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domenica 17 luglio 2016

POLITICI E CITTADINI. DUE PESI UNA SOLA MISURA

Politica e cittadinidi Franco Luce - Caro Direttore, ho l’impressione che per esprimere una nostra opinione, o per intessere un dialogo costruttivo, non ci sia altra strada che quella della critica politica.

Tante volte ho avuto la consapevolezza di vivere in una società in cui si respira un’aria di totale “insofferenza” diffusa in tutti gli ambienti della comune quotidianità.

Una insofferenza frutto di un narcisismo collettivo, una sindrome della nostra società, basata su due principi: l’ossessione dovuta all’esaltazione della propria personalità e il fondamento derivante da una cultura televisiva di massa. In sintesi, nessuno intende accettare i propri errori, neanche nelle forme più evidenti. La considerazione più grave è che in questo stato patologico non si salva nessuno, né i politici e nemmeno il popolo degli elettori.

RenziE ognuno a difendere a denti stretti le proprie convinzioni. “Se vince il NO vado a casa”, è stata l’affermazione lapidaria di Renzi. “Di una cosa non ho dubbi: o vinciamo, o stavolta davvero me ne vado a casa. E non scherzo”, annunciava Beppe Grillo prima delle elezioni europee del 2014. Insomma una sorta di insofferenza alle critiche che i nostri politici non riescono a gestire nemmeno di fronte alle loro aspettative mancate.

GrilloTempo restavo colpito, come era ovvio lo fossi, dallo sdegno di un conduttore televisivo, degli ospiti non politici e della piazza sollecitata dal giornalista, nei confronti della classe politica. L’argomento specifico era l’assenteismo dei parlamentari, che è un dato di fatto misurato e incontestabile. E, come in altri casi, questo deprecabile comportamento era usato per scavare un solco tra gli onesti cittadini e i disonesti politici. Qui, caro Direttore, verte la mia obiezione; ma quella classe politica non rappresenta la nostra espressione? Come possiamo ragionevolmente attenderci che nella politica si trovi una distribuzione di puri e onesti diversa da quella che si ha tra i cittadini comuni?

Con frequenza, vengono proposti servizi televisivi sull’assenteismo endemico in molte strutture pubbliche. Io chiedo, perché l’assenteismo dei politici scandalizza come se fossero gli unici a ricavare benefici in una situazione di austerità, a scapito di irreprensibili e puri cittadini? Potrei continuare, mettendo sulla stessa “bilancia” la disonestà di alcuni politici a quella dei falsi invalidi, dal mancato rispetto dell’ambiente da parte di alcuni legislatori, al modo nel quale cospargiamo di immondizia le periferie delle città e dai finestrini delle auto.

IL-potere-di-tutti1Nel voto di scambio ad uno che corrompe corrisponde sempre un corrotto e in questo rapporto si va ad instaurare un interesse diretto tra l’eletto e l’elettore. Se è vero, com’è vero che l’evasione fiscale è la grande piaga che flagella l’Italia, non è forse diffusa in tutte le classi sociali? Non abbiamo tanti imprenditori con conti all’estero, dei quali ci scandalizziamo, ma anche tra professionisti e artigiani che non rilasciano mai una fattura? Crediamo veramente che solo i politici siano esperti nell’utilizzo della cosa pubblica per fini personali e di farsi i fatti propri alla faccia e sulle spalle della comunità? Siamo veramente convinti che solo i politici utilizzano privilegi in materia pensionistica dimenticando gli evasori contributivi “seriali”, che poi beneficano di pensioni sussidiate da ignari contribuenti?

Non vorrei parlare delle furberie previdenziali di dirigenti sindacali! Ci sarebbe molto da dire, anche su quegli evasori fiscali che, grazie a questa loro perversa abilità, beneficiano di esenzione dai ticket sanitari, dalle tasse scolastiche a imposte varie. La lista potrebbe protrarsi all’infinito, precisando anche che, data la sproporzione tra il numero di politici e di cittadini, il danno dei cattivi comportamenti nei secondi è individualmente più piccolo, ma nel suo insieme peggio, se fatto attraverso un calcolo comparato.

Immondizia CariniTutto ciò non deve essere interpretato come un’assoluzione dei politici disonesti in base al principio del “tutti colpevoli, tutti assolti”. Questi comportamenti sono sempre da condannare e punire però, occorre una presa di coscienza che solo una lunga e difficile operazione di educazione civica da inculcare nelle nuove generazioni può avere successo. Per il momento non resta che reprimere con ogni mezzo certi comportamenti, evitando però di rivolgere le giuste indignazioni solo verso i politici corrotti, per non rendere legittimo l’operato dei cittadini disonesti. Non mi ritengo un moralista e nemmeno un moralizzatore, ma sono fortemente convinto che nessuna classe politica può essere migliore della società che la esprime.

Franco Luce aprile 2015Franco Luce
17 Luglio 2016

46 commenti:

  1. Pienamente convinta, così come i figli son lo specchio dei genitori, chi governa è lo specchio del popolo...naturalmente la maggioranza

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    1. ma vale di più il contrario, i genitori come chi governa hanno il compito primario dell'educazione ..... dando l'esempio

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    2. Semplice la tua spiegazione al problema della disonestà che investe la nostra società, cosiddetta civile, come al solito si ricorre alla cosiddetta “ Attenuante generica”. Francesco mi dispiace se hai voluto liquidare il servizio in poche parole, proprio come fanno molti italiani per giustificare il loro operato. Tu dimentichi che i politici non sono i tuoi “istitutori”, e non hanno il compito di insegnarti alcuna educazione, loro devono governare se sono capaci ed onesti, tutto il resto tocca al popolo sovrano educarli, con le buone e con le cattive, sino a portarli sulla giusta via. Tu sei convinto che questi signori ( per fortuna non tutti) hanno qualcosa da poterti insegnare? Penso proprio di no.!! Come vedi è esattamente l'opposto della tua teoria, errata secondo i miei principi. Io non pretendo di mettere la mia macchina in doppia fila se un altro prima di me lo ha fatto, questa è la condizione civile che condanno fermamente. Inoltre,sappi, caro Francesco, che ogni cambiamento, sia nel bene che nel male, non parte mai dall'alto ma dal basso, quella che noi definiamo base e che possiede la forza maggiore. La fisica ci insegna che l'equilibrio di un corpo è possibile se ha una solida base d'appoggio (ma non basta), quel punto rappresentato dal vertice è contenuto nei tanti punti della stessa base base. Non credo di sbagliami se affermo che le cose potranno migliorare solo quando avremo raggiunto la maturità di saperci auto criticare. Normalmente la critica viene rivolta verso coloro che hanno una visuale diversa dalla nostra, ma non sempre in senso migliorativo, mentre l’autocritica ha lo scopo di osservare i nostri comportamenti ed eventualmente migliorarci, se ne abbiamo voglia.

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  2. Campania, timbravano più badge coprendosi il volto con scatoloni

    Sei dipendenti del Comune di Boscotrecase (Napoli), furbetti del cartellino, sono finiti agli arresti domiciliari. Tra le 23 misure cautelari eseguite dai carabinieri, oltre agli arresti ci sono 13 obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria con contestuale sospensione dall'esercizio del pubblico ufficio per la durata di uno e quattro sospensioni dall'esercizio per 6 mesi. Complessivamente sono poco più di 60 i dipendenti del Comune.

    Magari sono tra quelli che tutti giorni si lamentano che i politici non fanno niente.

    Ognuno di noi prima di reclamare i propri diritti deve fare il proprio dovere.

    Questo è un posto che ho pubblicato su FB il 12 luglio. Lo riciclo.

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    1. Invece di "post"o leggi post

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    2. Sono d'accordo con te, caro Michele, inoltre ti ringrazio per aver interpetrata la mia riflessione . Il mio servizio non era assolutamente un pretesto manicheo per assolvere o condannare qualcuno, era solo una civile “rimpatriata” verso quei luoghi comuni dove far germogliare i doveri di un buon ed onesto cittadino. Nessuno comportamento altrui che violi la decenza ed il corso normale della vita, deve distrarci o scalfire la nostra coscienza, quando questa viene posta al servizio della giustizia e dell'onestà. Tante volte, si ricorre ad osservare gli errori commessi dagli altri solo perché non siamo in grado di saper correggere tali errori attraverso una soluzione alternativa.

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  3. Eppure l'equazione società corrotta uguale a politica corrotta non mi convince. Non so perché.

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    1. Dovrebbe convincerti. È che ti piace, e vuoi pensare, che tutti i politici, grillini esclusi, siano corrotti.

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    2. Caro Salvatore, hai ragione, non può convincerti la mia tesi, perché il mio servizio non attiene a nessuna equazione matematica. Lo affermava anche il grande Einstein: “Tutto ciò che non si condensa in un'equazione non è scienza”. Infatti i miei convincimenti sui rapporti tra cittadini e cittadini e tra cittadini e Stato, non vogliono dimostrare alcuna scienza, se mai solo una disciplina. La scienza ha bisogno di grandezze commensurabili, magari anche matematiche, ma il caso che stiamo trattando viaggia su un filo sottilissimo ed invisibile che si chiama :COSCIENZA. Sono convinto che la società sarà in grado di potersi migliorare, soltanto se esiste una corrispondenza biunivoca con la nostra coscienza e con l’orizzonte dei nostri sani principi. In sintesi dovremmo ritenere di estrema importanza tutto ciò che potrebbe riscontrare una condivisione sempre più ampia del nostro vivere. Quante volte ho sperimentato a mie spese taluni comportamenti nei tanti anni di vita politica messa a disposizione del mio piccolo paese. Ricordati, caro Salvatore che anche mettendo alla testa di un esercito il migliore generale una battaglia potrà andare incontro ad una sonora sconfitta, se la truppa non ha voglia di combattere e mantenere alto il valore per il quale combatte. Il funzionamento di uno Stato è come una grande orchestra lirica o sinfonica in cui a nessuno è permesso sbagliare, ne al maestro e ne agli orchestrali. Allora, siccome in questo caso gli orchestrali siamo noi, cerchiamo di non sbagliare, e se il maestro non sa leggere lo spartito abbiamo tutte le nostre ragioni per prenderlo a pedate nel sedere.

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  4. A parte il fatto che i politici godono di trattamenti differenti,infatti ci sono parlamentari condannati o inquisiti che percepiscono,stipendi o vitalizi e in galera non ci vanno,mentre se prendono un falso cieco non solo gli sospendono la pensione ma l'Inps gli chiede indietro quella erogata negli anni.Il punto però è il significato della politica,la necessità del suo esistere-organizzare lo stato con leggi,norme.. e applicarle.Sta all'organizzazione dello stato,agli apparati preposti vigilare anche sulle frodi.Gli italiani sono purtroppo conosciuti come un popolo di malfattori.Se si va all'estero e si sta in fila per un museo,se si accorgono che sei italiano chiedono il biglietto solo a te!Se prendi un traghetto uguale! La nostra fama truffaldina ci precede ovunque!Dunque si,l'imbroglio e il raggiro sono malattie diffuse anche tra le alte sfere.E' costume,normalità,fare i furbi a spese del prossimo o della collettività ma,la politica esiste anche per evitare l'anarchia parassitaria,attraverso leggi che,però vengono regolarmente evase.Come si fa ad educare un popolo se chi deve educarlo trasgredisce continuamente le regole che impone agli "educandi?"Maggiore è quindi la responsabilità politica rispetto a quella civile anche se un furto rimane tale chiunque lo commette e, rubare un euro è come rubarne un milione!Nei paesi dove la nostra corruzione è solo cronaca estera,solo il sospetto che grava sulla irreprensibilità di un politico ,induce lo stesso ad auto-sospendersi dall'esercizio istituzionale.La classe politica deve essere l'esempio!.Se un prete sull'altare predica contro l'adulterio,quando tutta la comunità sa che ha una tresca con una donna sposata,quanto sarà credibile quella sua predica? Se faccio la morale a mio figlio,dicendogli che fumare,fa male e glie lo dico mentre fumo,quanto varranno le mie parole?Sicuramente persone oneste esistono ancora tra gli italiani,di questo io sono convinta ma, i criteri per scegliere i dirigenti del paese non sono tali da riuscire ad individuarli prima che abbiano preso possesso della poltrona e privilegi annessi.Viste le immunità di cui godono,non è pensabile che cittadini onesti possano promuovere automaticamente una classe politica altrettanto onesta nelle attuali condizioni.E' auspicabile invece una deontologia politica,(la cura,la ricerca,la promozione del bene sociale,cogliere le esigenze,predisporre i servizi,controllare il corretto svolgimento )che ad oggi appare come una chimera...una creatura leggendaria!

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    1. Carissima Sandra, non ti nascondo che ti ho letto con attenzione ed ho apprezzato quanto da te esposto nel commento. Se ha letto con attenzione il mio servizio, e sono certo che lo hai fatto, io ho messo in evidenza le tue stesse riflessioni, sebbene espresse in forma diversa. Bisognerebbe solo mettersi d'accordo da dove partire o iniziare con il ragionamento, altrimenti ci perdiamo nel famoso rebus "dell'uovo e della gallina". Io sono convinto che per costruire un vertice, come recita non solo la geometria, è necessario che ci sia una base, anche molto solida se deve essere valutata l'entità del vertice da costruire. I politici corrotti, non devono dare alcun esempio, non sono nostri istitutori, non hanno alcuna abilitazione in merito, DEVONO GOVERNARE E BASTA, non rifugiamoci sotto questo "Fragile ombrello". Coloro che sbagliano devono essere puniti e senza sconti di pena. Sappi, cara Sandra, che ci sono anche giudici che non fanno il proprio dovere con diligenza, alcuni delle forze dell'ordine che vanno nel senso diametralmente opposto al loro compito, addirittura implicati nel malaffare, e noi cosa facciamo come cittadini? Ci fermiamo ad osservare e criticare solo l’operato dei politici chiudendo gli occhi su tutto il resto? Lo scopo del mio servizio era solo quello di voler squarciare il fitto velo di stupida ipocrisia ormai consolidata da tantissimi anni. Ho fatto politica per tanti anni nel mio piccolo comune, rimettendoci tempo e danari, e le critiche più acerrime erano spesso rivolte da persone che non avevano alcun titolo, se non quello permesso dalla democrazia. Cara Sandra non me la sento di dare giudizi di valutazione su chi andrebbe addebitato il maggior peso delle responsabilità, sarebbe troppo riduttivo. In una società cosiddetta civile, non esistono metri di misura, se non una attenta analisi dell'autocoscienza. Il mio servizio, voleva essere soltanto un normale invito a spaziare con la nostra visione del mondo guardando lontano, verso quell'orizzonte che da qualunque parte venga osservato è sempre lo stesso, bisogno solo stare attenti alla modalità di come si guarda e si interpetra.

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  5. In un tentativo di auto assoluzione, Livia Turco (Pd), ebbe a dire: Se i politici rubano è colpa del cattivo esempio degli italiani. In sintesi: Anziché condannare Provenzano e Riina dovremmo passarci tutti la mano sulla coscienza per averli carcerati a vita, mentre Falcone e Borsellino invece, l'esempio lo prendevano dagli extraterrestri perché venivano da Marte. La supponenza di questa classe politica piena di se, non sarebbe più tale, se tanti cittadini beoni, smettessero di giustificare e tifare masochisticamente per i loro stessi carnefici.

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    1. Giovanni, sono davvero dispiaciuto per l'interpetrazione che hai dato al mio servizio. Non esiste alcuna giustificazione di tipo masochistica per quelli che tu chiami "nostri carnefici". Io condanno quei cittadini i quali esauriscono la loro azione ed i loro diritti democratici in una critica, senza aver prima preso coscienza del proprio operato. Penso di essere stato chiaro nell'affermare che non c'è alcuna giustificazione nel comportamento dei nostri politici....sinceramente non so da quale angolatura hai letto il mio servizio. Ho voluto mettere in evidenza quella parte di noi che non vogliamo vedere o facciamo finta di non vedere. Se io commetto degli errori, non sono abituato a volermi assolvere a tutti i costi scaricando su altri il mio indecente comportamento.

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  6. E' Pur vero che noi popolo ci assolviamo sempre. Tanto quello che rubiamo noi è niente difronte a quello che rubano i politici.

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  7. Viviamo in un ciclo basso della storia, caratterizzata dagli uomini peggiori al comando e da una dilagante ignoranza e garrula superficialità generalizzata.

    Per uscirne fuori non servono leggi ma un ricambio al vertice, dal governo alla scuola, con persone oneste, sagge, credibili e culturalmente dotate che siano da esempio positivo soprattutto per i giovani…per dar loro la speranza del futuro che gli è stato sottratto.
    Questo comporterà una strenua resistenza da parte di chi indegnamente detiene il potere, una lotta senza quartiere per la loro sopravvivenza farcita di menzogne se non di azioni peggiori che possono attentare all’incolumità fisica del “migliore emergente”. E’ un processo inevitabile che si manifesta in ogni ricambio ma con connotati tanto più nefandi e tragici quando maggiore è l’ignoranza di coloro che si cercano di scalzare dal potere.
    Dulcis in fundo è fondamentale che le famiglie adempiono ai loro doveri educativi facendosi carico seriamente della responsabilità genitoriale.

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  8. Nel ragionamento di Franco Luce manca un’ulteriore valutazione che fa la differenza tra i comportamenti dei politici e quelli dei comuni cittadini. Occorre infatti tenere conto delle diverse posizioni degli uni e degli altri. Si dimentica che il politico corrotto, evasore, ladro, assenteista, a differenza dell’uomo della strada, svolge un ruolo pubblico e amministra il denaro dei cittadini. Ogni comportamento criminoso da parte di chi fa parte delle istituzioni, oltre che arrecare un danno alla collettività, contravvenire al dettato costituzionale che impone dignità e decoro nell’amministrazione della cosa pubblica, costituisce un pessimo esempio per la gente che, assistendo ogni giorno a episodi di ruberie e collusioni con la criminalità ed altre malversazioni, finisce per ritenere quasi normale truffare lo Stato e arricchirsi alle spalle del prossimo. Ecco perché, pur condividendo l’assunto che ogni popolo ha il governo che merita non mi sentirei di mettere sullo stesso piano politici e passanti. Non arrivo a dire che se la gente ruba è colpa dei politici ma conta il valore dell’esempio che arriva dalle istituzioni. Non è un caso che in altre società, dove la politica gode di maggiore dignità, il tessuto sociale dei cittadini è migliore e più rispettoso della legalità. Inoltre va detto che se l’evasione fiscale coinvolge non soltanto i politici ma anche molti imprenditori, commercianti, uomini d’affari la colpa è solo della politica che non ha mai voluto affrontare seriamente il problema. Non a caso l’Italia ha il primato assoluto della corruzione e dell’evasione. Un altro aspetto da evidenziare è il fatto che i politici godono di una tutela (immunità, protezioni istituzionali) che i mortali cittadini non hanno. In uno stesso processo, per gli stessi reati, i politici coinvolti rimangono protetti in Parlamento mentre il signor nessuno va galera.

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    1. concordo articolo perfetto ..l'esempio ormai e' passato di moda ,l'immunita' parlamentare andrebbe ..abolita non e' possibile che i parlamentari delinquono e commetono reati e sono loro stessi a giudicarsi , e' fuori da tutto .Infatti se guardiamo il Parlamento ci sono un numero incredibile di protetti che tranquillamente prendono l'indennita' ed in molti casi hanno due titoli o cariche tipo sindaco e deputato ..con anche lavori delle loro attivita private l'avvocato continua a farlo il notaio pure ..e' un a generazione politica da mandare a casa ..

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    2. Caro Maurizio, sei entrato molto dolce con il tuo commento, preoccupandoti, legittimamente, secondo il tuo modo personale di vedere, di voler aggiungere al mio servizio quanto da me eluso, cioè la sostanziale differenza tra l’operato del politico e quello del cittadino comune. Però leggendoti sino alla fine, hai demolito, con quella tua convinzione, l’intero mio servizio. Ormai dai tuoi scritti ho imparato a conoscerti, per l’inusitata antipatia che nutri verso i politici, escludendo chiaramente quelli di tuo gradimento. Io parto da una teoria diametralmente opposta alla tua, cercando di valutare i politici non con il “metro” delle simpatie ed antipatie, ma soltanto da ciò che sono in grado di esprimere ….soprattutto a medio e lungo termine. Non ho mai valutato nessuno su promesse o proposte per quanto valide possano essere, ma soltanto attraverso risultati in cui solo è il tempo galantuomo a poter garantire e dimostrare in modo incontrovertibile la loro bontà. Non sono assolutamente d’accordo ad assegnare colpe in misura differenti agli “uni” o agli “altri”, con il servizio, ho solo voluto mettere in evidenza che spesso i cattivi politici sono anche espressione di una società inetta e corrotta. Non esiste il corrotto se non c’è il corruttore e viceversa. Inoltre, come già espresso in qualche altro commento, dai politici non dobbiamo assolutamente assimilare NULLA, ovvero, da prendere come esempio, se non dalla nostra coscienza. Maurizio, sai bene che a me piace tantissimo dialogare con te, ma non posso condividere quando si ricorre ad attenuanti generiche per sminuire le colpe commesse dai cittadini. Chi sbaglia, prendendo come esempio l’errore di un altro, a mio parere commette un errore ancora più grave, dimostrando di non avere le capacità di sapersi correggere. Nel mio servizio ho solo evidenziato che la condanna ai politici in senso lato è diventato uno sport molto praticato, forse più del calcio ma non leggo mai un servizio in cui si esorta ad essere più onesti in una società che si definisce civile. Il politico che sbaglia deve essere condannato senza se e senza ma, alla stessa stregua del cittadino disonesto, senza rifugiarsi sotto la stupida “egida” :RUBANO TUTTI!!!

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    3. Caro Franco, registro una certa tua tendenza a radicalizzare le mie opinioni e a personalizzare ogni commento che si discosta dal tuo pensiero (in questo caso, poi, non mi discostavo per nulla ma aggiungevo semplicemente un elemento di valutazione ulteriore). Tu parti dall’assunto che io sia un fazioso e che parli solo per “simpatia o antipatia”. Che è proprio il modo più efficace per sminuire chi si sforza di esprimere valutazioni oggettive basate su dati di fatto. I miei ragionamenti non sono mai mossi da stati d’animo particolari: quelli appartengono alla categoria dello spirito. Anch’io ho maturato la mia esperienza politica, abbastanza per valutare la realtà controllando l’emotività. Basterebbe leggere tanti miei commenti per smentire una mia presunta acriticità nei confronti di qualcuno a cui non ho lesinato attacchi quando ne ravvisavo l’esigenza. Altra cosa è prendere atto che nel panorama politico attuale esistono forze politiche che svolgono seriamente il loro mandato. Io non ho mai detto che il cittadino che si comporta male è giustificato, basterebbe leggere il mio commento. Dico solo (e lo confermo), che il politico quando ruba o corrompe fa più danno alla società di quanto ne produca una persona qualsiasi. E aggiungo anche, che chi sta nelle Istituzioni ha dei doveri supplementari rispetto agli altri cittadini poiché rappresenta la nazione. Tu dici che giudichi i politici soltanto dai risultati e su questo siamo d’accordo. Forse non siamo in sintonia sulla qualità dei risultati, che io giudico fallimentari e tu invece ti affidi al tempo galantuomo nella speranza che si possa ribaltare l’odierna situazione. Spero di poterlo affermare senza rischiare di passare per tifoso da curva Nord.

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    4. Maurizio non puoi assolutamente affermare una mia presunta radicalizzazione nei confronti del tuo libero pensiero, anzi è esattamente il contrario in quanto inteso a radicalizzare il mio pensiero e le mie convinzioni. Per me, ripeto, non esiste alcun metro di misura per constatare se chi commette un reato è predisposto o viene indotto da qualcun altro. Il delinquente è delinquente è basta, le attenuanti fanno parte delle pratiche processuali. Tu affermi di voler oggettivamente esprimere valutazioni su dati di fatto, mi vuoi spiegare come potresti, se affermi che i reati politici sono più gravi dei reati del singolo cittadino? Sei davvero convinto che chi entra in politica va con l’unico scopo di rubare e di delinquere solo con lo voglia di danneggiare materialmente il popolo che sta governando? Aimè, se sarebbe questo il motivo non dovremmo avere più fiducia di nessuno, nemmeno delle nostre idee. Non è stato certamente questo il motivo che mi ha mosso nel voler servire i miei concittadini per 25 anni. Caro Maurizio fin quando consideriamo i reati politici più gravi di quelli del singolo cittadino, commettiamo un enorme errore di valutazione e non caveremmo mai un ragno dal buco. Ti ho apprezzato quando hai citato anche “le istituzioni”, allargando a dismisura l’area in cui potrebbe albergare il malcostume di una nazione che si definisce civile. In questo “gineceo”, definito istituzione, trovi di tutto, forze dell’ordine, magistratura, alti burocrati, funzionari dello stato e non solo i politici. A tutti questi signori facenti parte di uno stato moderno, è stato assegnato loro un compito ben preciso che tante volte eludono nelle varie forme. Con il mio servizio, ho voluto solo chiarire una mia libera opinione cioè che una società marcia, produce politici scarsi e inconcludenti, e fino a quando ci limitiamo a guardare l’errore del politico di turno non contribuiamo a migliorare la società in cui viviamo. Alla base di ogni analisi oggettiva deve prevalere la consapevolezza che la struttura di uno stato deve essere considerata nel suo insieme, che va dal politico all’ultimo dei cittadini. In questo insieme non devono esserci, come ho specificato nel titolo del servizio, differenze sostanziali di condanna, per lo stesso reato ma in egual misura, indipendentemente da colui che lo commette. Perciò caro Maurizio, voglio ribadire che il mio servizio non è a difesa di nessuno, ma è contro chiunque delinque nelle varie forme e nei vari livelli.

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    5. Io non ho detto che i reati dei politici sono più gravi, ho solo detto che un politico che ruba produce più danno perché rappresenta la nazione e perché dà un cattivo esempio ai cittadini. E non ho neanche detto che il tuo servizio sia in difesa di alcuno. E neppure mi sono sognato di dire che chi entra in politica va con l’unico scopo di rubare e di delinquere. Lo vedi quante cose mi avevi attribuito che non mai pronunciato né pensato.

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  9. Da sempre non sono gli italiani che scelgono i propri rappresentanti e da dieci anni non concorrono nemmeno a selezionarli poiché gli elettori si limitano a votare “UN PARTITO” in cui ristretti apparati verticistici hanno scelto chi candidare.
    Ne consegue che gli eletti non possono essere lo specchio degli elettori.

    Quando va bene l’elettore può contribuire a scegliere TRA i candidati imposti dai partiti, ma sempre i cittadini sono esclusi dalla SELEZIONE DI CHI candidare. Parziali e approssimativi sono anche i sistemi volontari che qualche partito ha attivato per coinvolgere i cittadini nella scelta dei candidati. Non esiste una disciplina legale, partecipata e trasparente, nella selezione dei candidati.

    Il nostro sistema politico e la gestione della cosa pubblica da decenni si basa su meccanismi corporativi e clientelari.

    La cosa pubblica è stata utilizzata per consolidare il potere dei gruppi al comando.

    Il clientelismo e il corporativismo sono strumenti che hanno alterato la formazione del consenso trasformando il diritto in un favore. Una casa popolare, una pensione, una licenza… anche se dovuta richiedeva un santo in paradiso.

    L’illegalità è stata favorita dal sistema pubblico per generare incertezza e quindi ricerca di protezione: le persone che hanno rappresentato lo Stato sono spesso state dei competitor della camorra.

    I cittadini in questa situazione sono vittime e complici del sistema di potere.

    Il potere si è retto e si regge proprio perché ha tessuto una fitta rete di complicità. Oggi, che non c’è più il facile borsone pubblico da aprire e da cui attingere a piene mani per comprare il consenso: il motore si è inceppato e non c’è più la ricca mensa a cui tanti possono avvicinarsi anche per raccogliere qualche briciola; alla mensa restano seduti solo “loro”: i politici e i loro clienti.

    Alcuni sostenitori della riforma costituzionale dicono che ci saranno meno poltrone e quindi meno ladri; ma siamo sicuri che il minor numero di ladri comporterà meno ruberie? O eliminano un po’ di concorrenti perché così chi rimane avrà una fetta più consistente del bottino?

    Attenzione al populismo e alla demagogia: portano a conseguenze opposte a quelle palesate!

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    1. Concordo con te, Sergio, hai dato un quadro esatto della finta democrazia.

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    2. L'analisi e' perfetta il sistema politico si e' RESO eterno ,,AUTOPERPETRANDOSI .continuamente .il processo opposto sara' lungo ae faticoso --

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  10. Franco Luce chiude il suo articolo sottolineando che la sua riflessione non è affatto un’assoluzione dei politici disonesti, esprimendo la più severa condanna di quei comportamenti.
    Ma, e lo condivido, mette a fuoco una questione verissima che riguarda la cattiva coscienza di molti cittadini insieme a una preoccupante mancanza di senso civico. In buona sostanza la sua è una forma di appello per spingere i cittadini a una maggiore consapevolezza, ad una presa di coscienza delle loro potenzialità proprio nei confronti della Politica. Che, purtroppo, viene percepita come un’entità altra, distante, spesso nemica. Quando, invece, la classe politica è proprio la rappresentazione perfetta della società nella quale viviamo.
    Per certi versi, le motivazioni bene espresse da Sandra Marcellini nel suo commento, non fanno che confermare tutto questo. I cosiddetti privilegi della classe politica, per la verità sempre meno, non giustificano nemmeno il comportamento dei cittadini e il loro estraniarsi, come se un loro impegno potesse “infettarli”. È, invece, nella partecipazione attiva e consapevole il nocciolo della questione. Bisogna acquisire coscienza del fatto molto semplice che tra cittadini e politica non c’è soluzione di continuità, ma c’è, e deve esserci sempre più, uno scambio continuo proprio per scongiurare il realizzarsi di ciò di cui tutti andiamo cantando. E cioè il solco profondo che, paradossalmente, proprio per responsabilità anche dei cittadini, si crea tra essi e la politica.
    Il popolo, inoltre, non deve essere “educato”, la classe politica non ha affatto questo compito, e ci mancherebbe. I “politici” sono nostri rappresentanti che vanno a svolgere un ruolo nelle istituzioni. Devono amministrare la cosa pubblica, governare il Paese, intravedere, se ne sono capaci, il futuro e fare le scelte adeguate per il miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini. E devono mettere in condizione chiunque, a cominciare dai più piccoli, di potere avere un’istruzione adeguata fornendo loro i mezzi per accrescere e migliorare sempre di più la loro cultura.
    Un “politico” che sbaglia è un nostro rappresentante, uno di noi, che non svolge bene il suo ruolo e per questo va condannato, come chiunque altro. Per questo dovrebbe essere introdotto nel nostro ordinamento la possibilità della sostituzione in corsa. La cosiddetta elezione di richiamo, in inglese recall election, che consente ai cittadini elettori di rimuovere un politico eletto attraverso un voto anticipato. E prendere coscienza che la prossima volta ci potrà essere il ricambio. Chi è al potere, è umano, magari tenterà con ogni mezzo di restare. La battaglia non è affatto facile, lo riconosco, ma tutto dipende sempre e soltanto da noi.

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    1. Io invece credo che la politica, tra i suoi compiti, abbia anche quello di "educare" i cittadini alla legalità e al rispetto per le istituzioni. Anzi ha il dovere di farlo innanzitutto dando il buon esempio e, soprattutto, con leggi adeguate (fin qui mai viste) volte a scoraggiare comportamenti scorretti, col rigore che la situazione impone. Rimane il fatto che con questi maestri attendersi attività educative è davvero pura fantasia.

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    2. Grazie Direttore, per l'interpretazione data al mio servizio. Condivido in toto la tua analisi corretta e moderata, probabilmente redatta con la certezza che possa esserci quella volontà di dialogo che spesso rifiutiamo. A volte è necessario uscire fuori dal solito coro tutto intento sparare sempre verso la direzione, ignorando che il pericolo può raggiungerci da tante altre. Il mio intento era solo quello di mettere in evidenza che oltre la cattiva politica esistono altre componenti che fanno sprofondare nell'abisso le sorti di un comunità, di uno stato, di una nazione. Sarà una mia fissazione, ma per cambiare il corso delle cose bisogna prima fare propria una possente dose di educazione alla vita collettiva, e per fare questo ognuno deve sapersi leggere nel suo interno. In sintesi, ognuno di noi deve migliorarsi attraverso una seria autocritica, cioè l’analisi di quella parte a noi sconosciuta, o trascurata volutamente. Mi rendo conto che è difficilissimo confrontare e mettere a nudo la propria personalità. Aliena vitia in oculis habemus, a tergo nostra sunt…. Avrebbe detto il poeta latino Seneca. Ho apprezzato tantissimo, caro direttore il significato del mio appello alla consapevolezza di quelle potenzialità che il cittadino può mettere in atto, per migliorare il rapporto tanto difficile con la Politica.

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  11. "...Lunga operazione di educazione civica...." a tutti i livelli: questo è,secondo me, il modo serio di affrontare il problema, perchè i politici "malati" sono la proiezione della nostra società e quando l'ignoranza (non conoscenza) dilaga... è più facile governare per i politici corrotti.

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    1. Grazie Alba... per il tuo commento, molto succinto ma hai saputo interpetrare positivamente il mio servizio. Non occorrono tante parole, quando si parla alla luce del sole.

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  12. ... i politici devono dare il buon esempio - STOP - il resto sono esercizi dialettici, scritti anche bene.

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    1. Bravo Casio e tu saresti disposto a fare il tuo dovere? Come vuoi farlo solo criticando gli altri? A te chi ti giudica il tuo benevolo auto assolvimento? STOP.

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  13. Se il politico delinquente viene eletto, è chiaro ed evidente che a chi lo ha votato gli va bene il delinquente... Magari non se lo aspettava, ne era all'oscuro? Allora ha il dovere di far di tutto per toglierli il mandato. Quello che vediamo sotto i nostri occhi è il contrario, persone che lottano affinché i delinquenti restino al governo, più palese di così...

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    1. Bravissimo Santussa, tu hai le idee molto chiare, sarebbe il caso che questo fosse condiviso in un strato molto più ampio dei cittadini, soprattutto da parte di coloro che si disinteressano non andando a votare.Grazie Santussa.

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  14. Che strano, Sergio Bagnasco mi da ragione sono anni che dico che grazie alla nostra bellissima costituzione non contiamo nulla ma non vogliamo cambiare perchè ci fa comodo così.

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  15. se in Italia applicassimo la recall election La cosiddetta elezione di richiamo, in inglese recall election, che consente ai cittadini elettori di rimuovere un politico eletto attraverso un voto anticipato. E prendere coscienza che la prossima volta ci potrà essere il ricambio.Se venisse applicata sparirebbe almeno il 70-80 per cento dei politici.solo in questa legislatura ci sono stati piu' di 300 cambi di partito ..la strada e' ancora lunga .anzi lunghissima..purtroppo

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    1. Sarebbe un'ottima idea..caro beroste, bisogna solo vedere se la stragrande maggioranza degli italiani l'accoglie.

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  16. Equiparare la disonestà dei cittadini comuni a quella dei politici è come mettere sullo stesso piano il ladro di mele col ladro di rolex....e che dire della protezione che la casta dà spessissimo a inquisiti e condannati,vietando l'utilizzo di intercettazioni e mandati di arresto?...

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    1. Raffaella perchè vuoi dare diverso tasso delinquenziale per un reato? Se un tuo parente viene ammazzato da un politico è diverso se viene ammazzato da un cittadino comune? Se un ladro si infila di notte in casa tua e ti ruba tutto ciò che possiedi, cambia qualcosa se lo fa un politico o il tuo vicino di casa? Il paragone che hai fatto è solo motivo ti una tua evidente antipatia verso il politico. Raffaella chi commette un reato è un delinquente, qualunque sia la sua attività. Chi entra in casa mia non perdo tempo ad informami cosa faccia, gli spacco immediatamente ala testa. Se non erro sei pugliese come me.

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  17. Aggiungo, ricollegandomi a quanto precisato correttamente da Franco Luce e da Giangiuseppe Gattuso, che insisto da molti anni, e ne ho discusso anche su questo blog, della necessità di investire sulla FORMAZIONE DEL CITTADINO.

    Una democrazia non può svilupparsi e crescere se non SI FORMA il cittadino, consapevole dei propri diritti e doveri, capace di comprendere i meccanismi istituzionali e il linguaggio della pubblica amministrazione con cui dovrà sempre relazionarsi nella vita.

    La scuola ha fallito in questo compito; i sindacati hanno fallito perdendo da tempo la visione sociale della propria ragione di esistere; i partiti - quasi tutti - hanno fallito clamorosamente; le istituzioni hanno fallito e spesso sono criminogene. I media sono inesistenti su questo fronte.

    Siamo alla versione aggiornata del vecchio motto "Un popolo ignorante è più facile da dominare".

    Abbiamo molta scolarizzazione, ma pochissima cultura sociale e formazione civica, scarsissima capacità di analisi e di personale elaborazione delle informazioni.
    L'analfabetismo funzionale è alle stelle e, come diceva Sciascia, il nostro futuro sarà sempre di più dominato dalla presenza di cretini istruiti.

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    1. Sergio non immagini di quanto sia d'accordo con te, ho trattato anch'io più volte questo argomento, mettendo in grande evidenza la totale mancanza di cultura nella politica italiana e nella stessa convivenza civile.

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  18. Noi cittadini siamo vincolati da un Contratto sociale. Il Parlamento non è altro che l'emanazione della volontà popolare, che si esprime attraverso le leggi che i singoli membri dell'Assemblea discutono e che a maggioranza approvano nell'interesse del Bene Comune. È proprio qui che nasce l'inghippo e lo scollamento da parte del popolo verso i suoi rappresentanti. Come può il popolo sovrano accettare leggi ad personam, leggi che spesso confliggono cogl'interessi della comunità, leggi che non si prefiggono il bene comune ma di una elite? L'immaturità, questo è vero, è sistemica perche si sono trascurati e si trascurano i grandi valori che regolano la vita comunitaria. La famiglia ed i settori preposti all'educazione delle nuove generazioni si mostrano carenti di apporti benefici per una sana educazione civica.La responsabilità del marciume di questo sistema "però" va commisurata al grado d'incidenza che i vari settori della società hanno nei confronti della stessa. Il ladrocinio imperante nelle nostre Istituzioni rappresenta di certo un cattivo esempio per tutti e specialmente per il ladro della famosa "mela"; se lo Stato vessa il piccolo imprenditore od il contribuente con tasse inique potrebbe sembrare conseguenziale l'evasione, anche per motivi di sopravvivenza; i deputati assenteisti danno un altro pessimo esempio agli impiegati comunali e statali; se lo Stato fa accordi con la mafia e si mostra indulgente, non può che incrementare il fenomeno dell'omertà e dell' acquiescenza. Se...se questa aristocrazia parlamentare non si dà una regolata, le conseguenze possono essere disastrose per la nostra stessa Democrazia. Grazie Franco per avermi dato, col tuo articolo, questo importante spunto di riflessione.

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  19. Purtroppo la disonestà dei cittadini (almeno in buona percentuale) è forzata proprio dai criteri e dalle posizioni dei politici. L'evasione, ad esempio. Il cittadino con la pressione fiscale al 70% è costretto ad arrotondare, per arrivare a fine mese, con del nero. Il cittadino povero è obbligato ad accettare il nero se vole comprare il pane a suo figlio... I politici "lorsignori" evadono per disonestà, corruzione e mafia! e soprattutto per scelta. Una vera legge sulla corruzione infatti non c'è nemmeno all'orizzonte. In ogni caso se ci fossero leggi giuste e piu severe tutto questo non accadrebbe. Ma le leggi fatte bene e piu severe sull'evasione o sulla corruzione o sul reciclaggio non esistono...
    Franco ha colto bene nel segno uno dei grossi problemi di questa povera italia........purtroppo.

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    1. Cara Stefania, per un certo verso sono d'accordo con te, spesso si sbaglia prendendo lezioni da politici corrotti e disonesti. In questo caso però, sbaglieremmo anche noi, dovremmo solo essere convinti di certe idee e cacciarli a pedate nel sedere. Io non condivido, per esempio, che si condannano i politici non andando a votare, anzi dovrebbe essere un motivo in più per poterli estromettere dalla vita politica. Sulla corruzione sono d'accordo con te, occorre una legge severa che faccia da deterrenza al malcostume. Ciao Stefi alla prossima.

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    2. Spero di aver interpretato bene il tuo articolo Franco. Esalta il rispetto delle regole e delle idee altrui e la grande valenza del riconoscimento dell’errore. Un No, dunque, a sorta di narcisismo sociale che rende miopi. Cittadini poco attenti al bene pubblico, evasori, sporcaccioni, imbroglioni, corruttibili non possono essere che rappresentati che da una classe politica di disonesti. I sindacati poi, sono peggiori dei politici ed è verissimo, Hai ragione !Come cittadina sono indignata di certi comportamenti incivili. Qualcuno dei commentatori ha detto che la scuola ha fallito il compito dell’educazione civica. Valanghe di discorsi, visite guidate, cartelloni……. non sono bastati. La scuola il suo compito l’ha fatto. Dopo aver riempito le loro teste sull’importanza dell’ambiente per la loro vita futura, tornano a casa e la cara mammina dice che è inutile fare la differenziata. Sicuramente i politici godono di privilegi che si son fatti con leggi ad personam. Hanno pure figli e parenti geni che trovano posti di lavoro di gran prestigio. La loro responsabilità sui loro malaffari ha ricadute peggiori di qualunque cittadino disonesto, ne converrai!Un ultima cosa devo dirti e mi fa male dirla. Tu sei pugliese e tutti gli Italiani hanno condiviso l’immane tragedia del disastro ferroviario con i pugliesi. Non è stato un incidente, ma un omicidio premeditato. Nell’era esaltante della tecnologia, i macchinisti telefonavano!Il doppio binario doveva essere stato realizzato da tempo. Chi pagherà?Il macchinista, il capotreno, l’ultimo dei cittadini con la sua piccola responsabilità!

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    3. Cara Marisa, chi meglio di te avrebbe potuto interpetrare il mio modesto articolo inteso soltanto a voler difendere il rispetto delle regole e il buon vivere civile? Tu come docente e pubblica istitutrice, hai speso gran parte della tua vita a coltivare il difficile compito dell’educazione e del rispetto della comune convivenza. Sono certo che la tua sensibilità di docente e di donna, ne risente di fronte a tanto scempio, di malcostume e di disonestà imperante in una società che intende definirsi civile. Come hai potuto ben notare non ho avuto alcun tentennamento di condanna verso chiunque delinque e nemmeno mi sono esercitato in inopportune distinzioni, se politico, imprenditore, funzionario pubblico, o normale cittadino. Non esiste errore più grave che fermare la propria critica all’osservazione della disonestà politica, spesso espressione di una società marcia e disinteressata. D'altronde il 50% che evade le urne ne è una testimonianza di questo appiattimento e rassegnazione. Credo che sarebbe una azione sterile oltre che riduttiva, se fermiamo la valutazione di un fenomeno delinquenziale alla sola osservazione di ciò che emerge di un fenomeno molto più ampio. Lo stesso errore fu commesso nei primi anni ’90 dal pool di Milano, “mani pulite” allorchè ritenne colpevole il solo mondo politico dell’enorme corruttela incombente nella società italiana, lasciando indisturbato lo strato delinquenziale meno esposto ma più pericoloso. Furono condannati gli esponenti politici di spicco, ritenuti i soli responsabili del malaffare, ignorando totalmente quelli che attualmente definiamo “poteri forti”. Questo, cara Marisa vuole essere il significato intrinseco della mia opinione, intesa ad osservare il fenomeno in tutti i suoi aspetti e tutto ciò che ne consegue.
      Dell’errore di valutazione del “pool mani pulite” ne stiamo pagando ancora le conseguenze forse più gravi di allora, per aver distratto la vera attenzione da quel “sottobosco” disonesto e criminale coperto dalla “chioma” politica. Ritengo anche importante, che ognuno di noi, prima di ergersi a giudice di una situazione corruttiva e dilagante, di voler sottoporre se stesso ad una seria e preventiva autocritica. In sintesi come già detto in altre circostanze, dovremmo esaminare prima le nostre coscienze per averne titolo. Il poeta latino Seneca, probabilmente si sarebbe espresso così: “Aliena vitia in oculis habemus, a tergo nostra sunt”.

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  20. Aldo Giannulli, scrive: Già vedo le facce esterrefatte di molti lettori che staranno pensando che sia impazzito, che stia facendo la difesa di ufficio dei ladri di regime ecc. Nulla di tutto questo. E se avrete la bontà di seguirmi, capirete in che senso sostengo che l’onestà non è affatto la cosa più importante in politica, ma solo un modesto prerequisito. Sia chiaro che non sto affatto dicendo che rubare sia un peccato veniale o un trascurabile vizietto che si può benissimo sopportare. Assolutamente no. Rubare denaro pubblico è un gesto assolutamente odioso che delegittima la democrazia (spesso affetta dalla corruzione) e crea disfunzioni sistemiche anche gravi...........
    n popolo ha i governanti che si merita, però gli attuali, sono stati eletti con un programma elettorale ben differente da quello messo in pratica, sono abusivi? Secondo me si..
    La cosa peggiore è che non riescono a mettere in pratica una cosa utile alla gente.....
    Non parliamo dello scontro dei treni in Puglia, occorre sempre una tragedia affinchè aprano gli occhi e, chissà, decidano di fare qualche cosa..
    Non arriviamo neppure agli arresti di oggi, tangenti su Expo.
    Ognuno di noi, temo, dovrà prendersi la propria parte di responsabilità, non è cosa da poco.

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