorno e vedo solo volti di persone che sicuramente non hanno meno dei 40 anni. Giustamente tanti giovani neo immessi se ne sono prudentemente rimasti sulla spiaggia o saranno in viaggio/vacanza perché essendo stati investiti da Favoritismo di carattere ovviamente “politico”, perché questo è stata la Legge 107… una Legge che ha FAVORITO dei lavoratori a DISCAPITO di ALTRI con punteggio più alto, creato diversità mentre predica uguaglianza.
Accordi politici ma non solo che hanno dato il risultato di scontentate la gran parte dei docenti.
Tra la folla vedo anche le GM, i VINCITORI finiti al Nord a Lodi sol perché avevano un voto migliore.
Gli idonei rimasti a casa con PUNTEGGIO ZERO.
Ci sono Ante che con quasi 80 PUNTI non sono riusciti a rientrare sul territorio.
Oggi al tavolo presso L’USR si è parlato proprio di questo e cioè che SE avessero rispettato il CRITERIO del MERITO, sicuramente NOI non saremmo stati là, non ci sarebbero state le proteste perché ce ne saremmo fatti una RAGIONE derivante dal riconoscimento del VALORE del PUNTEGGIO.
Ci saremmo recati al nord senza battere ciglio perché infatti lo sapevamo che si poteva incorrere in questo.
Pertanto vorrei precisare che NON è vero che vogliamo il posto sotto casa!
Certo alla nostra età è dura ma noi siamo VECCHI ma FORTI e non getteremo la spugna, non adesso… almeno.
“A chi è giovato tutto ciò? Forse nell’Iter parlamentare si è consumata una trattativa fatta di furbi che di soppiatto andavano a richiedere favoritismi per le clientele?”
E poi….
Gradirei che i tanti politici che sbandierano proclami di condanna verso la 107, mentre al Senato dove è stata approvata, sonnecchiavano, probabilmente, nel frattempo che venivano DECISE le nostre sorti, almeno avessero la correttezza di tacere.
Gradirei che le OO.SS. con cui ho avuto personalmente a che fare, al di là della STIMA per le PERSONE, esaminassero a fondo il proprio operato e ragionassero con i LAVORATORI sul CONCETTO DI SINDACATO.
Più volte ci è stato detto che il Sindacato sono i lavoratori.
NO… suonano parole vuote in un contesto estremamente difficile che è quello che noi docenti in procinto di partire PER SEMPRE stiamo attualmente vivendo.
Ripensate alle parole che ci avete detto quando recandoci presso le vostre sedi sindacali chiedevamo dei consigli….
Sì le VOSTRE SEDI… perché noi NON le sentiamo più NOSTRE visto che in Italia non c’è più alcun sindacato che ci rappresenti.
Il senso di solitudine è davvero opprimente.
Al Momento faccio parte della GILDA e, da OGGI anche dell’USB… Poi in seguito si vedrà…
Vi dico solo una cosa molto molto importante e con l’affetto di una militante, di una che, come voi sapete, si è battuta per i diritti di tutti e non di un gruppo rispetto ad un altro, di una che voleva le GaE aperte per tutti perché il LAVORO è un DIRITTO di TUTTI ma un sindacato Non può essere definito “Sindacato” nel momento in cui siede ad un tavolo dove si favoriscono dei lavoratori a discapito di altri.
Probabilmente anche voi siete caduti in una sorta di TRAPPOLA… ma non eravate “navigati?”
Noi in questo momento siamo i più deboli di quella storia INCANCRENITA che ci ha portato fin qui.
I nostri DIRITTI hanno iniziato ad essere LESI (le OOSS lo sanno bene) nel momento che si è consumato il PASSAGGIO dalla graduatoria provinciale alle GaE (lì è avvenuto il primo RIBALTAMENTO dove chi aveva un punteggio maggiore è stato scavalcato da chi ne aveva di meno attraverso un SISTEMA di PALETTI TEMPORALI studiati a dovere e avallati dai sindacati … ) ancora NON mi sono ripresa come tanti altri dallo choc… i tanti Gisella, Fanny, Nicoletta ex iscritti FLCCGIL rimasti imbottigliati in questa triste storia (TUTTI IDONEI IN CONCORSI)
Sono certa che comprendono il nostro stato d’animo di allora quei colleghi che nella mia GaE, fino a poco tempo fa,si trovavano collocati in seconda fascia cioè prima di me, loro solo adesso comprendono cosa significa subire una REGOLA che ti RIBALTA la VITA e ti Toglie la certezza del punteggio maturato con tanto sacrificio anche su più ordini di scuola.
Provo tanto dolore ma per loro di più… in quanto ricoprivano le primissime posizioni alla stregua di come io le ricoprivo prima di loro purtroppo si IMPARA solo in base alla propria esperienza ed io ne ho tanta di graduatorie ahimè/ahinoi.
… Ma a voi, più giovani e quindi da meno tempo in GaE, che state leggendo, non avendo vissuto sulla pelle questo immane dramma che ci ha portato a invecchiare dentro le graduatorie, sembrerà solo uno strano racconto.
La storia è molto lunga ma l’ho voluta raccontare per dirvi che solo STANDO UNITI, CON LA RINASCITA DELLO SPIRITO DI CATEGORIA POSSIAMO FARCELA, POSSIAMO ANCORA SPERARE DI DIVENTARE FORTI E VINCENTI.
Dal 2000 ad OGGI ci hanno VOLUTO dividere in tanti PEZZI e sappiate che la SCUOLA, invece, DETIENE il POTERE di cambiare il MONDO ( la storia lo insegna) e…
Il risultato dipende SOLO da NOI e non dai cappelli politici e sindacali che per NOI non sono la priorità.
La 107 è serva delle banche e delle multinazionali.
RispondiEliminaMolti sindacalisti fanno il gioco dei potenti, constatato con i miei occhi. Quando la legge non cautela più i diritti si deve iniziare la guerra giuridica.
grande Mariapia Labita, l'unione fa la forza
RispondiEliminaMaria Pia Labita ha ragione: il risultato dipende solo dai soggetti interessati che devono mostrarsi orgogliosi evitando di presentarsi davanti ai politici e ai sindacati con il cappello in mano. Lotta? Che lo sia ma per i diritti di tutto il mondo scolastico: docenti e alunni. Essere traditi dai propri rappresentanti non è piacevole. Purtroppo nel settore pubblico, parlo per esperienza, gli accordi sindacali non sempre si sono ispirati all'eguaglianza di tutti i lavoratori. Troppe sigle non unite, ognuna tira la corda per chi rappresenta. Risultato? Disparità di trattamento pur lavorando gomito a gomito. Non parliamo poi della meritocrazia, a volte è inversamente proporzionale ai meriti. C'è un altro aspetto preoccupante: le OO.SS. hanno comportamenti territoriali differenti. In alcune realtà si alleano con il potere politico e le direzioni per tutelare e concedere privilegi a soggetti che non hanno i requisiti richiesti. La via giusta è quella della lotta che deve essere suffragata dall'unità di tutti i lavoratori e possibilmente con il contributo degli studenti e delle loro famiglie. Una lotta amplificata a più voci avrebbe la forza di sconfessare sindacati e governo. AUGURI.
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RispondiEliminaOltre ai rimedi da ricercare in fretta, mi chiederei, perché questa riforma a tutti i costi? È ovvio che c'è un motivo per tutto, quindi, qual è quello di questo governo? Individuarlo equivale ad avere la soluzione, e non è neppure tanto difficile. Per esempio, con la "Buona Scuola", Quella privata quanto ci guadagna? Parecchio!
RispondiEliminaCome non possiamo non apprezzare il resoconto che Mariapia Labita ci fa sul mondo della Scuola! Con grande lucidità e compostezza ci ha indicati i problemi, i responsabili ed i conniventi. Ella ha tratto la conclusione che la Categoria è sola, ma ho apprezzato la sua tenacia ed un barlume di ottimismo. La Scuola può rinascere solo se la Categoria acquista l'unità, abolendo tutte le sigle e forgiandosi al perseguimento dei diritti, fino adesso negati, di tutto il Mondo della Scuola. Ribadisco che sarebbe opportuno prendere in considerazione uno sciopero generale. Sarebbe anche un mezzo di avvicinamento fra tutte le persone e le figure che operano nell'ambito scolastico.
RispondiEliminaLe grandi conquiste della scuola sono state ottenute dalle lotte di tutte le classi lavoratrici che si unirono insieme, in testa gli operai, i metalmeccanici, che allora erano l'organizzazione più forte e in grado di chiedere e pretendere. Ma c'erano i sindacati! In testa la CGIL erede di Giuseppe Di Vittorio! Ora ci sono tre smidollati pagati ingiustamente per quello che non fanno. Hanno forse sollevato loro il problema dell'algoritmo? No...figurarsi!
RispondiEliminaNon è un problema puramente italiano,purtroppo aumentano le pressioni politiche autoritariste e l'influsso di persone incompetenti a tutti livelli scolastici, la "buona scuola", che , personalmente, ritengo pessima, è soltanto un'esempio di ritorno a metodi del 19. secolo. Sono anche molto deluso dai sindacati italiani, così come si comportano, servono a poco.
RispondiEliminaNon conosco da vicino il mondo dei lavoratori della scuola ma credo che sia palpabile il senso di frustrazione di lavoratori qualificati trattati come apprendisti. Ma che senso hanno questi flussi migratori interni? Non servirà sicuramente alla qualità dell'insegnamento.
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